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Tag: Forza-Italia
CDL: INCONTRO FI-NPSI, SI’ SOCIALISTI DI CALDORO ALLA FED
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Direzione Nuovo Psi: si’ a federazione Cdl
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LEGGE BIAGI: CALDORO, NUOVO PSI IN PIAZZA PER DIFENDERLA
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LEGGE BIAGI: CALDORO,GIORDANO COME CARUSO, PRODI PRENDA ATTO
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NPSI: RENATO SQUILLANTE ADERISCE AL PARTITO DI CALDORO
(ANSA) – ROMA, 27 LUG – Renato Squillante ha aderito al Nuovo Psi, il partito guidato Stefano. Lo rende noto una nota della segreteria nazionale del nuovo psi.
‘Con una lettera al Segretario Nazionale – si legge – l’ex alto magistrato ha ricordato la sua lunga vicinanza ai valori ed alle scelte politiche del Psi ed in particolare ai ‘valori di liberta’ e rispetto dei diritti dell’uomo che hanno caratterizzato il sentire socialista’. ‘Libero come mi ritrovo da seri impegni – scrive ancora Squillante – con l’esperienza, ma anche i limiti che mi derivano dall’eta’ avanzata, mi sento onorato di dare il mio contributo, nei modi che riterrai opportuni, al servizio dell’ideale socialista che dev’essere salvaguardato”.
Il segretario nazionale Stefano Caldoro ha incontrato Renato Squillante ringraziandolo per la lettera di adesione al Partito e rimarcando ‘la profonda esperienza maturata negli anni, non solo come presidente della sezione Gip di Roma, ma anche come consulente giuridico del Quirinale ai tempi di Cossiga e come componente della Commissione Conso di riforma del Codice penale.
Squillante – conclude la nota – ha ricordato l’amicizia che lo legava a Giacomo Mancini e Bettino Craxi’.
L’ex capo dei Gip di Roma era stato condannato il 2 dicembre 2005 dalla seconda corte d’Appello di Milano a 7 anni di carcere per corruzione in atti giudiziari nell’ambito della vicenda Sme.
Ma la Cassazione, il 30 novembre 2006, aveva annullato le sentenze stabilendo che il processo doveva essere ripetuto a Perugia. Con Squillante erano stati condannati in secondo grado anche Cesare Previti e Attilio Pacifico. L’inchiesta aveva visto coinvolto anche Silvio berlusconi: l’ex premier, nel troncone del processo che lo riguardava, e’ stato assolto il 27 aprile scorso in secondo grado. (ANSA).
Cicero pro domo sua. Antonino Di Trapani
Guardando quanto accade sulla scena politica nazionale, rileviamo che ancora una volta la questione socialista è all’ordine del giorno. Ognuno, però, continua ad interpretarla a proprio uso e consumo.
Certo ci fa piacere la riabilitazione di Bettino Craxi (l’ennesima), questa volta da parte di Luciano Violante, il quale, in un saggio sul PD, pubblicato sul Corriere della Sera, per tutelare il nuovo partito, ancora in fieri ma già in pericolo di vita, non esita a riconoscere la necessità di un chiaro “mea culpa†da parte degli ex comunisti sul sacrificio di Bettino. Violante definisce Craxi il capro espiatorio del colpevole silenzio di un sistema politico che non ebbe il coraggio di affrontare la questione del finanziamento dei partiti, denunciato invece con sincerità dal compianto nostro leader. Solo per il ricordo dei più Violante fu il grande regista di Tangentopoli. Resipiscenze? Anche Fassino intravedendo affinità di analisi sui problemi dell’Italia con i socialisti dà l’ok a Boselli sulla costituente socialista, che sia però funzionale al partito democratico.
Bobo Craxi e Boselli, due potenziali protagonisti della questione socialista, evidentemente non troppo convinti, cercano di accattivarsi con qualche distinguo i loro interlocutori nella marcia verso il PD.
Bobo chiede un rallentamento alla costruzione del PD per consentire ai socialisti di salire sul “carroâ€. Boselli a parole boccia il compromesso storico tipo bonsai e propone una nuova formazione volta all’affermazione del riformismo italiano, affermando nel contempo di non avere pregiudizi verso il PD. Nel suo “ecumenismo†salva anche La rosa nel pugno, che definisce però “alleanza elettoraleâ€. E l’alleanza con il Nuovo Psi l’ha già dimenticata?
In questa confusione la saggezza impone di rimanere dove siamo stati e dove abbiamo avuto la possibilità di arrivare al 2% alle Europee e di avere un Gruppo Parlamentare alle politiche.
La sinistra che verrà allo stato non è nemmeno all’orizzonte.
Salviamo Identità ed Autonomia, ovvero salviamo la nostra storia e il nostro futuro.
Antonino Di Trapani
segreteria nazionale
Presidente commissione tesseramento ed enti locali
Violante e il ‘92. Nereo Laroni
Con nessun riguardo al comune senso del pudore, il Pubblico Ministero Luciano Violante procede oggi alla riabilitazione parziale di Craxi e a quella più ampia dei Socialisti.
Anzi, fa di più. Pone la soluzione della questione socialista come una delle condizioni per la nascita del Partito Democratico.
Di certo è questa seconda questione quella più attuale e oggi politicamente rilevante. Ma vale la pena di spendere poche parole sulla prima, aggiungendole a quello che ormai è diventato un leitmotiv sia per i dirigenti ex-post-neo comunisti sia per i più autorevoli commentatori politici indipendenti che ormai si divertono a irridere questa torrentizia propensione all’abiura.
Certamente l’istituto dell’abiura è un istituto tipicamente comunista che ha la sua genesi nei processi staliniani, nella loro cultura, nella loro concezione del rispetto dell’avversario.
Nel solco, non particolarmente glorioso, di questo modo di fare politica, Violante, ispiratore e espressione della pubblica accusa nella stagione del giustizialismo, aggiunge l’ultima perla tentando di rivalutare la stagione di Craxi e dei socialisti finalmente riconosciuti come forza innovativa e moderna.
Prima di ciò abbiamo visto cancellare dall’albo di famiglia Stalin, poi si è messa la sordina a Togliatti e da ultimo si dice che Berlinguer sbagliò. Dalle foibe all’Ungheria, alla Cecoslovacchia, alla scala mobile, agli euromissili, al no all’Unione europea, al caso Moro e, chi più ne ha più ne metta, è una sequela infinita di errori confessati nei passaggi nodali della storia italiana.
In un paese normale nessuno affiderebbe il Governo della cosa pubblica a simili campioni di coerenza. In Italia invece i Comunisti sono al governo e i Socialisti cancellati.
Ma prima o dopo l’asino casca e oggi il più intelligente, intendiamoci di un’intelligenza alla Viscinski, degli ex-post-neo Comunisti, è costretto a riconoscere che non si fa il Partito Democratico senza aver risolto la questione socialista.
Bene! Abbiano ben chiaro che con loro, nel Partito Democratico, i Socialisti non andranno mai!
Nereo Laroni, Direzione Nazionale Nuovo PSI