I BAMBINI DI GRAVINA VITTIME DEL MEZZOGIORNO

Come larga parte dell’opinione pubblica italiana, ho ‘subito’ con profonda angoscia la cronaca relativa al ritrovamento dei piccoli di Gravina di Puglia, e la ricostruzione delle loro ultime ore, o addirittura giorni, di vita in fondo al maledetto pozzo.
Come, mi auguro, sia capitato a qualcuno, ho anche pianto solo immaginando la crudeltà e le pene di una morte che nessun essere animale meriterebbe per nessuna ragione al mondo.
Eppure, nell’angoscia e nello sconforto, non ho potuto esimermi dal considerare i bambini di Gravina, le ennesime vittime del Mezzogiorno d’Italia.
Evitando volutamente di ripercorrere le dinamiche dell’evento, le piccole ‘anime di Gravina’ hanno subito, nolenti, il degrado sociale, economico ed urbanistico, in cui versa, oramai da troppi anni, l’intero Sud Italia. E mi spiego.
Come è lontanamente immaginabile che nel centro urbano di una realtà, oltretutto piccola, possa esserci un casale abbandonato con un varco di accesso a cisterne sotterranee abbandonato ed incustodito?
Dove erano gli assistenti sociali, e gli operatori delle numerosissime associazioni con finalità sociali presenti nel Sud Italia, quando due bambini erano costretti a vivere nel degrado sociale e familiare più estremo?
Della assenza istituzionale, perdonatemi, ma non mi meraviglio granché, considerato che l’attenzione dei Sindaci, Presidenti di Provincia e Presidenti di Regione, è tutta rivolta a creare un consenso clientelare, più che a sentire le richieste di aiuto provenienti dal territorio.
D’altronde, le numerose, sia chiaro non tutte, associazioni del Terzo settore nel Mezzogiorno, sono ‘macchine di voti’, destinatarie di finanziamenti ‘opinabili’, nell’ottica di un associazionismo di Stato, a favore del potente di turno.
Sul degrado urbanistico, è chiaro a tutti che la presenza di un pozzo accessibile a chiunque nel centro cittadino, è la conseguenza della mancanza totale di qualsivoglia progettualità sul recupero e sviluppo del tessuto urbanistico, su cui sarebbe necessario sviluppare una sana e libera riflessione.
Per queste considerazioni, mi sento anche io, come cittadino, complice dell’efferato delitto delle ennesime ‘vittime del Mezzogiorno d’Italia’.

Guido Marone
guidomarone@yahoo.it

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Redazione

La redazione di Pensiero Socialista

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