Dopo il PD Bonsai, la costituente socialista BONSAI

Riavviare un processo,in parte superato dal tempo, da parte dei vecchi protagonisti della prima repubblica, di ricostruire il PSI in formato Bonsai è, così per come sta avvenendo non solo anacronistico, ma anche e soprattutto opportunistico.
Come si può pensare di rifare il PSI, quando gran parte del suo gruppo dirigente sta all’opposizione del Governo Prodi e quando soprattutto gran parte dell’elettorato sta all’opposizione del Governo meno amato dagli Italiani?
Ci vorrebbe un atto di grande coraggio, nonché di grande novità!
Una costituente Socialista che tale voglia definirsi, non può prescindere da un progetto Politico ben diverso da quello che Craxi, Borselli ed ultimamente De Michelis vogliono proporci.
Una grande scommessa di riaggregazione di tutte le componenti Socialiste, che stanno nei due diversi Poli e che abbiano il coraggio di chiamarsi fuori dagli schemi del sistema bipolare attuale.
Una costituente che raccolga non solo due piccole sigle ed una parte, minoritaria, del Nuovo PSI, ma anche e soprattutto i Socialisti che stanno nella CDL.
Un progetto “terzopolista” che si ponga dirompente all’interno dello schematismo “bipolare”, che raccolga poi non solo i Socialisti, ma anche i laici con particolare riferimento a coloro che si richiamano alla storia repubblicana, liberale, socialdemocratica.
Ciò comporta però un atto di grande coraggio e di rivoluzione che passa anche attraverso una rivoluzione generazionale.
Con la conseguente necessità di non pensare subito alla collocazione personale, anzi correndo il rischio di non avere risultati elettorali immediati.
Solo in questo caso, allora giungeremmo alla scomposizione e ricomposizione dei poli; solo in questo caso saremmo in grado di dare al Paese una nuova prospettiva ed una nuova forza Politica in grado di saper trovare la nuova strada per soddisfare i nuovi bisogni che questo Paese necessita.
Solo con una nuova scommessa possiamo pensare di generare in Italia un circolo virtuoso che sappia rilanciare il nostro Paese, renderlo competitivo, rispettato, efficiente.
Se ciò non avviene la prospettiva che ci pone De Michelis, sa di annessione nel centro sinistra.
Poco importa chen il progetto della Costituente Bonsai sia alternativo all’altro Bonsai, cioè il PD.
Alternativo a questo lo è già Bertinotti!
Se non vi sono novità negli schematismi attuali, allora non v’è la ragione storica perché il Nuovo PSI cambi la propria collocazione.
Non si capisce perché non abbiamo fatto questa scelta molti anni fa o ancora perché abbiamo generato una scissione al Congresso non Congresso di Roma nel 2005.
Credo che l’attuale Segretario del Nuovo PSI non sia in grado, sia per lungimiranza politica, sia per prospettiva personale, di mettersi alla testa di questo percorso.
Credo che De Michlis non abbia, oggi, neanche più l’autorevolezza per richiamare a raccolta tutti coloro i quali vogliono fare una grande scommessa generazionale.
E se non lo può fare lui, tanto meno mi pare lo possa fare Formica o altri gerontocrati dell’Ex PSI che in questi anni tutto hanno dimostrato tranne che tenere effettivamente ad una rinascita di una forza Socialista Autonoma.

Pubblicato da

Franco Spedale

Franco Spedale - Medico Vice Segretario Nazionale del Nuovo PSI

Un commento su “Dopo il PD Bonsai, la costituente socialista BONSAI”

  1. Caro Franco,
    condivido in toto ciò che hai scritto; l’unica cosa che non vedo, non perchè non la condivida, ma perchè mi pare quasi irrealizzabile, è la costituente socialista terzopolista.
    Io penso che il PSI come lo abbiamo conosciuto non si riformerà, così come non si riformerà la democrazia cristiana o il partito liberale. Il bipolarismo credo sia il futuro della politica italiana, che lo vogliamo o no dobbiamo accettarlo con tutte le sue immancabili contraddizioni. Il mondo oggi è assai diverso perfino da quello di Bettino; anche se era un grande innovatore, ormai anch’egli è superato. I bilanci in deficit ormai non si possono più fare, i parametri di maastricht (che brutta parola!!) ci impongono scelte diverse in politica economica. E poi dobbiamo usare un’altro linguaggio anche e soprattutto nei riguardi delle giovani generazioni che magari non conoscono il PSI, però se gli dici che se non facciamo la riforma delle pensioni essi si troveranno spiazzati e le loro risorse se le sono già mangiate.. i loro padri, questo lo capiscono benissimo.
    Da lì dobbiamo, dovremo ripartire, appoggiando una coalizione CDL che (al momento) è più in sintonia con i ns. valori. Lascia pure che ci chiamino socialisti di destra, l’importante è proporre temi assai sentiti dalla gente e non rinunciare mai ai ns. temi più cari che sono sempre gli stessi almeno dal 1892.
    Lavoro, scuola, giustizia sociale, libertà, laicismo.
    Questi sono i ns. capisaldi e su questi dobbiamo ragionare anche e soprattutto senza il ns. attuale Segretario!!!.
    Un caro saluto dalla mia isola
    Luciano Biggio

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