ALLA SINISTRA BISOGNA DIRLO: LASCIATE IN PACE MARRAZZO

Non saremo certamente noi a rinfocolare il fuoco del gossip su Marrazzo. Siamo distanti anni luce dall’uso vergognoso e spregiudicato di tale sistema di lotta politica, e mai e poi mai avremmo immaginato che la sinistra finisse, in mancanza di veri leaders e di capacità politica, con il fare concorrenza a Novella 2000. Capofila di questa stagione è stato il quotidiano la Repubblica che detta ormai, assieme a Di Pietro e De Magistris, la linea all’intera sinistra.

Guardare dal buco della serratura, sbirciare sotto le lenzuola e cavalcare squallide questioni di sesso sono l’emblema, però, del degrado morale a cui è giunto chi lo pratica trasformandolo in arma impropria della lotta politica nel nostro Paese. Una vera e propria barbarie, usata, in questi mesi, contro il Presidente Berlusconi, nell’illusoria speranza di una reazione negativa da parte degli elettori cattolici . Noi ci teniamo alla larga da questa barbarie perché cozza contro la nostra indole. Ci disgusta, pertanto, il doppiopesismo di chi considera sporco maiale il premier Berlusconi e candido agnellino il Presidente Marrazzo.

La storia per noi sarebbe già finita qui perché, comunque, ambedue i fatti, interessando la parte del corpo sotto la cintola e tra persone maggiorenni consenzienti, non sono considerati reati, ma fatti personali e privati che meritano la privacy. Su questo va difeso Marrazzo come andava difeso Berlusconi, e noi lo facciamo, ma la sinistra, ormai forcaiola, guardona e con una palese e visibile doppiezza morale, è di tutt’altro parere come dimostrato dalle vergognose dichiarazioni sulla vicenda tra le quali brilla quella espressa dalla “più bella che intelligente” Rosy Bindi. Ma a ognuno il suo.

A che serve non limitarsi ad esprimere la solidarietà a Marrazzo, uomo distrutto, di cui comprendiamo le sofferenze anche per la difficoltà di guardare negli occhi la propria moglie e le sue tre figlie, che dichiara quasi con le lacrime agli occhi che “vorrebbe scomparire” e che ha bisogno d’essere aiutato a superare, umanamente, la terribile esperienza che sta sopportando? A che serve usare, se non per bassi interessi di bottega, la vicenda di questo povero uomo che dopo aver negato si è sentito costretto a dichiarare le proprie debolezze? Non serve a nulla.

Si, non serve a nulla fare il paragone tra quella che la Bindi considera la sensibilità di Marrazzo per la confessione e l’autosospensione dall’incarico ricoperto, e le non dimissioni di Berlusconi che non ha negato l’episodio sviluppatosi senza la sua conoscenza dello status di sgualdrina rivestito dalla D’Addario, presentatasi nella sua abitazione munita di registratore e telefonino per le foto. Non vogliamo fare distingui sull’uso del sesso ma l’accoppiamento uomo-donna, in regime di separazione coniugale, viene tollerato dall’opinione pubblica in modo nettamente diverso dall’accoppiamento uomo-uomo, in regime di regolare matrimonio. Feltri, da par suo, ha immortalato, nella percezione dell’opinione pubblica, le due situazioni come attenuante l’una ed aggravante l’altra ricordando che ‘la gnocca’ è, comunque, un’attenuante.

Ma sulla vicenda Marrazzo sembra essersi consumata o si stava consumando un’estorsione, un ricatto o giù di lì, e non sembrano esserci state denunce a riguardo da parte di un politico che riveste un ruolo pubblico, e quindi obbligato alla denuncia. L’assenza della quale e la negazione dell’estorsione rischiavano di aggravare la situazione della vittima con la consumazione di un altro reato, quello di ‘ostacolo all’accertamento della verità’. Parlare di questo, comunque, non è gossip, cara Rosy, ma cronaca, perché a differenza tua, noi continuiamo a sostenere la libertà di ognuno a usare come vuole il proprio corpo, se lo si fa senza commettere reati.

Giovanni ALVARO
Reggio Calabria 26.10.2009

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