ODIANO TANTO I SOCIALISTI DA RIFIUTARLI ANCHE COME SERVI SCIOCCHI

Siamo alle ultime battute per definire le alleanze, le convergenze e le eutanasie regolarmente programmate a tavolino. Perché proprio di questo si tratta. Veltroni esce allo scoperto e decreta, col suo ‘non si può fare’ lo stacco della spina che, fin’oggi ha tenuto in vita i socialisti di Boselli, GDM e Bobino Craxi. A nulla son valsi meriti quadrilustri, a nulla l’essere stati più prodiani di Prodi , a nulla, proprio a nulla, l’essere stati servitori fedeli: quando bisogna attuare l’eutanasia non c’è riconoscenza che tenga, essa va prontamente realizzata, e Walter Veltroni non si tira indietro.

Potremmo chiudere la riflessione con un semplice ben gli sta, ma non intendiamo infierire maramaldamente, così come hanno già fatto gli ex comunisti che oltre al danno hanno voluto infiocchettare il tutto con la beffa. Fuori gli ultimi socialisti che credevano (?!?) alla bontà di una sinistra egemonizzata dai comunisti, e dentro, ma guarda un pò, tale Antonio Di Pietro ch’è il peggio del giustizialismo attualmente in circolazione. Infatti quando parla di Bettino Craxi continua vergognosamente a parlare di un latitante dimenticando (ma non è colpa sua) quanti patrioti hanno dovuto salvarsi per evitare prigione e ‘suicidi’ vari nella storia del nostro Paese.

Questo è il quadro a sinistra (???) dove albergano oltre ai giustizialisti, i poteri forti dei media, del padronato, della finanza e degli stessi servizi (a proposito l’ex Superprefetto di Reggio Calabria, attualmente Vice capo della Polizia, Luigi De Sena sarà capolista al Senato per gli ex in Calabria). In questo territorio, impropriamente chiamato centrosinistra, neanche una riserva indiana socialista può essere tollerata. Ed oggi fa ridere quando, con molta prosopopea, si afferma che i socialisti correranno soli, nascondendo a loro stessi che questo correre verso il nulla è un correre verso la dipartita e senza alcuna speranza di ritorno.

Nel centro-destra (ma può onestamente essere chiamata centrodestra un’aggregazione moderata, libertaria e riformista?), si suona tutt’altra musica. In esso, e non solo oggi, ma fin dalla nascita del polo, senza gioiosa macchina da guerra, hanno trovato spazio e omogeneità di intenti i socialisti nella loro stragrande maggioranza. Parlo soprattutto degli elettori socialisti che hanno seguito la strada tracciata da Bettino, molto distinta e distante dall’intolleranza comunista. In questa aggregazione abbiamo lavorato e mantenuto in piedi la nostra storia; in questa aggregazione abbiamo contribuito a governare Regioni, Province e Comuni; in questa aggregazione non viene respinta un’alleanza politica costruita sui valori di libertà, giustizia e buon governo; in questa aggregazione continueremo a starci senza alcun disagio.

Il Nuovo PSI di Stefano Caldoro ha saputo resistere a tutte le traversie che la vicenda politica ha riservato ai socialisti, ha saputo mantenere la dritta giusta dinanzi alle giravolte del Bobo nazionale, ha respinto le forzature del Gianni internazionale, non si è per nulla appassionato ad una Costituente di ex gruppi dirigenti che tutt’al più sono da considerare reduci e combattenti. Il Nuovo PSI ha scelto di mantenere la propria collocazione non dove lo poteva portare il cuore, ma solo dove lo ha saputo portare il cervello.

L’attuale esperienza sia di monito per tutti i socialisti di base, che debbono sapersi liberare da lacci e laccioli artatamente messi in circolo dagli interessati, ed evitino di continuare a essere prigionieri di scelte nominaliste. Basta, quindi, con divisioni costruite su assurdi steccati che si chiamano destra e sinistra, perché lo spartiacque è altro e si chiama: giustizia, libertà, tolleranza, rispetto degli avversari, in una parola riformismo.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria 18. 2.2008

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *