A proposito dll’ordinanza sui lavavetri

 

Sulla Ordinanza emessa il 27 di Agosto dalla Giunta di Firenze per bloccare l’attività dei lavavetri agli incroci stradali, riscontro da un lato la stessa  contraddizione presente nel  Governo nazionale, laddove i più strenui oppositori di certi provvedimenti  sono all’interno della stessa maggioranza,  dall’altro la “furberia “ ipotizzabile, il colpo di teatro dei soliti amministratori di scuola comunista, che, pur di conquistare le scene, e preannunciare nuovi territori propagandistici da esplorare, si son ben guardati dal  coinvolgere tutto il Consiglio Comunale e le forze sociali prima di legiferare in proposito.

 

In un dibattito più ampio sarebbe senz’altro emersa la necessità di inserire il problema non già nel mero ambito di “ pulizia estetica “ di una città, bensì in quello più consistente della lotta alla micro criminalità, all’evasione, alla discriminazione sociale, ivi comprendendovi, quindi, la prostituzione, l’abusivismo in genere, lo scippo, la delinquenza di quartiere, il tifo violento.

 

Comunque i concetti insopprimibili di tolleranza  e solidarietà, oggi non possono essere più invocati  a favore dei soli  immigrati o dei soli meno abbienti, ma, come principio, nel  rispetto di tutti i cittadini.

 

Ritengo un concetto equo, e quindi in sintonia con i principi socialisti e cristiani,  preoccuparsi anche della  sensibilità e dei diritti del cittadino comune, che rispetta le leggi .

 

L’abuso di accattonaggio va estinto per tre ragioni. La prima  perché è una chiara manifestazione di malcostume, la seconda perché indubbiamente  fomenta disuguaglianze all’interno dello stesso ambiente ( si pensi a tutti coloro che non sono in grado o non hanno la possibilità di usufruire di uno spazio di mendicanza ! ), la terza perché motiva,  senz’altro,  la nascita e  l’organizzazione di racket ulteriormente fuori legge e pseudomafiosi.

 

Al di là ed al di sopra di un esclusivo atteggiamento repressivo andranno attivati tutti gli strumenti di confronto con le associazioni territoriali di sostegno e con le stesse rappresentanze degli immigrati regolari, per coinvolgerle nella gestione e soluzione dei problemi, anche prevedendo un loro utilizzo, nel rispetto dei  regolamenti locali, all’interno delle stesse polizie municipali con specifici incarichi ( si pensi ai rilevatori  delle soste ).

 

Evidenzieremo questo nostro pensiero alla Giunta regionale, perché si faccia propositrice di una iniziativa istituzionale tesa a coordinare ed indirizzare le amministrazioni locali verso soluzioni omogenee e condivise in tutto il territorio Veneto.

Angelino Masin Segreatrio regionale del Veneto

Pubblicato da

Redazione

La redazione di Pensiero Socialista

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