Il coraggio di continuare a vivere

Nella vita bisogna avere coraggio; quello che è mancato al nostro ex segretario Gianni De Michelis.
Che senso ha avuto fare un Congresso-non Congresso nell’Ottobre 2005 per mantenere il Partito in una agonizzante rianimazione fino adesso, scegliendo poi quello che Bobo aveva compiuto un anno e mezzo fa?
Che senso ha avuto trascinarci in questioni Legali, in cui tra le altre cose abbiamo dovuto dividere anche parte dei soldi del Partito, per portarci oggi in mutande nell’alveo del Centro.Sinistra e fare la stampella di Prodi?
Ho la convinzione, forse illusoria, che la Politica sia qualcosa di grande, di elevato, che i tornaconti elettorali o peggio ancora personali, non possano indicare la strada.
Ma forse non è così!
E forse parte dello sbandamento della lucidità del nostro Ex-Segretario, dipende anche da una certa corte dei miracoli di consiglieri.
Ma credo che abbiamo il dovere di dire BASTA!!!
Siamo riusciti a perdere tutti, in questi anni; la nostra è stata una comunità che si è chiusa in sé stessa invece che allargarsi.
Con il senno di poi, diventa forse più facile capire le scelte di Chiara e Nanni, che hanno lasciato il Nuovo PSI perché chiaro era a loro l’indirizzo che avrebbe preso Gianni.
Non credo che questa sia la fine della nostra storia, credo viceversa che possa essere un buon inizio per una nuova fase.
Rilanciare l’Autonomia e l’Identità!
Questo deve essere il nostro motto.
La storia non si ripete, da essa dobbiamo trarre gli insegnamenti per il futuro; in questo senso credo che dobbiamo avere la forza di fare quello che fece Saragat quando allontanandosi dall’Unione (che strano questo nome eh?) Sovietica aprì la storia del moderno Centro-Sinistra, cui dopo seguì il percorso di Nenni e Craxi.
Dobbiamo avere il coraggio di dire di NO.
La nostra è una storia politica diversa da quello che De Michelis, Craxi e Borselli vogliono proporci.
Siamo una forza della sinistra moderna, che deve trovare contenuti attuali, che deve saper identificare i nuovi bisogni, che deve dare un impulso riformista al nostro Paese.
Siamo un punto di equilibrio importante e su tale convinzione dobbiamo compiere un grande sforzo: quello di riavviare il percorso che avevamo intrapreso ricostituendo il Nuovo PSI.
Uno sforzo, anche generazionale, che sappia guardare avanti, con forza e determinazione, che sia nettamente alternativo a questa FALSA SINISTRA, che obblighi il panorama politico a tornare sulle cose vere e non sulle posizioni di “moda”.
Quando nel ’96 decidemmo di riprendere un percorso che i nuovi alleati di De Michelis decisero di eliminare, lo facemmo con convinzione.
Quella è la strada, non tanto perché, come qualcuno scioccamente e strumentalmente dice, siamo i servi di Berlusconi (anche se io tra lui e Prodi-D’Alema- Fassino e c. continuo senza dubbi a scegliere lui), quanto perché questa FINTA SINISTRA nulla ha a che vedere con noi.
Un documento politico che affermi con nettezza la riaffermazione della nostra IDENTITÀ e della nostra AUTONOMIA e che dica un chiaro e netto NO al Governo Prodi, a questo Centro Sinistra e a questa COSTITUENTE BONSAI è il primo passo per impedire che gli sforzi che numerosi compagni hanno compiuto in questi anni vada mortificato.
Non posso dimenticare gli insulti, le umiliazioni, a volte anche gli sputi, che molti di noi hanno subito in questi anni per difendere la BANDIERA del Socialismo Riformista.
Non possiamo permettere che un manipolo di pseudo dirigenti politici mortifichi la nostra STORIA svendendola così come un soffio di vento.

Pubblicato da

Franco Spedale

Franco Spedale - Medico Vice Segretario Nazionale del Nuovo PSI

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