Dopo tanto peregrinare, eccoci giunti al punto focale e conclusivo del nostro cammino.
Gianni de Michelis, Segretario Nazionale in carica solo per l’ordinaria Amministrazione, tenta, ancora una volta dimostrando come in tutti questi anni ha gestito il Partito e le regole connesse a proprio uso e consumo (ricordiamo che nessuno sa come siano stati spesi milioni di euro ricevuti dal Partito), DI RIBALTARE IL GIUDIZIO DEMOCRATICO CHE STA EMERGENDO ALL’INTERNO DEL PARTITO, cioè la sconfitta della sua line politica incentrata SULL’IMBROGLIO DELLA FALSA COSTITUENTE .
Lo fa compiendo un atto di scissione vero e proprio, convocando un Consiglio Nazionale, che non ha la legittimità di convocare e lo fa solo per “costruirsi†un Congresso che lo veda, da nobile decaduto, a tentare di rimanere in sella in un Partito che , comprese le persone a lui più vicine, non lo vuole.
Il solito De Michelis, arrogante nella forma e nella sostanza, disinteressato del Partito e delle migliaia di militanti che hanno creduto e credono nella prospettiva di una rinascita Socialista.
Lo fa solo perché pensa, sbagliando, che con Borselli avrà ancora la possibilità di rifare il Parlamentare Europeo (ma chi gli darà i voti?).
Lo fa in spregio delle più elementari regole del buon senso e della democrazia.
Lo fa perché ormai “il re è nudoâ€.
La cosa più difficile degli esseri umani è rendersi conto che arriva una fine per tutti e che quando questa giunge bisogna, discretamente, prenderne atto e lasciare il campo ad altri che potrebbero continuare il percorso che egli ha tracciato.
Non si può lottare contro il tempo, non si è immortali, non si può considerare tutti gli altri feccia e auto incensarsi, non si può pensare di non sbagliare mai.
Il De Michelis è, purtroppo, così.
È stato un bravo ministro, è stato un bravo dirigente del vecchio PSI.
Ma è stato.
Ora non è più neanche il Segretario del Nuovo PSI.
Non lo è perché sta compiendo una SCISSIONE!
L’atto di prevaricazione che ha compiuto è esattamente paragonabile e sovrapponibile a quelli compiuti dal duo Martelli-Craxi prima e da Zavettieri-Craxi dopo.
Ma noi non possiamo concedere che 15 anni della nostra vita, 15 anni di sacrifici, di lotte di battaglie contro tutto e tutti finiscano, solo perché il De Michelis ed uno sparuto gruppo di dirigenti autoreferenziali, ha deciso, legittimamente, questo sì, di farsi ANNETTERE dallo SDI e confluire nel Centro-Sinistra.
Non possiamo concedere di essere trattati come dei burattini che devono seguire le peregrinazioni del nostro Segretario, che ha saputo condurci, nel giro di un anno e mezzo dal 2% al 0.35%; non possiamo permettere che l’AUTONOMIA SOCIALISTA, finisca per sparire, non possiamo permettere che
Il 23 e il 24 Giugno ci sarà il Congresso Nazionale, che come stabilito dalla Commissione di Garanzia sarà preceduto dai Congressi provinciali e regionali.
Lì ricostruiremo, per l’ennesima volta il Nuovo PSI
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