AVANTI TUTTA, BASTA CON I DISTINGUO

Non è facile capire come si svilupperà la vicenda dopo le dimissioni del signor Prodi, che sono state salutate dalla stragrande maggioranza dei cittadini come una specie di liberazione, e dalle forze riformiste come l’apertura di una fase che può permettere di ‘curare’ i guasti causati da una aggregazione politica che più eterogenea non si poteva immaginare.

Non è facile perché non tutto procede in modo lineare e scontato. C’è, infatti, chi senza alcuna sbavatura, e tra essi il Nuovo PSI, ha richiesto subito lo scioglimento delle Camere e nuove elezioni lasciando al nuovo Parlamento il compito di approvare le modifiche all’attuale ‘porcellum’ restituendo ai cittadini la scelta dei candidati da votare, e rendendo omogeneo il voto tra Camera e Senato; c’è chi ha, correttamente e intelligentemente, appeso al chiodo le polemiche dei mesi scorsi e imboccato speditamente la strada dell’unità delle forze riformiste e moderate riconoscendo, tra l’altro, la leadership di Silvio Berlusconi; ma c’è chi continua, come Pierferdinando Casini, con i distinguo sul percorso e con qualche polemicuccia sul passato, anteponendo la riforma alla consultazione elettorale e determinando una sponda ai poteri forti (Confindustria, mass-media, ecc.) col rischio di bruciare l’occasione principe per chiudere la parentesi del malgoverno.

Non è facile, quindi, capire lo sbocco finale, anche perché bisogna evitare di mischiare le nostre speranze con l’analisi neutra. Quel che però è certo è che ai figliol prodighi non possono sempre essere offerti vitelli grassi perché così facendo si resterebbe prigionieri di un ricatto infinito. Ed allora, per scongiurare questo vicolo cieco, lo scomporsi e il ricomporsi di aggregazioni omogenee non possono più essere relegati tra le ipotesi da dibattere, ma vanno assunti come possibili realistiche evenienze.

Non è tempo, infatti, per sottilizzare sulle primogeniture e chiudersi in un recinto inaccessibile. La cosiddetta sinistra non ha disdegnato di mischiare in un sol calderone sinistra alternativa, no global violenti, verdi arroganti, rifondaroli di lotta e di governo, ex, post e neo comunisti, con giustizialisti alla Di Pietro, moderati alla Dini, monarchici alla Fisichella, democristiani alla Mastella, tenuti assieme dal comune denominatore rappresentato dall’antiberlusconismo, sul quale oggi c’è sicuramente, per alcuni di essi, una riflessione da non lasciare cadere.

L’arruolamento di qualunque forza è certamente lontana dal pensiero del Nuovo PSI di Stefano Caldoro perché il comune denominatore non è l’odio verso qualcuno, ma solo la volontà di affrontare, per risolverli, i gravi problemi del Paese a partire da quelli della giustizia, della sanità, delle emergenze ambientali, dell’energia, delle grandi opere pubbliche, dello sviluppo e del lavoro. Sono questi problemi che determinano le convergenze e le divergenze, per cui nell’aggregazione dei riformisti non potrà mai starci il giustizialista Di Pietro, né le cose rosse, né quelle arcobaleno, nè i Verdi nichilisti che hanno altra visione dei problemi italiani.

Avanti allora, senza preclusione alcuna se non quella determinata dagli obiettivi da raggiungere nell’interesse del Paese. Avanti senza tentennamenti nella richiesta di immediato scioglimento delle Camere per poter eleggere un Parlamento capace di procedere alla stesura della nuova legge elettorale che eviti i referendum abrogativi. Lo spostamento di un anno per la loro effettuazione è più che sufficiente per licenziare una legge pensata senza alcuna fretta. Avanti quindi, e a chi si smarrirà per strada, per protagonismo o per calcoli velleitari, un semplice e netto saluto di addio.
Giovanni ALVARO

Reggio Calabria, 27.1.2008

Un commento su “AVANTI TUTTA, BASTA CON I DISTINGUO”

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    Andare al voto subito per noi socialisti-riformisti e con questa legge elettorale è un’opportunità che non può essere sottaciuta. Sicuramente all’interno della CDL potremmo eleggere qualche parlamentare o se così non fosse, qualche seggio ce lo paracaduterebbe sicuramente Berlusconi. Certo non è

    una buona legge, senza poter esprimere la preferenza è sicuramente una limitazione di un diritto sacrosanto, però pur di evitare il referendum che per noi sarebbe la fine, alla fine ci turiamo il naso… come diceva e qualcuno e andiamo a votare al più presto. L’italia ha bisogno di noi, dobbiamo costruire il futuro dei ns. figli, dobbiamo modernizzare e liberalizzare il paese con innovazione e solidarietà. Abbiamo perso troppo tempo per colpa di una coalizione con troppi veti incrociati. Anche Berlusconi non attuò appieno tutto il suo programma. Ecco ora io mi attendo una valanga di voti che possa far governare agevolmente per 5 anni. E noi dovremo essere nella coalizione vincente. La Francia con Sarkò ha chiamato Monti e Bassanini come consiglieri per liberalizzare l’economia e dare nuovo impulso al mondo del lavoro. ha chiamato un liberale ed un ex comunista , però entrambi capaci, altro che Prodi-Padoa-Pecoraro-Di Pietro.Ecco perchè
    noi per essere nuovamente protagonisti, o almeno per poter essere almeno della partita dobbiamo augurarci le elezioni subito.

    Luciano Biggio

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