NESSUN PAREGGIO, SI RIPARTE COL BUONGOVERNO

Non c’era bisogno d’essere chiromanti per scrivere, meno di una settimana fa, un articolo dal titolo ‘Fra una settimana si riparte col… buongoverno’ con il quale, praticamente e senza alcuna cautela, si ipotizzava la vittoria del fronte riformista del PdL. Erano i disastri causati dal sinistro Governo Prodi a farci capire che la gente voleva cambiare registro riprendendo un percorso interrotto meno di due anni fa. Non si poteva perdonare, infatti, il mancato sviluppo e la liquidazione delle riforme e dei progetti faticosamente messi in piedi dal precedente Governo Berlusconi, e la politica sanguisuga delle tasse che sono state introdotte su ogni argomento del vivere civile tanto da raggiungere la iperbolica cifra di 110 nuovi balzelli, comunque denominati, e all’incredibile livello del prelievo attestato al 44%.

La sinistra e il suo popolo più cieco pensavano che bastasse un pò di maquillage; qualche slogan ammantato da intellettualismo, sol perché americaneggiante, come il ‘si può fare’; la decisione di non utilizzare elettoralmente il signor Prodi perché logorato e non spendibile; l’eliminazione dalle liste dei nemici più acerrimi degli italiani laboriosi come Visco; o la liquidazione, solo nel confronto politico nazionale e non nelle amministrative, della sinistra antagonista e barricadiera, o dei verdi presuntuosi e arroganti, per far dimenticare i guasti che erano sotto gli occhi di tutti. Gli unici che si rifiutavano di vederli erano, come al solito, i fideisti con i paraocchi, che erano convinti bastasse negare la realtà per poterla cambiare.

Non è andata così. Per fortuna gli italiani si dimostrano sempre un passo più avanti di tanti soloni e politici saccenti. Sempre più avanti di quanto pensano o si illudono di poter ottenere tanti editorialisti che in questi anni, guidati da Eugenio Scalfari, hanno appestato l’aria con le loro analisi di parte. Sempre in anticipo sui processi che cambiano inesorabilmente la storia.

Certo se era prevedibile l’uscita di scena dei boselliani avviati al macello dai propri ex padroni, fa impressione, ma è piacevole, constatare che, a distanza di venti anni, è crollato anche in Italia il muro di Berlino, e che in Parlamento non siederanno più personaggi orgogliosi di chiamarsi comunisti come Diliberto, Bertinotti, Mussi, o personaggi dell’imbecillità pseudo verde e della trasgressione come Pecoraro Scanio, Francesco Caruso o Luxuria.

E fa altrettanto piacere pensare che il terremoto del 13 e 14 aprile ha chiuso definitivamente le porte a personaggi dell’antipolitica che bussavano insistentemente in esse, come i Moretti, i Pardo, i Grillo e i Celentano. Si sono salvati solo quelli che, in tempo, hanno saputo mimetizzarsi nel PD. Ma anch’essi non avranno vita facile e si avvieranno all’autodistruzione. Le vittorie coprono normalmente ogni contraddizione, ma non avviene lo stesso con le sconfitte, per cui ci sarà la cosiddetta resa dei conti tra i reduci della disfatta. Se ne vedranno delle belle.

Intanto il PdL, con leader e premier Silvio Berlusconi, potrà riavviare il percorso riformista, dar corso al proprio programma, rifare dell’Italia un vero e grande cantiere di lavoro per risalire la china e superare il declino, senza quel ‘pareggio’ agognato e sperato da tanti che sentendo la sconfitta si illudevano di poterla neutralizzare. Si riparte quindi col buongoverno. Il Nuovo PSI del Garofano, che elegge al Parlamento il proprio Segretario Nazionale, Stefano Caldoro e il proprio uscente on. Lucio Barani e che ha dato il proprio contributo alla splendida vittoria e darà il proprio contributo al governo del Paese, rimane un punto di riferimento per il popolo socialista ormai allo sbando e senza bussola. Le porte di questo, pur piccolo, Partito sono aperte.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria 15.04.2008

4 commenti su “NESSUN PAREGGIO, SI RIPARTE COL BUONGOVERNO”

  1. Ma chi l’ha detto? Dove sta scritto? Il nostro posto è dove si può governare nell’interesse del Paese e con una logica RIFORMISTA. E’ szempre stato così. Da Turati, a Saragat, a Nenni e infine con Bettino Craxi. Quando ci si è abbracciati ai comunisti9 ne abbiamo p’agato le conseguenze. Vedi Fronte Popolare e De Martino. Rifletti Roberto, rifletti se sei UN SOCIALISTA. Se invece sei un COMUNISTA sappi che il massacro dei socialisti anche se erano boselliani, demichelisiani, bobiani, grida VENDETTA, CHE COME TUTTE LE VENDETTE SI GUSTA A FREDDO. Ciao.

  2. si..dovrebbero stare a sinistra..ma non vedi che gente è questa? sono quelli che hanno rovinato i socialisti..senza di voi non pensate che a berlusconi cambiasse qualcosa, ignoranti!

  3. Invece di continuare a chiedersi dove dovrebbero stare i socialisti, fareste bene a chiedervi se esistono ancora i socialisti.

    Nel comune dove vivo erano una forza, avevano 11 cosiglieri su 30. Oggi il Nuovo PSI non c’è e i socialisti di Boselli hanno raccolto 90 voti!

    Esistono ancora i Socialisti?

    Ma non c’è peggior classe dirigente di quella che non vuol vedere/sentire. il caso Bertinotti dovrebbe far riflettere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *