IL DOPPIOPESISMO INACCETTABILE SU BERLUSCONI

Non c’era dubbio che alla prima occasione i garantisti a intermittenza, come le lucette di Natale, avrebbero buttato giù la maschera ed imboccata, senza remore ed alcuna vergogna, la via maestra dello sfruttamento delle illegali intercettazioni telefoniche subite da Silvio Berlusconi. Qualcuno, ingenuamente, aveva pensato che, dopo la vicenda Forleo-D’Alema, i post, neo ed ex avrebbero usato più cautela. Macchè. Quando si presenta l’occasione non badano a spese, sfruttano anche le virgole, e se qualcuno tentenna, c’è sempre un direttore d’orchestra che li mette dinanzi al fatto compiuto, com’è avvenuto con la pubblicazione addirittura dell’audio in un sito di Repubblica e dell’Espresso e poi della RAI, e li costringe a suonare senza soluzione di continuità.

La differenza di trattamento tra la vicenda di D’Alema e quella di Berlusconi è visibile anche all’occhio, volontariamente, più bendato. I garantisti a intermittenza hanno gridato allo scandalo per la pubblicazione delle storiche frasi di Fassino (‘allora abbiamo una banca’) e di D’Alema, (‘E vai, facci sognare’). Hanno addirittura minacciato l’adozione di un provvedimento urgente per mettere in galera i giornalisti che non rispettavano la privacy e ‘scandalosamente’ mettevano in pasto all’opinione pubblica telefonate assolutamente private. Anche Napolitano scese in campo chiedendo estremo rigore in materia. Ed allora la partita giudiziaria su D’Alema e & non era ancora conclusa, così come non lo è ancora.
Oggi invece tutti tacciono, mentre è in corso, in mancanza d’altro ed avvicinandosi la consultazione elettorale, la campagna d’autunno contro il nemico pubblico n. 1 (a cui si riconosce la capacità attrattiva sugli elettori per la chiarezza degli obiettivi e dei programmi), e si dispiegano le grandi manovre sui giornali, sui media, sui blog.. Nessuno ha da dire niente sul garantismo, i propositi forcaioli contro i giornalisti vengono accantonati, e ci si sofferma solo sulla presunta gravità delle frasi di Berlusconi. Si cerca così di spostare l’attenzione dall’uso indegno e grave delle intercettazioni alla reazione dell’interessato che ha semplicemente affermato quello che sanno tutti, e si nasconde che la Procura di Napoli ha chiesto l’archiviazione della vicenda perché il fatto non presenta rilevanza penale.
Ma a loro che importa. Hanno trovato e confezionato l’argomento principe (la famosa pistola fumante?), per far vivere di rendita Santoro, Travaglio, la biondina ‘sorriso arrogante’ di Annozero, l’antipolitico (?) Grillo e tutti i grillini in circolazione in questa Repubblica fondata sull’odio più becero. Tireranno avanti per molte settimane, almeno fino a quando la direzione musicale non ordinerà di cambiare spartito. Ma per ora: avanti tutta non solo con le trascrizioni sui giornali, ma anche con la trasmissione dell’audio (è più efficace), ripreso addirittura dal servizio pubblico come dovrebbe essere la Rai.

Questa è la cosiddetta sinistra che tanto piace ai Boselli, ai Turco, all’ex figlio di Bettino (come lo ha catalogato l’arguto Filippo Facci), con questa sinistra vanno a braccetto. Noi invece li conosciamo bene, e per questo li evitiamo come l’Aids. Cambieranno sempre la loro pelle (come i serpenti), muteranno sempre le loro sembianze (si è perso il conto dei simboli e dei nomi nuovi adottati), cercheranno sempre di mimetizzarsi magari confondendosi, come adesso col PD, con frange di cattolici, ma non potranno cambiare mai il loro dna che è fatto di arroganza, presunzione, odio dell’avversario e un doppiopesismo figlio diretto della doppiezza togliattiana. Il garantismo è sbandierato solo quando serve per difendere uno dei loro, mai per difendere un principio. E’ garantismo a intermittenza.
Giovanni ALVARO

Reggio Calabria 29.12.2007

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