Il saccheggio all’Italiana

Non bastavano i saccheggi fatti negli anni scorsi con Telecom, con Parmalat, con l’Eni, con tutte le più grandi aziende italiane, adesso si chiude la partita con Alitalia.
Ad una prima lettura, a chi è ingenuo di economia come me, la prima cosa che balza agli occhi è di salvare la nostra compagnia aerea.
E ti chiedi come si possa fare, perché non intervengono, perché lasciano stare e fanno si che tutto rovini precipitosamente; senti che le prime offerte vanno a vuoto e cominci a porti qualche domanda: ma non sarà per caso una storia già vista con altre aziende?
Poi vedi l’offerta di AIRONE e di AIR France.
Vedi che AIRONE valuta le azioni a ben, udite udite 1 (si avete letto bene 1) centesimo e AIR France a ben 35 centesimi, mentre il valore commerciale sarebbe di 80 centesimi per azione.
Poi leggi che la maggior parte dei politici, prevalentemente quelli dogmatici, di GOVERNO, propendono per AIRONE.
Nel frattempo il titolo di Alitalia crolla, ovviamente, e i falchi continuano a sorridere.
Poi il colpo di fulmine, forse sono riuscito a leggere le famose regole non scritte.
Chi è il socio di AIRONE? Ma è ovvio no? Il banchiere prodiano, quello che il buon Prodi, alla faccia del conflitto di interessi ha sempre premiato dai tempi dell’IRI in poi, quello a cui ha permesso il monopolio bancario, quello che davvero governa l’Italia, il suo prode amico Batoli e la sua Banca Intesa-San Paolo.
Allora forse ho capito perché le azioni sono valutate tutti questi soldi (1 centesimo… posso acquistarla abnch’io allora la compagnia aerea…!) e capisco perchè molti politicanti sono propensi a privilegiare l’offerta minore di AIRONE invece che quella misera, ma più interessante di Air France. E il buon ministro Bianchi che dice non abbiamo fretta…
Si aprono le scommesse. Sono sicuro che non vincerà Air France

Pubblicato da

Franco Spedale

Franco Spedale - Medico Vice Segretario Nazionale del Nuovo PSI

Un commento su “Il saccheggio all’Italiana”

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    Non c’è più purtroppo un “Bettino” a vederci chiaro.

    Questa vicenda mi ricorda molto ciò che successe nell’85 con la SME che ìl ns Prodi volle quasi regalare al suo amico De Benedetti. Fece un accordo per venderla ad un prezzo globale di 437 miliardi e regalandogli pure la Motta e l’Alemagna per una lira. Mentre il prezzo effettivo secondo una valutazione degli analisti della Bocconi era quasi il doppio e della sola Buitoni.
    Non se ne fece nulla e De Benedetti ma soprattutto Prodi rimasero a bocca asciutta per la ferma opposizione dell’allora primo ministro. E’ facile intuire chi fosse……
    Poichè ora come primo ministro abbiamo ..chi abbiamo.. è pressochè scontato che il vincitore sarà “airone”. Non si possono neppure accettare scommesse.. alla tua provocazione.. poichè le brobabilità che se la aggiudichi air france sono nulle, e quindi in assenza di “alea” le scommesse sono sospese…

    Un abbraccio
    Luciano Biggio

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