PERCHE’ DICO NO ALLA COSTITUENTE

Da troppo tempo ci siamo inchiodati sulla risibilità della contrapposizione personale, sprecando tempo, qualche insulto, divertendoci a cambiare i nomi sul forum, ad inventarli e qualche volta, ahimé, anche a censurare compagni (dimostrando in tal senso quanto a volte si può essere piccoli ed inadatti al ruolo).

Insomma tutto un corteo di situazioni che aggirano il problema e tendono a non affrontarlo.

Un corteo di situazioni create più dalla corte dei miracoli, come la chiama il mio caro amico Perini, che non dal resto.

La partita è e non può che essere di tipo Politico.

Ho letto l’intervento di F.G. (al primo momento pensavo fosse Friuli Venezia Giulia, poi ho visto che mancava la V. e ho capito che era Fabrizio Grauso).

Ovviamente non condivido la conclusione del suo ragionamento, né tantomeno quella sorta di intimidazione allusiva sugli sfasciti (vogliamo ricordare Fabrizio altre situazioni?) volte ancora esacerbare gli animi invece di calmarli.

Credo però che se vogliamo fare un servizio al nostro Partito ed avere un pò di rispetto per il nostro tempo, il ragionamento Politico debba tornare ad essere il cardine.

Non mi soffermerò quindi sugli eventi che si stanno susseguendo, Antonio Perini sa come la penso sulla convocazione del 14, ma piuttosto sulla situazione Politica, in particolar modo nostra, cercando di spiegare perchè dico NO a questa costituente.

Il nostro checché se ne dica è attualmente un sistema bipolare, dove ci sono due schieramenti, neanche eterogenei, ma piuttosto amalgamati (ricordate la mia noiosa litania dello scontro Laici-dogmatici?).

Noi abbiamo scelto di stare da una parte. consapevolmente, strategicamente, scientificamente.

Oggi la situazione è certamente in subbuglio, ma all’orizzonte non si vedono nuove Leadership.

La riforma elettorale di cui si abbozza a parlare prevede, com’era ovvio ai più, un mantenimento del bipolarismo ed una garanzia del mantenimento del potere dei grandi partiti sui piccoli.

Il bipolarismo così com’è non garantisce vie d’uscita a meno che…

Qui sta il difetto nostro.

Una costituente che tal si dica e che voglia proporsi come elemento di un nuovo equilibrio, non si pone in una situazione chiusa, in un incontro tra reduci di nuove vecchie culture con vecchie nuove riproposizoni di uomini, che anche, ma non solo anagraficamente, non sono più in grado di individuare il percorso.

Una costituente che voglia riunire tutte le anime Socialiste, io preferisco chiamarle Riformiste, non può rivolgersi solo ad una parte, che peraltro mi pare ben collocata e non vogliosa di aprire un quadro nuovo della Politica Italiana.

Deve rivolgersi a tutti i riformisti presenti in entrambi gli schieramenti,creando sui contenuti, un nuovo Patto generazionale,non anagrafico che sappia intravedere le esigenze attuali i nuovi bisogni, le prospettive del futuro.

Non servono, se si vuole fare sul serio tatticismi, non servono ripicche, veti, serve piuttosto coraggio,serve sapere che si può stare fuori dalla Partita, che si può correre il rischio di non essere rieletti.

Ecco perchè manca la Leadership.

Ne Gianni, né tantomeno Enrico hanno queste prospettive, non le intravedono per motivi diversi; e allora?

Se dobbiamo far eleggere qualcuno (Gianni o Battilocchio fate voi) al Parlamento Europeo e per farlo dobbiamo andare a Sinistra,camuffando questa operazione sotto la copertura della “QUESTIONE SOCIALISTA“, beh credo che abbiamo il dovere Politico e Morale di dire di NO.

Creiamo allora un comitato elettorale, non perdiamo tempo ed eleggiamo Gianni al Parlamento Europeo, chiediamo a Boselli che in cambio dei nostri voti candidi De Michelis (perchè è ovvio che tra lui e Battilocchio scelgo Gianni) come unico candidato, cioè con una lista debole al SUD e via.

Ma allora non raccontiamoci più storie, lasciamo perdere la questione Socialista e l’Unità dei Socialisti.

Io credo invece che dobbiamo fare altro.

Dobbiamo porre i problemi che ci sono e trovare le nostre laiche soluzioni per risolverli, dobbiamo scrollarci di dosso la sindrome del perdente che ci fa sentire inferiori rispetto ai lugubri Violante e C. che regolarmente ci scavalcano a destra; andare avanti portando a voce alta le nostre idee.

Oggi la situazione Politica è quella che abbiamo sotto gli occhi di tutti.

Io credo che non sia maturo il tempo che I Socialisti si pongano all’interno della sinistra Dogmatica.

Chi vuole farlo lo dica con chiarezza, dopodichè vediamo il da farsi, compreso anche quello di separarci consensualmente, ma vi prego Compagni (se ancora ha un senso quest’accezione) non prendiamoci più in giro.

Chiariamo le nostre posizioni.

Sarà più facile per tutti 

Franco Spedale

Ex Direzione Nazionale Nuovo PSI

Più volte censurato da Pirrotta

Pubblicato da

Franco Spedale

Franco Spedale - Medico Vice Segretario Nazionale del Nuovo PSI

3 commenti su “PERCHE’ DICO NO ALLA COSTITUENTE”

  1. Scrivi qui il tuo commento
    Condivido in toto il tuo intervento.
    Mi dispiace che ti censurino, ma se lo fanno vuol dire… che non vogliono che tu dica le cose che TUTTI o la maggior parte dei socialisti che ancora sono rimasti nel NPSI pensano.
    Anch’io sono stato censurato quando sostenevo che De Michelis non si era difeso ABBASTANZA nella prima fase per la detenzione del “simbolo” assegnato a Bobo. Poi invece nella seconda istanza ha prodotto (ma solo allora) le prove che gli hanno dato ragione. Io ho sostenuto che tutto ciò non fosse successo solo per caso, ma solo per giustificare un’alleanza con la DC di Rotondi non particolarmente gradita ai compagni.
    Comunque le censure sono sempre operazioni squallide, e poi tra Socialisti, noi che siamo liberali e libertari per antanomasia tutto oltre a non avere senso ci fa anche piuttosto inc….
    Ma in fondo la censura è solo il patrimonio di uomini che come direbbe Totò sono solo dei Quaccaraquà….
    Un caro saluto
    Luciano

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