CONFEDERAZIONE PER FINANZIAMENTO PARTITI E INVOGLIARE ALLEATI (di Federico Garimberti) (ANSA) – ROMA, 28 NOV – Si delineano meglio i contorni del nuovo partito di Silvio berlusconi. La creatura del Cavaliere assume la forma di un ‘contenitore’ (come lo ha definito lui stesso) nel quale potranno confluire partiti, movimenti, associazioni e singoli cittadini. Uno schema che ha una prima, importante conseguenza: l’annunciato scioglimento di Forza Italia non ci sara’ piu’.
Per capire bene il progetto berlusconiano, bisogna partire dalla domenica di San Babila, quando berlusconi annuncio’ per la prima volta le sue intenzioni: ‘Forza Italia si sciogliera’ dentro questa nuova formazione politica’, aveva detto l’ex premier. Poi, col passare dei giorni, il tiro e’ stato corretto.
Il Cavaliere ha dapprima tranquillizzato il partito: ‘C’e’ spazio per tutti’, aveva detto, Fi restera’ il ‘ceppo’ del nuovo soggetto. Due giorni piu’ tardi, in una lettera, nuove precisazioni. Altre garanzie.
Oggi, nel corso di una riunione con i vertici di via dell’Umilta’, il quadro assume contorni ancora piu’ precisi con la presentazione da parte di Renato Brunetta di una ‘road-map’.
Un percorso, cioe’, che dovra’ portare a compimento il progetto berlusconiano. Le tappe prevedono un ‘comitato costituente’ (in cui saranno rappresentati tutti i partiti che vorranno aderire in base al loro ‘peso’ e cioe’ al numero degli iscritti), dei ‘congressi comunali’, dei coordinatori provinciali e regionali ed infine una ‘Consulta nazionale’.
Quest’ultima avra’ tre obiettivi: approvazione dello Statuto e della Carta dei valori, elezione del Gruppo dirigente ma, soprattutto, scelta del leader. Un particolare, quest’ultimo, che sembra indicare che non ci saranno ‘primarie aperte’ per l’elezione del leader, ma piuttosto un sistema piu’ simile a quello congressuale.
Un percorso, si precisa in ambienti di Fi, tutto da definire ma che rappresenta la ‘traccia’ su cui lavorare. Ma al di la’ delle precisazioni, la sostanza non cambia: Fi restera’ in piedi. Ecco perche’ si diffonde la lettura di un ‘contrordine’ da parte del Cavaliere.
Dietro front che lui, passeggiando per i negozi del centro di Roma, sembra inizialmente confermare. Pur negando di aver mai annunciato lo smantellamento del partito (‘avevo risposto: ‘forse”, dice), il Cavaliere conferma infatti che ‘per il momento non e’ assolutamente possibile sciogliere’ i partiti nel nuovo soggetto. Il perche’, lo spiega lui stesso: in primo luogo, per una ragione economica, visto che ‘ci sono partiti in attesa dei finanziamenti pubblici’. In effetti, come confermano i vertici del partito, la stessa Forza Italia se scomparisse perderebbe i crediti accumulati negli anni precedenti. Vi sono dunque, problemi burocratici e amministrativi (ivi inclusi i contratti dei dipendenti) che impediscono lo scioglimento. Ma ci sono anche ragioni politiche, a iniziare dalle imminenti amministrative. E’ sempre berlusconi a spiegarle: con il ‘partito-rete’ spero che anche An e Udc possano entrare visto che’ ‘e’ quello che volevano’. Insomma, tira le somme berlusconi, il modello e’ quello del Ppe: ‘Un partito in cui potranno iscriversi formazioni politiche, spezzoni di partito, associazioni e parti della societa’ civile’, ma soprattutto un soggetto deciso ‘dal basso’, dai cittadini.
berlusconi torna a palazzo Grazioli e come di consueto trova sulla scrivania la rassegna stampa con le ultime notizie. Legge l’interpretazione dei media e le dichiarazioni di alleati e avversari. L’idea che e’ passata e’ quella di una retromarcia.
Ed e’ qualcosa che proprio non gli va giu’. Nella sua residenza ci sono anche alcuni ‘quarantenni’ del partito. A loro conferma che non ha nessuna intenzione di tornare indietro. Anzi, dice, ‘il progetto va avanti, eccome!’.
Cosi’, prende carta e penna e insieme ai piu’ stretti collaboratori butta giu’ un comunicato di fuoco: ‘Il nuovo partito e’ gia’ nato! ‘Il dove’, ‘il quando’; ‘il come’ lo stabiliremo insieme alla gente’. Ed anche se ‘certamente non butteremo via l’esperienza e la storia di 14 anni di Forza Italia’, non c’e’ ‘nessuna ‘retromarcia’, nessun ‘contrordine’ come vorrebbe far credere qualche interessato disinformatore’.
Le interpretazioni, persino dentro Fi, divergono: c’e’ chi ammette che la retromarcia c’e’ stata eccome, perche’ berlusconi ‘era andato troppo in la”, e chi, al contrario, sostiene che nulla e’ cambiato. Nome e simbolo di Fi, spiega infatti un sostenitore di questa seconda teoria, alle prossime politiche non ci saranno piu’ ed anche lo scioglimento, alla fine, sara’ un passo obbligato.
Comunque si leggano i fatti, una cosa appare evidente: la dirigenza di Fi incassa una bella vittoria, non solo per la sua sopravvivenza, ma anche per quanto riguarda il ruolo di Michela Vittoria Brambilla. La ‘rossa’ presidentessa dei circoli della liberta’ infatti dovra’ dovra’ ancora vedersela con lo zoccolo duro del partito. (ANSA). |
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