BOSSI E I SOCIALISTI

“Bossi e’ un uomo intelligente, che sa bene quello che fa: vuol tenere sul filo del rasoio il Governo e riaffermare la propria centralita’ politica. A quelle formazioni politiche a cui e’ rimasto un briciolo di senso dello Stato converrebbe una cosa sola: chiederne le dimissioni e scaricarlo, prima che l’Italia si ritrovi, senza accorgersene, nella medesima condizione dei belgi, una tensione che non possiamo certo permetterci”. E’ quanto dichiara Bobo Craxi, esponente del Partito socialista, commentando i comportamenti del leader della Lega nord, Umberto Bossi. “Le forze ‘antisistema’ – conclude Craxi – rischiano di trascinare questo Paese in una pericolosissima crisi”.
Sull’argomento è intervenuto anche l’assessore regionale socialista della Puglia Onofrio Introna, che ha espresso “solidarietà” a Umberto Bossi – “ Perchè è evidentemente una persona provata da una lunga e debilitante malattia, per le cui conseguenze occorre la massima comprensione. Ma mi chiedo comunque  – ha proseguito Introna – se sia opportuno continuare ad affidare la responsabilità di governo di un’intera nazione a una persona che forse avrebbe bisogno di una visita medica. Visite mediche sono disposte per i conducenti di aerei, tir, treni, macchinari pesanti: non vedo perché non vi dovrebbe essere sottoposto un ministro in carica che ormai quasi quotidianamente si lascia andare a gestacci scomposti e non mantiene un atteggiamento corretto e dignitoso nei riguardi di chi non la pensa come lui”.“Salvo che – ha concluso Introna – il centro destra non ritenga di voler continuare a mantenere Bossi in ostaggio per avere a disposizione qualcuno che dia sfogo ai peggiori istinti di egoismo e intolleranza che vengono dalla pancia dei partiti che compongono la maggioranza di governo. Eppure gli altri partiti del Pdl e lo stesso Bossi forse hanno dimenticato il ruolo degli intellettuali e dei lavoratori meridionali nella storia e nello sviluppo d’Italia – anche nella crescita di una scuola per tutti, elemento unificatore del Paese. Senza di loro, non ci sarebbe stato neppure il Nord inteso come zona sviluppata di un Paese che ha trovato la sua forza solo proprio nell’unità”.

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AngelinoMasin

Nato in Padania ( Rovigo ) nell'anno della Costituente. Si iscrisse al Psi dal 67. Sempre tra i peones, può vantare una carriera politica indelebile e da sempre anticlericocomunista. Insegnò da giovane anche dottrina, ma la religione è cosa diversa dall'apparato cattolico. Eterosessuale. Frequentate facoltà di Economia aziendale a Venezia e ancor prima Psipedagogia a Padova. Ha lavorato in banca e licenziatosi dopo 12 anni di galera ha operato nel settore giornalistico e televisivo. Esperto attualmente ( suo malgrado ) di serramenti.

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