Congresso UNITARIO

Ho letto l’articolo del nostro EX-Segretario De Michelis apparso sulle colonne del Corriere di oggi.
Non solo ho ritrovato il suo solito stile, piacevole accattivante, per certi versi anche interessante, ma leggendo quello che scrive si possono capire tante cose, dette, e tante cose non dichiarate.
Tra le cose dette, abbiamo finalmente capito che il suo riferimento in questi anni è sempre stato BOSELLI, sin dal lontano ’92 aveva individuato in lui il futuro dei Socialisti.
Abbiamo poi scoperto che Craxi, riponeva in lui, Gianni, grande fiducia.
Sulla prima, non mi permetto di esprimere giudizi; se De Michelis ritiene che il suo leader sia Boselli sono fatti suoi; per la maggioranza dei Socialisti non è così.
Sulla seconda mi permetto solo di osservare che in più telefonate intercorse tra me personalmente, ma posso assicurare anche con numerosi altri compagni, Bettino Craxi emetteva un giudizio diametralmente opposto.
Ricordo ancora quando lo chiamai e il tono della telefonata di Bettino era decisamente avverso a De Michelis, anzi sosteneva che la ripresa del percorso Socialista sarebbe avvenuto solo se De Michelis non avesse fatto più il Segretario.
Ma guardiamo le cose non dette, quelle che lo stesso De Michelis afferma essere parte di quelle cose che appartengono alla lettura, in parte dietrologica, del non scritto.
E in questo c’è l’elemento più positivo della sua intervista.
Nella parte conclusiva sostiene che noi stiamo con Berlusconi.
Questo può voler dire solo una cosa: che De Michelis non ha nessuna intenzione di uscire dalla CDL e quindi la COSTITUENTE BONSAI è già morta e defunta.
O forse, meglio ancora ciò vuol dire che De Michelis ha concordato con Boselli l’unità dei Socialisti nella CDL.
A questo punto non credo che vi siano più problemi di natura politica, credo che le dichiarazioni di Battilocchio siano già tramontate e che quindi si prospetti un Congresso UNITARIO per ritrattare la presenza del Nuovo PSI all’interno della CDL.
Rilanciamo dunque la forte presenza di un partito Autonomo ed Identitario a matrice riformista nella CDL, presentiamo un documento unitario che rimarchi questi aspetti e rilanciamo il futuro del nostro Partito.
Un forte no dunque al Governo Prodi, una netta opposizione a questo falso Centro-sinistra, un forte SI alla presenza dei Socialisti alleati di Berlusconi, per rilanciare all’interno della CDL una forte aggregazione Socialista e riformista.
Caro Gianni, perché tante manfrine se la linea Politica tua e della maggioranza dei Socialisti del Nuovo PSI è la stessa?

Pubblicato da

Franco Spedale

Franco Spedale - Medico Vice Segretario Nazionale del Nuovo PSI

4 commenti su “Congresso UNITARIO”

  1. Certo che se la storia era già scritta…
    Gianni poteva dirlo subito!

  2. Non è la prima volta che De Michelis stupisce!! con delle dichiarazioni che vanno di contrario avviso da quanto enunciato magari il giorno prima. Ricordo una famosa intervista all’Espresso?, a maggio 2005 in cui sembrava voler raggiungere Boselli nella sinistra, asserendo , tra l’altro, che “Prodi era molto migliorato rispetto a 10 anni prima”.
    Se poi è dal 92 che pensa che Boselli incarni il futuro dei socialisti riformisti e pure perchè no! anche craxiani, allora… siamo proprio fregati….!!!.
    Quando Bettino doveva proporre qualcosa di molto importante per la politica italiana, si isolava ad Hammamet, e lì da quella splendida spiaggia bianca il suo pensiero innovativo e riformista trovava il suo humus e la sua linfa.
    Boselli invece tutto il suo ardore lo manifesta solo nei confronti della chiesa. Almeno questa sembra essere la sola giustificazione al non voler aderire al PD.
    Io penso ciò che tutti i compagni pensano, anche quelli che non condividono nel rimanere nella CDL, e che cioè Gianni De Michelis, ha fatto ormai il suo tempo. La politica è evoluzione.. proposizione di nuovi schemi concettuali, ma soprattutto di innovazione… e lui purtroppo è rimasto fermo al “Boselli del 1992”.

    Luciano Biggio

  3. Ho aderito, per oltre un anno, al nuovo PSI, in coerenza con le mie origini politiche. Ma, considerato che le posizioni che andavano via via definendosi non chiarivano obiettivi e finalità del partito, ho preferito sedermi un attimo sulla riva del fiume. Non per aspettare il cadavere del mio nemico – che non ho – ma per vedere finalmente arrivare acque meno agitate e più limpide. In questo perido di stand-by ho anche avuto modo di apprezzare la coerenza di qualche compagno finalmente appagato nei suoi “desiderata” insieme con i suoi patetici tentativi di giustificare la propria adesione ora a questo ora a quell’altro schieramento, con il timore sempre vivo che a prevalere sia una tendenza piuttosto che l’altra e di trovarsi quindi nel posto sbagliato al momento delle scelte definitive.
    Cosa contesto a Boselli e ai suoi piccoli “aparecidos”? La mancanza di un progetto politico da proporre agli italiani (ma è più che giustificato, gliene manca la taglia..) e quella sua vocazione anticlericale, mutuata forse dai suoi amici radicali, sconosciuta a Bettino, leader di grande lucidità che vedeva nella Chiesa e nelle sue istituzioni temporali un interlocutore affidabile, serio e soprattutto largamente radicato nella società italiana. Boselli invece si sbraccia continuamente nella “cacia al prete” ripercorrendo antiche e anacronistiche attitudini che la Storia socialista – e quella moderna comune a tutti gli uomini – hanno ridicolizzato. Evidentemente Boselli non ha lo spessore – né sarò io a scoprirlo – né il carisma per scrivere o enunciare manifesti politoco-programmatici al popolo socialista, e si limita quindi a pure enunciazioni di piccolo cabotaggio tentando di far leva sui visceri dei socialisti anziché sulla loro intelligenza.
    Quando a Gianni de Michelis: ho creduto, fino a qualche anno fa, alla sua coerenza, ora mi accorgo che anche lui si dedica al gioco delle tre tavolette, questa vince, questa perde, questa vince, questa perde, rego signori indovinino…Non durerà a lungo, perché in pollaio i galli (stava per sfuggirmi i polli…) che si confrontano sono troppi. Almeno quattro. Voglio vedere, alla resa dei conti, tra u mese o due, chi ne uscirà con le penne intatte. Per quello che mi riguarda resto fedele alle scelte profetiche di Bettino Craxi, che vedeva nell’affrancamento da una sinistra massimalista e corporativa come quella comunista l’unica strada percorribile per l’Italia moderna. La sua scomparsa è stata una perdita enorme per i socialisti e per tutto il Paese. Personalmente sono convinto che se ne debba segiore il tracciato aderendo a quelle posizioni politiche che garantiscano il pensiero liberale, liberista e libertario che Bettino aveva teorizzato a lungo in contrapposizione, spessissimo, ai massimalisti che anche nel PSI, fino ad una trentina d’anni fa, contribuivano a intralciare la marcia del Partito verso traguardi più largamente condivisi in Italia.

  4. MA SIAMO SU SCHERZI A PARTE?!!!!

    Altra smentita di GDM al Corsera, lui non và più con Berlusconi, come aveva sostenuto il giorno. E’ stato mal interpretato dal giornalista così sostiene Gianni nella sua rettifica. Eppure il “proprio questo è il bello…noi con Berlusconi e Boselli con l’Unione”, è una frase che non lascia adito ad altre interpretazioni.
    Comunque GDM ha battuto tutti i record di velocità del cambiamento politico:
    14/4 Per andare con Boselli servono “identità e programmi”.
    15/4 (il giorno successivo) “La scelta (Boselli e la costituente nel centrosn) è stata fatta, io sarò con voi”.
    16/4 (L’indomani) Io non abbandono la CDL, “stò ancora con Berlusconi”.
    16/4 (stesso giorno). Sono stato frainteso??,” io proporrò al congresso la costituente socialista.”

    Se davvero GDM voleva riportare serenità ed un minimo di dialogo tra le opposte fazioni, tenendo conto che i suoi parlamentari stanno all’opposizione del governo, ed in attesa del congresso, non c’è alcun dubbio che ha scelto la strada peggiore. Quella del dire..e non dire.. di esplorare… e di tergiversare….
    Basta… non se ne può più…
    “Sia il tuo dire.. si si o no no..” diceva un Signore 2000 anni fa, a meno che… non siamo davvero su “scherzi a parte”.
    Un caro saluto ai compagni
    Luciano Biggio

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