SCONFITTO IL NICHILISMO PRODIANO

Giovanni AlvaroIl giacobinismo distruttivo e la furia nichilista su tutto ciò che era stato prodotto dal passato Governo, stava costando 500 milioni (diconsi 500 milioni) di euro, pari a 1000 miliardi di vecchie lire, all’intera collettività per lo scioglimento della Spa Stretto di Messina e di conseguenza con il ‘de profundis’ al Ponte sullo Stretto.
Per fortuna il Senato ha respinto un assurda e vergognosa posizione del Governo Prodi che, per mantenere in piedi l’allegra ‘armata Brancaleone’, ha subito le scelte ideologiche dell’estrema sinistra, dei post comunisti e dei verdi rossastri capeggiati da quel esemplare di ‘pasionario’ che risponde al nome di Bianchi, da quel pericoloso nichilista di un Pecoraio Scanio, e dai vari abbaiatori alla luna quali Diliberto e Giordano.
E’ sperabile che anche per la TAV, il Mose e le varie opere pubbliche, cantierate o prossime all’appalto, dal governo moderato della passata legislatura, si abbia un sussulto di vergogna, e Udeur e Costituenti Socialisti abbiano il coraggio di bloccare l’opera distruttiva del Governo delle tasse e del NO a tutto. L’Italia non può subire continuamente un meccanismo simile alla tela di Penelope.
Nel merito del Ponte va detto subito che è falso l’assunto che sarà un’opera inutile e non produrrà niente di indotto. Al contrario sarà un’opera che intanto unirà, anche fisicamente le due sponde, con tutto ciò che questo comporta per superare l’isolamento, abbattere i tempi di percorrenza tra continente e isola, e avviare nel contempo il processo di avvicinamento dell’Italia ai paesi rivieraschi dell’Africa. Anche sul piano turistico il Ponte sarà un vero traino per determinare reali correnti turistiche adeguate ai bisogni di sviluppo economico che l’Area dello Stretto attende da tanto tempo.
Le forze favorevoli all’infrastruttura, testè salvata dalla distruzione, debbono avere adesso la forza e il coraggio di non mollare la presa non facendosi condizionare dai soliti luoghi comuni sul Ponte che interessa la mafia. Perché se passasse questa filosofia in Calabria ed in Sicilia non si potrebbe costruire neanche una casa perché quel lavoro pubblico può accendere gli appetiti mafiosi. Lo Stato ha i mezzi e la forza per vigilare e difendere le proprie scelte. Un’operazione inversa, come quella di regalare 500 milioni di euro al cartello delle imprese aggiudicatarie dell’appalto che senza aver assunto un solo manovale potevano portare a casa fior di quattrini, diventa una ignobile operazione di foraggiamento della mala politica. Bisogna sapersi attestare sulla sponda del positivo.
(Giovanni Alvaro)
Reggio Calabria 26.10.2007

Un commento su “SCONFITTO IL NICHILISMO PRODIANO”

  1. Dubito che Boselli faccia qualche critica al Presidente del Consiglio del quale è sempre avvocato difensore.

    Bravo Giovà!

    Paolo Della Bitta

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