Siamo alle solite. Solo chi non vuol capire non capisce. L’on. Bova ne ha inventata un’altra, infatti, avendo dovuto cedere alle decisioni assunte dal PD che vuole il gruppo unico anche alla Regione Calabria e dovendo, pertanto, accorpare i gruppi dei DS, della Margherita, del PDM di Loiero e l’illegittimo gruppo di Racco, si troverà in un sol colpo con 18 unità (finanziate dalla Regione) in meno sui 24 attualmente operativi, Bova, si diceva, ha pensato bene di passare al contrattacco proponendo una modifica col maldestro tentativo di riavere con la mano sinistra ciò che viene costretto a cedere con la destra.
Il giochino boviano è semplice: vuol ridurre i componenti delle strutture piccole a vantaggio di quella del proprio partito, facendo finta di dimenticare che le strutture speciali sono strumenti, decisi con la legge regionale n. 8 del 26 maggio 1997, a supporto dell’attività del CAPOGRUPPO indipendentemente dalla consistenza del proprio gruppo che riceve GIA’ contributi mensili in base alla sua consistenza (legge regionale n. 13 del 15.3.2002).
Ma, da grande esperto qual è, tenta di far passare il giochino (così ha scritto qualche giornale locale) come una sua mediazione, per cui trattandosi di mediazione ci sarebbe chi avrebbe proposto la cancellazione, tout court, delle strutture degli altri partiti e la sola presenza del Partito Democratico, un vero e proprio regime magari sognato dai nani della politica calabrese attuale. Un grande uomo oltre che un grande Presidente il nostro Bova, veramente democratico e veramente oculato perché nell’operazione secondo i suoi proclami le casse regionali risparmierebbero. Che poi non sia vero, non gli interessa. A lui basta lanciare proclami sicuro che c’è chi li assume come oro colato.
Ma noi non ci facciamo incantare e continuiamo, senza stancarci per nulla, a porre sempre le stesse domande: perché si continua a mantenere in piedi una struttura speciale ad un Gruppo personale com’è quello dell’on. Racco? Perché si continua ad ignorare l’esistenza del Gruppo del Nuovo PSI? I nodi, è bene che si ricordi, prima o poi, arrivano al pettine: ed anche dello sperpero di danaro pubblico, prima o poi, verrà chiesto il conto a tutto l’Ufficio di Presidenza del Consiglio ed ai dirigenti acquiescenti (tranne chi sottraendosi alla egemonia presidenziale, ne ha preso le distanze).
La pazienza però ha un limite, on. Presidente, oltre la quale ci sarà un fiorire di iniziative politiche anche eclatanti. Dispiace, infine, registrare la mancanza di solidarietà e di assunzione d’impegni da parte dei nostri alleati, che in questi lunghi mesi, dal gennaio 2006 ad oggi, si sono guardati bene dal sostenerci adeguatamente: ma questo è un problema politico.
Il Vice Segretario Nazionale Adolfo COLLICE
e la Segreteria Regionale Calabrese del Nuovo PSI
Reggio Calabria 14.12.2007