Lo Sdi a congresso, tra costituente socialista e voglia di Pd

Lo Sdi a congresso, tra costituente socialista e voglia di Pd
–IL VELINO SERA– Roma, 12 APR (Velino) – Si apre domani a Fiuggi con lo Sdi, il tour de force congressuale dei partiti del centrosinistra, che vedra’ impegnati in rapida sequenza, oltre al partito di Enrico Boselli, anche la Margherita e i Ds. Per cio’ che riguarda l’appuntamento di domani, che si protrarra’ fino al 15 aprile, il copione sembrerebbe scontato, con la presentazione di una mozione unica a firma Boselli, forte di un risultato plebiscitario ottenuto nei congressi di sezione. Ma da alcuni delegati di peso giungono segnali che inducono a pensare che il dibattito seguente alla relazione d’apertura del segretario non manchera’ di far emergere valutazioni differenti da quelle proposte dal gruppo dirigente. Come e’ noto, la linea di Boselli prevede la creazione di una costituente socialista, che, oltre a puntare alla ricomposizione della diaspora del Psi, funga da “asilo” per le componenti interne alla Quercia (in particolare quella di Gavino Angius) che non intendono aderire al Partito democratico. Un soggetto che, nei voti del segretario, dovrebbe dialogare anche con l’ala radicale dell’Unione, impegnata a sua volta nella costruzione della Sinistra europea, progetto che viaggia sull’asse Mussi-Folena-Bertinotti.
Ma proprio su questo punto si concentrano le critiche di alcuni “big” dello Sdi, decisamente orientati a far parte sin da ora della costituente del partito democratico, anche in virtu’ della comune esperienza, consumatasi nelle passate elezioni regionali ed europee, del Listone dell’Ulivo. In quest’ottica, appare rilevante la posizione del presidente della regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, il quale, interpellato dal VELINO, ha ribadito le proprie perplessita’ sull’alleanza con la sinistra radicale e ha rilanciato l’apertura al Pd, non escludendo la possibilita’ di presentare un ordine del giorno che “corregga” i contenuti della mozione Boselli. Molto dipendera’, in questo senso, dalla relazione d’apertura del segretario, ma la critica di Del Turco, se tradotta in un documento, potrebbe far emergere un dissenso che, pur non mettendo in discussione la maggioranza congressuale, apparirebbe non irrilevante. Del Turco puo’ infatti contare sul pieno appoggio dello storico leader del partito calabrese Cesare Marini e dell’ex-ministro siciliano Salvo Ando’, proveniente da due realta’ che forniscono al congresso un cospicuo numero di delegati (45 la Calabria e 52 la Sicilia, su 774 totali).
Allo stato delle cose, i congressi locali hanno visto la presentazione in Abruzzo di un ordine del giorno Del Turco, che e’ stato approvato come integrazione della mozione di maggioranza, e potrebbe quindi contare gia’ sul consenso dei 24 delegati di quella regione. Oltre alla posizione di Del Turco, vi e’ anche quella proposta da Claudio Signorile e Nerio Nesi che, da sinistra, chiedono a Boselli di escludere ogni possibilita’ di confluenza o di federazioni col Pd. In questo caso, un ordine del giorno Nesi e’ stato approvato in Molise. Non e’ ancora sciolto, invece, il nodo del rapporto con i radicali e del futuro della Rosa nel Pugno, che Boselli considera esclusivamente nella prospettiva di un'”alleanza elettorale”, ma che altri, tra cui il capogruppo alla regione Lazio Donato Robilotta – che ha annunciato polemicamente di non voler partecipare al congresso – non vorrebbero abbandonare, aprendo le porte del partito al cosiddetto “gruppo di Bertinoro”, facente capo al deputato Lanfranco Turci.
“Noi avevamo sollecitato Del Turco e Marini – dice Rapisardo Antinucci, responsabile organizzazione del partito – a presentare un documento nazionale, perche’ cio’ avrebbe fatto chiarezza”. Quanto alla possibilita’ della presentazione di un documento-Del Turco, Antinucci afferma: “Allo stato delle cose Boselli conta sul 95 per cento della platea congressuale. Poi, dipendera’ dal tipo di documento che Del Turco presentera’. Se chiede di partecipare da subito al partito democratico, a mio avviso non potrebbe raccogliere piu’ del dieci per cento, mentre se si riferisse a una prospettiva di medio termine, che passi per la ricomposizione del fronte socialista, tenendo aperto il dialogo col Pd, allora penso che non si farebbe fatica ad approvarlo”. Quanto al programma del congresso, la relazione d’apertura e’ prevista per venerdi’ alle 17,30, dopo l’intervento del presidente del Pse Poul Rasmussen. Sabato sara’ il giorno dell’intervento del premier Romano Prodi e, tra gli altri, di Fabio Mussi, Gavino Angius, Gianni De Michelis, Giuseppe Caldarola, Bobo Craxi e Lanfranco Turci. I lavori termineranno quindi domenica pomeriggio con la replica del segretario (baz) 122018 APR

Che vogliamo fare? Roberto Bianchi

La forza delle immagini è formidabile: un video,una fotografia,raccontano più di molte parole.
Per questo,innanzitutto vorrei complimentarmi (e ringraziare per il servizio reso) con coloro che curano il sito del NuovoPSI per aver inserito anche i documenti video relativi ai lavori del Consiglio Nazionale del partito.
Contestualmente,però, vorrei esprimere tutto lo sdegno per l’atteggiamento di coloro che prima hanno fomentato la bagarre romana e poi protestano, perchè il videoresoconto delle loro gesta è stato messo in Rete.
Quanto successo al Consiglio Nazionale è di una gravità della quale non è difficile cogliere tutta la valenza.
Abbiamo visto un gruppo di facinorosi, nei quali ovviamente si possono identificare solo i gerarchi (il resto della banda non si sa nemmeno se fosse composto da iscritti veri o da picchiatori raccolti in qualche periferia), che con metodi prevaricatori hanno dapprima zittito il segretario politico del Nuovo PSI che si accingeva a svolgere come è ovvio la sua relazione introduttiva, hanno fatto degenerare i lavori del Consiglio Nazionale scatenando la bagarre, hanno trasferito la rissa in strada compiendo veri atti di violenza, per poi, dopo una mediazione fra Caldoro e De Michelis (ma ha tutta l’aria di un ricatto imposto con la forza!) congelare la situazione facendo approvare per “acclamazione” (ma chi si credono di essere questi figuri, forse Craxi?) un documento “politico”(?!) che oggettivamente delegittima il segretario e dichiara imminente la resa dei conti interna.
Mentre si stanno muovendo i primi passi, le prove di dialogo per l’avvio di una costituente dei socialisti,di tutti i socialisti, l’area dei dipendenti di Berlusconi iscritti al NuovoPsi tenta di boicottare questo percorso che davvero può portarci lontano; tutto ciò, sia chiaro, sarebbe pure legittimo, se si rispettassero le regole della democrazia e lo statuto del partito. Essendo una persona che vive esclusivamente del proprio lavoro non capisco appieno la natura di ragioni così convincenti per cui un iscritto al Nuovo PSI , oggi, non voglia nemmeno tentare la strada del confronto con lo SDI e gli altri tronconi mediante la costituente, ma insista, con un ingiustificato accanimento terapeutico,a tenere in piedi un’esperienza ormai conclusa e superata come è stata la collaborazione con la CdL ( che a dirla proprio tutta, non ha dato grandi vantaggi, se non a qualche nostro singolo dirigente particolarmente rapace).
In un momento in cui si stanno rimettendo in movimento molte forze politiche prima inchiavardate nei “poli”;
in cui il dibattito sulla legge elettorale si fa sempre più intenso e mostra ,perciò, meno in lontananza la possibilità di esiti apprezzabili; in cui nello stesso SDI il dibattito è acceso e può preludere ad una resa dei conti sulla scellerata operazione “Rosa nel Pugno”; in cui il Partito Democratico sembra essere sempre più una realtà che mentre unifica istanze eterogenee perde vistosamente pezzi qualificati ; in un momento come questo dove la parola d’ordine per i socialisti dovrebbe essere la ricerca di ogni più piccolo embrione di unità, con le elezioni amministrative imminenti , lascia sconcertati l’atteggiamento di chi sembra non accorgersi di niente e si sente vincolato soltanto dalla fedeltà al Centrodestra (che i più lucidi del centro, peraltro, stanno già, gradualmente mollando!)
Ma, ripeto, in democrazia devono trovare spazio tutte le opinioni, anche quelle che alla prima impressione possono sembrare sbagliate.
La democrazia però ha delle regole che vanno rispettate perché molto spesso è un terreno in cui la forma è la sostanza.
All’ultimo Consiglio Nazionale la democrazia è stata calpestata e sfregiata da un manipolo di violenti.
Ma non solo questo abbiamo visto a Roma.
Abbiamo visto anche un Segretario (che fosse anche solo per l’aggressione subìta va difeso comunque) in grandissima difficoltà politica e personale: quanto successo è frutto anche della gestione superficiale del partito sia per quanto riguarda il tesseramento che per quel che riguarda i bilanci.
Ma il segretario del partito, per ragioni sconosciute, o non vuole, o non può risanare questa situazione.
Il problema però si pone in termini secchi: certe situazioni o si contrastano o se ne diventa complici:
De Michelis, che vogliamo fare?

Roberto Bianchi
Responsabile Cultura e Comunicazione
Nuovo PSI – Lombardia

Dobbiamo radicarci sul territorio. Bruno Rubes

Smettiamola una buona volta con le barzellette delle Costituenti !

I socialisti, tutti, ovviamente me compreso, avrebbero invece bisogno di una buona dose di ricostituente in formato mega supposta. Son quasi 10 anni che sistematicamente a fasi alterne vengono messe in campo queste belle pensate alle quali non crede più nessuno, nemmeno il socialista più sprovveduto perché inframezzo, vi è sempre e solo una semplice questione, quel piccolo potere, quella poltrona a cui nessuno vuole proprio rinunciare. Sarebbe intellettualmente più onesto che i nostri massimi dirigenti dicessero a noi portatori d’acqua : Noi, illuminati da Dio non possiamo vivere senza la nostra “poltrona” , ci serve una truppa, anche se piccola e non importa se
poi si intruppa e se si azzuffa ad ogni congresso o consiglio nazionale anzi, meglio se non si riunisce proprio così non si corre il rischio che prima o poi serva anche l’ambulanza.
Quando ero più ingenuo speravo fermamente nell’unità socialista per un semplice ragionamento: o tutti i socialisti si rimettono assieme per contare di più o non ce né per nessuno! E non ci è stato di esempio neppure il dato elettorale delle elezioni Europee con il simbolo “ Socialisti uniti per l’Europa “ che ha illuso l’elettorato socialista ma che non imbroglierà più nessuno.
Costituente con chi? Con chi, eletto in parlamento per qualche Santo del centro destra ha poi cambiato idea rimanendo però incollato al proprio scranno sino all’ultimo secondo ed ha poi portato a compimento questa sua nuova strategia anche a costo di distruggere quel poco di N.PSI che si era faticosamente rabberciato pur di aver garantito un nuovo scranno da altra parte ? Con chi vuole costantemente portare in tribunale il nostro partito (ma forse per dargli un poco di notorietà)? Con Boselli e C. che ci hanno propinato sino alla nausea “ i socialisti sono di sinistra ed il N.PSI non può stare con il centro destra ? Ebbene amico Boselli, noi siamo usciti dalla C.d.L., ci siamo posti nel cosiddetto Limbo senza potere né visibilità ( ci rimane solo l’isola dei famosi o le scazzottate) ed allora ? Niente! I compagni dello SDI hanno preferito una alleanza politica con i Radicali piuttosto che unirsi ad altri socialisti ed ora che la “rosa nel pugno” è già appassita vorrebbero accogliere nella loro “grande casa senza fondamenta” quei poveri derelitti del N.PSI.
Tante grazie ma di tutta questa generosità non sappiamo cosa farcene! Se volevamo questuare con i post-comunisti avremmo aderito allo Sdi 10 anni or sono o meglio ci saremmo iscritti ai D.S.
E’ sempre e solo una questione di poltrone! Il binomio costruire il partito e le poltrone non si coniuga! O si cerca prima di ricostruire il partito a suon di sacrifici e rinunce o si rincorrono sistematicamente e ad ogni tornata elettorale i “posti” e si finisce nel niente, come è successo con quel simbolo a mezzo con la D.C. di Rotondi che peserà come un macigno sul nostro elettorato per lungo tempo. Personalmente, crederò ancora ad una possibile Unità Socialista ed a tutte le costituenti dell’universo solo e quando i compagni dello SDI avranno il coraggio di abbandonare le loro posizioni ed uscire dal governo di questo sistema bipolare contrario ai valori ed al pensiero socialista per porsi, insieme a noi, alla ricostruzione di un nuovo e vero soggetto socialista riformista. Sino a quel momento che mi auguro possa avvenire velocemente confidando più nella base che nei dirigenti dello SDI, se alleanza dobbiamo fare, questa alleanza non può che essere ed inevitabilmente quella che abbiamo avuto in questi anni.
Non possiamo ritenerci partito se non siamo radicati sul territorio con un progetto politico chiaro da poter spendere e sostenere. Nel 2000 il N.PSI poteva contare un minimo di presenza attiva in circa 20 comuni dei 188 della provincia di Milano, nel 2007 questa presenza è riconducibile forse al numero delle dita di una mano anche grazie alla nuova super dirigenza milanese che si diverte a cazzeggiare in astruse riunioni costituenti od a rincorrere le varie processioni per le vie di Milano invece di preoccuparsi di radicare il partito andando alla ricerca della famosa “bandierina” da piantare nelle varie e molteplici realtà territoriali.

Bruno Rubes
Direzione Nazionale N.PSI (che mi dicono non più esistente )

Lettera ai compagni dell’esecutivo. Giuliano Sottani

Gianni De Michelis – Segretario Nazionale del Nuovo PSI
Stefano Caldoro – Coordinatore del Nuovo PSI
Alessandro Battilocchio – Vice Segretario Nazionale Nuovo PSI
Francesco Pizzo – Vice Segretario Nazionale Nuovo PSI
Lucio Barani – Tesoriere Nazionale Nuovo PSI
Mauro Del Bue – Portavoce Nazionale del Nuovo PSI

Carissimi Compagni,
Ho letto tutti i “contributi” di tanti compagni di tutta Italia a seguito della vergognosa riunione del Consiglio Nazionale del Partito di Sabato scorso ed ho letto tante cose buone e tante sciocchezze. Tante accuse reciproche e toni alti che non hanno certamente contribuito a rasserenare gli animi dei compagni nauseati da questa nuova manifestazione di cattivo gusto che ci ha gettato nel discredito più totale nell’opinione pubblica e che vede compagni allontanarsi in silenzio dal Partito.

Ho anche notizie confortanti che avete ripreso a parlarvi e spero vivamente che ritroviate il buon senso e la misura per ritrovare un accordo che ci porti al Congresso su una mozione unitaria partendo dal documento di Del Bue approvato all’unanimità in segreteria con la presenza di tutti i segretari regionali.

Se così non fosse sarebbe meglio che il Congresso non si tenesse perché significherebbe una ulteriore dannosissima scissione.

Siamo rimasti quattro gatti e rischiamo di dividersi ancora.
Cercare di dividersi, come purtroppo sta avvenendo anche in Toscana per quattro delegati al Congresso in più od in meno è un non senso.

Il partito o è unito o non esiste più.
In questi giorni sta prendendo corpo una nuova legge elettorale come quella esistente nelle regioni con uno sbarramento al 3%.

L’unità non solo è necessaria ma indispensabile. Dove possiamo andare se non siamo uniti e se non cerchiamo di unire a noi anche gli altri socialisti della diaspora e gli altri partiti laici ?

Una unica importante raccomandazione: Unità e autonomia
Non possiamo e non vogliamo prendere le distanze dalla Casa della Libertà ed appoggiare il Governo Prodi. Sarebbe un errore gravissimo.

In Toscana stiamo lavorando seriamente in tutti i Comuni dove si vota alla fine di Maggio per le elezioni amministrative. Con nostre liste od insieme ad altri siamo presenti in tutti i comuni dove si vota cercando di portare almeno un eletto in tutti i comuni. Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo tutti con più serietà e vedrete che finalmente arriveranno anche buoni risultati e soddisfazioni.

Giuliano Sottani
Segretario Regionale Nuovo PSI della Toscana