COSTITUENTE SOCIALISTA ? UNA PROVA ?

Il 14 Luglio c’è stato un tentativo a Roma di Costituente Socialista.  E’  significativa la scelta del 14 Luglio,  giorno della presa “della Bastiglia.” Certo De Michelis, Borselli e Bobo Craxi, al massimo  possono impegnarsi per  presa “delle poltrone.” E’ evidente una certa convergenza di chi arriva da destra e chi arriva da sinistra per salvare 3 o 4 poltrone in barba a tanti Socialisti che sono accorsi da tutta Italia con la speranza di una Rinascita e di una Costituente Socialista. Non sono certamente queste le intenzioni di certi leader, che leggono la storia socialista ad personam. Il patrimonio di Bettino Craxi si è moltiplicato, un figlio a destra e uno a sinistra. A sinistra Bobo con l’incarico di sottosegretario in felice compagnia di Di Pietro  e di tutti coloro che di suo padre hanno espresso giudizi  non certamente “positivi.”. In politica tutto e’ possibile, ma ora forse si e’ passato il limite. Si e’ al governo e si arriva a criticare il governo! Vedi Boselli, disposto sempre ad appoggiare coloro che con i Socialisti sono stati sempre impietosi. Va bene, va tutto bene. Anche far parte di un governo che scippa il tfr dei lavoratori, che massacra il ceto medio, che chiede agli artigiani, e ai piccoli commercianti di chiudere e sparire. De Michelis le ha tentate tutte poi ha risolto un accordo con Forza Italia ricevendo miliardi di finanziamento per eleggere qualche parlamentare, commissariando nel contempo buona parte delle federazioni del nuovo PSI.

Un soggetto che commissaria sistematicamente le federazioni, non a lui favorevoli, certamente non si può definire “socialista”. Se non c’è democrazia in un soggetto politico quale può essere il risultato? Sono questi i presupposti per fare rinascere il Partito Socialista?

Non ci crede più nessuno.

Il progetto potrà rinascere solo e soltanto con i giovani che hanno (ancora!) l’istinto ed il coraggio di affrontare i problemi senza tante mediazioni o contaminazioni con il potere.

Basta avere il coraggio di affrontare i problemi chiamando le cose con il loro vero nome come hanno fatto i vari Turati, Salvemini, Matteotti, Rosselli. Anzi quest’ultimi due per il loro coraggio sono stati ammazzati. E’ grazie a loro che abbiamo vissuto tanti anni di sviluppo, di agiatezza, di democrazia, di libertà.

C’erano opportunità anche per i figli di nessuno! Se paragoniamo la vita attuale a quella di qualche anno fa, è facile accorgersi che il patrimonio che c’era stato lasciato, è stato ormai tutto consumato.

Ora c’è bisogno di rimboccarsi le maniche e ricominciare a lottare perché piano, piano le ricchezze sono state trasferite nelle mani dell’alta finanza. I ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri, diritti inesistenti, chi lavora, lavora per niente, chi è in pensione muore di fame, con tassi  di interesse che crescono in continuazione.

Bisogna far tornare quel passato per ricostruire qualcosa.

Quindi una Costituente Socialista che non parte da questi presupposti è destinata a fallire. Ed è per questo che preferiamo chi mette in campo il proprio coraggio rispetto a coloro che parlano di strategie.

         Francesco Mazzeo

 segretario de “I Socialisti per le libertà”

Questione VENETO: comunicato del Segretario Masin

Li 19 Luglio 2007 

Spett.le  RedazioneCorriere del VenetoSua  Sede 

Ogg.:  Comunicato Stampa ( con richiesta di pubblicazione )Rif.: Articolo a firma Alberto Rodighiero del19-7-2007 

La scrivente Segreteria venuta a conoscenza dalla stampa dell’iniziativa del Consigliere Regionale Laroni ne prende atto come risoluzione personale ma la disconosce da ogni  rappresentatività politica collegabile al Nuovo Psi. 

L’organismo scrivente si farà cura al più presto di informare il Presidente Galan ed i rappresentanti politici della Casa delle libertà che l’ex Sindaco di Venezia, nonchè ex europarlamentare, non rappresenta più questo partito, essendo, pure, un ex iscritto. 

Per coerenza, anzi, preannuncia che  dopo la riunione della Direzione Nazionale di sabato prossimo a Roma, il Nuovo Psi chiederà a Laroni un atteggiamento di coerenza politica che dovrà manifestarsi con le dimissioni dall’incarico istituzionale attualmente ricoperto.  

Il Nuovo Psi Veneto ribadisce la sua collocazione a sinistra nella Casa delle Libertà, e conferma al proprio elettorato la salvaguardia dell’identità e dell’autonomia proprie della storia di un socialismo moderato e progressista che nulla può avere in comune con comunisti, ex comunisti e postcomunisti. 

Anche con lo stesso Sdi, attualmente ci separano, in maniera profonda, il cammino sin qui percorso da Tangentopoli in poi, le analisi verso questo Governo, gli approcci verso nuove coalizioni di “ centrosinistra” e l’interpretazione di alcuni concetti quali la laicità, le libertà individuali, la riforma della scuola, delle pensioni, dell’ambiente, della sicurezza  e del lavoro. 

Circa la pseudo Costituente  Socialista in Veneto, questa Federazione Regionale ha già espresso nei propri congressi il fermo convincimento che essa altro non sia  che un movimento verticistico teso a mascherare due debolezze protese a riconfermarsi :  Boselli, orfano di Prodi e della Rosa nel Pugno, da una parte, e  De Michelis ormai obsoleto ed in declino, dall’altra. 

Alla luce di questi elementi  non andranno confusi i progetti politici con quelli personali. 

Questa federazione prende le distanze dal partito “veneziano” di Laroni e Verrecchia difensori non già delle istanze programmatiche del Nuovo Psi, ma delle esigenze personali dell’ex Segretario De Michelis. 

Ribadendo che la doppiezza non fa parte del bagaglio culturale ed ideologico dell’ultimo corso del Nuovo Psi,  che recentemente ha eletto a nuovo Segretario Nazionale Stefano Caldoro,  questa federazione esprimerà  in tutti gli ambiti possibili, la condivisione ed il sostegno di un quadro politico-istituzionale che abbia come riferimento ed esempio l’attuale maggioranza veneta. 

  

Angelino  Masin

Vero conflitto di interessi la non terziarità del Giudice

Il compagno Sanna intervenendo durante la riunione della Direzione Nazionale ha centrato il proprio intervento su quello che ha chiamato uno dei veri conflitti d’interesse che esistono nel Parlamento italiano, rappresentato dalla presenza di molti parlamentari che provengono dalla Magistratura e che non sono certamente indifferenti a che una legge sui problemi della loro ‘categoria’ sia varata con alcune regole anziché con altre.
Sanna ricordava la ribellione dei magistrati sull’ipotesi di separazione delle carriere tra giudicanti ed inquirenti, con connessa relativa minaccia di sciopero e altrettanto relativa sponda che dette minacce hanno trovato nel Parlamento, appalesando uno dei più gravi conflitti di interesse esistenti nel nostro Paese. I Magistrati che fanno i parlamentari, alla fine del loro mandato non ritorneranno, salvo casi sporadici alla Violante, a fare i Magistrati utilizzando le leggi che hanno potuto produrre anche pro domo loro?
Ma per evitare polemiche spicciole, e condividendo le argute argomentazioni usate da Sanna sull’incivile conflitto che, guarda caso, nessuno nella cosiddetta sinistra(!) italiana ha stigmatizzato, mi permetto di ampliarne le riflessioni, partendo dal fatto che l’obiettivo ‘separazione delle carriere’ è purtroppo un obiettivo minimo e di ripiego che, costruito per evitare le ‘polemiche’ da parte della sinistra e da parte degli interessati, sia dentro che fuori del Parlamento, si è sostanzialmente distanziato dal vero obiettivo di riforma della Magistratura che deve poggiare sulla terziarità del giudice.
In ogni Paese occidentale, dalla civilissima Inghilterra faro per ogni sincero riformatore, agli Stati Uniti a cui guardano ‘democratici’ alla Veltroni, la terziarità del Giudice è salvaguardata senza alcuna remora, mentre in Italia (patria del diritto!) detta parola, terziarità, sembra una sconcezza. E’ ora di riprendere l’iniziativa e rilanciare il problema. Perché non può esistere una vera riforma della Magistratura se non viene assegnato al Giudice il compito di vero giudicante che nasce dal ruolo terzo che deve assumere tra avvocato della difesa, che assiste il probabile reo, e l’avvocato dell’accusa, che deve rappresentare la società che viene offesa.
Se l’inquirente, con o senza separazione delle carriere, appartiene all’ordinamento giudiziario, la terziarità del giudicante rischia sempre d’essere messa in discussione o compromessa. Tra l’altro è così che la non terziarità, vera o presunta, viene percepita dall’opinione pubblica. Non basta infatti essere imparziali ma è necessario apparire anche tali. Obiettivo questo più che necessario in una società troppo a lungo dilaniata da contrapposti e chiusi schieramenti. Il Nuovo PSI non deve avere tentennamenti in materia.
Reggio Calabria 22.07.2007

Comunicato Stampa delle Federazioni di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna.

 

I segretari provinciali delle federazioni di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, si sono incontrati per discutere sulla conclusione del congresso nazionale del Nuovo PSI svoltosi a Roma il 7/8 Luglio 2007 e hanno sottoscritto il presente documento:
Considerato il tipo di comunicazione passata sui media nazionali, sentite le preoccupazioni degli iscritti e dei simpatizzanti, vista l’importanza del momento politico nell’ottica della questione socialista e del rilancio del riformismo in Italia, tramite la costituente Liberal Socialista intendono precisare quanto segue;
1. Conferma in pieno della mozione congressuale presentata dall’On. Mauro Del Bue, votata all’unanimità nei nostri congressi provinciali;
2. I segretari Romagnoli chiedono che venga perseguita l’Autonomia Socialista, come deciso dal congresso, nei confronti di ambedue gli schieramenti;
3. I compagni che collaborano alla Costituente devono definire in termini chiari e inequivoci, uno spazio politico che dia, risalto e ruolo all’Identità Socialista, fuori da ambedue i poli in cui oggi si è articolato il bipolarismo italiano;
4. Il nuovo soggetto politico deve garantire un nuovo e diverso spazio di rappresentanza politica alle realtà socialiste regionali, procedendo da subito sulla strada del Federalismo politico socialista, ponendo ai vertici del nuovo partito una classe dirigente nuova che sappia rappresentare il futuro del socialismo, anche visivamente, e non un passato sicuramente glorioso ma ormai finito, garantire le rappresentanze regionali, nell’ottica del federalismo di cui sopra, l’autonomia necessaria per gestire le fasi programmatiche-politiche delle diverse realtà.
Se tali punti non trovassero piena accoglienza nel nuovo soggetto, i Socialisti del Nuovo PSI delle federazioni di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini valuteranno, da subito, l’opportunità di prendere le distanze.
I socialisti del Nuovo PSI chiedono inoltre che il nuovo partito ponga nel suo programma l’autonomia della Romagna come regione autonoma.

Ravenna . 17.07.07

I Segretari Provinciali

Forlì-Cesena Raffaele Procicchiani
Ravenna Bruno Fantinelli

Rimini Raniero Sebastiani

Mi rivolgo ai compagni del Fiuli Venezia Giulia


che, come l´intera Federazione di Gorizia, non hanno seguito la strada della Costituente socialista di De Michelis. Ho avuto contatti con la Direzione nazionale del Nuovo PSI di Caldoro per cui,anche in vista delle regionali del prossimo anno, è necessario darsi un´organizzazione in ogni provincia della Regione e costituire un organismo regionale del Partito. Prego quindi i compagni che intendono aderire al Novo PSI di darmi urgenti notizie per consentire l´organizzazione dei quadri regionali. La Segreteria nazionale che ho invitato a Gorizia è disponibile ad un incontro organizzativo di carattere regionale: prego quindi tutti i compagni di Trieste, Udine, Pordenone e Tolmezzo di farsi sentire e di lasciare un loro recapito telefonico, di e-mail per consentire una rapida aggregazione ed organizzazione sul territorio.
La mia mail è devetag@libero.it
il cell. è 337215631
il tel fisso dello studio è 0481.531533.
Ringrazio fin d´ora e resto in attesa di vostre notizie.
Gianluigi Devetag
segretario federazione Gorizia del NUovo PSI

Intervista a Giovanni ALVARO

Intervista al  SEGRETARIO PROVINCIALE e membro della DIREZIONE NAZIONALE del Nuovo PSI, Giovanni ALVARO 

L’opinione pubblica non si raccapezza più. Prima i giornali hanno dato notizia che il 23 e 24 giugnosi è svolto il Congresso del Nuovo PSI, oggi danno notizia di un altro Congresso  del Nuovo PSI che si è tenuto  il 7 e 8 luglio. Che succede?

 

Succede che la maggioranza del Partito ha tenuto un regolare Congresso nel mese di giugno individuando in Stefano Caldoro il nuovo Segretario Nazionale e stabilendo in modo netto e chiaro la propria linea politica. La restante parte del Partito, molto ma molto minoritaria, si è riunita nel mese di luglio eleggendo a Segretario Mauro Del Bue e a spostando Gianni De Michelis a Presidente del Partito che impropriamente chiamano ancora Nuovo PSI..

L’uso dello stesso nome (Nuovo PSI) e dello stesso simbolo (Garofano) nasce dal fatto che pur divisi da scelte politiche diverse non si è ancora consolidata legalmente di chi è la titolarità.

E’ ciò ch’è successo quando Saverio Zavettieri e Bobo Craxi hanno lasciato il Partito, e per alcuni mesi è regnata sovrana la confusione, fin quando la Magistratura non ha messo la parola fine al problema dando a Cesare quel ch’era di Cesare.

E’ augurabile che non ci si costringa a ricorrere ancora una volta alla Magistratura, perché oggi come ieri il problema è squisitamente politico.

 

Che vuol dire problema politico? 

Vuol dire che il Nuovo PSI, nato nel 2001 dopo diversi tentativi di organizzare i socialisti che si sono rifiutati di entrare nei  partiti ‘collaborazionisti’ o che hanno evitato di chiedere ospitalità nei partiti che hanno usufruito, e come, della falsa rivoluzione giudiziaria, è nato con una precisa scelta politica aderendo all’aggregazione più consona ai propri convincimenti riformistici e autonomistici. In una parola ci si è tenuti nel solco delle scelte craxiane che nascevano sempre senza i paletti dell’assurda divisione destra-sinistra ma solo con l’occhio rivolto ai contenuti ed agli obiettivi.

 

Alla fin fine, però,  bisogna schierarsi. O di là o di qua. 

E’ vero, la legge elettorale ti costringe a schierarti pena la tua scomparsa definitiva, per cui lo schierarsi alcuni lo hanno interpretato come strumentale alla propria sopravvivenza: si ripeteva spesso, in questi anni, il ‘primum vivere deinde filosofare’. Ma c’era e c’è chi, invece, considerava e considera lo schieramento già una scelta sui contenuti e sugli obiettivi.  

Da una parte uno schieramento eterogeneo e aggregato solo sull’antiberlusconismo perché sul resto c’è la tesi e l’antitesi su ogni cosa, dalla politica estera, alla politica sociale, alle grandi opere e via di questo passo.

Dall’altra c’è la concretezza degli obiettivi e la chiarezza delle posizioni, così concrete e così chiare  che hanno prodotto, nei 5 anni del Governo Berlusconi, ben 36 riforme di grande spessore e grande peso. Su quelle riforme c’è stato, per quanto piccolo, il contributo del Nuovo PSI.

 

Ma non era più congruo scegliere e confluire in parte, diciamo, nel Partito prodiano, e altra parte, in quello di Berlusconi? 

C’è chi l’ha fatto e chi si appresta a farlo. Sono di questi giorni, infatti, gli annunci delle adesioni nel Partito Democratico (Del Turco e Marini, o il calabrese Racco), ma c’è chi ha deciso di mantenere viva la fiammella socialista difendendo autonomia e identità come valori imprescindibili per il riformismo.

La scelta, oggi, di aderire a questo o a quel partito unico risponde solo alla necessità della singola sopravvivenza messa in discussione dalla stanchezza o dalla pochezza del proprio pensiero politico. E ciò vale anche per quanti pensano di pervenire alla confluenza seguendo un percorso in più fasi. Non cambia se lo sbocco è dentro o solo a sostegno del Partito Democratico, come in questi anni ha fatto lo Sdi con l’Unione..

Oggi questo iter lo ha messo in moto De Michelis e quanti lo hanno seguito. Pochi per la verità resi sempre più pochi dagli già annunciati abbandoni. Quando dico pochi dico letteralmente pochi. In Calabria per esempio il passaggio con De Michelis lo hanno deciso si e no 2, sottolineo 2, compagni.

 

Ma con tutte queste scissioni, con questi pezzi che vanno via, con forze che, se non in Calabria certamente in altre Regioni, abbandonano il Partito, quale può essere il futuro del Nuovo PSI? 

L’elezione di Stefano Caldoro a Segretario Nazionale è già una scelta politica di grande respiro che assicurerà certamente al Nuovo PSI un percorso positivo. Ma ciò che lo renderà un sicuro punto di riferimento per il mondo socialista, liberale, autonomista e craxiano è l’aver abbandonato, col Congresso del 23 e 24 giugno, gli equivoci e le ambiguità di questi anni. Si sta, senza se e senza ma,  nella Casa delle Libertà, e vi si sta col nostro dna socialista. Nessun disagio per questa scelta: sarebbe stata la scelta di Bettino che è stato sempre distinto e distante dai comunisti comunque camuffati.

Il disagio semmai dovrebbero sentirlo quanti si sono trovati ieri, e quanti si troveranno oggi, fianco a fianco con i vari Di Pietro, Pecoraro Scanio, Caruso, Diliberto  e le loro scelte politiche in materia giudiziaria, sociale ed ambientale.

Comunque non ci resta che augurar loro buon viaggio.

 

E in Calabria come la mettete con un Sindaco che vi ha negato il riconoscimento dell’Assessorato al Comune di Reggio Calabria?  

Se ad ogni difficoltà nei rapporti tra gli alleati ci si dovesse chiamare fuori e rompere ogni rapporto non ci sarebbe coalizione in grado di reggere per più di qualche settimana. In politica non può andare così. Il fatto che Scopelliti non ci ha ancora riconosciuto il ruolo di alleato vero nella Casa delle Libertà (mentre lo ha riconosciuto a partiti che attualmente inseguono sogni centristi) va certamente contrastato e corretto, anche perché il percorso di Reggio, o meglio il vento che ha soffiato a Reggio Calabria, deve essere trasferito nella Regione, e in questo processo, aldilà delle liste civiche che in poche potranno avere dimensione regionale, servono soprattutto i Partiti che hanno strutture organizzative in tutto il territorio della regione.

E’ un processo che deve vederci impegnati all’unisono perché non è ulteriormente tollerabile una Giunta, quella di Loiero, inconcludente e incapace che sta letteralmente affossando le speranze di riscatto delle nostre genti, e anche perché è tempo di tornare ai programmi, chiudendo la fase della mera occupazione del potere.

 

In conclusione, vuole lanciare un appello alle varie anime socialiste? 

La ringrazio di questa opportunità e la utilizzo immediatamente anche perché il popolo socialista, parlo degli elettori socialisti, della gente che ha vissuto l’età d’oro dei socialisti, ma anche dei giovani che inconsapevolmente sono animati da riformismo e da voglia di giustizia sociale, cercano disperatamente uno strumento per le loro battaglie per cambiare la nostra Calabria.

Ad essi, ma anche ai dirigenti di base e non, che sono sconcertati delle scelte suicide fatte prima da Saverio Zavettieri e da quelle sciagurate fatte oggi da Gianni De Michelis, chiediamo di rompere ogni indugio ed avvicinarsi al Partito. Le porte sono aperte, non c’è alcuna preclusione. Anche se non c’è il vitello grasso da  offrire ai figliuoli prodighi saremo comunque felici di accoglierli.

 

Reggio Calabria, 11.7.2007

Caro amico “Mauro”


ti scrivo per dirti che quel diavolo di De Michelis e i furbetti del quartierino che gli sono rimasti ti hanno fatto segretario di un partito che non c’è. Nemmeno De Michelis non c’è più, da diverso tempo era con la testa fuori dal socialismo riformista o meglio “fuori di testa”. Vi ha trascinato tutti col falso miraggio di una costituente socialista, nel baratro e nello SDI, partito in liquidazione, di Boselli, asservito all’Unione e pronto ad entrare in una cosa o casa che non è quella dei socialisti e dei riformisti, nella quale non si riconoscerebbero Costa, Turati, Matteotti, Rosselli, Nenni, Saragat, Pertini, Craxi. A De Michelis hanno promesso la “luna nel pozzo”, il grave è che lui ci ha creduto; a te, invece hanno offerto la segreteria di un partito che non c’è; la cosa grave, anche per te come per De Michelis, è che ci credi. Come ti ho sempre detto “voi filosofi” non riuscite a capire la praticità delle cose, ma quello che mi rammarica è vederti “ridicolizzato” da 4 straccioni della politica che oltre a farti credere di averti eletto segretario di un partito che, ti ripeto, non c’è, hanno un animus laedendi tale che, comunque, in caso si fossero sbagliati, hanno affidato la rappresentanza legale e il simbolo a loro stessi come norma di salvaguardia dei loro interessi. Non si fidano e ti considerano meno di niente e questo mi fa arrabbiare, perché io ti sono amico e ripeto, vederti deriso da questi quattro “furbetti del quartierino” o meglio straccioni della politica, mi dà veramente fastidio. Gianni vi ha riportato nel limbo, nella terra di nessuno e di voi in futuro non si sentirà più parlare. L’unica cosa che mi conforta è che comunque, tu sei parlamentare e fin che dura questa legislatura saremo seduti vicino e continueremo a sparlare come abbiamo sempre fatto di Gianni e dei suoi 40 ladroni che lo circondano i quali pensano a spremerlo come negli anni ‘ 90. Mauro, la musica è finita, gli amici se ne vanno e tu rimani solo in un partito che non c’è con il grado di segretario, paradosso dei paradossi, contestato e senza nessuna rappresentanza. Dimenticavo: Boselli dice che non vuole “rompicoglioni”.

On. Lucio Barani Deputato Nuovo PSI Commissione Sanità della Camera Commissione Bicamerale dell’Infanzia

IL CONGRESSO, CHE HA ELETTO CALDORO, E’ UN PUNTO FERMO

 

Ci si straccia le vesti, e in ultimo nell’assemblea del 7 e 8 luglio, per sbandierare la necessità dell’unità dei gruppi dirigenti socialisti, magari animati da necessità di garantirsi un posto al sole, mentre è opportuno garantire ai socialisti di base, riformisti, liberali e autonomisti, uno strumento per continuare la propria battaglia per un’Italia diversa e più giusta.

Finalmente il 23 e il 24 giugno scorsi si è posto un punto fermo; il Congresso del Nuovo PSI ha sfidato l’antipolitica, prodotto della cattiva politica, approvando all’unanimità la relazione programmatica dell’eleggendo e poi eletto Segretario nazionale l’on.le Stefano Caldoro. I tantissimi che si identificano nella realtà politica venuta fuori dal Congresso non si sentono in trincea in quanto non devono combattere con nessuno, non si sentono vittoriosi perché non hanno combattuto con nessuno, ma hanno soltanto affermato di essere gelosi custodi dei valori liberali-riformisti che, nonostante il passare del tempo ed il cambiare delle realtà, restano attuali ed agognati da tanti pur mancando di idonea cultura borghese.

Un invito a tutti gli amici-compagni, ovunque in questo momento allocati, a confluire sotto il vessillo liberal-socialista che ha tanto da dire e che può dirlo, nel sistema bipolare vigente nel nostro Paese, solo alleandosi con la Casa delle Libertà.

Maccarone di Vibo Valentia

Segreteria Regionale Veneto

Si è riunita a Legnago, presso il Ristorante “ Pergola “,
la Segreteria Regionale allargata ai membri della Direzione Nazionale, per discutere su alcune tematiche di attualità. 

La relazione introduttiva  ha richiamato le fasi salienti dell’ultimo congresso nazionale, dove a supporto della elezione di Stefano Caldoro, sono stati nominati in Direzione  Nazionale ben 5 esponenti Veneti : Angelino Masin, Gianni Curti, Giovanni Bianchi Ceriani, Roberto Michieletti e Roberto Gamba.  

Circa le ultime elezioni l’Organismo ha espresso entusiasmo e soddisfazione per i risultati recentemente ottenuti alle amministrative nel Comune Capoluogo di Verona e nei contesti, non meno significativi, di altre località del Bellunese, del Rodigino e del Veneziano. 

Ha plaudito, in particolare, al successo dell’Avv. Giampaolo Sardos Albertini che proprio nella città scaligera è stato interprete riconosciuto dei valori di laicità e riformismo liberale propri del nuovo corso Socialista.  

A lui, come a tutta
la Cdl, i migliori auguri di proficuo lavoro nel nuovo Consiglio Comunale. 

Circa i rapporti con

la Giunta Regionale Veneta i convenuti hanno dato mandato al Segretario Masin di chiedere un incontro preliminare con l’Assessore Oscar De Bona. 

Scopo del dialogo quello di riconfermare e, ancor più, rilanciare la sinergia e la collaborazione con il suo lavoro e la sua rappresentatività in quel contesto. Inoltre per ricercare ed individuare alcuni temi caratterizzanti e qualificanti della politica riformista Veneta da oggi sino  a fine legislatura. 

L’Esecutivo di Segreteria ha, altresì, ufficializzato l’ubicazione logistica del Comitato Regionale, sito in  Via Frattini di Verona dove, quanto prima, sarà promossa l’inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità. 

Come ultimo punto è stata affrontata la questione del tesseramento le cui modalità dovranno all’un tempo garantire la privacy ma, altresì, essere comprovate da una adesione chirografariae documentata. Per l’anno in corso l’iscrizione è già aperta, con quota  normale fissata in €. 20.00 e  quella ridotta, per giovani e pensionati indigenti, in € 5.00. 

Infine ipotizzato un Forum regionale di tutti gli amministratori del Nuovo Psi attualmente in carica da organizzarsi entro il prossimo Ottobre.

MA QUANTI SONO I PRETENDENTI AL TRONO?

 Alla riunione del 7 e 8 luglio che, senza preoccuparsi del ridicolo, continuano a chiamare Congresso del Nuovo PSI, ben sapendo che esso è illegale, illegittimo, e senza alcun valore politico, perché il Nuovo PSI il suo Congresso lo ha celebrato, rispettando tutte le norme e le regole statutarie e del Codice Civile, il 23 e 24 giugno scorsi eleggendo a Segretario Stefano Caldoro, si presentano con ben 5 candidati al ruolo di Segretario Nazionale. Al candidato unico on. Mauro Del Bue, si è aggiunto quasi subito, l’eurodeputato Alessandro Battilocchio, e in corso d’opera sembra si siano affacciati all’ipotesi Perini e Sergio Verrecchia. Troppi, veramente troppi pretendenti a un trono che tra l’altro è senza regno, sintomo certo che ormai sono totalmente staccati dalla realtà e continuano a duellare all’infinito. Ma quando non c’è orientamento maggioritario su chi deve assumere la leadership torna prepotentemente alla ribalta il 5° candidato che è il Segretario uscente Gianni de Michelis che diventa giocoforza, stante la frammentarietà delle proposte, il candidato vincente. C’è da scommettere infatti che, per evitare ulteriori lacerazioni, ed anche perché il ruolo di Segretario dovrebbe durare fino all’autunno data durante la quale sarà partorita la Costituente, pardon: il Nuovo SDI, il Segretario uscente sarà disponibile a sacrificarsi e a continuare a dirigere quel che resta del Partito. Vorrei ricordare che al Congresso, quello vero del 23 e 24 giugno, il candidato al ruolo di Segretario era UNO e UNO soltanto, Stefano Caldoro, ed è stato votato all’UNANIMITA’. E questo non solo perché gli si riconosceva la indiscussa leadership, ma anche perché il collante che teneva e tiene uniti quanti hanno deciso di scegliere la strada maestra del Nuovo PSI, riformista, liberale e autonomista nel solco craxiano, non era animato da spirito di potere. Stefano, avanti tutta. La strada imboccata è quella giusta. L’augurio è quello che molti di quelli illusi dalla speranza di una vera Costituente capiscano l’imbroglio e ritornino sui propri passi, perchè il futuro dei socialisti è quello di stare lontani dai comunisti. Giovanni ALVARO Segretario Provinciale di Reggio Calabria

Veneto : precisazione dell’assessore Regionale Oscar De Bona

  “ In merito alla situazione interna al Nuovo Psi ed alla celebrazione di due diversi Congressi, il primo che si è svolto al Midas il 23 e 24 giugno ed il secondo che si svolgerà l’7 e 8 luglio, intendo precisare che il Movimento da me rappresentato ha sottoscritto un accordo politico con il Nuovo Psi, nella Regione Veneto, aderendo allo schieramento che ha eletto la Giunta Galan. Per questi motivi – ed in coerenza con le scelte elettorali effettuate – il Movimento stesso rinnoverà l’intesa politica con il Nuovo Psi che sceglierà con chiarezza la scelta di campo a sostegno della Casa delle Libertà “ Oscar De Bona Assessore Regione Veneto

NPSI: RUSSO (FI), CALDORO RAFFORZA RADICI SOCIALISTE IN CDL

NPSI: RUSSO (FI), CALDORO RAFFORZA RADICI SOCIALISTE IN CDL
(ANSA) – NAPOLI, 25 GIU – Il neoeletto segretario del Nuovo Psi e’ riuscito a mantenere il partito dalla parte del centrodestra e ha rafforzato le radici socialiste e riformiste della Casa delle Liberta’. Lo ha afferma, in una nota, il consigliere regionale campano di Forza Italia Ermanno Russo.
Russo, che e’ anche presidente della Commissione speciale di controllo su condizione giovanile, disagio sociale e occupazione, ha detto di avere ‘molto apprezzato la proposta avanzata da Stefano Caldoro di destinare nell’ambito del Dpef risorse alle giovani generazioni, al mondo della scuola, dell’universita’ e della ricerca, ma in forma nuova e cioe’ direttamente alle famiglie e agli studenti’.
‘Si tratta di un ragionamento lungimirante – ha continuato il consigliere di Forza Italia – forte di una tradizione riformista che vorrebbe vedere protagonisti i nostri giovani nei fatti e non soltanto sulla carta e nelle teorie piu’ astruse. Mi auguro che la proposta di Stefano Caldoro venga raccolta da ambienti vicini alla maggioranza di governo e fatta propria’.
‘Se e’ vero che il buongiorno si vede dal mattino – ha concluso Russo – questo primo atto politico del segretario del nuovo psi fa ben sperare a tutta la Casa delle liberta”.(ANSA).

NUOVO PSI: AUGURI CESA A NUOVO SEGRETARIO CALDORO

ROMA (ITALPRESS) – Il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa ha espresso “i piu’ vivi e sinceri auguri a Stefano Caldoro, eletto segretario del Nuovo Partito socialista”. Oltre all’apprezzamento personale, Cesa ha sottolineato “la coerenza del dottor Caldoro e del suo partito nell’aver ribadito, senza possibilita’ di equivoco, la permanenza convinta nella coalizione del centrodestra”.
(ITALPRESS).

IL GIORNALE 25/06/2007 PAG 7;Caldoro: il Nuovo Psi ricomincia dai giovani

«Restiamo nella Cdl per modernizzare il Paese con riforme autentiche»

da Roma

Delle sirene agitate dal centrosinistra non ne vuole proprio sapere. Così come nessun appeal esercita su di lui la nuova Costituente socialista targata Sdi. Stefano Caldoro – nel giorno della sua elezione a segretario del Nuovo Psi e del divorzio ormai conclamato da Gianni De Michelis – detta la rotta. Rivendica la coerenza del suo percorso. Ribadisce la scelta di campo a favore della Casa delle libertà. Incassa gli auguri di Silvio Berlusconi che saluta nel Nuovo Psi «un alleato contro un governo reazionario illiberale». E all’hotel Midas di Roma (dove 31 anni fa venne eletto per la prima volta alla guida del Psi Bettino Craxi) recita, innanzitutto, un credo riformista e anticomunista.
Onorevole Caldoro, mentre a sinistra vanno in scena le prove tecniche per una costituente socialista, lei ribadisce la scelta di rimanere con il centrodestra. Per quale motivo?
«Abbiamo fatto una scelta di campo: stare con la Cdl contro il governo Prodi, contro l’esecutivo dell’inasprimento fiscale e delle controriforme. La mia non è una scelta basata sul rancore per il giustizialismo mostrato in più occasioni dal centrosinistra. È una posizione ragionata e inevitabile».
Lei dice no al progetto di Boselli, Bobo Craxi e De Michelis. Non ha paura dell’isolamento?
«La Costituente socialista non ha nessuna ragione di nascere soprattutto alla luce della candidatura di Veltroni alla guida del Partito democratico. Nasce già come soggetto politico vicino alla Sinistra democratica, al gruppo di Mussi, e quindi molto legata al Partito democratico stesso e alla sinistra».
Quale futuro potrà avere questa Costituente?
«Io sono sicuro che Gianni De Michelis porterà le sue idee. Ma è evidente che la Costituente socialista non ha futuro e si schiererà a sinistra del Partito democratico, in una deriva tardo-demartiniana. Non si può ricostituire il Psi in un posizionamento anti-storico e con compagni di viaggio tanto anomali. Mi sembra che la Costituente somigli molto al Psiup: avrà un carattere stagionale».
Cosa può rappresentare il Nuovo Psi dentro la Cdl?
«Noi difendiamo la nostra coerenza e la nostra identità. E in molte realtà abbiamo un forte radicamento sul territorio. Lo abbiamo dimostrato a Reggio Calabria dove abbiamo ottenuto il 2% contro il 3% dell’Udc o il 6% dei Ds o a Caivano».
Non crede che le innumerevoli liti che hanno segnato la diaspora socialista abbiano fiaccato l’entusiasmo dei sostenitori del Garofano?
«La stragrande maggioranza dell’elettorato socialista dal ’94 ha compiuto una precisa scelta di campo e non l’ha più abbandonata. Su queste scelte noi pensiamo di poter intercettare il consenso delle giovani generazioni, per rinnovare e rivitalizzare il socialismo liberale e riformista, seguendo la scia dello spirito della scelta autonomista di Craxi».
Lei crede ancora nella Casa delle libertà?
«La nostra scelta di campo è basata sui fatti: sulla riforma della scuola, delle pensioni, dell’università, sulla legge Biagi, sull’abolizione della tassa di successione. Tutte scelte di modernizzazione del Paese. Si tratta di migliorare queste politiche non di stravolgerle. Ferma restando la leadership di Silvio Berlusconi come elemento di sintesi di tutta la coalizione».
Qual è la battaglia che il Nuovo Psi vuole intestarsi?
«Quella per l’istruzione. Le risorse devono essere destinate a scuola, Università e ricerca ma direttamente alle famiglie e agli studenti, evitando la concentrazione di risorse in mano allo Stato e alle istituzioni del sapere».
Teme il vento dell’antipolitica che si solleva dalla società civile?
«Io credo che si debba introdurre in Parlamento un sistema di valutazione dell’attività legislativa e della ricaduta delle leggi. In ogni caso io lancio una sfida al governo Prodi: riduca immediatamente i ministri e sottosegretari a un numero massimo di cinquanta. Questo sarebbe un modo di dare una risposta al Paese».

CALDORO ELETTO SEGRETARIO DEL NUOVO PSI: UNA PLATEA DI 1000 PERSONE AD ACCLAMARLO

“In questi casi non si dice grazie ma si può solo dire ce la metterò tutta”. Con queste parole Stefano Caldoro ha salutato la platea dei delegati, che riempie la sala del Midas, subito dopo la elezione all’unanimità a segretario Nazionale del Nuovo Partito Socialista Italiano. Nella giornata di domani, alla presenza delle delegazioni dei partiti ospiti, Caldoro illustrerà la sua relazione che prevede il rilancio del socialismo liberale e l’alleanza con la Casa delle Libertà di Silvio Berlusconi. Stefano Caldoro, 46 anni., è il nuovo Segretario Nazionale del Partito Socialista Nuovo Psi.

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