Ho letto con grande piacere la nota stampa dell’ex sindaco socialista di Napoli, Nello Polese, spazzato via dalla falsa rivoluzione giudiziaria degli anni novanta, e solo recentissimamente assolto pienamente perché il fatto non sussiste, per far posto ad un ‘campione’ dell’apparire.
E’ una nota che ci permette di mettere a confronto due sindaci e due modi di governare. Uno, Nello Polese, tutto impegnato a realizzare, a programmare, a fare, a costruire nell’interesse solo dei cittadini (come la recente sentenza implicitamente ha affermato); e l’altro, Bassolino, interessato agli annunci, ai proclami, alle dichiarazioni su ciò che bisognava fare, in parole povere impegnato solo ad apparire. L’uno stimolato dalle realizzazioni e, quindi, un riformista concreto; l’altro impegnato nelle interviste e, quindi, un parolaio senza sostanza.
Due modi di governare che alla lunga producono o salti positivi in avanti, o sconquassi vergognosi come quelli di questi giorni a cui sta assistendo, allibita, l’intera Europa. Le ricadute dei due modi di governare, come si vede, non sono neutre e fotografano purtroppo una realtà simile in quasi tutto il Paese. Infatti Nello Polese per conquistare il ‘potere’ e amministrarlo, e successivamente ottenere il suo mantenimento doveva, con tutte le forze alleate, dimostrare grandi doti di governo e altrettanti grandi capacità realizzatrici (questa è la democrazia); il nostro Bassolino, al contrario, ha conquistato il potere, senza il consenso popolare, ma sfruttando i perversi legami (di cui parla l’avv. Zuccaro) che gli hanno consentito il ribaltone politico degli anni 90.
Il modo si governare alla Polese è difficile che possa essere messo in crisi per una caduta di consenso popolare; quello alla Bassolino, invece, entra in fibrillazione al primo agitarsi di un problema troppo a lungo sottovalutato. Se poi detto problema si è così incancrenito, anche per le spinte assurde dei verdi (si fa per dire) signor No, lo sfracello è garantito.
Polese e la classe dirigente della cosiddetta 1’ Repubblica, ma gli esempi, possono moltiplicarsi in ogni parte d’Italia, hanno dato parecchio a Napoli in opere pubbliche (tangenziale, centro direzionale, metropolitana, ecc.), e in buona amministrazione chiudendo le pratiche laurine dei decenni passati. Per fortuna dei napoletani Bassolino potrà fregiarsi soltanto di due delle famose tre effe borboniche: quella delle feste (che non sono certamente mancate), e quella della farina (intesa come elargizione di miserabili sussidi ai meno abbienti), perché la democrazia non gli ha permesso di usare quella della frusta.
E’ tempo, quindi, di chiudere le esperienze dell’apparire, tornando al più presto alle esperienze dell’essere. Vale per Napoli, ma vale per l’intero Paese. Il Nuovo PSI ricorda che il modo con cui Bassolino ha conquistato il potere è parente prossimo dalla ‘monnezza’. E’ normale quindi che chi di mondezza ferisce di mondezza perisce.
Giovanni ALVARO
Reggio Calabria, 8.1.2008
Dobbiamo rialzare la testa.Compagni dopo la disfatta elettorale e l’uscita dei socialisti dal parlamento la cosa e grave.Non ci siamo più ripresi dal dopo tangentopoli come dice il prof. zeffiro Ciuffoletti grande socialista e grande conoscitore del socialismo di Nenni.Il giustiazialismo di quel gli anni l’abbiamo pagato solo noi ma anche un po per colpa nostra.Oggi vediamo cose peggiori.Se queste cose come la mondezza di napoli lo sfascio di alitalia e… l’avessimo fatto ai rempi di Craxi cosa avrebbero fatto e detto? Compagni Nuova classe dirigente giovane e ripartiamo con l’aiuto dei veterani.Ho 47 anni sono socialista di Urbino da generazioni mio Padre socialista e xilografo vivente del 1909 lucidissimo mi dice di non mollare e noi tutti dobbiammo ripartire come anno fatto loro dopo il 1946.L’esperienza mi dice che si può e si deve fare con l’orgoglio la capacità e la tenacia di ciascuno di noi, ogniuno dia il proprio contributo di idee e di esperienza.
Cercare in coloro che si riconoscono nel Socialismo vedi anche alcuni esponenti di sinistra arcobaleno lasciando stare i personalismi, per lavorare con serenità e ridar vita al motto Giustizia e libertà .Viva il socialismo.In urbino abbiamo una bella sezione dove ci riuniamo come socialisti e come circolo culturale Gaetano Salvemini.L’otto maggio convegno su Gaetano Salvemini e la scuola seminario storico pedagogico ore 15 presso la facoltà di economia università Urbino.
Gabriele Franci
via Gaetano Salvemini,41
61029 Urbino(PU)