Sulla vicenda del Gruppo regionale del Nuovo PSI che ha registrato l’assurdità di un Gruppo bipolare o bicefalo con un Presidente, Luciano Racco, addirittura aderente ad altro Partito (nella fattispecie al Partito democratico), e con un Consigliere, l’on. Galati del Nuovo PSI, senza alcun ruolo perché esautorato dall’attuale Presidente del Consiglio, si è finalmente rotto il fronte del silenzio dei mass-media calabresi.
Pochi, infatti, hanno avuto il coraggio(?) di scrivere sulla vicenda, anche perché indirettamente sarebbe stato come scrivere contro l’on. Peppe Bova, e fra questi c’è il super coraggioso settimanale di attualità regionale (‘Mezzoeuro’) che ha dedicato all’argomento ben 5 pagine di articoli, commenti e documentazione varia. Un vero terremoto per il piccolo on. Bova sempre più convinto della sua onnipotenza. Ma anche i grandi (si fa per dire), prima o poi, se abusano del loro potere, finiscono male.
Sotto il titolo ‘Il Garofano calpestato’ il settimanale commenta con parole di fuoco “una vicenda complicata e incattivita dal peggio che la politica da queste parti sa esporre. Una storia di finte diaspore politico-culturali. Di appropriazione indebita di poltrone. Di quattrini, alla fin fine. E’ la storia del gruppo regionale dei socialisti…â€. Nel sottotitolo il settimanale mette il coltello nella piaga e continua: “Anche dopo l’ingresso in Consiglio Regionale di Galati e l’uscita di Chieffallo rimane in vita il gruppo (360 mila euro all’anno) di Racco che continua a chiamarsi ‘Nuovo PSI’ che è, però, di altra collocazione politica. Racco per mantenere gruppo e appannaggi vari non ha abbandonato la dizione ‘Nuovo PSI’ . E Bova tace…â€
Nella pagine seguenti si documenta come ‘Bova non poteva non sapere’, riproducendo la lettera del 3 febbraio 2006 con la quale gli si ricordava che Racco e Chieffallo avevano abbandonato il Partito. Nessuna risposta. Il 9 marzo 2006 nuova sollecitazione con l’avviso che il Partito avrebbe interessato del problema anche la Corte dei Conti. Ancora silenzio assoluto. Terza ed ultima lettera il 28 marzo 2006. Ma non c’è peggior sordo di chi non voglia sentire. Buio totale, silenzio di tomba.
Il ducetto Bova si fa vivo in autunno, rispondendo ad una interrogazione avanzata da un Consigliere, facendo sfoggio di grande cultura giuridica (sic!) e provocando una durissima lettera aperta del compagno Giovanni Alvaro che dopo aver sottolineato come per ben tre volte aveva ignorato le lettere del Partito, continuava: “C’è un limite a tutto, caro Presidente, ma Lei non se ne cura per nulla: mette il carro dove crede sia più opportuno per le sue alchimie politicheâ€.
Il servizio di ‘Mezzoeuro’ continua con la riproduzione dell’art. 27 dello Statuto che regola i Gruppi, con la pubblicazione dell’esposto denuncia alla Corte dei Conti dell’8 gennaio 2007, e con l’amara lettera, del successivo 10 gennaio, indirizzata ai Consiglieri della CdL totalmente assenti nella vicenda, e conclude: “Un gruppo bicefalo o bipolare perché Galati appartiene allo schieramento di centrodestra. Giurisprudenza applicata alle esigenze tutte tipiche dei calabrotti in politica. Si profila all’orizzonte un altro di quei casi che facilmente troveranno spazio quanto prima nel libro dei paradossi, degli sprechi, dell’incuria e delle negligenze che su scala nazionale si stampa in Calabria e che fa sorridere il Paese. Non potrebbe trovarsi altrove una tipografia simile…â€.
Adolfo Collice
Vice Segretario Nazionale Nuovo PSI
Reggio Calabria 25.11.2007