Si sbizzarriscono, in questo coro univoco, dalle Alpi alle Piramidi, non solo i tradizionali signori del ‘verde’ che da esso traggono la loro ragion d’essere, ma anche le stesse forze politiche d’opposizione che tentano di cavalcare così qualunque argomento sperando di recuperare punti di consenso nell’opinione pubblica, non comprendendo però quanto la gente, di destra e di sinistra, consideri il ‘NO’ urlato soltanto un specie di accanimento pregiudiziale e politico contro un’opera che, non solo nell’immaginario collettivo, viene vista come la possibile svolta socio-economica delle nostre terre.
Viene comunque da ridere dinanzi alle affermazioni perentorie dei ‘signor NO’ tra le quali spicca quella della Francescato (Verdi) che, dopo aver affermato, nei mesi scorsi, l’esilarante preoccupazione del disturbo che veniva causato, alla millenaria rotta dei delfini, per l’ombra proiettata sulle acque del mare, oggi afferma che “quella della realizzazione del Ponte sullo Stretto è solo un megaspot pubblicitario pensato da Berlusconi per oscurare la grave crisi economica che sta avvolgendo il nostro Paeseâ€. Capito? E’ solo uno spot pubblicitario per distrarre la gente dalla crisi che interessa tutto il mondo occidentale. E mentre Barack Obama viene applaudito, anche dalla Francescato, per il ‘colossale progetto di interventi’ per opere pubbliche e infrastrutturali, il Governo italiano, presieduto dall’odiato Silvio Berlusconi , viene sistematicamente attaccato.
Stavolta, però, i signori del ‘NO’ che argomentano che ci sia altro da fare al posto di faraoniche realizzazioni, hanno avuto le unghie spuntate perché assieme al finanziamento del Ponte, nella stessa seduta, il Cipe ha finanziato anche, per la Calabria, il completamento dell’A3 e il terzo megalotto per la Ss 106 jonica, e le loro dichiarazioni sulla dannosità e sulla devastazione causata dell’opera perché ‘sconvolgerebbe’ il territorio, risultano semplicemente patetiche. Chi non conosce queste nostre terre viene chiaramente tratto in inganno, ma chi le conosce rimane allibito: qual è questa terra che si sconvolgerebbe? Forse il brullo altipiano di Santa Trada? Bisognerebbe smetterla di far ridere i polli. Ben venga, quindi, il Ponte.
Esso unirà , anche fisicamente, le due sponde, con tutto ciò che questo comporta per superare l’isolamento, abbattere i tempi di percorrenza tra continente ed isola, accelerare il processo di avvicinamento dell’Italia ai paesi rivieraschi dell’Africa, creare, finalmente reali e consistenti correnti turistiche, e concrete correnti di flusso merceologico col resto d’Italia e dell’Europa. E’ anche l’UE che ce lo chiede con la individuazione del famoso corridoio Berlino-Palermo.
L’opera, veramente gigantesca, è una grande occasione occupazionale nella fase di costruzione, un chiaro investimento anti crisi e un’occasione di avanzamento tecnologico delle nostre imprese. Essa sarà un punto di riferimento e di attrazione che determinerà una reale svolta economica per l’intera area interessata. La mafia, infine, è solo uno spauracchio: lo Stato ha i mezzi per contrastarla adeguatamente. Avanti, quindi, Governo della Libertà , recupera il tempo che il Governo Prodi ci ha fatto perdere.
Giovanni ALVARO
giovannialvaro.wordpress.com
Reggio Calabria, lì 8.3.2009