Il NUOVO PSI E LA DANNATA QUESTIONE SOCIALISTA

Il passaggio della Moroni in FLI ha riaperto il dibattito e l’interesse attorno all’area cosiddetta Socialista.
Se prima di mercoledì si poteva pensare che il PDL potesse rappresentare anche i Socialisti che non avevano voluto partecipare alla coalizione con la Sinistra, adesso si apre un nuovo capitolo.
È il PDL il contenitore adatto per la crescita e lo sviluppo dell’area Socialista?
Indubbiamente in questi ultimi due anni non è che il PDL sia emerso per i valori LAICI, anzi tutt’altro.
Abbiamo assistito alla conversione di Sacconi, alla sparizione di Stefania, alla teorizzazione dell’adesione al PPE da parte del Lombardiano Chicchitto; né il Nuovo PSI si è fatto notare per questioni rilevanti; anzi il profilo è stato sempre basso, spesso assente.
Molto era ed è comprensibile; il Segretario Caldoro ed il gruppo dirigente aveva il dovere di riaccreditarsi rispetto ad una mal gestione che De Michelis ed altri avevano praticato, ma adesso?
La rottura che il Cavaliere ha pensato di creare con Fini ha due aspetti inquietanti: il primo è che il dissenso non è ammesso.
Questo non è tanto nella cultura del Presidente del Consiglio, quanto piuttosto nella cerchia dei colonnelli ex An che di fatto hanno “conquistato” il PDL.
Il secondo aspetto che desta qualche preoccupazione riguarda una delle motivazioni che sono state addotte nella “epurazione” nei confronti di Fini e cioè che aveva mantenuto una sua organizzazione.
Uno dei fatti preponderanti che hanno condotto il Nuovo PSI a dare la sua adesione al PDL era proprio quello della garanzia del mantenimento della propria identità ed autonomia.
Ma la rottura con Fini apre altri scenari, rispetto ai quali, un partito, se esiste ancora e non si è sciolto, così come invece traspare dalle dichiarazioni dell’ex sindaco di Villafranca in Lunigiana, Lucio Barani, ha il dovere politico, verso se stesso e verso i propri dirigenti di esprimere le proprie riflessioni.
Personalmente no crediamo che si giunga ad elezioni quest’autunno, ma la probabilità che si possa andare nella prossima primavera è molto alta.
E la questione Moroni ha riaperto la “dannata” vicenda Socialista.
Numerosi sono stati gli esponenti del PS che hanno rilanciato verso un progetto che, distaccandosi da Vendola, possa creare nell’area FLI un raggruppamento Socialista, richiamando all’unità tutti gli irriducibili, che non accasandosi ne in F.I. , né nel P.D. hanno mantenuto l’identità e l’autonomia Socialista.
Numerosi sono stati anche gli ex Socialisti che si sono prodigati in critiche nei confronti della Moroni.
Solo il Nuovo PSI è stato zitto o quando ha parlato, per voce di esponenti che non si capisce se rappresentino ancora il Partito o meno, ha riportato volgarità irripetibili.
Il punto non crediamo che sia accusarla o meno di tradimento, le scelte politiche sono tali e sempre frutto di un ragionamento, non le si possono condividere ma le si devono rispettare, quanto piuttosto capire seriamente se il passaggio della Moroni sia davvero una nuova possibilità per riaprire la strada ad una cultura libera-socialista o se invece la vicenda dei Socialisti è per sempre finita.
Se ci dovessimo attenere ai pettegolezzi che Lucio Barani riferisce sulla stampa, crediamo che la storia sia davvero finita.