Modena, 20 novembre 2007
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Un battuta d’arresto per lo sviluppo tecnologico dell’Italia. E’ questo il risultato determinato dalla recente delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni sull’assegnazione delle licenze WiMax ed è indicativo della potenza delle lobby economico-finanziarie di questo Paese.
La tecnologia WiMAX è una tecnologia di connessione a banda larga senza fili che consente di irraggiare connessioni Internet ad alta velocità verso abitazioni e aziende per un raggio di circa 50 Km partendo da una stazione base. Nel resto dell’Europa
la tecnologia WiMax si sta diffondendo con una rapidità impressionante. Solo per fare un esempio, se uno va a Tallin, capitale dell’Estonia, ci si può già connettere a internet da qualunque punto della città con un semplice computer portatile. E’ naturale che questo tipo di connessione potrebbe facilmente coprire tutto il territorio nazionale in tempi molto rapidi e porterebbe la connessione internet veloce in quelle località disagiate dove oggi per gli operatori telefonici non è economicamente conveniente fare il cablaggio.  E’ altrettanto chiaro che questo tipo di connessione è in diretta concorrenza con le reti telefoniche gestiti dai solititi operatori (Telecom, Tim, 3, Vodafone, Wind), anche perchè con la connessione a internet si possono tranquillamente fare telefonate a costi estremamente contenuti utilizzando
la tecnologia VoIP. Preso atto di questo, negli altri paesi, come ad esempio nel Regno Unito, le aziende telefoniche non sono state ammesse alla gara per le licenze, stante il chiaro conflitto di interessi.In Italia invece sono stati ammessi alla gara per aggiudicarsi le licenze praticamente solo gli operatori telefonici (lasciando una percentuale residuale agli altri soggetti), che avranno così tutto l’interesse a non sviluppare e a non diffondere questa tecnologia. Così l’Italia resterà indietro anche su questo aspetto! Sembra che chi ci governa stia davvero facendo di tutto per fare sprofondare questo Paese nell’arretratezza tecnologica!Perciò come Socialisti intendiamo opporci a questa decisione dell’Autority, coerentemente con la nostra anima riformista e liberale che ci ha sempre fatto combattere battaglie a difesa  della libertà d’informazione e per promuovere la modernizzazione dell’Italia, presupposti necessari al futuro sociale ed economico del Paese.Â
Giovanni Bertoldi
Segreario Regionale
Emilia Romagna