Barani-Di Pietro:Parigi val bene una messa

  

Il 17/04/2007 si è svolto in Roma presso il Ministero dei Lavori Pubblici l’atteso incontro  tra il Sindaco di Villafranca On. Lucio Barani, accompagnato dagli assessori Franco Trombella, Franchino Bassignani e dall’Arch. Walter Riani, ed i più stretti collaboratori del Ministro Di Pietro che ha seguito dal suo ufficio le fasi dell’incontro; componevano la delegazione ministeriale l’Arch. Cantarelli, segretaria particolare del Ministro, il capo di Gabinetto Dott. Casole e   Baratoni, l’importante dirigente che ha tenuto i contatti con il Sindaco Barani da quando è “esploso”pubblicamente il caso Malnido.E’ stato il dott. Baratono ad avviare il confronto nel quale, come è ovvio, si sono inseriti con aspra avversione il direttore per la Toscana di Rete Ferroviaria Italiana Ing. Angelo Pezzati ed il “suo” legale avv. Morocchiolo Domenico.Il Sindaco Barani, sostenuto dalla delegazione villafranchese, ha esposto con determinazione le ragioni del Comune operando un radicale mutamento di stile rispetto alle amministrazioni del passato tanto condiscendenti.Le argomentazioni di Barani possono essere compendiate nei seguenti punti:1) E’ indispensabile spostare la linea ferroviaria su viadotto lungo il fiume Magra con conseguente costruzione di una nuova stazione ed attivazione del raddoppio ferroviario.2) Occorre ristrutturare il Castello di Malnido, attuando gli studi progettuali predisposti dagli Architetti Riani e Boni dell’Amministrazione Comunale di Villafranca in Lunigiana ripristinando un’agibilità turistica  ad una sede storica dei Malaspina, una delle famiglie nobiliari più antiche d’Europa, che a Malnido hanno ospitato Dante Alighieri, esule dell’ingrata Firenze, per l’operazione proposta occorreranno sei milioni di Euro.3) E’ importante prevedere nell’assetto definitivo delle opere un collegamento tra la nuova stazione ferroviaria ed il restaurato castello.4) Le Ferrovie (RFI) dovranno ritirare immediatamente la loro diffida, inutile e provocatoria, che ha creato malessere e stupore agli incolpevoli e ignari proprietari eredi degli antichi Malaspina di Villafranca in Lunigiana.5) Resta comunque prioritario ed improcrastinabile avviare l’iter operativo per mettere in sicurezza il Castello e la vicina Torre Campanaria a spese di R.F.I.(ferrovie) ente responsabile dei danni accumulatisi nei decenni come è stato implicitamente ammesso da anni lontani, precisamente dal 15/12/1910 quando con regio decreto l’allora Ente ferroviario riconosceva che i treni procuravano danni al Castello e al Campanile di S. Nicolò e pertanto risarcivano i proprietari con 5000 lire per i danni provocati.6) Infine l’On. Barani si è assunto due impegni personali: la difesa gratuita dei proprietari attuali del diruto maniero ed il ritiro della ordinanza che ha imposto il limite dei 30 Km orari ai treni quando la situazione con i primi interventi inizierà a migliorare.Sulla proposta del Sindaco e dei suoi accompagnatori è stato registrato con soddisfazione il consenso dei dirigenti del Ministro Di Pietro, mentre i responsabili di R.F.I. hanno confermato la loro posizione non collaborativa, sostanzialmente distaccata dalle conclusioni maggioritarie.Di fronte alla suddetta situazione di “separati in casa” non resta da augurarsi una ferma posizione favorevole alle ragioni di Villafranca da parte del Ministro Di Pietro, che riesca a piegare ed indurre a ragionevolezza R.F.I, ed inoltre trovi nell’ambito delle risorse statali quanto è necessario per il nuovo casello autostradale tra Pontremoli ed Aulla da tutti auspicato.Se verrà riscontrata questa disponibilità allo scontro da parte dell’On. Di Pietro, in favore dell’arte e della cultura di tutto un territorio, l’On. Barani si dichiara fin da ora contento di essersi sbagliato quando ha negato al procuratore di Mani Pulite di “avere le palle “.Ma è passato tanto tempo e poi “Parigi val bene una messa” aveva detto nel 1594 il poco cattolico Enrico IV, candidato al trono di Francia.Anche l’On. Barani, Sindaco di Villafranca pur di vedere rifiorire un angolo di Lunigiana col suo Castello che ne rievoca un passato secolare di storia e di cultura, è pronto come segno di riconoscenza a far archiviare per sempre la delibera che anni or sono aveva fatto assumere al Comune di Aulla, unico in Italia, perché fosse dedipietrizzato. 

18/04/2007

Pubblicato da

Redazione

La redazione di Pensiero Socialista

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