Appello a Stefano Caldoro. Giuliano Sottani

Carissimo Stefano,

La riunione dei Segretari Regionali del Nuovo PSI di sabato scorso mi ha lasciato profondamente deluso ed addolorato. Ho dovuto prendere atto che al Congresso del 23 e 24 Giugno 2007 si verificherà una ennesima scissione nel nostro modesto partito.

Il Nuovo PSI nasce a Milano nel gennaio del 2001, ma io insieme ad altri abbiamo lottato per la rinascita del PSI fin dal lontano 1994 quando, pochi socialisti a dire il vero, entrarono nei progressisti al fianco del Partito Comunista Italiano. Poi nacque lo SDI.

Ci abbiamo provato mille volte, prima con Intini, poi con tanti altri fino alla nascita del Nuovo PSI del 2001 con De Michelis, Bobo Craxi e Martelli.

Se volevo andare con i Comunisti o con Berlusconi potevo farlo allora e probabilmente ne avrei avuti anche numerosi vantaggi personali.

Invece insieme a pochi altri compagni fondai il Partito Socialista Autonomista in Toscana e in tutti questi anni ho creduto nella nostra autonomia tenendo accesa in Toscana la fiammella dell’autonomia socialista

Noi Stefano ci conosciamo da sempre, c’è stato e c’è fra di noi un rapporto di sincera amicizia ed anche all’interno del partito un comune sentire.

Riconosciamo il grande ruolo che ha svolto e che svolge il nostro grande Segretario Gianni De Michelis, che ti ha sempre stimato profondamente e ti scelse, primo fra tutti noi, proponendoti prima sottosegretario poi Ministro nel Governo Berlusconi.

Sono rimasto sinceramente addolorato nell’apprendere sabato scorso dal Segretario Regionale della Campania, Gennaro Salvatore che ormai gli spazi per l’unità socialista si sono ridotti al lumicino e che al congresso di giugno, se si terrà, ci sarà un lungo abbraccio fra De Michelis e te, magari fra le lacrime, prendendo ognuno strade diverse con gli auguri di buon lavoro, come è avvenuto al Congresso dei DS fra Fassino e Mussi.

Sarà un errore clamoroso. Incredibilmente così riusciremo a dividere di nuovo in due quel poco che ci resta.

Ma tu puoi evitare la scissione. Tu devi evitare la scissione.

Per l’unità del partito, dobbiamo tutti riconoscerglielo, stanno lavorando con tantissima serietà ed alto senso di responsabilità i compagni Lucio Barani e Mauro del Bue.

Il tema dell’unità dei socialisti, e della conseguente creazione di un soggetto politico diretto erede della esperienza del PSI, è nella natura del nostro partito.

Il nuovo PSI nato a Milano nel 2001, ad un anno esatto dalla morte in solitudine e lontano dal suo Paese di Bettino Craxi, che qualcuno oggi vuole addirittura inserire in un pantheon, passando così dalla criminalizzazione ad una santificazione senza scrupoli; finalmente oggi la riproposizione della questione socialista viene avanzata non solo dai partiti eredi direttamente dal vecchio PSI, ma anche da chi proviene da un’altra storia ed ha fatto della identità socialista, la sua bandiera non entrando nel costituendo Partito Democratico.

La ricostituzione del Partito Socialista Italiano sta creando grande entusiasmo nella base e nei militanti socialisti in tutte le regioni d’Italia. E spetta a noi non deludere questo entusiasmo e non perdere questa storica occasione di vedere ricostituito un grande partito Socialista in Italia.

Anche tu Stefano devi esserne protagonista. Altrove non c’è spazio per i socialisti e soprattutto i socialisti ritorneranno ad essere protagonisti nell’interesse del nostro Paese che ha tanto bisogno della intelligenza, della fantasia e delle capacità dei socialisti, ed anche della tua e di tutti noi sia nel governo centrale che nelle altre istituzioni.

Barani e Del Bue hanno fatto delle serie ed importanti proposte che chiamano “Le condizioni per l’unità dei Socialisti”

Queste le cose belle che condivido del Documento di Barani e del Bue:

– Noi crediamo che al confronto sul nuovo partito socialista ed al conseguente processo costituente che ne deriverà il NUOVO PSI debba partecipare con le proprie idee, a schiena dritta e senza alcun atteggiamento di subalternità o di liquidazione preventiva, come in qualche organi di stampa è apparso dal resoconto di dichiarazioni che hanno determinato preoccupazione ed anche sconcerto tra i nostri militanti..

– il Nuovo PSI è una piccola comunità orgogliosa della propria autonomia che ha scelto una alleanza con la Casa delle Libertà proprio perché la sinistra italiana era a-socialista venata da cattocomunismo e da spirito giustizialista, ma che nell’immediata post-elezioni ha deciso di uscire dalla Casa delle Libertà ed ha ribadito la propria collocazione nella minoranza parlamentare.

– il Segretario del Partito ha spesso subordinato la riaggregazione socialista al cambiamento del quadro politico, sostenendo giustamente la necessità di un governo di larghe intese parlamentari, a partire da un risultato elettorale che aveva sancito un sostanziale pareggio tra le due coalizioni.

– il bipolarismo politico determina un compromesso storico economico-finanziario tra i due veri leader dei due poli. E con questo assume il suo connotato di bipolarismo bastardo: E allora che la Costituente Socialista si occupi innanzitutto di questo, della crisi di un bipolarismo che è bastardo e sta diventando anche subdolo

– dobbiamo chiedere immediatamente ai nostri interlocutori che la scelta del nuovo partito sia dichiaratamente anti bipolare e che la nostra preferenza venga attribuita al modello elettorale tedesco, l’unico che consenta la presentazione di liste di partito, senza racchiuderle in coalizioni che diventano costrizioni e che sono dannose per la governabilità del paese

– noi abbiamo poi una ruolo particolare in una futura costituente al quale non possiamo e non dobbiamo abdicare. Ed è quello che riteniamo assolutamente strategico, di rappresentare le istanze di quella cospicua parte dell’elettorato Socialista che ancora non è schierato con questa sinistra ed ha votato per la Casa delle Libertà. Questo elettorato va interpretato politicamente ed anche dal punto di vista programmatico…

– poiché il richiamo al Socialismo è il minimo comun denominatore che mette insieme movimenti e correnti politiche, occorre uno sforzo politico congiunto di convergenze sulle cose da fare.

– e da questo punto di vista non può essere ritenuta marginale l’adesione dei radicali alla futura costituente. I radicali rappresentano una parte specifica, distintiva e rilevante della storia del Socialismo Liberale da Ernesto Rossi a Fortuna a Pannella

– a queste condizioni, cioè con le nostre idee e senza rinunciare alle nostre scelte, noi possiamo e dobbiamo partecipare ad un percorso che non è altro che il nostro percorso tradizionale, quello di unire i socialisti riformisti e liberali, di colmare una carenza politica grave nel panorama politico italiano, quello di riportare l’Italia alla sua tradizione democratica e di collocarla appieno in Europa.

Questa caro Stefano è musica per le nostre orecchie.

Sono convinto che se riusciremo a fare un congresso unitario ed andremo compatti nella costituente non solo faremo un grande servizio al socialismo italiano ma soprattutto lo faremo al nostro Paese, a questa Italia che ha bisogno di certezze e che noi, solo noi socialisti potremo finalmente riuscire a dare. Il resto è buio.

Con tantissima stima

Giuliano Sottani

Segretario Regionale del Nuovo PSI della Toscana

Risposta a Sergio Verrecchia

Caro Sergio ognuno il suo leader se lo sceglie. Paragonare poi Gianni De Michelis a Berlusconi è quantomeno superficiale , se non altro per i risultati raggiunti: altrimenti come si giudica una leadership? . Voglio ricordare a te, che sei venuto nel Psi anni dopo la sua fondazione, e forse per questo non sei sufficientemente informato, che il sottoscritto essendo uno dei fondatori la storia della nostra organizzazione la conosce bene . Quando Ugo Intini da segretario del partito scelse la strada dello Sdi un gruppo di noi , espressione della maggioranza degli organi statutari , decise di chiedere a Gianni , che da alcuni anni aveva deciso di fare altro mestiere , di ritornare in campo anche perché bandiera del vecchio PSI che meglio rappresentava la scelta di autonomia e di identità . Con me c’erano tra gli altri Stefano Caldoro , Saverio Zavettieri , Donato Robilotta e Nanni Ricevuto . Gianni decise di accettare la guida del Psi e noi gli garantimmo, con i nostri numeri , l’elezione a Segretario . Decise di farlo però con un limitato mandato a termine . Sono passati più di dieci anni ! De Michelis ha sempre avuto il nostro sostegno e il nostro affetto anche e soprattutto nei momenti difficili post-tangentopoli anche quando molti di noi non avrebbero avuto interesse a farlo se non altro per ragioni di ritorsione della magistratura allora molto vigile alla riorganizzazione dei socialisti autonomisti , non subalterni al PDS . Nessuno di noi me compreso ha mai fatto mistero di una stima personale per le notevoli qualità intellettuali di Gianni che però per chi fa politica sono naturalmente separate dalla diversa valutazione sulle scelte che si fanno in nome e per conto della nostra organizzazione. Noi , sia ben chiaro, abbiamo scelto lui e non viceversa se non altro perché gia c’eravamo .Anche quelli che sono venuti dopo non sono stati scelti da lui : la Moroni era per ragioni createsi un dato di fatto indipendente dalle nostre volontà . Fu vista e accettata in quella fase come un valore aggiunto. Alessandro Battilocchio fu invece sostenuto e lanciato da Donato Robilotta . In quanto a Stefano Caldoro e a Saverio Zavettieri i due hanno sempre rappresentato, alla guida delle loro Regioni, la vera e più consistente forza elettorale del PSI dei sette garofani e del Nuovo PSI successivamente Voti e consensi che erano stati raccolti prima che Gianni De Michelis entrasse nel Partito . Sono stati la vera forza sulla quale De Michelis si è appoggiato per difendersi prima da Intini poi da Martelli e Craxi . Gianni ha utilizzato loro e non viceversa . E’ evidente che quando poi ci sono stati degli incarichi , delle candidature o delle opportunità per il partito, era giocoforza , se non si pensa di amministrare un condominio, che chi avesse maggiori consensi , e bisogna dire anche maggiore coerenza, abbia ricevuto i riconoscimenti dovuti . Quale regola diversa dalla capacità politica e di raccolta del consenso e dei voti poteva essere usata ? Quindi nessuna scelta personale o singola di Gianni De Michelis ma le semplici e ferree regole della politica. Voglio poi risponderti anche in merito ad una accusa rivolta da te ad alcuni compagni rei di avere delegittimato il Segretario Nazionale nell’ultimo Consiglio Nazionale. Questi compagni se ho ben capito a chi ti riferivi ,sono quelli che lo hanno “scelto” e legittimato eleggendolo con decine di migliaia di voti al Parlamento Europeo in un collegio non suo , da ospite gradito e coccolato , contro ogni pronostico . Chi parla di delegittimazione dovrebbe far riferimento alle mortificanti poche centinaia di voti che la sua città natale ed il partito di quel territorio gli ha tributato nelle stesse elezioni Europee . Quanto sono belle le chiacchiere ma quanto spesso sono inutili .

Antonino Di Trapani
Segreteria nazionale
Responsabile enti locali Nuovo Psi

Un’altra musica. Sergio Verrecchia

Hans Christian Andersen scrisse una famosissima favola: “I vestiti nuovi dell’Imperatore”. Un re viene convinto, da due imbroglioni, di vestirsi con tessuti magici da poter essere visti solo da persone intelligenti rendendoli invece invisibili agli stolti ed incapaci. Rassicurato dai suoi cortigiani compiacenti, sfila per la città tra gli applausi dei cittadini impauriti a contraddirlo finché un bimbo non grida: “ma l’imperatore è nudo”.
Cosa pensiamo noi di essere o di rappresentare? E soprattutto, sappiamo veramente chi siamo?
Oltre a guardarci e parlarci allo specchio siamo in grado di vedere la realtà esterna?
Siamo una piccolissima realtà politica che vorrebbe rappresentare una grande storia. Ma una grande storia è fatta di grandi eventi e di grandi uomini e non è riducibile in un piccolo contenitore pieno di buchi.
Il dibattito del Partito si sta avviando ad una nova divisione interna, ad una nuova contrapposizione, ad un nuovo scontro. Se Eugène Ionesco fosse vivo ci dedicherebbe sicuramente una sua sceneggiatura del teatro dell’assurdo.
In una forza politica c’è una legge direttamente proporzionale alla autorevolezza del suo leader.
Ci può essere un Partito Radicale senza Pannella o una Forza Italica senza Berlusconi, una Lega senza Bossi? Ci può essere quindi un nuovo PSI senza De Michelis? Se il coraggio di vedere la verità è superiore all’ambizione del desiderio allora la realtà è molto più semplice e brutale.
Non esistono due linee politiche nel Partito semplicemente perché il nostro “recipiente” non può contenerle. Chi forza questa regola cade nel pubblico ridicolo, nel paradossale, nel velleitario,
Gli sforzi assolutamente encomiabili che alcuni nostri compagni fanno, come Mauro Del Bue ed ora anche Lucio Barani, per metter tutti d’accordo sono esercizi d’intelligenza sprecata semplicemente perché la divisione non è compatibile.
La verità vera e sincera, non è la linea politica, ma è il leader: Il re è appunto nudo.
Il ridicolo in cui l’imperatore era caduto fu colpa soprattutto dei suoi cortigiani che si affrettarono a lodare le sue affermazioni senza consigliargli la scelta più giusta.
Gianni De Michelis è inadeguato a condurre il Nuovo PSI e quindi ad aprire le trattative per la Costituente Socialista?
Vi rispondo io: forse si.
Insuperabile è il suo valore nell’elaborazione analitica e nella creatività politica. Debolissima invece è la sua capacità di scelta di uomini e di tattiche. Nanni Ricevuto, Chiara Moroni, Claudio Nicolini, Luca Barbareschi ecc. ecc e lo stesso Stefano Caldoro sono state persone volute, scelte ed imposte da Gianni stesso. Il peso egemonico che il Partito ha subito negli anni scorsi dalla componente Calabrese, che tanto danno ha fatto, ha avuto la copertura dal nostro segretario.
Se, come ipotesi di questo ragionamento, De Michelis è inadeguato a guidare ancora il NUOVOPSI chi è allora il leader alternativo? Chi il migliore del relativo?
Le contrapposizioni in questo nostro piccolo movimento non sono mai state politiche, bensì scontri tra uomini ed egemonie. Questo spiega anche le manifestazioni violente che abbiamo più volte subito. Le diversità di linee politiche sono i fasulli tessuti magici con cui gli ”imperatori” pensano di essere vestiti.
Oggi non abbiamo due linnee politiche perché, molto semplicemente, apparteniamo al mondo gassoso e non più a quello solido.
Oggi abbiamo solo due alternative: o seguire il nostro leader Gianni De Michelis, con tutte le riserve che questo comporta, o chiudere le porte alle nostre speranze.
Oggi non possiamo subire divisioni che taglierebbero solo l’aria, ma dobbiamo invece fare l’unica vera cosa intelligente ed efficace: compattarci!
Solo una forte e compatta squadra, sia pur minuscola, può superare ostacoli difficili. Per fare questo però ci vuole un gruppo dirigente composto più da consiglieri che cortigiani. Mosso più da interessi collettivi che individuali. Rigenerato più dall’audacia che dalla prudenza. Decisioni collegiali e condivise. Scelte di gestione trasparenti e partecipate.
Come ho già avuto modo di dire qui non si tratta di sostituire nessuno, ci sono da noi valori di grande esperienza e capacità, si tratta però di far suonare un’altra musica all’orchestra, di rinnovare il repertorio.
Il maestro di musica va esaltato, perché è il migliore e non ne abbiamo altri, ma decisamente corretto perché anche il suo destino è legato alla sua orchestra.

Sergio Verrecchia

Caldoro: Da Mauro e Lucio riflessione seria ed approfondita.

La riflessione di Mauro e Lucio è approfondita e per molti aspetti condivisibile. Sia ben chiaro rimango convinto che il principale interlocutore della cosiddetta diaspora, lo SDI di Enrico Boselli sia intenzionato a ben altro che ad affrontare in termini corretti la “Questione Socialista” ma piuttosto a costruire, come ha fatto in questi anni, una piccola rendita di posizione residuale sotto l’ala protettiva di Prodi e soprattutto legata ai destini del Presidente del Consiglio. E questo non può essere, nelle nostre future azioni, considerato come un elemento marginale: di trappole è disseminato il campo della politica. Detto questo è evidente che la condizione, che personalmente vedo come una premessa del percorso che potrà vedere nel prossimo futuro la creazione di una forza socialista, riformista e liberale con vocazione maggioritaria e per avviare utilmente e nella chiarezza politica un lavoro comune, è la modifica della legge elettorale sul modello Tedesco. Questa legge supera ed evita scelte bipolari e, come è stato spesso ricordato, favorisce le identità invece che le collocazioni. Fuori da questa premessa sarà difficile solo pensare, figuriamo realizzare, una forza politica che abbia un peso politico non marginale. Mi domando è possibile sedersi al tavolo con chi la pensa diversamente e continua a sostenere, addirittura propone di rafforzare, l’attuale sistema bipolare e che propone una legge elettorale sulle coalizioni ? Mi domando è utile e prudente avviare un processo costituente cosi come proposto, che, di fatto, diviene vincolante, senza sapere dove finisce la galleria e inizia la luce. Mi domando è realistico pensare e ritenere che per ragioni diverse dalla nostra volontà si confermi una legge elettorale maggioritaria e bipolare di coalizione e che risposta diamo a questa possibilità in termini di futura nostra collocazione politica ? Mi domando non è più utile ed opportuno trovare una forma diversa di dialogo e collaborazione tra socialisti che non sia la costituente guidata da Boselli . Queste sono alcune domande che formulo a Mauro e a Lucio, anche se su alcune di queste ci sono già risposte convincenti; ma soprattutto le rivolgo a chi ha dichiarato in questi giorni ed in un’assise di un altro Partito che il processo costituente è, di fatto, avviato indipendentemente dalla salvaguardia della identità ed autonomia politica del nostro Partito. Metto, infine, le mani nel piatto e lancio una provocazione: se invece dell’evoluzione verso la grande coalizione e la fine del bipolarismo, l’attuale sistema, anche con il sostegno di Boselli, sarà riconfermato e ci trovassimo a breve alle elezioni politiche con ancora leader Prodi contro Berlusconi o meno a breve con ad esempio due donne candidate ai vertici la Moratti contro, che so, la Finocchiaro o Rosi Bindi o ancora più in la con due giovani come Frattini contro Enrico Letta; il nostro partito che decisione prenderà? Ma soprattutto siamo in condizioni di metterlo al riparo da scelte obbligate di collocazione senza ancora sapere quale sarà il campo di gioco ? Identità ed autonomia sono assicurate da questa libertà di scelta e non da contenitori precostituiti in laboratorio. E’ evidente che in queste condizioni saranno i contenuti le politiche ed i programmi a fare da discriminante e non i contenitori identitari, ci piaccia o no.
Su questa base, ed in particolare solo dopo che un nuovo modello elettorale superi la logica bipolare, e faccia venire meno le ragioni della nostra attuale collocazione, le 4 condizioni finali poste da Lucio e da Mauro sono interamente da sottoscrivere.

SDI: CALDORO (NPSI), NO ALLA PROPOSTA DI BOSELLI

=
(ASCA) – Roma, 15 apr – ‘No alla proposta di Boselli – ha dichiarato Stefano Caldoro coordinatore nazionale del Nuovo Psi – no ad una costituente socialista in stile Psiup sotto l’ala protettiva e subalterno a Prodi. Il PSI e’ stata ben altra cosa e’ il progetto dello SDI va nella direzione opposta’.
‘Il Congresso del nuovo psi, sono convinto – confermera’ invece la linea politica che e’ all’origine della fondazione del partito: una formazione socialista e riformista alternativa all’attuale centro-sinistra. Ma nessun rancore verso quei compagni – ha concluso Caldoro – come Craxi , Zavettieri, ed oggi De Michelis, che hanno cambiato idea e legittimamente scelto un’altra strada’.
red-leo/leo/alf 151607 APR 07 NNNN

CONGRESSO SDI: BATTILOCCHIO, VINCEREMO CONGRESSO NUOVO PSI =

(AGI) – Fiuggi, 15 apr – “Sono ottimista. La Costituente dei socialisti e’ l’ultimo treno e non lo possiamo perdere. Io e Gianni De Michelis vinceremo su questa linea il congresso del nuovo psi con una larga maggioranza, se non larghissima. Non so se la minoranza di Caldoro uscira’ dal partito”. Lo afferma l’europarlamentare del nuovo psi Alessandro Battilocchio, a margine del congresso dello Sdi. Il congresso del nuovo psi si terra’ alla fine di giugno. “L’importante – afferma Battilocchio – e’ che al congresso votino solo i delegati”.(AGI) Mal 151159 APR 07

rassegna stampa varie agenzie: De Michelis ha deciso se ne va, il Nuovo PSI no!

Apc-SDI/ CALDORO: DE MICHELIS HA SCELTO, IL NUOVO PSI NO

Sua adesione non impegna partito, decideremo al congresso Roma, 14 apr. (APCom) – “De Michelis ha scelto, il nuovo psi no”.
Così Stefano Caldoro, coordinatore nazionale del
nuovo psi, ha reagito all’adesione alla costituente socialista annunciata da Gianni De Michelis al congresso dello Sdi. “Il nuovo psi deciderà al congresso nazionale convocato il 23-24 giugno a Roma.
L`adesione al progetto costituente di Gianni De Michelis è legittima – ha precisato Caldoro – ma non impegna il partito.
L`unità socialista, così come proposta oggi da Borselli, impone un cambio di schieramento e di fatto la scelta del centro-sinistra nell`attuale sistema bipolare. La parola ora passa agli iscritti in un confronto su linee politiche diverse”.
Red/Pol141935 apr

SDI: DE MICHELIS ” LA SCELTA E’ FATTA SARO’ CON VOI”

ROMA (ITALPRESS) “La scelta e’ fatta. Io, con quei pochi che mi seguiranno, saro’ con voi in questo percorso”. E’ quanto ha affermato oggi l’europarlamentare del nuovo psi, Gianni De Michelis, intervenendo al congresso dello Sdi che sta discutendo la costruzione di una Costituente dei socialisti. “E’ giunta l’occasione di andare oltre e guardare al futuro. Sicuramente vale la pena di tentare”, ha aggiunto De Michelis.
(ITALPRESS).
ag/c 14-Apr-07 20:21 NNNN

 

== CONGRESSO SDI: DOCUMENTO GIOVANI SDI-NPSI-SI-SINISTRA DS =

(AGI) – Fiuggi, 14 apr – In politica i giovani hanno spesso anticipato le scelte dei protagonisti. Oggi a Fiuggi i movimenti giovanili di Sdi, Associazione ‘Rosa nel pugno’, nuovo psi, Socialisti italiani e sinistra Ds hanno sottoscritto un documento comune che afferma: “Riteniamo giusto richiamarsi alla migliore tradizione del riformismo italiano laico e socialista, nel solco delle piu’ evolute socialdemocrazie europee, avendo nel Pse e nell’Is i nostri riferimenti in campo europeo ed internazionale, al fine di realizzare un soggetto politico nuovo”.
Il documento propone l’elettorato attivo a 16 anni ed una modifica in senso proprozionale della legge elettorale. I giovani di Associazione per la Rosa nel pugno, Fgs (Sdi), Nmgs (
nuovo psi), Giovani Socialisti italiani, Costituente Pse, Giovani ‘Sinistra Ds per il socialismo’, Giovani Psdi hanno anche creato un sito internet comune: www.noisiamoquelliche.it.
Prima iniziativa il prossimo 28 aprile a Tivoli.(AGI) Mal 142031 APR 07

 

SDI: BATTILOCCHIO , STORICA OCCASIONE PER TUTTI SOCIALISTI

(ANSA) – ROMA, 14 APR – ‘Chi si dichiara socialista non puo’ lasciarsi sfuggire questa storica occasione’. Cosi’ Alessandro Battilocchio, vicesegretario del nuovo psi, commenta la costituente socialista avviata al congresso dello Sdi a Fiuggi.
‘Le basi per creare un grande partito ci sono tutte – ha commentato l’eurparlamentare – il dibattito di questo pomeriggio, dove sono intervenuti tutti gli attori protagonisti del percorso che sancira’ la nascita di una nuova forza socialista, e’ stato caratterizzato da una forte passione politica e dalla voglia di tornare insieme’.
‘L’intervento di Gianni De Michelis aggiunge Battilocchio – e’ stato un importante contributo al dibattito. Chi si dichiara socialista non puo’ lasciarsi sfuggire questa storica occasione’. (ANSA).

COM-IA 14-APR-07 20:02 NNNN

 

SDI: DE MICHELIS, SCELTA FATTA, CON VOI PER COSTITUENTE

(ANSA) – FIUGGI (FROSINONE), 14 APR – ‘La mia scelta e’ fatta, io saro’ con voi’. Gianni De Michelis, intervenuto al congresso nazionale dello Sdi, raccoglie la proposta di Enrico Boselli di dar vita ad una costituente del socialismo italiano.
‘Nessuno di noi – dice il leader del
nuovo psi – puo’ rinunciare a cogliere questa occasione’.
Secondo De Michelis, ‘bisogna andare oltre quello che e’ stato fatto in questi 15 anni e costruire una forza politica in grado di rappresentare non solo i socialisti, ma di dare un punto di riferimento a tutti i cittadini’.
De Michelis ha pero’ sostenuto che, per far nascere un nuovo soggetto politico ispirato dal socialismo, c’e’ bisogno ‘di una rottura con questo bipolarismo bastardo’. ‘Una forza socialista – ha sottolineato – non puo’ che essere di sinistra, ma questo schema bipolare dobbiamo rifiutarlo e andare oltre’.
De Michelis, inoltre, ha escluso la possibilita’ di allargare l’alleanza socialista alle forze della sinistra radicale. ‘Noi dovremo confrontarci anche con Mussi e Angius, ma non possiamo mettere insieme tutto e il contrario di tutto. Mi dispiace, ma Bertinotti non potra’ mai rappresentare il socialismo come lo vedo io’. De Michelis ha concluso con l’esortazione a lavorare per fare del nuovo partito una forza politica in grado di raccogliere vasti consensi: ‘Non dobbiamo accontentarci del 2%, 3%, 4%, ma dobbiamo puntare ad avere molto piu’ del 5%’.
(ANSA).

 

NPSI: CALDORO, NEL PD DI PRODI NON C’E’ POSTO PER SOCIALISTI

(ANSA) – ROMA, 14 APR – ‘Romano Prodi disegna il percorso della Costituente socialista funzionale al suo governo ed al suo Partito Democratico. Partito democratico del quale lo Sdi di Boselli dovra’ prima o poi farne parte’. Cosi’ Stefano Caldoro, coordinatore nazionale del nuovo psi, commenta il discorso del presidente del Consiglio al congresso dello Sdi.
Per Caldoro, sarebbe ‘in poche parole una unita’ residuale della diaspora socialista e subalterna al progetto del Presidente del Consiglio’. ‘I socialisti riformisti – conclude Caldoro – non si faranno attrarre dalle sirene dell’Unione, come non si sono fatti attrarre dalla Rosa nel Pugno, ma confermeranno la loro scelta di campo, con la propria identita’, all’opposizione di questo falso centrosinistra’. (ANSA).

 

SDI: CALDAROLA A SOCIALISTI, SONO FINALMENTE A CASA =

CREDO IN COSTITUENTE, SIA APERTA – SAREMO FORTI ALLEATI PD

Fiuggi, 14 apr. (Adnkronos) – “Finalmente sono a casa”. Cosi’ l’ex Ds Peppino Caldarola si rivolge alla platea del congresso dello Sdi a Fiuggi. L’ex esponente della Quercia, che ha lasciato il partito in dissenso con il progetto del Pd, appoggia la costituente socialista di Enrico Boselli. “Io nella costituente socialista ci credo. Ai socialisti non serve stare nel Partito democratico ma possono esserne un forte alleato”. E poi rivolto a Boselli, Caldarola spinge perche’ la costituente sia aperta a tutti coloro che sono interessati a questo progetto: “non facciamo una costituente ad excludendum

 

CONGRESSO SDI: E FU ABBRACCIO FRA DE MICHELIS E BOBO CRAXI… =

(AGI) – Fiuggi, 14 apr – Al Tribunale civile di Roma e’ ancora pendente la lite giudiziaria che contrappone Gianni De Michelis e Vittorio Craxi sull’esito del congresso del nuovo psi dell’ottobre 2005, ma oggi a Fiuggi, complice la decisione di creare una Costituente socialista, e’ scattato l’abbraccio fra De Michelis e Craxi, immortalato dai fotografi.
De Michelis aveva appena finito di affermare dal palco del congresso dello Sdi: “La scelta e’ fatta. Siamo con voi in questo percorso”. Al termine applausi e l’abbraccio fra De Michelis e Craxi. Al momento non e’ dato sapere se la riappacificazione avra’ un seguito anche nelle aule di giustizia.(AGI) Mal 142022 APR 07

 

Apc-SDI/ CALDORO: DE MICHELIS HA SCELTO, IL NUOVO PSI NO

Sua adesione non impegna partito, decideremo al congresso

Roma, 14 apr. (APCom) – “De Michelis ha scelto, il nuovo psi no”.
Così Stefano Caldoro, coordinatore nazionale del
nuovo psi, ha reagito all’adesione alla costituente socialista annunciata da Gianni De Michelis al congresso dello Sdi. “Il nuovo psi deciderà al congresso nazionale convocato il 23-24 giugno a Roma.
L`adesione al progetto costituente di Gianni De Michelis è legittima – ha precisato Caldoro – ma non impegna il partito.
L`unità socialista, così come proposta oggi da Borselli, impone un cambio di schieramento e di fatto la scelta del centro-sinistra nell`attuale sistema bipolare. La parola ora passa agli iscritti in un confronto su linee politiche diverse”.

Red/Pol

141935 apr

 

SDI: ARRIVA COSTITUENTE SOCIALISTA PER SANARE DIASPORA/ANSA

B.CRAXI, COLMIAMO VUOTO A SINISTRA PD; DE MICHELIS, SONO CON VOI (di Chiara Scalise) (ANSA) – ROMA, 14 APR – I socialisti ci riprovano e questa volta il progetto della Costituente socialista lanciato ufficialmente al congresso dello Sdi potrebbe finalmente mettere fine alla diaspora che si e’ consumata all’ombra del garofano quindici anni fa.
Sotto le bandiere del partito di Enrico Boselli fanno ‘pace’ anche i due amici-nemici Bobo Craxi e Gianni De Michelis, pronti a ritrovarsi di nuovo fianco a fianco nonostante a dividerli ci siano ancora le Aule di Tribunale per la battaglia sul nome dei rispettivi partiti.
A dire si’ infatti sono tutte le anime frammentate del vecchio Psi, da quelle che oggi siedono al
governo a quelle che si trovano sui banchi dell’opposizione. ‘Scelta fatta – dice il leader del nuovo psi De Michelis – Io saro’ con voi’. Anche se a smorzare l’entusiasmo ci pensa Stefano Caldoro che sottolinea come il via libera al progetto di De Michelis sia solo a titolo personale, perche’ la decisione spetta all’imminente congresso del partito del Garofano.
Ma la locomotiva sembra lanciata, e non ci sono appelli a tornare indietro che facciano breccia oggi a Fiuggi. Neanche quello che arriva da Romano Prodi e’ sufficiente, forse perche’ il gong dell’orgoglio socialista e’ ormai suonato. ‘Tardivo’, lo giudica infatti Bobo Craxi. E poi il matrimonio fra Ds e Dl lascia ‘un vuoto a sinistra’ che puo’ essere colmato. Una convinzione condivisa da molti e che da’ nuovo respiro al progetto unitario.
Non tutti hanno pero’ abbandonato l’idea di partecipare alla costruzione del Pd: Ottaviano del Turco, presidente della Regione Abruzzo ed ex segretario dei socialisti dello Sdi, e’ da sempre meno scettico del compagno Boselli di fronte al progetto di una casa comune con Fassino e Rutelli (‘voglio continuare a discuterne’), ma soprattutto mette le mani avanti di fronte all’ipotesi di aprire le porte del socialismo anche ai partiti di sinistra dell’Unione. ‘Non sia un nuovo Psiup’, dice ricordando il partito nato nel ’64 con la scissione della sinistra del Psi.
Comunque andra’, avverte un big del socialismo dell’era Craxi come Rino Formica, ad attendere i compagni socialisti sara’ ‘una lotta in mare aperto, senza ricoveri per l’ospitalita”.
Cosi’ come, ammonisce l’ex ministro, sarebbe un’illusione che la pacificazione possa avvenire in un batter d’occhio. Avvertimenti che sono pero’ fatti non per mettere i bastoni tra le ruote, ma al contrario per spronare i compagni. E quello di Formica e’, infatti, non solo l’intervento piu’ commosso ma riceve una vera e propria ovazione dalla platea dei delegati del Palaterme di Fiuggi. (ANSA).

SCA 14-APR-07 20:43 NNNN

SDI: DE MICHELIS, SARO’ CON VOI IN COSTITUENTE SOCIALISTA =
DIALOGO CON MUSSI E ANGIUS, MA NON CON SINISTRA RADICALE

Fiuggi, 14 apr. – (Adnkronos) – “La mia scelta e’ fatta. Io saro’ con voi. Nessuno di noi puo’ rinunciare a cogliere questa occasione”. Cosi’ Gianni De Michelis, al congresso dello Sdi, raccoglie la proposta di Enrico Boselli di costruire una Costituente socialista.

De Michelis sottolinea che “bisogna costruire una forza politica in grado di rappresentare non solo i socialisti, ma di dare un punto di riferimento a tutti i cittadini”. Una forza che “non puo’ che essere di sinistra” ma per farlo occorre “andare oltre a questo sistema bipolare”.

De Michelis quindi dice si alla Costituente socialista purche’ non venga allargate anche alle forze della sinistra radicale: “noi dovremo confrontarci con Mussi e Angius ma non possiamo mettere insieme tutto e il contrario di tutto. Mi dispiace, ma Bertinotti non potra’ mai rappresentare il socialismo come lo vedo io”.

(Mon/Pn/Adnkronos) 14-APR-07 19:24

SDI: CALDORO (NPSI), RELAZIONE CONFUSA E CONTRADDITTORIA

SDI: CALDORO (NPSI), RELAZIONE CONFUSA E CONTRADDITTORIA
(ANSA) – ROMA, 13 APR – ‘E’ da apprezzare la coerenza di Enrico Borselli, autentico Prodiano’, ma ‘per il resto la relazione appare confusa e contraddittoria’: cosi’ Stefano Caldoro coordinatore nazionale del nuovo psi sulla relazione di Boselli al V Congresso dello Sdi.
‘Una porta aperta alla costituente socialista, o meglio ancora ad un allargamento dello SDI, e un’altra al partito democratico ‘prodiano-parisiano’. La scelta di un modello elettorale bipolare e dell’alternanza e’ funzionale a quest’ultima possibilita’. Si usa quindi – prosegue Caldoro – l’unita’ della diaspora socialista solo come ornamento per un traghettamento nel PD sotto l’ala protettiva di Prodi . La scelta di campo dello SDI rimane alternativa a quella del Nuovo PSI. I socialisti riformisti conclude Caldoro – non hanno nulla a che fare con questa falsa sinistra’.(ANSA).

COM-PAE 13-APR-07 20:59 NNNN

Siamo finiti nel pantano- Franco Spedale

Com’era prevedibile, ancora una volta siamo finiti sotto le macerie.
Basta leggere le interviste di oggi per capire che per noi la strada imboccata dal nostro Segretario, in ordinaria Amministrazione, ci porterà alla distruzione.
Casini sul Corriere rientra di fatto nella CDL, proponendo solo il suo problema di leadership alternativo a Berlusconi, ma di fatto prendendo le distanze, com’era ovvio dall’attuale Governo.
Dall’altra parte, Borselli, sempre sul corriere, presentando il suo congresso, traccia la strada dell’Unità Socialista, all’interno del Centro Sinistra a sostegno dell’attuale governo.
E in più il sistema elettorale, che manterrà la sua struttura bipolare.
La partita, anche questo ovviamente, si gioca sopra le nostre teste, molto non dipende da noi e quel poco che dipende da noi lo stiamo giocando in maniera talmente tanto sbagliata da rasentare l’inadeguatezza.
Ormai è chiaro ai più, basta leggere gli articoli e le mail che in questi giorni girano, che la divisione è, per fortuna, di natura politica, su cui si infilano alcuni sciacalli, che volendola buttare sul personale e spesso sull’offensivo (siamo arrivati anche alle querele, che ahimè anche io stesso sono stato obbligato a fare per tutelare la mia immagine), cercano di spostare l’obbiettivo dal politico al patetico, creando confusione tensione e improduttività di analisi politica.
Ma la divisione è di natura politica, tra chi come Caldoro, Collice, Alvaro, io stesso e numerosi tanti altri compagni, pensano che certamente l’autonomia e l’identità siano dei valori assolutamente fondamentali e necessari, ma che questa non abbia ragione di mutare le attuali alleanze, se non vi sono modifiche sostanziali nel sistema politico, e chi ritiene, altrettanto legittimamente che sia necessario una scelta di campo irreversibile verso il centro sinistra, addirittura ipotizzando a breve un movimento della costituente chiamato “GRUPPO PER LA COSTITUENTE SOCIALISTA” , che con a capo il giovane BATTILOCCHIO, definisca con lo SDI la presenza del Nuovo PSI.
Credo che sia necessario arrivare ad un Congresso su due documenti politici diversi, non v’è spazio per situazioni “mezzane”, all’interno del quale confrontarci discutere e decidere tutti insieme cosa fare di questo partito o meglio di questa comunità.
Credo però che a questo punto diventi doveroso e necessario fare altrettanti Congressi Regionali e Provinciali, perché se vi è un differente pensiero Politico all’interno del gruppo dirigente Nazionale questo è conseguente espressione del pensiero dei dirigenti Regionali e Provinciali.
Domani pomeriggio a Milano, un gruppo di noi si troverà per cominciare a delineare il documento politico.
Esso è un elemento indispensabile per toglierci dall’ambiguità che ci governa e dare un principio di chiarezza del ragionamento politico.
Franco Spedale

A che serve la riunione del 14, con queste premesse?

 

  

 

                               Avevamo pensato, interpretando gli orientamenti della stragrande maggioranza dei compagni calabresi, che la riunione del 14 aprile potesse essere utilizzata, in un clima rasserenato, per riprendere le fila di un dibattito che dovrebbe, pur nella diversità dei convincimenti, vederci comunque uniti. Sostenevamo che non ci si poteva permettere il lusso di scivolare nel baratro dell’ennesima scissione.   

                               Avevamo quindi salutato positivamente la raccomandazione del compagno Mauro Del Bue acchè la riunione di Sabato potesse svolgersi nel massimo rispetto per le opinioni di tutti, senza processi o criminalizzazioni, ma l’intervento del compagno Verrecchia sembra andare decisamente in altra direzione. E così certamente non va. Se questo è il terreno di confronto per ritrovare i comuni denominatori dello stare assieme, siamo lontani anni luce da ipotesi di reale ricomposizione. E vediamo comunque perché. 

                               Verrecchia parte, e non a caso, contestando la validità delle ‘presunte’ decisioni ‘non accettabili’ del CN del 31 marzo dimenticando che il documento è stato messo ai voti dal compagno Pizzo e che ha ricevuto solo 5 voti contrari. Il concetto di maggioranza e minoranza che si ha è chiaramente fuori da ogni logica, ed è altrettanto fuori da ogni logica anche il continuare a pensare che le decisioni assunte siano cancellabili. La più importante di dette decisioni è la convocazione del Congresso nazionale per il 23 e 24 giugno prossimi.  

                               Subito dopo Verrecchia ripropone la lettura strumentale delle decisioni del 17 novembre pensando di cogliere una contraddizione tra quanto deciso e quanto il Coordinatore nazionale, Stefano Caldoro, (contro il quale bisognerebbe smetterla di continuare a seminare veleni) dichiara nelle sue interviste. Ci si dimentica che mai è stato deciso che bisognava collocarsi fuori dalla Casa delle Libertà, ma si è semplicemente affermato, tra l’altro all’unanimità, che “il Nuovo Psi è forza politica autonoma della sinistra riformista e liberale, collocata all’opposizione del governo Prodi, distinta dalla Casa delle libertà, che peraltro non esiste più, almeno nelle forme del passato, che hanno consentito un’alleanza politica ed elettorale col nostro partito”. In nessun passaggio è sancita la rottura dell’alleanza: il senso del deliberato è che era necessario rinegoziare i termini del nuovo possibile accordo. Che l’esperienza con la Casa delle Libertà, in un sistema bipolare, sia da considerarsi esaurita è solo un convincimento del compagno Verrecchia e non un deliberato del nostro Partito. L’alleanza, in un sistema bipolare, pur nell’autonomia e nella difesa dell’identità, è semplicemente vitale. 

                               Verrecchia tra l’altro fa finta di ignorare che non c’è neanche, nelle decisioni del 17 novembre, la delega al Segretario per ‘sposare’ Bertinoro col carico di ambiguità e voglia di traghettamento della nostra comunità nella cosiddetta sinistra dominata dai comunisti, ex e post che siano. Nessuno ha conferito al Segretario la delega per avviare la Costituente socialista tra gli spezzoni della diaspora e gli scontenti, di altre formazioni, notoriamente antisocialisti. Cosa avvita pur avendo dichiarato ripetutamente che parlava a titolo personale. C’era invece, ed è stato completamente affossato, l’impegno a convocare il CN il 7 febbraio 2007 per decidere la data del Congresso unico organo abilitato a cambiare linea politica.  

                               Il Consiglio è stato convocato, a denti stretti, il 31 marzo sol perché ben 7 regioni ne avevano chiesto la convocazione, ed era estremamente difficile ignorare questa richiesta senza correre il rischio di una convocazione che poteva essere fatta da qualche Magistrato. Forse questa legittima e statutaria richiesta è alla base delle difficoltà che la riunione ha registrato all’Hotel Palatino.  

                               Tutto il resto, scritto da Verrecchia, è di competenza del Congresso, perchè senza regole certe gli appelli all’unità lasciano il tempo che trovano. Ma Sabato 14 aprile, a questo punto, a che serve? A dilaniarci ulteriormente? Forse il tempo delle riflessioni pacate è ancora lontano. Aspettiamo la fine della campagna elettorale amministrativa, e forse dopo sarà più facile rimetterci a discutere di politica e del Partito. 

Il Gruppo dirigente calabrese del Nuovo PSIAdolfo Collice                     – Commissario Regionale Giovanni Alvaro                  – Commissario Reggio CalabriaGianfranco Bonofiglio        – Commissario CosenzaDomenico Fulciniti              – Commissario CatanzaroCarlo Pantano                      – Commissario Vibo Valentia

Per verità di storia e di politica

 

Sta diventando ormai una costante, che appare sul sito, il racconto, spesso falso, molte volte di parte, di quanto è accaduto lo scorso Sabato 31 Marzo al Consiglio Nazionale del Nuovo PSI.

Lo spettacolo è certamente sconfortante, può provocare forte delusione e senso di scoramento nei confronti dei compagni che ancora credono nella possibilità di una riproposizione Socialista.

Osservo con crescente indignazione la ricostruzione da parte di alcuni di quanto è accaduto che accusano alcuni compagni delle più calunniose malefatte.

Leggo e sento parlare di boss mafiosi, di combriccole organizzate, di gruppo di delinquenti, di bande criminali.

E si porta a conferma di ciò il video apparso su you tube.

Non so se chi riporta il video lo fa senza averlo guardato, con spirito quindi poco costruttivo, o lo fa convintamene, ma la verità è diversa e non si può negare quello che appare.

L’apertura dei lavori vedono in scena l’insediamento di un tavolo di Presidenza che non era quello concordato e poi il Segretario Nazionale che si accinge a fare la relazione “su tutti i punti dell’odg”, come lui stesso dice.

A quel punto dopo vari interventi Caldoro chiede la parola per fare una mozione d’ordine, chiedendo quindi che l’ordine dei lavori segua l’odg fissato e, dopo, al 4° punto far fare al Segretario Nazionale la sua relazione.

A quel punto, non prima scoppia la bagarre contro Caldoro (sarebbe strano se i “suoi” pulmann si fossero scatenati contro di lui) che viene assalito ed interrotto.

Cari compagni, il nostro è sempre stato un partito tollerante, rispettoso delle diverse idee, in cui ci sono sempre stati degli scontri dialettici, ma in cui non si è mai travalicato il limite.

Leggere di accuse ingiuriose nei confronti di compagni, di censure (così mi riferiscono), di offese personali che appaiono sul sito e nel forum (ho scoperto un prolificare di nomi nuovi mai visti prima e di compagni che si camuffano sotto pseudonimi), mi pare dia il senso di una comunità (come ama definirla Del Bue) che tale non è più.

Parliamo di politica invece, e se dobbiamo dividerci facciamolo sui contenuti.

Nessuno di noi è dipendente di Berlusconi, né questo linguaggio, che potrei definire Comunista (ma a quel punto mi porrei sullo stesso piano di chi vuole sfasciare), aiuta a dipanare i problemi.

Nessuno ritiene che l’identità ed autonomia siano percorsi ai quali rinunciare.

Certamente con delle chiarezze.

SDI e Socialisti Italiani, rappresentano tutta l’aria riformista?

L’aggiunta di Caldarola ed amici esauriscono la possibilità del percorso Riformista?

Io credo di no, credo che molti Riformisti e moltissimi Socialisti siano dall’altra parte, orgogliosi del proprio passato e della propria storia.

Orgogliosi di appartenere all’area Socialista, convinti delle proprie idee, della propria cultura e della propria identità.

E convinti della propria AUTONOMIA.

I  Socialisti non hanno padroni per definizione.

Apriamo allora un dibattito, vero, e non celato dietro opportunismi di maniera, chiariamoci una volta e per tutte sui diversi percorsi.

Io sono un uomo di sinistra, lo sono sempre stato e sempre lo sarò, ma non andrò MAI con questa sinistra.

Non permetterò mai che i miei ideali, i miei valori la mia storia vengano assorbiti da questa finta sinistra.

Non permetterò mai che si svenda la storia ed una tradizione di un Partito glorioso come il nostro per fare un’unificazione che sa di annessione e che ci vuole portare nell’attuale CentroSinistra.

Nel dibattito politico è venuta meno,la consapevolezza del gruppo dirigente,che i Socialisti del “Nuovo P.S.I.”,nonostante documenti in sede di “Direzioni” Regionali e Nazionali non ritengono finita l’alleanza con la “C:D:L”.

Se le condizioni non mutano non v’è ragione di modificare il nostro schieramento.

Certo la politica è in movimento, speriamo presto si arrivi ad una riorganizzazione del sistema bipolare, ma adesso nulla è mutato.

La stampella di Prodi, mi dispiace No!

Guglielmo Angelo

 Ex Direzione Nazionale Nuovo PSI

Lombardia

Che vogliamo fare? Roberto Bianchi

La forza delle immagini è formidabile: un video,una fotografia,raccontano più di molte parole.
Per questo,innanzitutto vorrei complimentarmi (e ringraziare per il servizio reso) con coloro che curano il sito del NuovoPSI per aver inserito anche i documenti video relativi ai lavori del Consiglio Nazionale del partito.
Contestualmente,però, vorrei esprimere tutto lo sdegno per l’atteggiamento di coloro che prima hanno fomentato la bagarre romana e poi protestano, perchè il videoresoconto delle loro gesta è stato messo in Rete.
Quanto successo al Consiglio Nazionale è di una gravità della quale non è difficile cogliere tutta la valenza.
Abbiamo visto un gruppo di facinorosi, nei quali ovviamente si possono identificare solo i gerarchi (il resto della banda non si sa nemmeno se fosse composto da iscritti veri o da picchiatori raccolti in qualche periferia), che con metodi prevaricatori hanno dapprima zittito il segretario politico del Nuovo PSI che si accingeva a svolgere come è ovvio la sua relazione introduttiva, hanno fatto degenerare i lavori del Consiglio Nazionale scatenando la bagarre, hanno trasferito la rissa in strada compiendo veri atti di violenza, per poi, dopo una mediazione fra Caldoro e De Michelis (ma ha tutta l’aria di un ricatto imposto con la forza!) congelare la situazione facendo approvare per “acclamazione” (ma chi si credono di essere questi figuri, forse Craxi?) un documento “politico”(?!) che oggettivamente delegittima il segretario e dichiara imminente la resa dei conti interna.
Mentre si stanno muovendo i primi passi, le prove di dialogo per l’avvio di una costituente dei socialisti,di tutti i socialisti, l’area dei dipendenti di Berlusconi iscritti al NuovoPsi tenta di boicottare questo percorso che davvero può portarci lontano; tutto ciò, sia chiaro, sarebbe pure legittimo, se si rispettassero le regole della democrazia e lo statuto del partito. Essendo una persona che vive esclusivamente del proprio lavoro non capisco appieno la natura di ragioni così convincenti per cui un iscritto al Nuovo PSI , oggi, non voglia nemmeno tentare la strada del confronto con lo SDI e gli altri tronconi mediante la costituente, ma insista, con un ingiustificato accanimento terapeutico,a tenere in piedi un’esperienza ormai conclusa e superata come è stata la collaborazione con la CdL ( che a dirla proprio tutta, non ha dato grandi vantaggi, se non a qualche nostro singolo dirigente particolarmente rapace).
In un momento in cui si stanno rimettendo in movimento molte forze politiche prima inchiavardate nei “poli”;
in cui il dibattito sulla legge elettorale si fa sempre più intenso e mostra ,perciò, meno in lontananza la possibilità di esiti apprezzabili; in cui nello stesso SDI il dibattito è acceso e può preludere ad una resa dei conti sulla scellerata operazione “Rosa nel Pugno”; in cui il Partito Democratico sembra essere sempre più una realtà che mentre unifica istanze eterogenee perde vistosamente pezzi qualificati ; in un momento come questo dove la parola d’ordine per i socialisti dovrebbe essere la ricerca di ogni più piccolo embrione di unità, con le elezioni amministrative imminenti , lascia sconcertati l’atteggiamento di chi sembra non accorgersi di niente e si sente vincolato soltanto dalla fedeltà al Centrodestra (che i più lucidi del centro, peraltro, stanno già, gradualmente mollando!)
Ma, ripeto, in democrazia devono trovare spazio tutte le opinioni, anche quelle che alla prima impressione possono sembrare sbagliate.
La democrazia però ha delle regole che vanno rispettate perché molto spesso è un terreno in cui la forma è la sostanza.
All’ultimo Consiglio Nazionale la democrazia è stata calpestata e sfregiata da un manipolo di violenti.
Ma non solo questo abbiamo visto a Roma.
Abbiamo visto anche un Segretario (che fosse anche solo per l’aggressione subìta va difeso comunque) in grandissima difficoltà politica e personale: quanto successo è frutto anche della gestione superficiale del partito sia per quanto riguarda il tesseramento che per quel che riguarda i bilanci.
Ma il segretario del partito, per ragioni sconosciute, o non vuole, o non può risanare questa situazione.
Il problema però si pone in termini secchi: certe situazioni o si contrastano o se ne diventa complici:
De Michelis, che vogliamo fare?

Roberto Bianchi
Responsabile Cultura e Comunicazione
Nuovo PSI – Lombardia

Cicero pro domo sua. Antonino Di Trapani

Guardando quanto accade sulla scena politica nazionale, rileviamo che ancora una volta la questione socialista è all’ordine del giorno. Ognuno, però, continua ad interpretarla a proprio uso e consumo.

Certo ci fa piacere la riabilitazione di Bettino Craxi (l’ennesima), questa volta da parte di Luciano Violante, il quale, in un saggio sul PD, pubblicato sul Corriere della Sera, per tutelare il nuovo partito, ancora in fieri ma già in pericolo di vita, non esita a riconoscere la necessità di un chiaro “mea culpa” da parte degli ex comunisti sul sacrificio di Bettino. Violante definisce Craxi il capro espiatorio del colpevole silenzio di un sistema politico che non ebbe il coraggio di affrontare la questione del finanziamento dei partiti, denunciato invece con sincerità dal compianto nostro leader. Solo per il ricordo dei più Violante fu il grande regista di Tangentopoli. Resipiscenze? Anche Fassino intravedendo affinità di analisi sui problemi dell’Italia con i socialisti dà l’ok a Boselli sulla costituente socialista, che sia però funzionale al partito democratico.

Bobo Craxi e Boselli, due potenziali protagonisti della questione socialista, evidentemente non troppo convinti, cercano di accattivarsi con qualche distinguo i loro interlocutori nella marcia verso il PD.

Bobo chiede un rallentamento alla costruzione del PD per consentire ai socialisti di salire sul “carro”. Boselli a parole boccia il compromesso storico tipo bonsai e propone una nuova formazione volta all’affermazione del riformismo italiano, affermando nel contempo di non avere pregiudizi verso il PD. Nel suo “ecumenismo” salva anche La rosa nel pugno, che definisce però “alleanza elettorale”. E l’alleanza con il Nuovo Psi l’ha già dimenticata?

In questa confusione la saggezza impone di rimanere dove siamo stati e dove abbiamo avuto la possibilità di arrivare al 2% alle Europee e di avere un Gruppo Parlamentare alle politiche.

La sinistra che verrà allo stato non è nemmeno all’orizzonte.

Salviamo Identità ed Autonomia, ovvero salviamo la nostra storia e il nostro futuro.

Antonino Di Trapani
segreteria nazionale

Presidente commissione tesseramento ed enti locali

Violante e il ‘92. Nereo Laroni

Con nessun riguardo al comune senso del pudore, il Pubblico Ministero Luciano Violante procede oggi alla riabilitazione parziale di Craxi e a quella più ampia dei Socialisti.
Anzi, fa di più. Pone la soluzione della questione socialista come una delle condizioni per la nascita del Partito Democratico.
Di certo è questa seconda questione quella più attuale e oggi politicamente rilevante. Ma vale la pena di spendere poche parole sulla prima, aggiungendole a quello che ormai è diventato un leitmotiv sia per i dirigenti ex-post-neo comunisti sia per i più autorevoli commentatori politici indipendenti che ormai si divertono a irridere questa torrentizia propensione all’abiura.
Certamente l’istituto dell’abiura è un istituto tipicamente comunista che ha la sua genesi nei processi staliniani, nella loro cultura, nella loro concezione del rispetto dell’avversario.
Nel solco, non particolarmente glorioso, di questo modo di fare politica, Violante, ispiratore e espressione della pubblica accusa nella stagione del giustizialismo, aggiunge l’ultima perla tentando di rivalutare la stagione di Craxi e dei socialisti finalmente riconosciuti come forza innovativa e moderna.
Prima di ciò abbiamo visto cancellare dall’albo di famiglia Stalin, poi si è messa la sordina a Togliatti e da ultimo si dice che Berlinguer sbagliò. Dalle foibe all’Ungheria, alla Cecoslovacchia, alla scala mobile, agli euromissili, al no all’Unione europea, al caso Moro e, chi più ne ha più ne metta, è una sequela infinita di errori confessati nei passaggi nodali della storia italiana.
In un paese normale nessuno affiderebbe il Governo della cosa pubblica a simili campioni di coerenza. In Italia invece i Comunisti sono al governo e i Socialisti cancellati.
Ma prima o dopo l’asino casca e oggi il più intelligente, intendiamoci di un’intelligenza alla Viscinski, degli ex-post-neo Comunisti, è costretto a riconoscere che non si fa il Partito Democratico senza aver risolto la questione socialista.
Bene! Abbiano ben chiaro che con loro, nel Partito Democratico, i Socialisti non andranno mai!

Nereo Laroni, Direzione Nazionale Nuovo PSI