Tacere all’infinito non è possibile. Antonio Perini

Dopo il finto Consiglio Nazionale di sabato scorso e le lettere girate via posta elettronica negli ultimi giorni, penso sia impossibile continuare nella linea del silenzio che mi ero imposto.

Infatti, se quanto accaduto dimostra come poco servano al Paese i Socialisti è diventata sempre più evidente l’inadeguatezza del gruppo dirigente nazionale del partito a guardare alla Politica rispetto a logiche che assomigliano sempre più ad un ufficio di collocamento per pochi intimi.

Spedale ha ragione a ricordare quante scissioni e quante risse abbiamo subito negli anni, del resto entrambi siamo in questo partito dall’appello e abbiamo vissuto fianco a fianco e dalla stessa parte le distruzioni e le ricostruzioni, ma dovremmo però essere, tutti, un po’ meno faziosi e più attenti a dare versioni corrette dei fatti.

Se così fosse, dovremmo sostenere senza dubbi che se Gianni Demichelis si è dimostrato quanto meno poco attento all’aspetto organizzativo è stato disastroso nella scelta degli uomini, infatti, chi ha abbandonato il partito o ha trasformato la dialettica in rissa è sempre stato chi ha ottenuto spazi e ruoli, dobbiamo infatti ricordare che nel 2000 Cicchitto e Boniver se andarono per una candidatura in FI, nel 2001 Ciotti-Spano-Delfino si schierarono con Martelli, che non era stato candidato alle politiche, solo perché non furono nominati sottosegretari essendogli stato preferito Caldoro, poi arrivo il tempo di Craxi-Crinò-Milioto tutti deputati e Zavattieri Assessore regionale, Robilotta Assessore e poi ancora Consigliere regionale miracolato, per arrivare ai giorni nostri con Moroni e Ricevuto che hanno utilizzato il diritto di tribuna per rinforzare le fila di FI, infine, oggi abbiamo a capo della cordata anti segretario nazionale chi ha partecipato al governo del Paese per il partito.

In tutto questo l’unico elemento positivo, e qui credo sia difficile sostenere le tesi di Spedale ed altri, l’unica figura che ha mantenuto la rotta e dopo i disastri ha ricominciato, pur con i limiti sopra evidenziati, è stato sempre e comunque Gianni De Michelis e per questo motivo non si può che riconoscergli coerenza e credibilità.

Detto questo con l’intento di fare chiarezza sul passato, per quanto riguarda sabato non si può che affermare che è stato un Consiglio Nazionale illegittimo, e che la delibera finale non è VALIDA in quanto:

1. Come affermato anche da Massimo Grimaldi, non si è verificato il numero dei componenti del Consiglio aventi diritto al voto ed i votanti non sono stati registrati

2. Nessuno ha mai votato il Bilancio non avendo mai ne sentito ne avuto modo di verificare nemmeno una relazione sul bilancio e sullo stato finanziario del partito che, avendo lanciato nell’ultima direzione la sottoscrizione, sarebbe stata quanto meno doverosa. Va ricordato che, se non vado errato, Lucio Barani è anche Presidente del consiglio di amministrazione di LAB che dovrebbe essere o è già, questo non è dato sapersi, l’unica opportunità di finanziamento pubblico al partito.

3. Perché non vi è stato dibattito sui punti all’ordine del giorno ma solo un documento concordato dall’esecutivo e votato da chi era presente e molti segretari regionali erano in riunione in un’altra sala.

Dovrebbero poi spiegarci, alcuni autorevoli membri dell’esecutivo, PERCHE’ tutto ad un tratto il rischio di annullamento delle liste del nuovo PSI è scemato, ERA UN FALSO PROBLEMA e l’obiettivo era la sostituzione del segretario nazionale o qualcuno ha SVENDUTO LE RAGIONEVOLI PREOCCUPAZIONI DEI COMPAGNI CALABRESI, SULL’ALTARE DELLA CUCINA POLITICA?

Collice, Alvaro, Ferrarini e i tanti bravi dirigenti Calabresi del partito hanno sempre chiesto con forza una risposta al problema della causa sul simbolo che li preoccupava per non veder annullato il duro lavoro che stanno facendo nella presentazione delle liste ma, chi ha affermato con forza per settimane che l’unica soluzione era il congresso ad aprile, per quale motivo poi ha fissato il 22-23 giugno?

Del resto se riflettiamo attentamente sui fatti le divisioni che hanno portato al consiglio nazionale farsa, non potevano essere imputate a differenze sulla linea politica, visto che il documento cosiddetto DEL BUE che doveva essere presentato era stato votato all’unanimità dalla segreteria nazionale; non possono essere stati a questo punto motivi temporali visto che la data del congresso nazionale concordata va oltre le elezioni amministrative, ed ALLORA SU QUALE TEMA SIAMO ARRIVATI ALLA ROTTURA E QUALE ACCORDO E’ STATO FATTO PER CHIUDERE IL CONSIGLIO NAZIONALE???????

Queste sono le risposte che vorrei leggere sul sito, queste le email che il gruppo dirigente dovrebbe inviare, perché tutto il resto è la farsa di chi crede che la voce grossa e la rissa sia più forte delle idee e dei numeri, se siamo dirigenti dimostriamolo ripristiniamo le regole e riapriamo la dialettica anche aspra che non può che concludersi con un voto riconosciuto e legittimo perdendo anche dei pezzi ma con la convinzione che ci giochiamo il futuro per l’ultima volta.

In conclusione voglio però esprimere tutto il mio disappunto per il comportamento dell’ex coordinatore nazionale (gli organi leggo siano tutti sciolti) , che anche se non ne condividevo la linea politica di sudditanza Berlusconiana, che in particolare in Lombardia ha mietuto anni di disastri, consideravo un dirigente serio e responsabile. Non è accettabile quanto è successo sabato ma è peggio ancora quanto è successo nel periodo di avvicinamento al CN, come fare un doppio congresso a Brindisi, Organizzare conferenza stampa contro il segretario regionale della liguria, votare documenti all’unanimità il giorno prima e poi continuare in una politica di differenziazione dai deliberati il giorno seguente; sono questi atteggiamenti irresponsabili che vanno combattuti non la dialettica politica e le regole

Antonio Perini
della sciolta Segreteria Nazionale

Pubblicato da

Franco Spedale

Franco Spedale - Medico Vice Segretario Nazionale del Nuovo PSI

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