Almeno tentiamo !

  

Non vi è dubbio che il rimaneggiamento del sistema politico successivo alla prematura, anche se auspicata dipartita del governo Prodi, ci ha colto impreparati nella organizzazione capillare sul territorio e nella visibilità che contavamo di costruirci e consolidare attraverso tornate elettorali locali, provinciali e regionali,  ed acquisire maggior peso e valore nazionale.

Dobbiamo purtroppo prendere atto che nell’opinione comune, per la gente, per i media, quando si parla di socialisti, si fa unico riferimento allo SDI di Boselli e solo ad esso, perché come era prevedibile, De Michelis e Del Bue, hanno raggiunto la pace dei sensi trascinando nell’oblio del nulla tutti quei compagni del vecchio/Nuovo Psi che ritenevano di manipolare e plasmare a loro piacimento questa sinistra catto-comunista.

E’ ormai chiaro sia in atto un preciso obbiettivo, questa volta politico dopo quello giudiziario, di cancellare una volta per tutte, la storia socialista.

E noi che facciamo ? Saremmo indotti a pensare che così come siamo combinati, tutto sommato non ci resta altra strada se non quella di aggregarci alla lista del PdL senza simbolo, per avere almeno una piccola visibilità parlamentare, un baluardo, una piccola speranza. Il ché, sarebbe già tanto in questa situazione ma forse non ci basta.

Bisognerebbe almeno fare uno sforzo per far capire al PdL o Berlusconi che sia, che può risultare un grave errore non avere il nostro simbolo sulla scheda elettorale poiché lasceremmo orfano quel, anche se pur piccolo elettorato socialista che potrebbe essere indotto a rifugiarsi nell’unico simbolo socialista presente sulla scheda. Simbolo socialista che, snobbato e cacciato da Veltroni, può assumere, in campagna elettorale, il ruolo di unico rappresentante dei valori, della dignità e dell’autonomia del popolo socialista.

 Senza il simbolo del N.PSI  ad una consultazione politico nazionale come faremo poi a sostenere ragionevolmente che il partito esisterà  ancora  e che continuerà il percorso di affermazione dei valori del socialismo liberale e riformista?

Almeno tentiamo !

 

Bruno Rubes – Segretario Provinciale Monza e Brianza    

Costituente socialista? Finalmente si stanno scoprendo le carte !

In questi mesi ci siamo macerati e lacerati sino alla paranoia sulla questione “costituente “, divisi tra chi sostiene che  questa è una falsa costituente e chi accusa i primi di non volere la riunificazione dei socialisti.

Tanti documenti, deduzioni e controdeduzioni che hanno finito con l’insinuare nei compagni più che un ragionevole dubbio : stò nella ragione o nel torto ? Per certo e purtroppo, questo dubbio non verrà mai fugato da un confronto diretto, magari aspro, con il congresso del 23 e 24 giugno, convocato all’unanimità ma poi disatteso e contestato da una parte del partito che ha scelto il non confronto e la strada irresponsabile del “muoia Sansone con tutti i filistei”. Nei giorni scorsi ho letto con molta attenzione il documento del nostro deputato on. Del Bue ( le ragioni della costituente liberalsocialista ). Un lungo documento in parte condivisibile ma anche incoerente e tendenzioso per il metodo di approccio a questa pseudo costituente.

In un passaggio si afferma che dobbiamo affrontare la costituente con la schiena diritta  rivendicando con forza le nostre ragioni. Ragioni che se la memoria non mi inganna, si traducevano in due semplici ma fondamentali ed irrinunciabili questioni:

– la attuale collocazione dello SDI con il governo Prodi e con questa sinistra marxista non ci va bane !

– la attuale posizione dello SDI sul sistema elettorale non ci va bene !

In un passaggio successivo il nostro deputato si chiede e chiede a noi quasi sommessamente : ” ma è troppo chiedere allo SDI di riflettere sulla necessità di prendere le distanze da un governo che oltre che inviso alla maggioranza degli italiani rischia di far trionfare Berlusconi e di coronarlo non solo presidente ma addirittura re ? “ 

Caro onorevole, forse non sa che i pochi veri militanti rimasti del N.PSI in tutti questi anni di sofferenza si sono dotati di anticorpi oltre che di mutande di ferro per non sentirsi dire un giorno ” compagni, purtroppo non potevamo pretendere  che lo SDI indebolisse ulteriormente l’attuale governo e consegnare il paese a Berlusconi e quindi, se vogliamo salvare la questione socialista, dobbiamo allearci od entrare nello SDI per rinforzare questo governo.”

Caro onorevole, ci volete portare a questa costituente con la schiena diritta o piegata a 90 gradi ?

Se si afferma che i compagni che non condividono questo percorso sono dei “discesisti” perchè scelgono la strada facile nella C.d.L., si potrebbe anche pensare  che gli altri sono dei  ” rampanti” che cercano di arrampicarsi su qualche altra scialuppa di salvataggio visto che la nostra fragile barchetta sta per affondare ?

E la coerenza, quella vera dove è finita ? Spiace ricordarLe la Sua elezione al parlamento con il centro-destra, e proprio grazie a quel nefasto simbolo a mezzo con la D.C che ha inferto un colpo mortale ai militanti ed all’elettorato del N.PSI.

Personalmente, credo fermamente nel superamento della diaspora ed alla riunificazione, ma nella chiarezza ed onestà d’ intenti reciproci, senza troppi giri di parole ma con la ferma volontà di intraprendere un percorso comune e riproporsi in gioco con idee e progetti, in piena libertà ed autonomia.

A Limbiate sembra ci siamo riusciti, come si può dedurre dall’ allegato manifesto pubblico che verrà affisso nei prossimi giorni.

Una piccola realtà, poco significativa nel quadro generale ma che è pur sempre significativo per lo sforzo prodotto.

Bruno Rubes – direzione nazionale N.PSI

                      consigliere comunale di Limbiate

Contestazione del Congresso Provinciale di Milano

                                                                   Al  Segretario  Nazionale

                                                                                                 Gianni De Michelis

 

                                                                                           Al Coordinatore Nazionale

                                                                                                Stefano Caldoro

 

                                                                                           Al Responsabile Nazionale Enti Locali

                                                                                                Antonino Di Trapani

 

                                                                                           Al Segretario Regionale della lombardia

                                                                                                Antonio Perini

Atto di contestazione del congresso provinciale di Milano / Monza eBrianza

 

Preso atto che l’ultima assemblea congressuale svoltasi a Milano si è autodefinita “ Congresso Provinciale di Milano e di Monza Brianza “ , mi sembra doveroso precisare quanto segue:

 

1)      che il congresso della nuova e recentissima Provincia di Monza e della Brianza non ha potuto celebrarsi in forma autonoma in quanto non sussistevano le condizioni organizzative minime e tali da giustificare un serio e costruttivo dibattito politico, così come a suo tempo da me personalmente comunicato alla compagna Diana Di Giacomo.

2)      Che stante questa fondamentale premessa, non sussistevano pertanto e di conseguenza le condizioni affinché iscritti e militanti di Monza e Brianza  venissero rappresentati, sia politicamente che organizzativamente, da un congresso, quello di Milano, che non risultava né risulta territorialmente competente.

3)      Che questa presunta quanto arbitraria rappresentanza della Provincia di Monza/Brianza, è stata illegittimamente celebrata sulla base di un tesseramento inesistente o artificioso  e di fatto  non corrispondente ai veri iscritti già tesserati degli anni precedenti.

 

Se analizziamo poi il numero delle iscrizioni di Milano, corre obbligo sollevare qualche forte dubbio di correttezza numerica con riferimento ai voti di Lista ottenuti dal N.PSI  alle elezioni amministrative 2006 di Milano.

Lo stesso Presidente della commissione di garanzia del tesseramento di Milano e provincia, Silvano Spingardi, mi ha comunicato di non aver mai visto né sottoscritto alcun elenco degli iscritti che avrebbero dovuto costituire la platea congressuale.

Mi vedo quindi costretto a contestare gli adempimenti ed i risultati politici ed organizzativi scaturiti da tale congresso e ciò, ed a maggior ragione, in funzione del prossimo Congresso Nazionale di giugno che dovrà sancire in maniera chiara ed inequivocabile la futura linea politica del N.PSI.

 

Congresso Nazionale che dovrà, questa volta, celebrarsi con una platea congressuale certa e legittimata.

 

    

Bruno Rubes – direzione nazionale N.PSI

 

P.S.  pare che anche in altre province lombarde si siano prodotti problemi sul tesseramento con possibili involontarie o volontarie mancate iscrizioni.

 

li 23/4/2006

LA STORIA INFINITA !

  

In questi mesi, sul sito del Partito sto leggendo molte storie appassionate di compagni del Nord e del Sud del nostro paese. Anch’io potrei raccontare la mia lunga storia, dal PSI al N.PSI passando per i 7 garofani ma non voglio imbrodarmi o sembrare nostalgico.

Una storia però le accomuna tutte ed è la storia di tanti socialisti che dopo il ’92 si sono piegati su se stessi, frustrati ma non umiliati. La storia di quei pochi attivisti rimasti che non hanno intravisto nello SDI od in Forza Italia la loro casa, che non hanno migrato in altri partiti alla ricerca di una collocazione personale ( e credetemi, non sarebbe stato affatto difficile) ma sono rimasti, forse per uno stupido orgoglio Socialista ad attendere gli eventi, ad attendere il ritorno del “Garofano”.La storia di tutti quei compagni che sono ritornati con coraggio nelle strade e nelle piazze, orgogliosi del proprio vecchio “stemmino”, a raccogliere ingiurie ed offese, in primis dai compagni dello SDI e dai post comunisti. La storia di tanti elettori socialisti che rivedendo il simbolo del garofano sulla scheda elettorale sono tornati a porvi una croce sopra e di quelli traditi dal simbolo “socialisti uniti per l’Europa “ che hanno creduto nella riunificazione di tutti i socialisti. La nefasta storia dell’ultimo congresso di “combattenti e reduci” dove l’imperativo era ed è stato “Resistere !”Resistere contro l’ennesimo brutale attacco per distruggere il N.PSI perpetrato da questa falsa sinistra per mano di compagni che avevamo accolto in casa nostra, con indicibile entusiasmo, al congresso del 2001.La pessima storia di un simbolo a mezzo con
la D.C. che ha nauseato i nostri elettori e gettato nello scoramento i nostri militanti, anche i più tenaci.
Personalmente, sono stato da sempre fortemente critico della nostra alleanza con
la C.d.L. per il fatto che i nostri voti andavano bene laddove ve ne era bisogno e quando non servivano, non servivano neppure i socialisti del N.PSI. Che per loro, dovevamo crescere ma non troppo e quindi nessuna o pochissima visibilità nelle varie giunte.
Sono invece sempre stato sostenitore dell’unità socialista affinché i socialisti contassero di più ed in questa direzione, sin dal lontano 2001, nelle mie realtà locali, ho cercato i compagni dello SDI per formare  Liste amministrative comuni, in piena autonomia e fuori dai poli. Le risposte sono sempre state : Noi siamo con l’Ulivo e Voi state con i fascisti.  Ora, ci troviamo di fronte ad una nuova storia, quella di una ipotetica quanto purtroppo improbabile “Costituente “ ma dobbiamo cercare di non sbagliare ancora perché potrebbe diventare una storia da archiviare definitivamente. La nostra!La questione dovrebbe essere molto semplice ( ma si sa, le cose troppo semplici non vanno mai bene, bisogna condirle con un poco di alchimia politica) e la traccia l’hanno indicata i nostri parlamentari e molti altri compagni:1)     La attuale collocazione dello SDI non ci va bene !2)     La posizione dello SDI sul sistema elettorale non ci va bene !Lo SDI interrompa l’alleanza con il governo Prodi e con questa sinistra massimalista, rinneghi questo sistema bipolare “ Bastardo” ( per dirla con le parole di Gianni ) che non coincide con i valori del socialismo riformista e poi possiamo parlare di Costituente. A queste semplici considerazioni  servono solo semplici risposte.Se le questioni sul tappeto sono realmente queste, se non vi sono secondi fini, non servono delegazioni di costituente ma semplici risposte. Se ci troviamo invece di fronte ad un cambiamento di rotta e ad un  nuovo percorso politico, la parola deve inevitabilmente  passare a tutti gli iscritti che non sono buoni solo per portare acqua ma che hanno il sacrosanto diritto di esprimersi con il loro congresso. 

Bruno Rubes – direzione nazionale    

Dobbiamo radicarci sul territorio. Bruno Rubes

Smettiamola una buona volta con le barzellette delle Costituenti !

I socialisti, tutti, ovviamente me compreso, avrebbero invece bisogno di una buona dose di ricostituente in formato mega supposta. Son quasi 10 anni che sistematicamente a fasi alterne vengono messe in campo queste belle pensate alle quali non crede più nessuno, nemmeno il socialista più sprovveduto perché inframezzo, vi è sempre e solo una semplice questione, quel piccolo potere, quella poltrona a cui nessuno vuole proprio rinunciare. Sarebbe intellettualmente più onesto che i nostri massimi dirigenti dicessero a noi portatori d’acqua : Noi, illuminati da Dio non possiamo vivere senza la nostra “poltrona” , ci serve una truppa, anche se piccola e non importa se
poi si intruppa e se si azzuffa ad ogni congresso o consiglio nazionale anzi, meglio se non si riunisce proprio così non si corre il rischio che prima o poi serva anche l’ambulanza.
Quando ero più ingenuo speravo fermamente nell’unità socialista per un semplice ragionamento: o tutti i socialisti si rimettono assieme per contare di più o non ce né per nessuno! E non ci è stato di esempio neppure il dato elettorale delle elezioni Europee con il simbolo “ Socialisti uniti per l’Europa “ che ha illuso l’elettorato socialista ma che non imbroglierà più nessuno.
Costituente con chi? Con chi, eletto in parlamento per qualche Santo del centro destra ha poi cambiato idea rimanendo però incollato al proprio scranno sino all’ultimo secondo ed ha poi portato a compimento questa sua nuova strategia anche a costo di distruggere quel poco di N.PSI che si era faticosamente rabberciato pur di aver garantito un nuovo scranno da altra parte ? Con chi vuole costantemente portare in tribunale il nostro partito (ma forse per dargli un poco di notorietà)? Con Boselli e C. che ci hanno propinato sino alla nausea “ i socialisti sono di sinistra ed il N.PSI non può stare con il centro destra ? Ebbene amico Boselli, noi siamo usciti dalla C.d.L., ci siamo posti nel cosiddetto Limbo senza potere né visibilità ( ci rimane solo l’isola dei famosi o le scazzottate) ed allora ? Niente! I compagni dello SDI hanno preferito una alleanza politica con i Radicali piuttosto che unirsi ad altri socialisti ed ora che la “rosa nel pugno” è già appassita vorrebbero accogliere nella loro “grande casa senza fondamenta” quei poveri derelitti del N.PSI.
Tante grazie ma di tutta questa generosità non sappiamo cosa farcene! Se volevamo questuare con i post-comunisti avremmo aderito allo Sdi 10 anni or sono o meglio ci saremmo iscritti ai D.S.
E’ sempre e solo una questione di poltrone! Il binomio costruire il partito e le poltrone non si coniuga! O si cerca prima di ricostruire il partito a suon di sacrifici e rinunce o si rincorrono sistematicamente e ad ogni tornata elettorale i “posti” e si finisce nel niente, come è successo con quel simbolo a mezzo con la D.C. di Rotondi che peserà come un macigno sul nostro elettorato per lungo tempo. Personalmente, crederò ancora ad una possibile Unità Socialista ed a tutte le costituenti dell’universo solo e quando i compagni dello SDI avranno il coraggio di abbandonare le loro posizioni ed uscire dal governo di questo sistema bipolare contrario ai valori ed al pensiero socialista per porsi, insieme a noi, alla ricostruzione di un nuovo e vero soggetto socialista riformista. Sino a quel momento che mi auguro possa avvenire velocemente confidando più nella base che nei dirigenti dello SDI, se alleanza dobbiamo fare, questa alleanza non può che essere ed inevitabilmente quella che abbiamo avuto in questi anni.
Non possiamo ritenerci partito se non siamo radicati sul territorio con un progetto politico chiaro da poter spendere e sostenere. Nel 2000 il N.PSI poteva contare un minimo di presenza attiva in circa 20 comuni dei 188 della provincia di Milano, nel 2007 questa presenza è riconducibile forse al numero delle dita di una mano anche grazie alla nuova super dirigenza milanese che si diverte a cazzeggiare in astruse riunioni costituenti od a rincorrere le varie processioni per le vie di Milano invece di preoccuparsi di radicare il partito andando alla ricerca della famosa “bandierina” da piantare nelle varie e molteplici realtà territoriali.

Bruno Rubes
Direzione Nazionale N.PSI (che mi dicono non più esistente )