NESSUN PAREGGIO, SI RIPARTE COL BUONGOVERNO

Non c’era bisogno d’essere chiromanti per scrivere, meno di una settimana fa, un articolo dal titolo ‘Fra una settimana si riparte col… buongoverno’ con il quale, praticamente e senza alcuna cautela, si ipotizzava la vittoria del fronte riformista del PdL. Erano i disastri causati dal sinistro Governo Prodi a farci capire che la gente voleva cambiare registro riprendendo un percorso interrotto meno di due anni fa. Non si poteva perdonare, infatti, il mancato sviluppo e la liquidazione delle riforme e dei progetti faticosamente messi in piedi dal precedente Governo Berlusconi, e la politica sanguisuga delle tasse che sono state introdotte su ogni argomento del vivere civile tanto da raggiungere la iperbolica cifra di 110 nuovi balzelli, comunque denominati, e all’incredibile livello del prelievo attestato al 44%.

La sinistra e il suo popolo più cieco pensavano che bastasse un pò di maquillage; qualche slogan ammantato da intellettualismo, sol perché americaneggiante, come il ‘si può fare’; la decisione di non utilizzare elettoralmente il signor Prodi perché logorato e non spendibile; l’eliminazione dalle liste dei nemici più acerrimi degli italiani laboriosi come Visco; o la liquidazione, solo nel confronto politico nazionale e non nelle amministrative, della sinistra antagonista e barricadiera, o dei verdi presuntuosi e arroganti, per far dimenticare i guasti che erano sotto gli occhi di tutti. Gli unici che si rifiutavano di vederli erano, come al solito, i fideisti con i paraocchi, che erano convinti bastasse negare la realtà per poterla cambiare.

Non è andata così. Per fortuna gli italiani si dimostrano sempre un passo più avanti di tanti soloni e politici saccenti. Sempre più avanti di quanto pensano o si illudono di poter ottenere tanti editorialisti che in questi anni, guidati da Eugenio Scalfari, hanno appestato l’aria con le loro analisi di parte. Sempre in anticipo sui processi che cambiano inesorabilmente la storia.

Certo se era prevedibile l’uscita di scena dei boselliani avviati al macello dai propri ex padroni, fa impressione, ma è piacevole, constatare che, a distanza di venti anni, è crollato anche in Italia il muro di Berlino, e che in Parlamento non siederanno più personaggi orgogliosi di chiamarsi comunisti come Diliberto, Bertinotti, Mussi, o personaggi dell’imbecillità pseudo verde e della trasgressione come Pecoraro Scanio, Francesco Caruso o Luxuria.

E fa altrettanto piacere pensare che il terremoto del 13 e 14 aprile ha chiuso definitivamente le porte a personaggi dell’antipolitica che bussavano insistentemente in esse, come i Moretti, i Pardo, i Grillo e i Celentano. Si sono salvati solo quelli che, in tempo, hanno saputo mimetizzarsi nel PD. Ma anch’essi non avranno vita facile e si avvieranno all’autodistruzione. Le vittorie coprono normalmente ogni contraddizione, ma non avviene lo stesso con le sconfitte, per cui ci sarà la cosiddetta resa dei conti tra i reduci della disfatta. Se ne vedranno delle belle.

Intanto il PdL, con leader e premier Silvio Berlusconi, potrà riavviare il percorso riformista, dar corso al proprio programma, rifare dell’Italia un vero e grande cantiere di lavoro per risalire la china e superare il declino, senza quel ‘pareggio’ agognato e sperato da tanti che sentendo la sconfitta si illudevano di poterla neutralizzare. Si riparte quindi col buongoverno. Il Nuovo PSI del Garofano, che elegge al Parlamento il proprio Segretario Nazionale, Stefano Caldoro e il proprio uscente on. Lucio Barani e che ha dato il proprio contributo alla splendida vittoria e darà il proprio contributo al governo del Paese, rimane un punto di riferimento per il popolo socialista ormai allo sbando e senza bussola. Le porte di questo, pur piccolo, Partito sono aperte.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria 15.04.2008

REGOLA PRIMA, MAI COABITARE CON I SERPENTI

Mancano ormai meno di tre settimane alle elezioni che dovranno decidere a chi affidare la guida politica del Paese. Fra meno di tre settimane gli italiani potranno porre la parola fine uno dei periodi più ‘sgangherati’ della politica italiana, chiudendo la fase del ‘non governo’ o, meglio, del governo all’incontrario che tanti danni ha prodotto all’Italia. Fra tre settimane, anche il Nuovo PSI vuole e deve dare il suo contributo alla realizzazione di questo obiettivo.

E ciò anche se, per la prima volta dal ripristino del Garofano, dopo la falsa rivoluzione, il simbolo dei socialisti craxiani non sarà presente, visivamente, sulla scheda elettorale. Detta assenza non diminuirà, per nulla, l’impegno dei militanti socialisti perché fortemente motivati per la vittoria del Popolo della Libertà. Non solo e non tanto perché ci è stata garantita l’elezione del Segretario Nazionale, Stefano Caldoro (candidato a capolista in Campania), e quella del deputato uscente, Lucio Barani (candidato in Toscana), con l’impegno a spendere un ulteriore riconoscimento verso quei territori dove più marcata è la presenza organizzata dei socialisti, ma sopratutto per la chiarezza degli obiettivi e del programma presentato come ‘le sette missioni’ di Silvio Berlusconi.

Intanto Caldoro e Barani, a differenza degli ‘altri’ socialisti (boselliani, bobiani o costituenti) che avendo ricevuto il benservito chiudono ingloriosamente la loro sudditanza all’egemonia comunista, saranno gli unici socialisti del Garofano che siederanno in Parlamento, mentre gli altri assaporeranno ‘come sa di sale lo pane altrui’. La cosa che più brucia, però, sulla pelle e nelle carni dei socialisti di base non è la mancata elezione di alcuni dirigenti socialisti, quanto il metodo col quale si è proceduto alla pulizia etnica da parte del signor Veltroni e dei dirigenti comunisti comunque camuffati.

Non solo si è deciso di cacciare i socialisti che, così, saranno destinati a scomparire dal panorama politico parlamentare italiano ma, aggravando la situazione, si è deciso l’imbarco del principale simbolo della loro vergognosa mattanza, quell’ Antonio Di Pietro che è il campione assoluto del giustizialismo nel nostro Paese ed ha già dichiarato che vuole fare il Ministro della Giustizia perché ‘deve completare la pulizia iniziata con mani pulite’.

Chi ha chiuso gli occhi e ha fatto finta di non vedere con quali serpenti coabitava, non può oggi dolersi del fatto che il morso di alcuni di essi sia letale. Ognuno certamente è arbitro del proprio destino e delle scelte operate, ma per ognuno arriva il momento della riflessione e della verità. Non voler riacquistare la vista significa aver scelto deliberatamente l’eutanasia per se e per tanti valorosi compagni che li hanno improvvidamente seguiti. C’è, comunque, da sperare che qualcuno degli attuali ‘ciechi’ apra finalmente gli occhi e senza farsi condizionare da falsi nominalismi (destra-sinistra) sappia, finalmente, concretizzare la propria riflessione.

Noi non abbiamo di questi problemi. Il nostro compito è come contribuire a far diventare concretezza le scelte programmatiche delle ‘sette missioni’, dove non c’è di tutto e il suo contrario, ma solo indicazioni nette e concrete da avviare subito alla loro realizzazione dando una forte sterzata all’inconcludenza prodiana. Abolizione Ici su prima casa, detassazione degli straordinari, ripresa del nucleare, rilancio opere pubbliche (ponte sullo Stretto in primis), riduzione costo della politica, lotta alla criminalità con certezza della pena, riforma giustizia con l’introduzione della figura dell’avvocato dell’accusa per esaltare la terziarietà del giudice, lotta all’inflazione e al carovita, saranno alcune delle cartine di tornasole di un reale cambio di fase.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria, lì 25.3.2008

PDL: coalizione di moderati, non di destra

La coalizione della PDL si caratterizza per essere un patto tra alleati che hanno in comune provenienze diverse ma la stessa visione modernista riformatrice e liberale della società.
Una coalizione elettorale che presenta tra i propri candidati rappresentanti dell’area cosidetta laica, e riformista quali i Repubblicani e soprattutto i Socialisti, non può certamente essere una coalizione troppo spostata a destra.
I rappresentanti del Nuovo PSI nel prossimo Parlamento continueranno nella tradizione della loro storia, garantendo quella libertà di pensiero che da sempre li ha caratterizzati

ELEZIONI: PDL, BERLUSCONI, FINI E CALDORO GUIDANO CAMPANIA 1

(ANSA) – NAPOLI, 10 MAR – Silvio berlusconi, Gianfranco Fini, Stefano Caldoro, Alessandra Mussolini ed Italo Bocchino compongono il cappello di lista del Pdl nella circoscrizione di Campania 1. In lista anche i deputati uscenti Luigi Cesaro, Paolo Russo e Pina Castiello, il senatore Giuseppe Scalera dei Liberaldemocratici di Lamberto Dini, l’ex Udc Giampiero Catone. Tra gli esponenti della societa’ civile il magistrato Alfonso Papa, l’ex prefetto di Caserta, Maria Elena Stasi, ed il capitano Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare.
Esclusi i parlamentari uscenti Antonio Martusciello, Claudio Azzolini, Gianfranco Laurini, Emiddio Novi, Alfredo Vito e l’ex questore di Napoli Franco Malvano.(ANSA).

PDL: LISTE; ECCO I CAPILISTA E LE ‘TESTE DI LISTA’

(ANSA) – ROMA, 9 MAR – Michela Vittoria Brambilla ‘testa di lista’ in Emilia Romagna alla Camera (ovvero prima alle spalle di Silvio berlusconi e Gianfranco Fini, che sono in tutte le regioni i numeri 1 e 2 per Montecitorio) e stessa posizione per Mara Carfagna in ‘Campania2′, mentre Franco Frattini e’ ‘testa di lista’ in Friuli e Lamberto Dini solo terzo al Senato (nel Lazio) alle spalle di Marcello Pera e di Maurizio Gasparri. Sono alcuni dei nomi che compaiono nella lista definitiva delle candidature chiuse in serata a via dell’Umilta’ e diffuse da fonti di Forza Italia.
Fra le teste di serie, compaiono Maurizio Scelli, ‘testa di lista’ in Abruzzo alla Camera; Domenico Viceconte, capolista al Senato in Basilicata; Stefano Caldoro e Alessandra Mussolini, rispettivamente numeri 3 e 4 in Campania; Carlo Giovanardi, capolista in Senato in Emilia Romagna.
Fabrizio Cicchitto, numero 4 dopo Gianni Alemanno (An) in ‘Lazio 1’; mentre nel ‘Lazio 2’ il ‘testa di lista’ e’ l’azzurro Rocco Crimi e al numero 4 compare Giorgia Meloni (An).(SEGUE

PDL: SPEDALE (NPSI), BERLUSCONI PUO’ CONTARE SUI SOCIALISTI

(ANSA) – ROMA, 5 MAR – ‘L’identita’ e l’autonomia sono cio’ che ognuno di noi riesce a mantenere della propria storia. Non e’ solo una rappresentazione della simbologia ma uno stato d’animo’. Lo sottolinea Franco Spedale, vicesegretario nazionale del nuovo psi.
‘I Socialisti del nuovo psi sono pronti – sottolinea – ad affrontare questa nuova battaglia, anche partecipando al progetto del Pdl, come ha sottolineato il Presidente berlusconi in una condizione di pari dignita’, pronti a dare il proprio contributo per un Paese migliore, piu’ nuovo, piu’ giusto. La difficile scommessa di rimettere in sesto questo Paese è di quelle che non si possono rifiutare’.
‘Cosi’ come in tutte le situazioni difficili i Socialisti sono pronti a fare la loro partita. berlusconi potra’ contare – conclude Spedale – sulla nostra presenza di qualita”.

LE SETTE ‘MISSIONI’ DEL PdL SENZA IL ‘MA ANCHE’

Dodici pagine di programma, firmate PdL; 281 pagine, a suo tempo, firmate dall’armata di Prodi. Nelle dodici pagine le ‘sette missioni’ da realizzare per far rialzare l’Italia; nelle altre il tutto e il contrario di tutto con l’obiettivo di mettere d’accordo il diavolo e l’acquasanta. Se si vuole, è stata un’anticipazione del ‘non solo ma anche’ veltroniano, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: un’Italia al declino, tartassata dalla pressione fiscale, ferma nelle realizzazioni, preda delle emergenze sanità e rifiuti, senza bussola per quanto riguarda sicurezza e giustizia, ostaggio di una banda di occupatori del potere.

Quello ch’è stato fatto nei due anni passati è la logica conseguenza di un ondeggiamento continuo senza possibilità d’approdo reale. Ed è il film che l’Italia sarà costretta a rivedere qualora, per pura follia collettiva, dovesse vincere il confronto elettorale quel Veltroni del ‘si può fare’, perché pur avendo deciso di liquidare la sinistra di lotta e di governo e il verde dal sorriso ebete, ha avuto la capacità di ricostruirsi alleati antagonisti conditi dal giustizialismo dipietresco.

Alla luce dei fatti è abbastanza chiaro che le 281 pagine (che quasi nessuno ha letto), opera omnia enciclopedica, erano solo fumo negli occhi per l’opinione pubblica, ed erano dedicate solo ai singoli alleati per tenerli buoni accontentandoli tutti, non certamente per governare. L’attività del governo Prodi, infatti, si è risolta nello sfilacciare, come la tela di Penelope, quanto di buono era stato varato dal precedente governo diretto da Silvio Berlusconi. Sotto il maglio del nichilismo sono caduti, tra l’altro, la riforma della scuola, quella pur timida della giustizia, e le opere pubbliche come la Tav e il Ponte sullo Stretto. Se per costruire 36 riforme ci son voluti ben 5 anni di attività governativa, per distruggerle sono bastati poco meno di due anni, per cui i libri di storia ricorderanno il Governo Prodi come il Governo della ‘demolizione’.

Le dodici pagine delle ‘missioni’ presentate alla stampa nei giorni scorsi, anche perché poche, avranno il pregio di farsi leggere da milioni di cittadini, e sono indirizzate soprattutto ad essi, non certamente ai singoli alleati che, a differenza dell’armata prodiana, hanno in comune la stessa visione della realtà e gli stessi obiettivi da realizzare. Ci sono, naturalmente sensibilità diverse sui singoli argomenti, ma il sottofondo su cui si reggono coglie in pieno sia il comune denominatore degli alleati che, per quanto ci riguarda, le sensibilità del Nuovo PSI di Stefano Caldoro che sono indirizzate, da tempo, verso una politica riformista capace di rimettere in carreggiata l’intero Paese.

Dodici pagine, sette ‘missioni’, programma di lunga lena per GOVERNARE veramente l’Italia. La concretezza dell’essere rispetto all’evanescenza dell’apparire. E’ per questo che abbiamo scelto di stare nel fronte moderato. Per questo continueremo, senza alcun disagio, a stare con gli attuali alleati. Il resto è chiacchiera da bar Sport. I socialisti di Stefano Caldoro lasciano ad altri le distinzioni accademiche tra destra e sinistra, e lavoreranno per il rilancio dello sviluppo, il sostegno alle famiglie, la sicurezza e la giustizia giusta per i cittadini, i servizi moderni superando le emergenze sanità e rifiuti, una nuova attenzione per il Mezzogiorno e il federalismo solidale che non sarà divisione.

Per questo gli elettori socialisti e i dirigenti di base del Partito vogliono che il Nuovo PSI sia schierato così come deciso dal Congresso e, contemporaneamente, sia adeguatamente rappresentato in Parlamento.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria 03.03.2008

SONDAGGI: IPR; PDL STATICO, MA PD RESTA INDIETRO …+RPT+

(RIPETIZIONE CORRETTA ALL’ULTIMA RIGA) (ANSA) – ROMA, 3 MAR – La coalizione di berlusconi e’ in un momento di stasi, mentre quella di Veltroni e’ in crescita, rimanendo pero’ staccata di 7 punti. E’ quanto emerge dal sondaggio che l’Istituto IPR Marketing, diretto da Antonio Noto, ha effettuato il 28-29 febbraio per conto di Repubblica.it (intervistando, con il sistema telefonico Cati un campione di 2.000 soggetti – rappresentativo per eta’, sesso ed area di residenza della popolazione maggiorenne residente in Italia) analizzando le intenzioni di voto alla Camera.
In questa occasione, oltre l’analisi sulle intenzioni di voto, il sondaggio ha misurato anche il potenziale elettorale massimo, cioe’ l’indice di probabilita’ di crescita che ciascun partito potra’ avere se tutti coloro i quali che oggi sono indecisi ed al contempo dichiarano di prendere in considerazione il voto ad un partito, il 13 aprile voteranno effettivamente quello stesso partito oggi preso in considerazione.
La distanza tra le coalizioni di Veltroni e berlusconi rimane significativa, tuttavia si conferma la tendenza di crescita della coalizione guidata dal leader democratico.
Questi i risultati attuali e potenziali per i diversi schieramenti e candidati premier, tenendo conto che 1,6% va ad altri partiti mentre gli indecisi sono il 20%.
PD (VELTRONI).
Al momento il Pd (con i Radicali) e’ al 32%, mentre l’Italia dei Valori arriva al 4%: in totale arriva quindi al 36%.
Per il Partito Democratico, il potenziale elettorale massimo attuale arriva al 37%, mentre l’Idv puo’ salire fino al 6%. In totale la potenzialita’ arriva al 43%: ‘E’ da notare quindi – rileva l’Ipr – che se il Pd riuscisse a raccogliere tutto il proprio potenziale (il 5%), bloccando la coalizione del Pdl agli attuali livelli di consenso, si potrebbe arrivare effettivamente ad un pareggio’.
PDL (berlusconi).
Ora il Popolo della Liberta’ e’ al 38%, mentre la Lega Nord si attesta al 4,5% e il Mpa allo 0,5%: in totale e’ quindi al 43%, ‘a conferma di un momento di stasi della coalizione guidata da berlusconi’.
E’ da considerare, pero’, che il potenziale massimo per il Pdl arriva fino al 43%, mentre i leghisti possono contare su un obiettivo del 6% e il Mpa all’1%. Il potenziale massimo della coalizione e’ quindi del 50%.
UDC (CASINI).
L’Udc, dopo l’accordo definito con la formazione della Rosa Bianca, si trova al 7%.
Il massimo elettorale per la coalizione centrista guidata da Pier Ferdinando Casini e’ calcolato al 12%.
UDEUR (MASTELLA).
L’Udeur si trova allo 0,3%.
La sua potenzialita’ massima e’ l’1%.
SINISTRA ARCOBALENO (BERTINOTTI).
La Sinistra Arcobaleno subisce un lieve flessione, che fa scendere la formazione guidata da Fausto Bertinotti al 7,5%.
Per l’Ipr ha pero’ una possibilita’ di crescita molto forte, che potrebbe portarli sostanzialmente a raddoppiare i propri consensi (14%).
SINISTRA CRITICA (D’ANGELI).
La formazione di Cannavo’ e Turigliatto che ha presentato come candidata premier Flavia D’Angeli e’ accreditata dello 0,1%.
Per l’Ipr il massimo cui puo’ arrivare e’ lo 0,2%.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI (FERRANDO).
Il movimento di Marco Ferrando e’ allo 0,5%.
Il potenziale massimo e’ l’1%.
PARTITO SOCIALISTA (BOSELLI).
I socialisti sono accreditati dell’1,5%.
Secondo l’Ipr, pero’, il suo potenziale puo’ farli salire fino al 5%.
LA DESTRA-FIAMMA TRICOLORE (SANTANCHE’).
Il partito guidato da Francesco Storace al momento puo’ contare su un 2,5%.
L’Ipr gli assegna un potenziale del 5%.
(ANSA).

ABORTO: NUOVO PSI, LA POLITICA NON ALIMENTI DIVISIONI =

Roma, 25 feb. – (Adnkronos) – ‘Sarebbe bene tenere il dibattito sull’aborto fuori dalla campagna elettorale, su una materia cosi delicata molte posizioni rischiano di diventare strumentali impedendo un dibattito costruttivo’. Lo sottolinea Franco Spedale, vice segretario nazionale del nuovo psi.

‘L’ordine dei medici interviene -aggiunge- sulla sperimentazione della pillola Ru486 mentre la Chiesa, da parte sua, legittimamente esercita il suo magistero e difende i suoi valori. La politica ha il compito di non alimentare le divisioni ma di promuovere un costruttivo confronto per canalizzare la discussione verso neceaasri punti di incontro’.

ELEZIONI: CALDORO, RADICALI COME CGIL CISL UIL =

(ASCA) – Roma, 21 feb – ‘La trattativa intercorsa tra Pd e Radicali ha ricordato le lunghe trattative sindacali per la firma dei contratti, fatte di un passo avanti e uno indietro e di lunghe notti di mediazioni’. Questo il commento del segretario nazionale del nuovo psi Stefano Caldoro in merito all’ingresso dei Radicali nel Partito di Veltroni. ‘I Radicali di Pannella e Bonino – a parere di Caldoro – meriterebbero di essere al fianco dei confederali, da loro tanto vituperati. Per come hanno difeso le proprie truppe e la loro casa, hanno fatto meglio di Cgil, Cisl e Uil’.

TV: CALDORO (NUOVO PSI), DI PIETRO E VELTRONI A GAMBA TESA

(ANSA) – ROMA, 18 FEB – ‘Le idee di Antonio Di Pietro per il settore dell’informazione confermano la natura illiberale della sua proposta che condizionera’ pesantemente la politica del Partito Democratico di Veltroni.’. Lo sottolinea Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi in una nota.
‘E’ la prima entrate a gamba tesa della campagna elettorale e non sara’ l’ ultima. Il centrosinistra sara’ – aggiunge – sempre piu’ caratterizzato da posizioni giustizialiste e dalla volonta’ di ‘colpire’ gli avversari politici’.
‘L’Italia dei Valori – conclude Caldoro – vuole drasticamente ridurre gli spazi del pluralismo nell’ informazione pubblica e privata’. (ANSA).

PD: MORONI (FI), VELTRONI CEDE A GIUSTIZIALISMO CON IDV

(ANSA) – ROMA, 13 FEB – ‘I buoni propositi di Walter Veltroni cedono il passo ad Antonio Di Pietro. Il partito democratico si allea con il simbolo della demagogia, del populismo e del giustizialismo. Una sinistra moderna ed europea non puo’ che essere garantista. Il Partito democratico fallisce, dunque, prima di iniziare’. E’ quanto sostiene Chiara moroni, vice presidente dei parlamentari di Forza Italia.
‘E’ paradossale che Veltroni apra all’ex magistrato per chiudere alla Costituente di Enrico Boselli. I socialisti come Boselli e De Michelis dovrebbero riflettere sulle evidenti difficolta’ che un progetto riformista trova in quel che resta della sinistra italiana’. ‘Ancora una volta le proposte riformiste – conclude moroni – potranno essere declinate al fianco di Silvio berlusconi e del Popolo delle Liberta”. (ANSA).

ELEZIONI:BARANI(N.PSI),PD-IDV? GIUSTIZIALISMO E CATTOCOMUNISMO =

(AGI) – Roma, 13 feb. – “La scelta di Veltroni dimostra che il Pd, che ha gia’ animato una alleanza cattocomunista, sceglie la opzione giustizialista che e’ antitetica al riformismo”. Lo dice Lucio Barani, parlamentare del nuovo psi e promotore come sindaco di Aulla negli anni Novanta della ‘dedipietrizzazione’ del suo comune.
Barani aggiunge: “Sapere che Boselli continua ad elemosinare un accordo con il Pd, anche alle luce di questa novita’, vuol dire che ha rinunciato ad ogni credibile progetto riformista”. (AGI)

ELEZIONI, NUOVO PSI A BOSELLI: SI APRA DIALOGO SU PROGRAMMI

(9Colonne) Roma, 13 feb – “Considerato che la cittadinanza ai socialisti viene negata nel centrosinistra è bene che si rifletta anche valutando altre possibilità evitando quello della sola testimonianza”. Lo dichiara Umberto Caruso, vicesegretario nazionale del nuovo psi di Stefano Caldoro, dopo la decisione del Pd di allearsi con Di Pietro. “Il nuovo psi, che è fra i fondatori della la Casa delle Libertà, ha scelto la collocazione che permette la sopravvivenza del socialismo liberale. Se Boselli – aggiunge – realmente è convinto della ‘pulizia etnica’ dei socialisti da parte del Pd e se realmente vuole portare avanti un discorso politico socialista può, superando i pregiudizi, mettere al centro del dibattito idee e progetti per confrontarsi sulle scelte programmatiche”. “Seguendo tale percorso – conclude l’esponente del nuovo psi – sarà possibile aprire un dialogo con chi ha sempre rifiutato l’egemonia giustizialista delle sinistra post comunista innanzitutto promuovendo una scelta di campo che non ha mai mortificatola storia, la idealità ed i progetti riformisti”.

Apc-ELEZIONI/ CALDORO: DA VELTRONI LA LEGGEREZZA DELL’ESTETICA

Diversa è vita quotidiana, anche lavorare per far rialzare Italia

Roma, 10 feb. (Apcom) – “Il discorso di Veltroni è ben costruito e ben letto, ma esprime la leggerezza dell’estetica”. Lo ha dichiarato Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi, commentando le parole del leader del Pd da Spello. “Cosa diversa – aggiunge – è la vita quotidiana, fatta di lavoro, di difficoltà economiche, di sacrificio. Cosa diversa – osserva ancora Caldoro – sarà rimboccarsi le maniche ed affrontare i tanti problemi da risolvere per far rialzare l’Italia e soprattutto il morale degli italiani, dopo gli ultimi due anni di politica inconcludente e rissosa del governo Prodi, voluto anche dallo stesso Veltroni”.