L’ALLEANZA CON BERLUSCONI NON DIPENDE DAI SISTEMI ELETTORALI

Ha perfettamente ragione Sergio Verrecchia, uno dei dirigenti socialisti che hanno seguito Gianni De Michelis nell’avventura pomposamente chiamata Costituente Socialista, ma praticamente morta prima ancora di decollare, vuoi per gli abbandoni di quei dirigenti che hanno preferito trasmigrare nel PD, vuoi per la debolezza intrinseca dello SDI che mai si è misurato da solo nell’agone elettorale (prima alleato con Dini, poi con i Verdi, quindi con Pannella, ora con…chissà?), vuoi per la presenza di molti galli in un piccolo pollaio, ha ragione dicevamo Verrecchia quando paventa il rischio che Boselli sia l’ultimo a spegnere la luce al governo Prodi.

Non c’è il rischio, ma la certezza che a staccare la spina al moribondo Governo Prodi non ci sarà il Boselli che, come è risaputo, è contro l’eutanasia. Comunque sia, siamo agli sgoccioli. La crisi che attanaglia il cosiddetto centrosinistra è ormai irreversibile perché, tra l’altro, essa non è più, neanche alla lontana, in sintonia col Paese e mostra crepe vistose. Il suo percorso sembra quello delle montagne russe: superata una discesa pericolosissima se ne presenta subito un’altra da affrontare col patema d’animo sapendo che subito dopo ce ne sarà ancora un’altra, e poi un’altra ancora.

E’ impossibile continuare a resistere. Finanziaria, Dini, Mastella, Welfare, Forleo-De Magistris, Binetti, sciopero dei camionisti, Tar del Lazio su Angelo Maria Petroni e sul generale Speciale, e se ciò non bastasse dietro l’angolo c’è un killer inesorabile: il referendum elettorale che è uno scoglio praticamente insuperabile. Perciò stiamo con i piedi per terra, e rispondendo alla domanda che si pone il nostro Verrecchia: ‘che avverrà ora?’ diciamo che gli sbocchi, in questa situazione, sono soltanto tre. O si realizza la convergenza sulla nuova legge elettorale, o si scioglie il Parlamento per evitare il referendum, o si va diritti alla consultazione referendaria.

Ma vediamo da vicino le tre ipotesi. Primo: difficilmente passerà la nuova legge elettorale che si ipotizza, per la ferma opposizione di tutti i piccoli e medi partiti impauriti dagli sbarramenti che questa prevede. Nel secondo caso, sbaglia Verrecchia quando afferma che esse saranno affrontate non più con due ‘poli’ perchè, tra il bue e l’asinello, sorgerà un terzo polo. Sono scenari già visti e rivisti che esistono solo nell’immaginario, e che comunque non cambiano la realtà. Se la legge resterà quella attuale i poli veramente concorrenti saranno sempre solo due, e malgrado le attuali ‘guerre’ a destra e a sinistra, è vitale il ricomporsi delle aggregazioni anche se da armate Brancaleone, perché il premio di maggioranza andrà, così com’è stato fin’oggi, alla coalizione vincente.

Nell’ultimo caso (successo del referendum) verrebbe abolito il premio di maggioranza alla coalizione, e verrebbe trasferito sul partito che raccoglie maggiori suffragi. In questo caso non è azzardato prevedere la formazione di ‘listoni’ con comune denominatore. Le aggregazioni ‘nuove,, al di fuori dei due grandi partiti PD e PdL: cosa rossa, cosa bianca, cosa rosa pallido, o cosa grigia potranno giocare solo un ruolo di semplice testimonianza.

Se questo è vero, non credo che basti l’ottimismo della volontà per superare gli ostacoli. Guai sono stati creati da Bobo e da Zavettieri, ma guai più grandi sono stati determinati da De Michelis che ha solo pensato a difendere postazioni personali acquisite portandosi, purtroppo, dietro diverse teste pensanti. Malgrado tutto, però, noi non abbiamo buttato la spugna e continueremo ad esserci mantenendo forte la scelta di campo fatta a suo tempo e ribadita al Congresso di giugno. E’ l’alleanza con Berlusconi che non dipende, per nulla, dal sistema elettorale col quale si voterà.
Giovanni ALVARO
Reggio Calabria 15.12.2007

2 commenti su “L’ALLEANZA CON BERLUSCONI NON DIPENDE DAI SISTEMI ELETTORALI”

  1. La nostra casa è quella di Berlusconi.
    Noi siamo gli unici he difendono il RIFORMISMO SOCIALISTA.

  2. Cari compagni socialisti è la prima volta che scrivo, però vi leggo spesso. Siamo una schiera di nostalgici, senza una idea guida, dove poterci dirigere. Tutti si parla di riportare il Partito Socialista Italiano alla grandezza propositiva e di guida della società italiana che era una volta ma manca sempre qualcosa…Noto con molto dispiacere che se non abbiamo un ombrello che ci protegge, manchiamo sempre di coraggio, quel coraggio di analizzare la società italiana e internazionale con il dovuto acume che dovrebbe caratterizzarci. Partiamo dal presupposto che l’Idea Socialista non è mai stata sperimentata(comunismo o socialismo reale,non hanno niente a che vedere con il socialismo, sono solo dittature che si sono appropriate del nome “socialismo”)noi dobbiamo riscoprire il socialismo dei grandi pensatori del 1700 (provate a leggere “Eutanasia dello stato” di William Godwin. E’ chiamato impropriamente “Anarchia”, ma se guardiamo bene, quella sua idea, è il nostro vangelo socialista, dove poter indirizzare la società che vogliamo costruire.Quello che manca alla nostra società contemporanea, sono le speranze di un nuovo futuro, una utopia da seguire, per poter indirizzare le masse, per dar loro un obbiettivo da raggiungere.Abbiamo davanti agli occhi, tutti noi, come il denaro, il superfluo cercare il divertimento attraverso la droga la droga, abbiano portato la massa a non aver piu nulla da esplorare,una società abulica che non si stupisce piu di niente, che pero ha una grande energia repressa che si scatena in tutte le manifestazioni in cui è l’anonimato e la massa a proteggere il singolo. E’ di questa energia che dobbiamo riappropriarci, e dirigerla verso la costruzione di una vera societa socialista, dare la direzione a questa massa insoddisfatta e indicargli una via possibile e mai sperimentata. Dobbiamo staccarci dai vecchi paletti che ci costringono in un angolo, senza piu capacità propositiva, bisogna elaborare tutti noi una idea guida che riprenda il filo del pensiero socialista dei primordi e rapportarlo alla società attuale. Se restiamo a contare i voti, senza proporre niente, il popolo non sa che farsene di noi. Ditemi qualcosa..Un saluto a voi tutti.

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