Nella vita bisogna avere coraggio; quello che è mancato al nostro ex segretario Gianni De Michelis.
Che senso ha avuto fare un Congresso-non Congresso nell’Ottobre 2005 per mantenere il Partito in una agonizzante rianimazione fino adesso, scegliendo poi quello che Bobo aveva compiuto un anno e mezzo fa?
Che senso ha avuto trascinarci in questioni Legali, in cui tra le altre cose abbiamo dovuto dividere anche parte dei soldi del Partito, per portarci oggi in mutande nell’alveo del Centro.Sinistra e fare la stampella di Prodi?
Ho la convinzione, forse illusoria, che la Politica sia qualcosa di grande, di elevato, che i tornaconti elettorali o peggio ancora personali, non possano indicare la strada.
Ma forse non è così!
E forse parte dello sbandamento della lucidità del nostro Ex-Segretario, dipende anche da una certa corte dei miracoli di consiglieri.
Ma credo che abbiamo il dovere di dire BASTA!!!
Siamo riusciti a perdere tutti, in questi anni; la nostra è stata una comunità che si è chiusa in sé stessa invece che allargarsi.
Con il senno di poi, diventa forse più facile capire le scelte di Chiara e Nanni, che hanno lasciato il Nuovo PSI perché chiaro era a loro l’indirizzo che avrebbe preso Gianni.
Non credo che questa sia la fine della nostra storia, credo viceversa che possa essere un buon inizio per una nuova fase.
Rilanciare l’Autonomia e l’Identità !
Questo deve essere il nostro motto.
La storia non si ripete, da essa dobbiamo trarre gli insegnamenti per il futuro; in questo senso credo che dobbiamo avere la forza di fare quello che fece Saragat quando allontanandosi dall’Unione (che strano questo nome eh?) Sovietica aprì la storia del moderno Centro-Sinistra, cui dopo seguì il percorso di Nenni e Craxi.
Dobbiamo avere il coraggio di dire di NO.
La nostra è una storia politica diversa da quello che De Michelis, Craxi e Borselli vogliono proporci.
Siamo una forza della sinistra moderna, che deve trovare contenuti attuali, che deve saper identificare i nuovi bisogni, che deve dare un impulso riformista al nostro Paese.
Siamo un punto di equilibrio importante e su tale convinzione dobbiamo compiere un grande sforzo: quello di riavviare il percorso che avevamo intrapreso ricostituendo il Nuovo PSI.
Uno sforzo, anche generazionale, che sappia guardare avanti, con forza e determinazione, che sia nettamente alternativo a questa FALSA SINISTRA, che obblighi il panorama politico a tornare sulle cose vere e non sulle posizioni di “modaâ€.
Quando nel ’96 decidemmo di riprendere un percorso che i nuovi alleati di De Michelis decisero di eliminare, lo facemmo con convinzione.
Quella è la strada, non tanto perché, come qualcuno scioccamente e strumentalmente dice, siamo i servi di Berlusconi (anche se io tra lui e Prodi-D’Alema- Fassino e c. continuo senza dubbi a scegliere lui), quanto perché questa FINTA SINISTRA nulla ha a che vedere con noi.
Un documento politico che affermi con nettezza la riaffermazione della nostra IDENTITÀ e della nostra AUTONOMIA e che dica un chiaro e netto NO al Governo Prodi, a questo Centro Sinistra e a questa COSTITUENTE BONSAI è il primo passo per impedire che gli sforzi che numerosi compagni hanno compiuto in questi anni vada mortificato.
Non posso dimenticare gli insulti, le umiliazioni, a volte anche gli sputi, che molti di noi hanno subito in questi anni per difendere la BANDIERA del Socialismo Riformista.
Non possiamo permettere che un manipolo di pseudo dirigenti politici mortifichi la nostra STORIA svendendola così come un soffio di vento.
Tag: craxi
SDI: CALDORO (NPSI), NO ALLA PROPOSTA DI BOSELLI
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Apc-SDI/ BOSELLI: UNIAMO I SOCIALISTI, DIALOGO CON MUSSI E ANGIUS -2-
Apc-SDI/ BOSELLI: UNIAMO I SOCIALISTI, DIALOGO CON MUSSI E ANGIUS -2- | |||
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Apc-SDI/ BATTILOCCHIO: BENE BOSELLI, CRESCE ENTUSIASMO PER RIFARE PSI
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SDI: BOSELLI, UNIRE SOCIALISTI E CHI NON VUOLE PD =
SDI: BOSELLI, UNIRE SOCIALISTI E CHI NON VUOLE PD = | |||
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Lo Sdi a congresso, tra costituente socialista e voglia di Pd
Lo Sdi a congresso, tra costituente socialista e voglia di Pd |
–IL VELINO SERA– Roma, 12 APR (Velino) – Si apre domani a Fiuggi con lo Sdi, il tour de force congressuale dei partiti del centrosinistra, che vedra’ impegnati in rapida sequenza, oltre al partito di Enrico Boselli, anche
Ma proprio su questo punto si concentrano le critiche di alcuni “big” dello Sdi, decisamente orientati a far parte sin da ora della costituente del partito democratico, anche in virtu’ della comune esperienza, consumatasi nelle passate elezioni regionali ed europee, del Listone dell’Ulivo. In quest’ottica, appare rilevante la posizione del presidente della regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, il quale, interpellato dal VELINO, ha ribadito le proprie perplessita’ sull’alleanza con la sinistra radicale e ha rilanciato l’apertura al Pd, non escludendo la possibilita’ di presentare un ordine del giorno che “corregga” i contenuti della mozione Boselli. Molto dipendera’, in questo senso, dalla relazione d’apertura del segretario, ma la critica di Del Turco, se tradotta in un documento, potrebbe far emergere un dissenso che, pur non mettendo in discussione la maggioranza congressuale, apparirebbe non irrilevante. Del Turco puo’ infatti contare sul pieno appoggio dello storico leader del partito calabrese Cesare Marini e dell’ex-ministro siciliano Salvo Ando’, proveniente da due realta’ che forniscono al congresso un cospicuo numero di delegati (45 Allo stato delle cose, i congressi locali hanno visto la presentazione in Abruzzo di un ordine del giorno Del Turco, che e’ stato approvato come integrazione della mozione di maggioranza, e potrebbe quindi contare gia’ sul consenso dei 24 delegati di quella regione. Oltre alla posizione di Del Turco, vi e’ anche quella proposta da Claudio Signorile e Nerio Nesi che, da sinistra, chiedono a Boselli di escludere ogni possibilita’ di confluenza o di federazioni col Pd. In questo caso, un ordine del giorno Nesi e’ stato approvato in Molise. Non e’ ancora sciolto, invece, il nodo del rapporto con i radicali e del futuro della Rosa nel Pugno, che Boselli considera esclusivamente nella prospettiva di un'”alleanza elettorale”, ma che altri, tra cui il capogruppo alla regione Lazio Donato Robilotta – che ha annunciato polemicamente di non voler partecipare al congresso – non vorrebbero abbandonare, aprendo le porte del partito al cosiddetto “gruppo di Bertinoro”, facente capo al deputato Lanfranco Turci. “Noi avevamo sollecitato Del Turco e Marini – dice Rapisardo Antinucci, responsabile organizzazione del partito – a presentare un documento nazionale, perche’ cio’ avrebbe fatto chiarezza”. Quanto alla possibilita’ della presentazione di un documento-Del Turco, Antinucci afferma: “Allo stato delle cose Boselli conta sul 95 per cento della platea congressuale. Poi, dipendera’ dal tipo di documento che Del Turco presentera’. Se chiede di partecipare da subito al partito democratico, a mio avviso non potrebbe raccogliere piu’ del dieci per cento, mentre se si riferisse a una prospettiva di medio termine, che passi per la ricomposizione del fronte socialista, tenendo aperto il dialogo col Pd, allora penso che non si farebbe fatica ad approvarlo”. Quanto al programma del congresso, la relazione d’apertura e’ prevista per venerdi’ alle 17,30, dopo l’intervento del presidente del Pse Poul Rasmussen. Sabato sara’ il giorno dell’intervento del premier Romano Prodi e, tra gli altri, di Fabio Mussi, Gavino Angius, Gianni De Michelis, Giuseppe Caldarola, Bobo Craxi e Lanfranco Turci. I lavori termineranno quindi domenica pomeriggio con la replica del segretario (baz) 122018 APR |
Che vogliamo fare? Roberto Bianchi
La forza delle immagini è formidabile: un video,una fotografia,raccontano più di molte parole.
Per questo,innanzitutto vorrei complimentarmi (e ringraziare per il servizio reso) con coloro che curano il sito del NuovoPSI per aver inserito anche i documenti video relativi ai lavori del Consiglio Nazionale del partito.
Contestualmente,però, vorrei esprimere tutto lo sdegno per l’atteggiamento di coloro che prima hanno fomentato la bagarre romana e poi protestano, perchè il videoresoconto delle loro gesta è stato messo in Rete.
Quanto successo al Consiglio Nazionale è di una gravità della quale non è difficile cogliere tutta la valenza.
Abbiamo visto un gruppo di facinorosi, nei quali ovviamente si possono identificare solo i gerarchi (il resto della banda non si sa nemmeno se fosse composto da iscritti veri o da picchiatori raccolti in qualche periferia), che con metodi prevaricatori hanno dapprima zittito il segretario politico del Nuovo PSI che si accingeva a svolgere come è ovvio la sua relazione introduttiva, hanno fatto degenerare i lavori del Consiglio Nazionale scatenando la bagarre, hanno trasferito la rissa in strada compiendo veri atti di violenza, per poi, dopo una mediazione fra Caldoro e De Michelis (ma ha tutta l’aria di un ricatto imposto con la forza!) congelare la situazione facendo approvare per “acclamazione†(ma chi si credono di essere questi figuri, forse Craxi?) un documento “politicoâ€(?!) che oggettivamente delegittima il segretario e dichiara imminente la resa dei conti interna.
Mentre si stanno muovendo i primi passi, le prove di dialogo per l’avvio di una costituente dei socialisti,di tutti i socialisti, l’area dei dipendenti di Berlusconi iscritti al NuovoPsi tenta di boicottare questo percorso che davvero può portarci lontano; tutto ciò, sia chiaro, sarebbe pure legittimo, se si rispettassero le regole della democrazia e lo statuto del partito. Essendo una persona che vive esclusivamente del proprio lavoro non capisco appieno la natura di ragioni così convincenti per cui un iscritto al Nuovo PSI , oggi, non voglia nemmeno tentare la strada del confronto con lo SDI e gli altri tronconi mediante la costituente, ma insista, con un ingiustificato accanimento terapeutico,a tenere in piedi un’esperienza ormai conclusa e superata come è stata la collaborazione con la CdL ( che a dirla proprio tutta, non ha dato grandi vantaggi, se non a qualche nostro singolo dirigente particolarmente rapace).
In un momento in cui si stanno rimettendo in movimento molte forze politiche prima inchiavardate nei “poliâ€;
in cui il dibattito sulla legge elettorale si fa sempre più intenso e mostra ,perciò, meno in lontananza la possibilità di esiti apprezzabili; in cui nello stesso SDI il dibattito è acceso e può preludere ad una resa dei conti sulla scellerata operazione “Rosa nel Pugnoâ€; in cui il Partito Democratico sembra essere sempre più una realtà che mentre unifica istanze eterogenee perde vistosamente pezzi qualificati ; in un momento come questo dove la parola d’ordine per i socialisti dovrebbe essere la ricerca di ogni più piccolo embrione di unità , con le elezioni amministrative imminenti , lascia sconcertati l’atteggiamento di chi sembra non accorgersi di niente e si sente vincolato soltanto dalla fedeltà al Centrodestra (che i più lucidi del centro, peraltro, stanno già , gradualmente mollando!)
Ma, ripeto, in democrazia devono trovare spazio tutte le opinioni, anche quelle che alla prima impressione possono sembrare sbagliate.
La democrazia però ha delle regole che vanno rispettate perché molto spesso è un terreno in cui la forma è la sostanza.
All’ultimo Consiglio Nazionale la democrazia è stata calpestata e sfregiata da un manipolo di violenti.
Ma non solo questo abbiamo visto a Roma.
Abbiamo visto anche un Segretario (che fosse anche solo per l’aggressione subìta va difeso comunque) in grandissima difficoltà politica e personale: quanto successo è frutto anche della gestione superficiale del partito sia per quanto riguarda il tesseramento che per quel che riguarda i bilanci.
Ma il segretario del partito, per ragioni sconosciute, o non vuole, o non può risanare questa situazione.
Il problema però si pone in termini secchi: certe situazioni o si contrastano o se ne diventa complici:
De Michelis, che vogliamo fare?
Roberto Bianchi
Responsabile Cultura e Comunicazione
Nuovo PSI – Lombardia
Cicero pro domo sua. Antonino Di Trapani
Guardando quanto accade sulla scena politica nazionale, rileviamo che ancora una volta la questione socialista è all’ordine del giorno. Ognuno, però, continua ad interpretarla a proprio uso e consumo.
Certo ci fa piacere la riabilitazione di Bettino Craxi (l’ennesima), questa volta da parte di Luciano Violante, il quale, in un saggio sul PD, pubblicato sul Corriere della Sera, per tutelare il nuovo partito, ancora in fieri ma già in pericolo di vita, non esita a riconoscere la necessità di un chiaro “mea culpa†da parte degli ex comunisti sul sacrificio di Bettino. Violante definisce Craxi il capro espiatorio del colpevole silenzio di un sistema politico che non ebbe il coraggio di affrontare la questione del finanziamento dei partiti, denunciato invece con sincerità dal compianto nostro leader. Solo per il ricordo dei più Violante fu il grande regista di Tangentopoli. Resipiscenze? Anche Fassino intravedendo affinità di analisi sui problemi dell’Italia con i socialisti dà l’ok a Boselli sulla costituente socialista, che sia però funzionale al partito democratico.
Bobo Craxi e Boselli, due potenziali protagonisti della questione socialista, evidentemente non troppo convinti, cercano di accattivarsi con qualche distinguo i loro interlocutori nella marcia verso il PD.
Bobo chiede un rallentamento alla costruzione del PD per consentire ai socialisti di salire sul “carroâ€. Boselli a parole boccia il compromesso storico tipo bonsai e propone una nuova formazione volta all’affermazione del riformismo italiano, affermando nel contempo di non avere pregiudizi verso il PD. Nel suo “ecumenismo†salva anche La rosa nel pugno, che definisce però “alleanza elettoraleâ€. E l’alleanza con il Nuovo Psi l’ha già dimenticata?
In questa confusione la saggezza impone di rimanere dove siamo stati e dove abbiamo avuto la possibilità di arrivare al 2% alle Europee e di avere un Gruppo Parlamentare alle politiche.
La sinistra che verrà allo stato non è nemmeno all’orizzonte.
Salviamo Identità ed Autonomia, ovvero salviamo la nostra storia e il nostro futuro.
Antonino Di Trapani
segreteria nazionale
Presidente commissione tesseramento ed enti locali
PD: Fassino, entrino anche i socialisti
(AGI) – Roma, 5 apr – Con i Socialisti italiani di Bobo Craxi “c’e’ una assoluta affinita’ di analisi dell’Italia e dei suoi problemi e quindi io mi auguro che questo dibattito proseguendo possa far si che quel mondo che si richiama all’ esperienza e alla tradizione socialista possa essere parte insieme ai ds, alla Margherita insieme al mondo ambientalista e insieme a tanti altri nella costruzione del Partito Democratico che per altro noi non l’abbiamo mai pensato come semplice somma tra Ds e Margherita ma come un processo largo, aperto , rivolto a milioni di donne e di uomini che si sono riconosciuti in questi anni nell’esperienza dell’Ulivo”. Lo afferma il segretario Ds, Piero Fassino, in una intervista al Gr Rai.
C’e’ chi parla di fusione a freddo nella costruzione del nuovo partito ? Fassino: “Penso che sia una accusa priva di fondamento . Io giro l’Italia da mesi e mesi, trovo ovunque una partecipazione molto forte, calore e passione, voglia di esserci. Credo che abbiamo gia’ fatto molti passi sul cammino della costruzione del partito democratico e altri dovremo farne”.
Sono usciti dei sondaggi che danno il partito democratico al 25 % ? Fassino: “Il problema non e’ quello di sentire i sondaggi. Noi siamo impegnati in due grandi sfide: la costruzione del partito democratico e la sfida del governo del paese. Quanto meglio saremmo capaci di onorare queste due sfide tanto piu’ raccoglieremo voti”.(AGI) Red/Mal 051000 APR 07
Agenzia di Amato
leggo con interesse l’agenzia del ministro Giuliano Amato.
Un invito esplicito affinchè anche i Socialisti vadano nel Partito Democratico.
Io non ci sto! per niente al mondo.
Non mollate non fate finire una storia gloriosa.
Viva Craxi, viva i Socialisti.
Se De Michelis vuole andare a sinistra vada da solo.
Consiglio Nazionale 31 marzo 2007
Questo mio intervento vuole cercare di ripristinare un minino di serenità in un partito che dal oltre un anno vive uno stato di tensione e litigio continuo.
Certamente Sabato non abbiamo dato prova di serenità , certamente le discussioni potevano essere condotte in maniera più civile.
Ma questo valeva anche negli anni passati.
Ho letto con molta attenzione gli “articoli†di Battilocchio, di Verrecchia e di Casadei.
Oltre a non condividerne la sostanza, che peraltro ritengo legittima, non ne condivido la forma.
Quando succedono le cose accadute Sabato a Roma c’è sempre da chiedersi perché.
Così come c’era da chiedersi perché accadde la rissa tra De Michelis e Intini nel lontano 1997, o ancora la rissa De Michelis-martelli nel 2000 o ancora la rissa De Michelis-Ciotti Spano nel 2001, per non parlare della rissa De Michelis- Craxi Zavettieri lo scorso Ottobre 2005.
Guarda caso risse tra Socialisti in cui un protagonista rimane sempre identico.
Le risse non sono mai giustificate, nemmeno quando gli animi sono esasperati, certamente c’è da chiedersi perché De Michelis esaspera gli animi.
In più c’è da ricondurre quella che è stata definita una rissa, ovviamente la notizia giornalistica fa gola, ad un confronto, magari sostenuto e in alcuni momenti da parte di TUTTI fuori dalle righe ( ricordo bene come Verrecchia ha strappato di forza il microfono ad un compagno che stava parlando o Catrambone che staccava ripetutamente i microfoni, facendo insospettire la direzione dell’albergo che stessimo rompendo le attrezzature obbligandoli di fatto a chiamare la Polizia), ma comunque un dibattito che ha alla base una differenza di posizioni politiche sostanziali.
Per questo trovo SBAGLIATO scrivere sul sito e parlare di Atto Criminale o di prepotenza o ancora di violenza e sopraffazione.
È molto strano che gli stessi che si pongono a censori di un atteggiamento poco edificante siano poi gli stessi che usano termini che altro non fanno che esacerbare gli animi.
Così come trovo inadeguato ad un dirigente politico, che tale si vuole definire, che non riconosca un documento, che ovviamente sul sito è apparso in maniera diversa da come è stato votato (esiste una registrazione), approvato all’unanimità dal C.N. che lui stesso ha votato (non ricordo che tra i contrari si sia alzata la mano di Verrecchia!!!).
Credo si debba ricondurre tutto alla politica, che non lascia scappatoie né ambiguità né permette di falsare i fatti.
Da unan parte esiste la posizione politica, legittima di De Michelis e c. che ritiene chiusa una fase, quella con la CDL e che vuole aprire un confronto con il centro sinistra, coprendo il tutto da un percorso, quello dell’Unità Socialista, che è un percorso viziato in partenza dagli interlocutori.
Si cerca infatti di fare la costituente con i Partiti che stanno nel contesto dell’attuale Maggioranza (SDI e SI) e che non danno segno di volersi spostare dall’attuale collocazione.
Una costituente a metà o forse sarebbe meglio dire una costituente SINSTRA.
Dall’altra vi è invece una posizione che riteine che nell’attuale contesto politico non vi sia spazio per ambiguità e che a Bertinoro ( nome che mi ricorda Bertinotti) si debba dire no e che non si possa attualmente collocarsi in maniera diversa dall’alleanza attuale con la CDL.
Anche perché diversamente comettemmo un errore a dividerci nel Congresso-non congresso dell’Ottobre 2005.
Se la strada infatti è quella dell’andare a sinistra, dato che le condizioni politiche non sono attualmente modificate, allora aveva ragione Craxi!
Credo che il congresso debba almeno per una volta esprimersi politicamente identificando un percorso politico che può certamente portare ad una divisione, ma sui contenuti non sulle postazioni.
Così come credo che una volta per tutte le regole che ci poniamo debbano essere e vadano rispettate… da TUTTI.
Così se l’ordine del giorno è stato concordato in una riunione di Segreteria lo stesso debba essere seguito e rispettato anche e soprattutto dal Segretario Nazionale.
Così come credo che ci debba essere trasparenza sul tesseramento e che i soldi che i compagni hanno versato non possano essere utilizzati come partita di giro per assicurarsi tessere che garantiscono maggioranze.
E allora ripartiamo da zero, apriamo un confronto sulla politica, sulla prospettiva, sul percorso; enunciamo le nostre posizioni politiche con chiarezza tralasciando tatticismi ed ambiguità che poi sfociano inequivocabilmente verso tensioni e diffidenze che fanno male al futuro della nostra aggregazione ed al futuro dei protagonisti che svolgono la partita.
Si dica chiaramente che si vuole portare il Partito ad una confluenza con lo SDI perché questo ha un senso elettorale in visione delle elezioni europee (noi non raccogliamo le firme lo SDI deve farlo); si dica chiaramente che dietro all’Unità Socialista si nasconde un legittimo calcolo elettorale, ma questo non ha nulla a che vedere con il futuro dei Socialisti, e che in questo momento è “necessario†fare così!
Perché diversamente la costituente non ha senso; perché se avesse senso si cercherebbe di fare un percorso di più ampio respiro, chiamando al tavolo anche i riformisti che stanno con la CDL, perché diversamente si cercherebbe di costruire l’alternativa al Partito Democratico, perché in un momento in cui la divisone in Italia è fra laici, credenti e non e dogmatici, credenti e non, i riformisti possono giocare la propria partita.
Tutto il resto è noia.
Franco Spedale
Direzione Nazionale (sciolta)
Nuovo PSI
PD: CRAXI, PROCESSO RALLENTI PER FAVORIRE INGRESSO SOCIALISTI
PD: CRAXI, PROCESSO RALLENTI PER FAVORIRE INGRESSO SOCIALISTI = | |||
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Lettera aperta a Stefano Caldoro. Nino Catrambone
Caro Stefano,
come vedi non ho ritenuto di intervenire nel coro delle lamentazioni sul sito del partito a seguito della celebrazione del Consiglio Nazionale. Tale comportamento mi è stato suggerito dallo stato d’animo che mi sono trovato addosso e che tu hai potuto constatare direttamente nel corso delle mie calorose rimostranze che ti ho rivolte direttamente e che- ora che sono più disteso- non trovo motivi validi per rivedere o correggere, facendo rispetto della storia che mi lega a tuo padre per non ripeterle pubblicamente. Con ciò penso di avere assolto ai miei doveri umani.
Adoperando la ragione debbo convenire con te che occorra recuperare la calma e fermarci. Ma non puoi chiedere di fermarci al punto in cui siamo arrivati. Io credo che sia mio dovere operare perché il Partito si fermi prima del punto ed arretri sino a recuperare la legittimità e la serietà . Nessuno può pretendere di partire dalla pseudo conclusione del Consiglio Nazionale che ha preteso di fare scempio delle regole più elementari della politica e della convivenza.
Ora che si è dimostrata la strumentalità delle (opinabilissime) ragioni che un legale ti aveva fornite a supporto della tua sollecitazione a convocare il Congresso prima delle elezioni amministrative, credo non vi siano motivi seri per tentare un recupero delle regole della convivenza che non sarà mai possibile sino a quando non saranno cancellate le ragioni del dissenso grave che si è così chiaramente manifestato tra noi e che nulla hanno a che vedere con la diversità delle opinioni politiche.
Tali ragioni così riassumo:
1) L’approvazione del tesseramento: nessun congresso sarà celebrato sulla base di quello che qualcuno (non io) si ostina a considerare base legale per la celebrazione dei congressi in forza di quello che tu consideri “decisioni assunteâ€. La proliferazione degli iscritti dell’ultima ora con percorsi estranei alle regole meritano una attenta riflessione e verifica soprattutto per capire chi ha pagato le tessere e l’origine delle risorse finanziarie.
2) L’approvazione del bilancio: trattasi di una vera e propria gravissima prevaricazione della democrazia. Sono molti i compagni che ritengono doveroso e ponendo pubblicamente il Partito verificare l’utilizzo delle risorse del partito. Personalmente sono intenzionato a verificare quali risorse saranno disponibili per la Liguria in occasione delle prossime elezioni e se i viaggi che dirimenti nazionali del partito hanno effettuato in Liguria per fomentare piccole e vergognose prepotenze locali – al di fuori di ogni ufficialità e ponendo il partito nel pubblico ridicolo, con ufficiali dichiarazioni di alleanze politiche che tutti sanno non saranno mai effettive- hanno gravato sulle casse del partito.
3) Il primo punto all’odg del fantomatico Consiglio Nazionale proponeva la verifica della composizione del Consiglio stesso. La pseudo deliberazione assunta, così come risulta dal fantomatico documento finale, costituisce un caso scolastico di provvedimento abnorme che anche uno studente del primo anno della facoltà di giurisprudenza farebbe annullare de plano in sede giudiziaria.
4) Le norme congressuali: Sono un coacervo di banalità che o sono frutto di una palese incapacità di chi le ha concepite o sono lo strumento preordinato per celebrare un congresso del tutto simile a quello precedente che Bobo Craxi e sodali hanno poi dichiarato di aver celebrato e vinto.
Conclusivamente:
caro Stefano,
hai una ultima opportunità di smentire quanti ritengono che hai tradito le aspettative e non sei stato all’altezza del ruolo che il partito ti aveva assegnato, mandandoti prima a ricoprire l’incarico di Ministro e dopo la tua mancata elezione a ricoprire l’incarico di Coordinatore Nazionale( io tra questi): riconosci che il Consiglio Nazionale di sabato scorso deve essere rifatto, con la calma e la serenità necessarie, correggendo gli errori e le disfunzioni che lo hanno caratterizzato.
Mi risulta sia in corso di preparazione una riunione dei Segretari Regionali i quali hanno la legittima intenzione di riprendere in mano le sorti del partito che un gruppo dirigente del tutto inadeguato sta portando alla deriva, come ormai, grazie al coraggio di chi ha messo in onda il filmato del Consiglio Nazionale, ogni militante ha avuto la possibilità di verificare direttamente. A tal proposito ritengo del tutto coerente con la posizione da loro assunta prima e durante il CN, le dichiarazioni pilatesche e non all’altezza dei ruoli ricoperti che hanno rilasciato congiuntamente Lucio Barani e Mauro Del Bue.
In tale riunione proporrò di promuovere la riconvocazione del CN ed anticiperò che in difetto promuoverò personalmente azione giudiziaria per farlo annullare dalla Magistratura, dispensando sin d’ora quanti non mancheranno di ricordarmi che le questioni di questo tipo si debbono risolvere all’interno del partito.
Genova, 4-4-2007
Il Segretario Regionale della Liguria
Nino Catrambone