I SOCIALISTI ANDRANNO NEL PD-LUCA GUGLIELMINETTI

  ” Alla spicciolata i socialisti andranno nel Partito Democratico. E’ lo scenario più facilmente prevedibile avvallato, da una parte, dalla presenza, più cospicua di quanto appaia dai media, di ex PSI nella Margherita, dall’altra, dalla nascita di un  corrente come quella di Del Turco nello Sdi che già guarda al PD invece che a Mussi.

    Del resto le speranza sorte dal Congresso dello Sdi sono durate lo spazio di poche ore. De Michelis fatica a tenere coeso il Nuovo Psi, Bobo Craxi possiede un simbolo dietro al quale non c’è pressoché organizzazione, la Costuente socialista si avvia verso il binario morto di una difficile dialogo con i fuoriusciti dai Ds, Mussi e Angius, ben diversi da quelli usciti ai tempi della Rosa nel Pugno.

    

    Un discorso a parte meritano i giovani di Tivoli (Associazione per La Rosa nel Pugno – FGS – Nuovo MGS Giovani “I Socialisti italiani” – Costituente PSE – Giovani sinistra DS per il socialismo – Giovani PSDI – NGS) , cioè “Noi siamo quelli che”, i quali hanno elaborato un manifesto che giustamente sottolinea la questione generazionale e l’uso della rete web, ma debolissimo di idee concrete e attento solo alla salvaguardia della questione identitaria che contraddice la cifra moderna del socialismo europeo fatta di ibridazione con il pensiero liberale.  Arrivano, inoltre, ultimi anche nell’uso di internet, per di più utilizzato in un debole formato di pensiero stile SMS.

    

    C’ è poi la considerazione generale che ha scritto Sofri: “Il tempo vuole i suoi diritti. Può succedere però che il tempo dell’offesa e della rivincita duri troppo di più di quello delle cose da fare”.

    Il tempo è veramente durato troppo e i dirigenti dell’ex Psi che hanno guidato le piccole formazioni politiche, in questi quasi quindici anni, hanno largamente dimostrato l’incapacità o l’impossibilità di ridare fiato alle trombe. C’è così da prendere atto che gli ex-PCI sono ormai sciolti dopo l’ultimo congresso Ds: la scissione di Livorno del 1921 ha perso ora entrambi i suoi attori. Si tratta solo più di guardare avanti, ciascuno con le proprie storie fatte di torti e di ragioni.

    

    Concludo sottolineando che sarebbe stato preferibile che la Rosa nel Pugno aderisse per intero al Partito democratico. Il valore politico della scelta sarebbe stato alto e coraggioso. Assisteremo, invece, a partire dai prossimi mesi, al fluire lento e costante verso il PD di singoli e piccolo gruppi di compagni. Cioè, ancora una volta, ad operazioni di ben minore profilo di quanto la tradizione e le circostanze avrebbero richiesto. ”

    (Luca Guglielminetti)

Socialismo Moderno

Le novità politiche italiane ed internazionali sono e saranno talmente rivoluzionarie che noi non possiamo non tenerne conto.Non possiamo non considerare quello che in queste settimane sta avvenendo sotto i nostri occhi e non possiamo conseguentemente pensare che anche il nostro Partito non ne subisca le conseguenze.Tutte le situazioni sono nella direzione del rafforzamento del sistema Bipolare, l’incognita riguarda o meno il bipartitismo.Ma vediamo di andre con ordine.Il primo fatto è ai più ormai noto ed è la costituzione del P.D., che seppur con numerose traversie e con i normali scontri ha preso la sua strada.Non voglio su questo soffermarmi ulteriormente nell’analisi di un fatto, che seppur superficialmente abbiamo già trattato.Il secondo fatto nuovo è l’elezione di Sarkozy.Non è tanto sconvolgente la sua elezione, quanto il nuovo impulso che lo stesso sembra aver trasmesso alla Francia.Rivoluzionario nella presenza femminile nel Governo, rivoluzionario nella presenza totale dei membri del suo Governo, totalmente rivoluzionario nello stravolgere schematismi che a questo punto appaiono obsoleti e che avranno conseguenze anche a livello Europeo, nominando, lui di destra, un ministro (agli ESTERI) Socialista e quindi, secondo gli schemi che conosciamo, di sinistra.Eppure molto interessante per chi, da addetto ai lavori, dovrebbe cogliere l’elemento di novità e partecipare al cambiamento che la storia Politica Europea sta vivendo.é evidente o per lo meno dovrebbe esserlo a chi vuole fare il dirigente Politico, che la nuova forma trovata da Sarko produrrà degli stravolgimenti negli schemi che noi siamo abituati a vivere dalla Rivoluzione Francese in poi.Durante i nostri trascorsi scolastici ci hanno insegnato che il Parlamento Francese nel suo insediamento posizionò alla destra ed alla sinistra i due schieramenti contrapposti. Da lì nacque poi l’attuale schematismo che si rafforzò negli anni a seguire con la costituzione dei Partiti che poi si ricondurranno all’ideologia Marxista (PSI compreso) e che avrebbero fatto gli interessi della “massa” e quelli della nobiltà o della borghesia che viceversa difendevano la propria casta.Ovviamente mi verrà perdonato se la mia ricostruzione è molto semplicistica e certamente superficiale, ma non vuole essere un’analisi storica.Negli anni ci siamo abituati quindi a considerare la lotta di classe, la rivendicazione di diritti, la conquista di condizioni dignitose per tutti, la tuela dei lavoratori, il voto alle donne, come, giustamente battaglie in difesa dei più deboli, e conseguentemente come battaglie di sinistra.Ma oggi questo schema è riproponibile?Ecco a mio parere la novità di Sarko; con le sue nomine ha stravolto i precedenti schemi.Ma questa è davvero una novità così stravolgente?Credo di no!Il Socialismo Craxiano credo sia stato il precursore di questa nuova forma “francese”. Il nostro era un Socialismo moderno, che non solo cercava di creare condizioni miglior per tutti, ma si aggiornava con l’evoluzione della Società, era al passo con i tempi.E paradossalmente i primi rivoluzionari, siamo stati noi, quando, obbligati dal colpo di Stato “a Mani Pulite” abbiamo, obbligatoriamente scelto di stare con Berlusconi, ben sapendo che lì c’era il MSI, c’era la Lega e quant’altro più lontano da NOI!Lo abbiamo fatto, in parte inconsapevolmente, come quasi sempre avviene nei cambi epocali, senza porci il minimo dubbio nel dove stare. Abbiamo scelto la storia naturale della LAICITA’ dello STATO, dell’approccio antidogmatico, della ricerca “LAICA”, priva di preconcetti, delle soluzioni ottimali.Ed ecco a questo elemento di novità che già ci puo far capire alcune cose aggiungersene un altro, recentissimo, che rafforza questo mio pensiero:l’intervento di Cordero di Montezemolo.Non è molto interessante sapere se entrerà o non entrerà in Politica, o meglio lo sarà se e quando avverrà, lo è di più cercare di cogliere l’aspetto nuovo del suo intervento.Io ovviamente non c’ero all’assemblea di Confindustaria, e posso solo rifarmi a quello che ho letto.Quado parla nel suo intervento ponendo l’accento sulla necessità di alcune riforme e chiede se queste sono di destra o di sinistra, non ha per caso fatto lo stesso passo di Sarko che affronta i problemi non secondo una logica antica ma trovando le soluzioni, a suo modo di vedere ottimali, e che quindi vanno contro il sistema?Ed oggettivamente le riforme possono essere catalogate in uno schema riduttivo che ne riduce la portata?Io credo di no!E tutto questo cosa c’entra con il Nuovo PSI?Beh credo che questa sia la Partita della NOSTRA sopravvivenza.O cogliamo il senso del cambiamento di epoca e di contesto nel quale viviamo oppure, noi, siamo dei perdenti.Qualcun altro un giorno farà quello che avremmo dovuto fare noi, ma l’occasione, per noi, che abbiamo la presunzione di saper cogliere i fatti perchè SOCIALISTI, sarà perduta per sempre.In questa logica credo che sia addirittura superata la contrapposizione tra PSE e PPE (e anche in questo caso perchè non immaginare il PD nel PSE così come era emerso a OPORTO?).Del resto se cerchiamo di guardare alla naturale storia del MONDO, tutto è in divenire, e quindi nulla è per sempre, conseguentemente perchè gli schemi che noi siamo abituati a concepire non possono modificarsi, e quindi perchè non proviamo noi ad essere protagonisti della STORIA?In questa logica credo che lo spazio che una forza a-dogmatica come la nostra, deve occupare è certamente quella di netta contrapposizione alle forze DOGMATICHE, che anche attraverso il sistema Bancario, vedi ultimi fatti, stanno occupando scientificamente tutti gli spazi che vengono lasciati vuoti.Noi abbiamo il dovere di compiere un forte atto di rottura con il PASSATO, dobbiamo saper guardare oltre le nostre abitudini, riprodurre in tempi moderni, e con i dovuti adeguamenti, quello che SARAGAT fece quando ebbe la forza di avviare il processo RIFORMISTA.Ecco perchè la FALSA COSTITUENTE è una BUFALA, ecco perchè dobbiamo avere il coraggio di guardare oltre, ecco perchè dobbiamo avere la presunzione di identificare un progetto di LAICITA’ delle riforme che siano verso la direzione di uno STATO moderno ed efficiente.Ma davvero crediamo che questa sinistra sia la nostra? davvero siamo convinti che in un processo di avvicinamento al Centro-Sinistra noi saremmo in grado di non essere assorbiti da chi è più grande di noi e che si vuole occupare, da una prospettiva diversa, delle cose di cui ci vogliamo occupare noi?Dobbiamo essere alternativi al PD, che rappresenterà la nostra faccia speculare.E per essere alternativi non possimo che essere contrapposti.I nostri rivali non sono nè la Lega nè AN, bensì, sono coloro i quai pensano a delle riforme per noi inconciliabili, antiche e dannose.Poi forse avranno ragione loro, questo lo dirà la Storia, ma abbiamo almeno il dovere di provarci.Dobbiamo costruire un progetto LAICO di riforma dello STATO, ammodernando l’Università, rinnovando il sistema SANITARIO, stravolgendo l’attuale sistema del LAVORO e anche del sistema bancario.Credo che questo progetto sia più facilmente attuabile dalla CDL, per alcuni ragionevoli motivi.Il primo, è che la maggior parte dei componenti della CDL sono a-dogmatici; il secondo, elemento che forse è più importante del primo, perchè qui non ci sono SOCIALISTI LIBERALI, spazio che è nostro e che noi dovremmo coprire.E’ difficile pensare di fare una battaglia con chi vede la prosptettiva della vita in maniera diversa rispetto a noi.Poi lasciamo spazio alle speculazioni di bassa meschinità di alcuni poveracci che dietro a questo mio pensiero intravvede chissà quali manovre oscure che il CAV., con l’aiuto di qualche parlamentare ex Nuovo PSI, sta facendo per sfasciare (cosa poi? non siamo nenache considerati pulviscolo) il Nuovo PSI.Qui sta il motivo della nostra divisione, non sulle posizioni personali di Stefano Caldoro e del suo gruppo di “Napoletani”; Stefano, io e molti altri pensiamo di dover giocare questa scommessa rivoluzionaria, di voler dare un contributo alla storia del Liberal-Riformismo Socialista, trovando le motivazioni, le tracce i presupposti per fare un percorso nuovo e rinnovato.Siamo per uno Stato LAICO, Riformista, Liberale, siamo per rivendicare la nostra presenza nella costruzione di questo STATO, siamo per rivendicare l’autonomia di un pensiero moderno, innovativo, libero.Non abbiamo bisogni di collocazioni, abbiamo voglia di fare, di costruire, di giocare la partita della riforma dello Stato, con le nostre idee, con i nostri sogni, con i nostri progetti.Siamo convinti che non ci si debba prendere in giro nè si debba prendere in giro molti compagni che credono ancora nel Riformismo Socialista. Siamo per la chiarezza e se  questa dovesse anche creare la divisone siamo perchè questa divisione di strategia avvenga nel miglior modo possibile e con il minor trauma possibile.Ma per piacere basta con l’ambiguità della politica dei due forni, basta con la tattiche rivolte a imbrogliare qualcuno, basta con il cambio della posizione politica ogni 24 ore.Che qualcuno abbia il coraggio di dire una volta e per tutte che cosa pensa di fare da grande, senza problemi senza preoccupazioni, senza tatticismi e senza remore.Noi non vogliamo finire sotto le macerie per la seconda volta, vogliamo fare la nostra scommessa e vogliamo farla in grande.Siamo pronti al confronto, siamo pronti alla partita, siamo preparati a dare al Socialismo Rifromista Liberale un bel futuro. 

 

Come sono state gestite le risorse economiche del Partito?

Grande confusione, nessuna comunicazione, zone d’ombra. Interessi e gestione di parte? Scelte discrezionali? Viene da chiedere come in quest’ultimo anno sono state gestite le risorse economiche del Partito, che, è utile ricordare, sono il frutto del sacrificio dei compagni sul territorio, i quali con i loro voti determinano la quantità del finanziamento pubblico.
Nell’ultimo anno il segretario nazionale ha accorpato anche l’incarico di tesoriere e ha lasciato al nuovo tesoriere le casse vuote.
Cosa c’e’ dietro? Vogliamo sapere chi ne ha beneficato e chi no. I compagni hanno il diritto di sapere la verità .
Avv. Maurizio ZUCCARO
Membro della Direzione Nazionale Nuovo PSI

V Congresso nazionale 23 e 24 giugno Roma HOTEL MIDAS

Cosi come sancito dal Consiglio Nazionale del 31 MARZO 2007 e dalle decisioni assunte dalla Commissione Nazionale di Garanzia per il Congresso si avvisano i compagni che il V Congresso del Nuovo PSI si svolgerà a Roma il 23 e 24 giugno 2007 presso l’hotel MIDAS.
Seguiranno indicazioni per l’organizzazione logistica e per eventuali prenotazioni per il soggiorno nella capitale

Commissione Nazionale di Garanzia – illegittima la convocazione di De Michelis

A tutti i compagni interessati

La C. N. di Garanzia del Partito Socialista Nuovo Psi nella riunione del 22 cm ha deliberato l’illegittimità della convocazione del Consiglio Nazionale indetta dal segr. De Michelis per il giorno 26 maggio 2007 presso l’hotel “Melia Roma Aurelia Antica”. 

Firmato 
Vittorio Lopez
Presidente della riunione del 22.05.2007 della Commissione Nazionale di Garanzia
Press Releases

Dispositivo Commissione Nazionale di Garanzia – Ricorso avverso CN del 26.05.2007

COMMISSIONE NAZIONALE DI GARANZIA – PARTITO SOCIALISTA NUOVO PSI SEDUTA DEL 22 MAGGIO 2007 

Addì martedì 22 maggio 2007, alle ore 16,00, in Roma presso la sede della Direzione Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI alla Via Torre Argentina n.47, ai sensi e per gli effetti dell’art. 36 dello Statuto, si riunisce
la Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Socialista Nuovo PSI, composta dai seguenti componenti:Guglielmo Trillo, Vittorio Lopez, Silvano Melani, Ugo Lenzi e Michelangelo Frisini, per discutere del seguente OdG:
1)      Ricorso avverso convocazione Consiglio Nazionale per il giorno 26.5.2007, presentato da Marone, Formaggia, Alvaro, componenti
la Direzione Nazionale del Partito.
2)      Varie ed eventuali.Sono presenti i seguenti componenti della Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Socialista Nuovo PSI: Vittorio Lopez, Silvano Melani, Michelangelo Frisini e Ugo Lenzi.Il Compagno Melani propone Vittorio Lopez quale Presidente dell’Assemblea, il quale richiede al Compagno Silvano Melani di redigere il verbale di assemblea fungendo da segretario; il Compagno Melani accetta.Interviene il Compagno Lenzi che ritiene che l’autoconvocazione non sia la cosa da lui gradita e che se dovessimo arrivare a decisioni formali ritiene di non considerarsi presente in quanto non ha mai ricevuto avvisi di autoconvocazione ma è presente solo perché si trovava nella Sede del Partito per un’altra riunione prevista per le ore 19,30. Nutre perplessità anche circa la possibilità di nominare un Presidente per gestire la riunione odierna.Il Compagno Frisini dichiara che oltre alle email e ai telegrammi ha sollecitato personalmente a mezzo telefono il Compagno Trillo, invitandolo sia alla convocazione urgente che alla presenza alla riunione.Gli altri presenti approvano la proposta Melani e quella di Lopez. Il presidente passa poi a constatare la regolare convocazione dell’assemblea e la sua validità a deliberare sull’ordine del giorno.Il Presidente, constatata:– la regolare convocazione della riunione odierna;– la presenza dei Compagni Silvano Melani, Michelangelo Frisini e Ugo Lenzi e l’assenza del Compagno Guglielmo Trillo;– la presenza della maggioranza dei componenti della Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Socialista Nuovo PSI,– che i presenti si dichiarano edotti dell’ordine del giorno e pronti a deliberareDichiarache l’assemblea è regolarmente costituita a norma di legge e di statuto e quindi validamente riunita ed atta a deliberare sugli argomenti posti all’o.d.g..Si passa all’esame del primo punto all’Odg, relativo al ricorso presentato dai Componenti della Direzione Nazionale del Partito Socialista – Nuovo PSI, compagni Giovanni Alvaro, Roberto Formaggia e Guido Marone, pervenuto a questa Commissione in data 18.5.2007 a mezzo posta elettronica, ed a mezzo posta celere n. PX 261982198IT – 82184IT – 82211IT – 82207IT – 82171IT.Il Compagno Vittorio Lopez rappresenta che in data 15 maggio 2007, il Segretario Gianni De Michelis, ha convocato una riunione del Consiglio Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI per il giorno 26 maggio 2007, e che avverso tale convocazione i compagni suindicati, hanno presentato regolare ricorso presso questa Commissione, già pervenuto in copia a tutti i componenti. Il Compagno Lopez procede alla lettura integrale del ricorso presentato, incluso l’allegata trascrizione del processo verbale relativo al Consiglio Nazionale del 31 marzo 2007.Prende la parola il Compagno Melani, il quale, lette le motivazioni poste alla base del ricorso presentato, e preso atto del processo verbale allegato allo stesso, significa alla Commissione che, secondo quanto approvato dal Consiglio Nazionale in data 31 marzo 2007, tutti gli organismi statutari sono sciolti, salvo per gli atti di ordinaria amministrazione, e, pertanto, la convocazione del Consiglio Nazionale per il 26 maggio p.v. non poteva essere formulata.Prende la parola il Compagno Lopez, il quale fa notare che non è pervenuta a questa Commissione alcuna denuncia relativa a presunte irregolarità avvenute nella seduta del Consiglio Nazionale del 31 marzo u.s..Inoltre, evidenzia che il Consiglio Nazionale del 31 marzo u.s. ha convocato il Congresso Nazionale del Partito per il giorno 23 e 24 giugno 2007, approvando le relative norme congressuali, e che, successivamente a tale approvazione, si è regolarmente riunita
la Commissione Nazionale di Garanzia per il Congresso, facendo proprie le norme congressuali approvate, e definendo all’unanimità gli adempimenti necessari per il Congresso suindicato.
Il Compagno Melani, prende nuovamente la parola, facendo notare alla Commissione che, oltretutto, l’Odg della illegittima convocazione del Consiglio Nazionale, di cui è discussione, prevede l’approvazione del tesseramento per l’anno 2005/2006, laddove lo stesso è già stato fatto proprio dal Consiglio Nazionale in data 31 marzo 2007, come si evince chiaramente dal documento approvato in tale sede. Pertanto, è indubbio che il Tesseramento per l’anno 2005/2006, così come approvato dalla Commissione Nazionale di Garanzia per il Tesseramento, ed annunciato nel Consiglio Nazionale del 31 marzo 2007, è già stato regolarmente approvato. D’altra parte, in caso contrario, si arriverebbe all’assurdo giuridico di una doppia approvazione del Tesseramento per l’anno 2005/2006, contrariamente a quanto previsto dallo Statuto del Partito, con ripercussioni sulla composizione degli organi ancora vigenti.Inoltre, il Consiglio Nazionale del 31 marzo u.s., come prassi, non avendo espressamente dato mandato ad altri, con la nomina della Commissione Nazionale di Garanzia per il Congresso ha dato alla stessa la delega diretta per l’accettazione di eventuali documenti ed adempimenti inerenti il Congresso convocato per il giorno 23 e 24 giungo p.v..Al riguardo,
la Commissione approva all’unanimità il seguente dispositivo, che costituisce sin d’ora parte integrante del presente verbale:

La Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Socialista Nuovo PSI, riunitasi in data 22 maggio 2007, alle ore 16,00, inRoma presso la sede della Direzione Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI alla Via Torre Argentina n. 47 , decide all’unanimità di accogliere il ricorso presentato in data 18.05.2007 dai Compagni Giovanni Alvaro, Roberto Formaggia e Guido Marone, avverso la convocazione del Consiglio Nazionale per il giorno 26 maggio 2007.
 

AccertataLa regolare composizione della Commissione Nazionale di GaranziaPreso atto-         della convocazione del Consiglio Nazionale indetta dal Segretario del Partito, Gianni De Michelis, per il giorno 26 maggio 2007; -         del ricorso presentato ai sensi dell’art. 36 dello Statuto del Partito, in data 18.05.2007, dai compagni Giovanni Alvaro, Roberto Formaggia e Guido Marone, avverso la convocazione del Consiglio Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI, indetta dal Segretario del Partito, Gianni De Michelis, per il giorno 26 maggio 2007;-         della trascrizione del processo verbale relativo al Consiglio Nazionale tenutosi in Roma in data 31 marzo 2007;-         del documento regolarmente approvato dal Consiglio Nazionale del 31 marzo u.s., con cui è stato convocato il V Congresso Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI per i giorni 23 e 24 giugno 2007; -         della riunione, e del relativo verbale approvato all’unanimità, della Commissione Nazionale di Garanzia per il Congresso, tenutasi in data 11 maggio 2007, in Roma;Considerato-         che il Consiglio Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI, riunitosi in data 31 marzo 2007, era regolarmente costituito, come preso atto dallo stesso Consiglio Nazionale; -         che il Consiglio Nazionale del Nuovo PSI del 31 marzo 2007, ha regolarmente approvato un documento, con alcuni voti contrari, così come si evince dalla trascrizione del processo verbale allegata al ricorso;-         che, nella suindicata seduta del Consiglio Nazionale, fu preso atto, altresì, che “avendo convocato il Congresso, tutti gli organismi nazionali statutari sono sciolti e per quanto di competenza gestiranno l’ordinaria amministrazione”;-         che, a norma dell’art.29 dello Statuto del Partito, il Consiglio Nazionale è un organismo nazionale, e pertanto, risulta regolarmente sciolto sin dalla data del 31 marzo 2007;-         che,  non è stato presentato alcun ricorso avverso la deliberazione del Consiglio Nazionale del 31 marzo u.s. e che, pertanto, non è necessaria alcuna sanatoria relativa alla riunione del Consiglio Nazionale del 31 marzo 2007;-         che, altresì,
la Commissione Nazionale di Garanzia per il Congresso si è regolarmente riunita in data 11 maggio 2007, definendo unanimamente gli adempimenti per la celebrazione del Congresso nazionale per i giorni 23 e 24 giugno 2007;
-         che il Consiglio Nazionale del 31 marzo u.s., ha regolarmente preso atto del Tesseramento 2005/2006, così come enunciato dal Presidente della Commissione Nazionale di Garanzia per il Tesseramento durante la seduta del Consiglio Nazionale, come si evince dalla trascrizione del processo verbale.Il Compagno Lenzi alle ore 18,05 lascia la riunione.Tanto accertato, preso atto e considerato,
la Commissione Nazionale di Garanzia,
 

DELIBERAdi accogliere il ricorso, e le relative motivazioni, presentato dai compagni Giovanni Alvaro, Roberto Formaggia e Guido Marone, e, per l’effetto, accerta la illegittimità della convocazione del Consiglio Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI, indetta dal Segretario del Partito, Gianni De Michelis, per il giorno 26 maggio 2007.
La Commissione Nazionale di Garanzia da mandato al Compagno Vittorio Lopez  di inviare la presente delibera, ed il relativo verbale, al Segretario Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI e di rendere noto a tutti gli interessati anche a mezzo stampa la presente delibera, incluso ovviamente il Sito del Nuovo PSI.
Sul Punto 2 all’Ordine del giorno nessuno prende la parola.Non essendovi null’altro da discutere e da deliberare e non avendo nessuno chiesto la parola il presidente dichiara sciolta la seduta alle ore 18:30 previa stesura, lettura e sottoscrizione del presente verbale. 

22/05/2007

Salvatore: La guerra è stata preparata, ma la chiarezza politica può ancora fermarla!

Fà bene Del Bue a non arrendersi ad una nuova scissione del Partito e, penso, che tutti nessuno escluso voglia provare fino in fondo a ragionare dell’unità possibile. Certo la convocazione di un “nuovo” Consiglio Nazionale è un atto di rottura politica prima che un atto illegittimo.
Mauro nella sua lunga lettera ripercorre con onestà intellettuale gli ultimi mesi del nostro confronto interno, che, al di là dei documenti approvati, ha però evidenziato due convincimenti diversi rispetto alle scelte che il Partito dovrà adottare nelle prossime settimane. Ignorarlo non renderebbe un buon servizio a nessuno
Ma la proposta di Mauro ,a mio avviso, può ( e sarebbe auspicabile) essere condivisa, da tutti, nella logica della posizione “corsara”,
il Nuovo PSI ,
1) dentro la questione socialista e favorevole ad un cantiere che la faccia evolvere nel permanere all’opposizione al Governo Prodi e all’UNIONE, stante l’attuale bipolarismo;
2) al tempo stesso, pronto a rinegoziare da subito alleanze politiche con le forze di opposizione (ex Cdl ) e con quelle che si libereranno.
In questo quadro la proposta organizzativa unitaria di duopolio, così come Mauro l’ha definita, avrebbe ragione di esistere.

Gennaro Salvatore Segretario Regione Campania

Una proposta e un appello prima dello rottura. Mauro Del Bue

Uso toni forti volutamente, perché vedo che siamo ormai a un passo dalla definitiva divisione. E si tratterebbe di una divisione traumatica, non solo politica. Una separazione che porterebbe con sé molti lividi, molte ferite. Ho tentato in questa fase di fare di tutto per tenere unita la nostra piccola comunità, non perchè ritenessi l’unità un valore a sé, ma perchè non capivo il senso delle divisioni, sulle quali più oltre tornerò. Ho tentato di dare il meglio di me stesso non solo nell’attività parlamentare, ma anche in quella di partito, anche perchè sono stato eletto grazie a questa piccola comunità alla Camera dei deputati e mi sono sentito in dovere, dopo avere assaporato la gioia di una rinascita personale, di operare per evitare, subito dopo, la sua implosione e distruzione. Ho scritto tre documenti votati all’unanimità, dal Consiglio nazionale di luglio, dalla direzione di autunno e dalla segreteria di marzo. Non pensavo che si trattasse di carta straccia, ma di atti ufficiali, ai quali tutti dovevamo attenerci. C’è stato, è vero, un Consiglio nazionale dominato dalla baraonda, che però si è concluso con un altro documento votato pressoché all’unanimità e sottoscritto da tutti i membri del Comitato esecutivo, per la convocazione di un congresso a fine giugno (come proponeva il segretario De Michelis e non ad aprile, come proponeva Stefano Caldoro). Poi ci sono state contestazioni da parte di alcuni segretari regionali rispetto alla composizione della Commissione di garanzia. E in ottemperanza al documento approvato che postulava l’eventualità di un allargamento della stessa da parte del Comitato esecutivo, lo stesso esecutivo arrivava a delegare i segretari di proporre una quota deliberata all’unanimità. Cosa che non si è rivelata possibile, essendo i segretari regionali direttamente coinvolti nel dibattito e nelle divisioni del partito. La commissione di garanzia si è poi riunita e si è data delle regole attraverso un documento, a sua volta contestato da una parte (maggioritaria o minoritaria poco importa) di segretari regionali. A questo punto il segretario del partito ha deciso di riconvocare il Consiglio nazionale, adducendo il motivo che la commissione aveva il compito di deliberare le norme di un congresso unitario e non già di un congresso a mozioni. Questi sono i fatti nudi e crudi, incontestabili, credo. Alla luce di questi fatti ecco quello che accadrà. La riunione del Consiglio nazionale, alla quale non parteciperanno quei compagni che non la ritengono legittima, potrà deliberare lo spostamento del congresso o nominare altra commissione di garanzia o integrare quella esistente. Coloro che non ritengono legittima la sua convocazione perché, alla luce del documento approvato, il Consiglio nazionale era stato sciolto, impugneranno tali decisioni. Forse si finirà ancora in Tribunale (già si è parlato di un atto di impugnazione avanzato dal compagno Catrambone per annullare la deliberazione precedente). Sindrome di Stoccolma dei socialisti… La nostra comunità subirà altri smacchi pubblici (di noi si rischia di parlare solo come elemento di cronaca nera…). Siamo dunque di fronte a un precipizio. Per questo ho deciso di scrivere queste note e fare una considerazione e un appello. La considerazione è politica. Vedo che ci sono alcuni compagni che affrontano il problema della Costituente socialista come negli anni settanta si affrontava la questione dell’alternativa. Come se fosse uno slogan e forse anche come strumento di caratterizzazione e di lotta politica interna. Specifichiamo allora una volta per tutte la nostra posizione assunta all’unanimità (e che De Michelis ha forzato con quel “Io sarò con voi coi pochi che mi seguiranno” al Congresso dello Sdi). Noi abbiamo posto dei paletti alla Costituente, che devono rimanere validi per tutti e che personalmente, ma devo dire anche De Michelis, ho sostenuto alla riunione di giovedì pomeriggio alla quale hanno partecipato anche Villetti, Turci e Caldarola, trovando notevole disponibilità, soprattutto negli ultimi due. Non si potrà costruire un nuovo partito socialista con noi, se esso avverrà nell’ambito di questo sistema elettorale e imporrà il nostro passaggio a sostegno di questo governo. Ricordate? Mai in questa legislatura e con questo governo. Ciò significava che a fine legislatura o a fronte di un altro governo tutto poteva cambiare. La dobbiamo smettere di inventarci la politica a nostro piacimento. Siamo in questa legislatura e c’è il governo Prodi. Esiste ancora un sistema bipolare e non c’è il modello tedesco (l’ultima proposta dei Ds è il ritorno al Mattarellum). Su questo tutti ci eravamo detti d’accordo, no? Qualcosa è cambiato? Lo potrebbe essere se la divisione passasse tra chi propone di cambiare campo e, dall’altro lato, chi propone il ritorno organico nella Casa delle libertà, senza l’Udc. Ma ufficialmente nessuno nel partito propone né l’una né l’altra cosa. Eppure il clima è diventato talmente pesante che non solo è difficile discutere, ma si minacciano ormai quotidianamente ricorsi giudiziari. Evidentemente la politica c’entra fino a un certo punto. E allora dobbiamo essere chiari anche su questo. L’estate scorsa, dopo le elezioni politiche, il segretario De Michelis ci propose una sorta di rinnovamento al vertice del partito, per tenerlo unito e per utilizzare al meglio una risorsa politica primaria che, non per colpa sua, ma per la ruota della fortuna che gira a volte a favore dell’uno e a volte dell’altro, si era ritrovato a casa, dopo avere fatto il ministro e aver rifiutato di entrare nel diritto di tribuna di Forza Italia con elezione garantita (al contrario di Moroni e Ricevuto). Caldoro alla segreteria e De Michelis alla presidenza, come nel Pri Nucara e La Malfa. La leadership di De Michelis non avrebbe subito nessuna penalità. Si disse: Pannella non è segretario, Casini non è segretario. Oltretutto, ho pensato, un po’ di rinnovamento non avrebbe stonato in un partito che certo non può vivere accentrando tutto nella stessa persona, cosa che ormai non avviene né nei partiti più grandi né in quelli più piccoli di noi. E questo a prescindere dalla stima e dai meriti storici di Gianni, che tutti, compreso Stefano, gli riconobbero. Si disse, prima dobbiamo fare i documenti politici. Prima la politica, poi il resto. Giusto. Cominciammo in estate col Consiglio nazionale finito all’unanimità, continuammo col seminario di Orvieto, concluso all’unanimità, procedemmo con la direzione di autunno, anch’essa conclusa all’unanimità. Si disse: Caldoro ha un’altra posizione politica. Quasi invitandolo ad assumerla ufficialmente. Oppure: firma i documenti, ma in realtà la pensa in altro modo. E qui si entra nella dimensione psicanalitica a fronte della quale non si può che alzare le braccia. In realtà si formò nel partito una componente contraria all’elezione di Stefano. Questa è la verità. E si cambiò idea, certo approfittando anche di posizioni (il no a Bertinoro) che hanno finito per portare Caldoro ad esprimere una contrarietà a mio giudizio assai discutibile a un convegno al quale ho personalmente partecipato con interesse e anche entusiasmo. Poi si arrivò al Consiglio di marzo e allo scandaloso conflitto, che per primo ho denunciato pubblicamente. In quella circostanza un compagno mi disse, eccitato: “E’ colpa tua e dei tuoi ambigui documenti”. Questo compagno ha inteso trasformare quello che pensavo essere un merito in una colpa. Pazienza. C’è sempre, spazio, mi disse un vecchio dirigente siciliano, per nuovi emergenti quando arrivano le alluvioni. Poi però si finisce sott’acqua tutti.
Possiamo ancora salvare il salvabile, e soprattutto vogliamo salvare il salvabile? Questo chiedo a tutti. in particolare confidando nella volontà del segretario del partito, che è il principale esponente e dunque deve assumersi appieno la sua responsabilità. La mia proposta parte dalla possibilità di ricomporre una linea politica unitaria, perchè dividerci oggi potrebbe significare non unirci mai più. Ed è sintomatico che ogni volta che si parla di unità socialista si divida irrimediabilmente il Nuovo Psi. L’unità che produce divisione rappresenta per noi il paradosso politico più deprimente, l’ossimoro più sconcertante, forse una condanna del destino. Deponiamo le asce di guerra e lasciamo che i tribunali facciano il loro lavoro (ne hanno tanto, purtroppo). Rilanciamo e realizziamo insieme il patto dell’estate scorsa, con un duopolio politico di emergenza alla guida del partito, da votare attraverso un nuovo Consiglio nazionale e da sancire in un Congresso unitario, da convocare a giugno assieme a un documento politico che riprenda i famosi tre punti (sì al cantiere della costituente socialista, no all’Unione e al governo Prodi, sì alla legge elettorale alla tedesca), ricomponiamo l’unità interna in attesa delle future scelte, oggi non mature. E intanto sospendiamo Consigli e Congressi di conta. E se non accettiamo questa idea troviamone un’altra che sia migliore e che meglio garantisca la nostra comunità. E in quest’ultima settimana smettiamo di litigare sul sito e concentriamoci sulle elezioni amministrative di domenica dove tanti compagni hanno presentato liste e candidature e meritano il nostro rispetto e il nostro sostegno. Al di fuori di questa possibilità non vedo altro che una frattura, l’ennesima dopo quella del 2001 e del 2005, con gli stessi identici strascichi. Personalmente mi sono battuto anche per scongiurare quelle di allora (l’ultima per noi è stata la più pesante e pagata a caro pezzo elettorale per il clamore negativo suscitato, anche se, almeno, motivata da una contrapposta scelta elettorale), mentre in troppi. anche al nostro interno, esultano come gli ultras di uno stadio ogni volta che il nostro atomo si divide. E non mi pare che abbiano nel frattempo inventato nuove formule fisiche per far vivere più agevolmente le sue parti disarticolate. In troppi parlano di questa nostra piccola comunità come di un partito vero, dove si possano fare congressi e consigli nazionali per stabilire maggioranze e minoranze. A parte il fatto che, come il Congresso dei Ds ci ha insegnato, ormai le minoranze nei partiti non esistono più perché se ne vanno, noi non siamo un partito come i Ds. Siamo una piccola comunità con soli due parlamentari italiani e due europei e con meno dell’1% di voti, senza finanziamento e con un quotidiano ancora da finanziare e al centro, a sua volta, di una forte polemica. Potremmo noi assumerci la responsabilità di trasformare la tragedia socialista in una ennesima commedia? Guardate che non c’è niente di peggio che passare dal tragico al comico… Noi non possiamo solo pensare a come ci giudichiamo da soli. Ma soprattutto a come ci giudicano gli altri. E se la nostra comunità riesce perfino a rompersi a fronte di una situazione politica tutt’altro che statica, ma in assoluto movimento, e i cui esiti sono ancora ignoti, se oggi non siamo chiamati a dividerci su una scelta chiara e riusciamo tuttavia a dividerci lo stesso, compiamo un miracolo negativo, le cui proporzioni si riveleranno tanto più assurde, quanto più pesanti per tutti. Abbiamo tutti tale consapevolezza? Lo spero ancora.

Mauro Del Bue

Ricorso avverso convocazione CN del 26.05.2007

SPETT.LE COMMISSIONE NAZIONALE DI GARANZIA – PARTITO SOCIALISTA NUOVO PSIRICORSO IN OPPOSIZIONE AVVERSO
LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE PER IL GIORNO 26.05.2007
 

Il sottoscritto sig. Giovanni Alvaro, nato a Vittoria (Ragusa) il 09.06.1941, e residente in Reggio Calabria alla via Carrera II n. 24, il sig. Roberto Formaggia nato a Milano il 13.04.1952, e residente in Casorezzo (MI) alla via Bustogarolfo n.23, ed il sig. Guido Marone, nato a Napoli il 18.07.1978, ed ivi residente alla via F. Palizzi n. 19, in qualità di componenti della Direzione Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 36 dello Statuto del Partito Socialista Nuovo PSI, con il presente ricorso propongono opposizione avverso la convocazione del Consiglio Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI, illegittimamente indetta dal Segretario del Partito, Gianni De Michelis, per il giorno 26 maggio 2007; 

                                                                PREMESSO– che in data 31.03.2007, si riuniva in Roma, presso l’Hotel Palatino, il Consiglio Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI, regolarmente convocato, per discutere del seguente Odg: 1) presa d’atto della composizione del Consiglio Nazionale a seguito della fuoriuscita dei compagni, successivamente confluiti ne I Socialisti o verso altre formazioni politiche 2) Nomina del Tesoriere Nazionale 3) Approvazione del Tesseramento 4) Esame della situazione politica 5) Elezioni amministrative di maggio 6) Convocazione del Congresso Nazionale e adempimenti relativi 7) Varie ed eventuali;- che, il suindicato Consiglio Nazionale del Partito, si concludeva regolarmente con l’approvazione a maggioranza del documento proposto all’Assemblea, con alcuni voti contrari; – che, del Consiglio Nazionale del 31.03.2007, è stato redatto regolare processo verbale, di cui si allega copia, unitamente alla sbobinatura della registrazione integrale e regolarmente realizzata;- che, con il documento approvato dal Consiglio Nazionale, lo stesso prendeva atto del Tesseramento Nazionale, così come illustrato dal Presidente della Commissione Nazionale di Garanzia per il Tesseramento durante il Consiglio Nazionale, e come si evince dal processo verbale allegato;- che, con la regolare approvazione del suindicato documento, il Consiglio Nazionale prendeva, altresì, atto “della regolarità della composizione del numero legale dei membri del Consiglio Nazionale”;- che, il Consiglio Nazionale, nell’occasione, come si evince dal documento approvato, ha convocato il V Congresso Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI, per i giorni 23 e 24 giugno 2007;- che, al riguardo, il Consiglio Nazionale del 31.03.2007, ha approvato le necessarie norme congressuali, nominando, inoltre,

la Commissione Nazionale per il Congresso, e “dando delega all’Esecutivo di Segreteria per eventuali integrazioni”;- che, il Consiglio Nazionale del 31.03.2007, ha statuito altresì che “avendo convocato il Congresso, tutti gli organismi nazionali statutari sono sciolti e per quanto di competenza gestiranno l’ordinaria amministrazione”, incluso, ovviamente, il Segretario nazionale;- che,

la Commissione Nazionale per il Congresso, si è regolarmente riunita in data 11.05.2007, nominando il Coordinatore della Commissione Nazionale per il Congresso on. Lucio Barani, e definendo all’unanimità gli adempimenti e le procedure per il Congresso, facendo proprie le norme congressuali, così come dal Consiglio Nazionale del 31.03.2007;- che, in data 15.05.2007, il Segretario del Partito, Gianni De Michelis, ha illegittimamente convocato una nuova riunione del Consiglio Nazionale per il giorno 26.05.2007, sia in prima che in seconda convocazione con il seguente ODG: 1) Relazione del Segretario; 2) Approvazione tesseramento 2006; 3) Sanatoria delle irregolarità denunciate successivamente alla riunione del precedente Consiglio Nazionale; 4) Fissazione delle norme per lo svolgimento del prossimo Congresso Nazionale e relative modalità per la presentazione delle mozioni; 5) varie ed eventuali.- che nella convocazione illegittima del Consiglio Nazionale per il giorno 26.05.2007, il Segretario menziona presunte irregolarità denunciate successivamente alla riunione del precedente Consiglio Nazionale, omettendo di indicare quali siano tali presunte irregolarità, o da chi siano state denunciate. Al riguardo, non risulta agli scriventi sia pervenuto alcun ricorso a Codesta Spett.le Commissione Nazionale di Garanzia relativo a presunte irregolarità verificatesi nel Consiglio Nazionale del 31.03.2007;- che, come si evince dal documento regolarmente approvato dal Consiglio Nazionale del 31.03.2007, tutti gli organismi statutari, tra cui il Consiglio Nazionale, risultano sciolti;- che, pertanto, la convocazione del Consiglio Nazionale per il giorno 26.05.2007, è assolutamente illegittima, ed in palese violazione e contrasto con quanto regolarmente approvato dall’organismo assembleare del Consiglio Nazionale del 31.03.2007;-  che il Consiglio Nazionale, così come previsto dallo Statuto del Partito, ha preso atto dell’ approvazione del Tesseramento 2005/2006, così come indicato dal Presidente della Commissione Nazionale di Garanzia per il Tesseramento, durante il Consiglio Nazionale del 31.03.2007; i sottoscritti ricorrenti, per i motivi su esposti, 

                     CHIEDONOche Codesta Spett.le Commissione Nazionale di Garanzia, voglia accertare l’illegittimità, l’invalidità e/o inesistenza della Convocazione del Consiglio Nazionale indetta per il giorno 26.05.2007, in quanto tutti gli organismi statutari sono stati regolarmente sciolti nella seduta del Consiglio Nazionale del 31.03.2007, ed è stato regolarmente approvato il documento del Consiglio Nazionale di cui si allega copia. Per l’effetto, voglia comunicare al Segretario Nazionale l’illegittimità della convocazione de quo del Consiglio Nazionale per il giorno 26/5, le cui eventuali determinazioni saranno inesistenti e/o invalide e non potranno avere alcun effetto.Fatto salvo ogni ulteriore diritto.Con osservanzaNapoli, 16 maggio 2007   

I componenti della Direzione Nazionale del Partito Socialista Nuovo PSI 

Giovanni AlvaroRoberto FormaggiaGuido Marone 

Si allega: 1)    la trascrizione del processo verbale del Consiglio Nazionale del        31.03.2007 sottoscritta dall’estensore (sbobinata dal sito                   nuovopsi.com);2)    verbale;3)    documento approvato dal CN del 31 marzo 2007 (tratto dal sito nuovopsi.com).

CONTINUA LA FARSA

Ovviamente eccoci alla seconda puntata.

Tutti ci aspettavamo la mossa dell’amico Trillo che smentiva se stesso.

Ora apprendiamo che il compagno Trillo, quel giorno dopo aver partecipato per tutto il tempo alla durata della riunione, di è accorto che si era distratto e quindi ritiene di aver apposto una firma dove non avrebbe dovuto.

Capisco che le ragioni di “schieramento” obblighino a fare queste brutte figure, capisco, che in molti casi il far parte di un gruppo ti porti a dover ingoiare anche cose non condivise, capisco tutto, ma per l’amor del cielo non prendeteci in giro.

È doveroso nei confronti di molti iscritti al Partito, è doveroso nei confronti di coloro i quali in questi anni si sono battuti per far rifiorire i Garofani, è doveroso per coloro i quali, nelle Provincie si sono battuti con onestà intellettuale ed ideale contro tutti.

È doveroso per coloro i quali hanno sacrificato del proprio (famiglia e soldi, che guarda caso per le periferie non c’erano mai e che invece a Roma erano sufficienti per “mantenere”, nel vero senso della parola, Dirigenti che altro non sapevano fare nella vita).

È giunto il momento di dire basta.

Basta con gli imbrogli, basta con le prese in giro, basta con le umiliazioni.

Ci vuole coraggio, in generale nella vita ma anche in Politica.

Il coraggio delle proprie azioni, il coraggio di saper raccogliere una sconfitta, il coraggio di essere persone che non perdono mai la dignità.

Forse noi ci meritiamo questo, forse la disintegrazione del PSI prima, in quel modo ignobile legato sì a Tangentopoli, ma anche e soprattutto alla viltà di numerosi dirigenti Nazionali (gli stessi che ora vorrebbero rifare la FALSA COSTITUENTE), e del “vecchio” Nuovo PSI adesso, sono passi obbligati di un gruppo di dirigenti che in assenza di uno spirito libero, in assenza di una dignità personale, hanno girovagato in cerca di una collocazione, speranzosi di affermare la propria personalità prima ed al di sopra di tutto.

Io non ho buttato via 15 anni della mia vita per risolvere i problemi psicologici a chi ha voluto giocare con NOI e con i SOCIALISTI.

Ho creduto, credo è crederò nell’ideale del SOCIALISMO, PER QUESTO CONTINUERO’ la battaglia, per questo sarò presente al CONGRESSO DEL 23-24 GIUGNO.

Per far rifiorire DAVVERO IL GAROFANO, PER MANDARE A CASA CHI NON CI CREDE, PER RIAFFERMARE LA NOSTRA AUTONOMIA ED IDENTITA’.

La scissione di De Michelis

Dopo tanto peregrinare, eccoci giunti al punto focale e conclusivo del nostro cammino.

Gianni de Michelis, Segretario Nazionale in carica solo per l’ordinaria Amministrazione, tenta, ancora una volta dimostrando come in tutti questi anni ha gestito il Partito e le regole connesse a proprio uso e consumo (ricordiamo che nessuno sa come siano stati spesi milioni di euro ricevuti dal Partito), DI RIBALTARE IL GIUDIZIO DEMOCRATICO CHE STA EMERGENDO ALL’INTERNO DEL PARTITO, cioè la sconfitta della sua line politica incentrata SULL’IMBROGLIO DELLA FALSA COSTITUENTE .

Lo fa compiendo un atto di scissione vero e proprio, convocando un Consiglio Nazionale, che non ha la legittimità di convocare e lo fa solo per “costruirsi” un Congresso che lo veda, da nobile decaduto, a tentare di rimanere in sella in un Partito che , comprese le persone a lui più vicine, non lo vuole.

Il solito De Michelis, arrogante nella forma e nella sostanza, disinteressato del Partito e delle migliaia di militanti che hanno creduto e credono nella prospettiva di una rinascita Socialista.

Lo fa solo perché pensa, sbagliando, che con Borselli avrà ancora la possibilità di rifare il Parlamentare Europeo (ma chi gli darà i voti?).

Lo fa in spregio delle più elementari regole del buon senso e della democrazia.

Lo fa perché ormai “il re è nudo”.

La cosa più difficile degli esseri umani è rendersi conto che arriva una fine per tutti e che quando questa giunge bisogna, discretamente, prenderne atto e lasciare il campo ad altri che potrebbero continuare il percorso che egli ha tracciato.

Non si può lottare contro il tempo, non si è immortali, non si può considerare tutti gli altri feccia e auto incensarsi, non si può pensare di non sbagliare mai.

Il De Michelis è, purtroppo, così.

È stato un bravo ministro, è stato un bravo dirigente del vecchio PSI.

Ma è stato.

Ora non è più neanche il Segretario del Nuovo PSI.

Non lo è perché sta compiendo una SCISSIONE!

L’atto di prevaricazione che ha compiuto è esattamente paragonabile e sovrapponibile a quelli compiuti dal duo Martelli-Craxi prima e da Zavettieri-Craxi dopo.

Ma noi non possiamo concedere che 15 anni della nostra vita, 15 anni di sacrifici, di lotte di battaglie contro tutto e tutti finiscano, solo perché il De Michelis ed uno sparuto gruppo di dirigenti autoreferenziali, ha deciso, legittimamente, questo sì, di farsi ANNETTERE dallo SDI e confluire nel Centro-Sinistra.

Non  possiamo concedere di essere trattati come dei burattini che devono seguire le peregrinazioni del nostro Segretario, che ha saputo condurci, nel giro di un anno e mezzo dal 2% al 0.35%; non possiamo permettere che l’AUTONOMIA SOCIALISTA, finisca per sparire, non possiamo permettere che la NOSTRA IDENTITA’, venga assorbita da un gruppo di sciacalli che ne vogliono fare un’arma di trattativa per entrare nel Partito Democratico.

Il 23 e il 24 Giugno ci sarà il Congresso Nazionale, che come stabilito dalla Commissione di Garanzia sarà preceduto dai Congressi provinciali e regionali.

Lì ricostruiremo, per l’ennesima volta il Nuovo PSI

 

NON SIAMO PURTROPPO SU SCHERZI A PARTE: LA FRATTURA RISCHIA D’ESSERE INSANABILE di Adolfo Collice

NON SIAMO PURTROPPO SU SCHERZI A PARTE: LA FRATTURA RISCHIA D’ESSERE INSANABILE di Adolfo Collice

 

                                                                      

 Ab

biamo letto sul sito che De Michelis, in carica solo per l’ordinaria amministrazione, ha deciso, con un gravissimo atto di violazione statutaria, di aggravare ulteriormente la già difficile situazione interna al nostro piccolo Partito. 

La convocazione del Consiglio Nazionale è infatti illegale e illegittima, e quindi nulla. De Michelis di fatto attua una rottura grave dei meccanismi che regolano il nostro stare assieme. Perché lo fa? E’ vero quello che dicono in molti del ‘muore Sansone con tutti i filistei’? La scelta autoritaria e personale di traghettarsi “con i pochi che lo seguiranno” lo consiglia di fare terra bruciata?

 

Anche se conosciamo le risposte a domande che tutti i compagni, da domani, si porranno in tutta Italia, dobbiamo riaffermare che mai e poi mai accetteremo l’interruzione di un procedimento in atto che deve comunque portarci al Congresso Nazionale del 23 e 24 giugno. Si sappia che a casa propria ognuno è libero di fare ciò che vuole ma in un Partito si devono rispettare le regole statutarie, ed esse ci ricordano che il CN del 31 marzo, pur con le tensioni che conosciamo, si è concluso con soli 5 voti contrari con l’azzeramento degli incarichi, la convocazione del Congresso e la nomina della Commissione di garanzia congressuale composta dalle due Commissioni esistenti (Garanzia e Tesseramento).

 

Ricordo che eventuali integrazioni potevano e possono ancora essere decisi dall’Esecutivo, ma mai e poi mai scaturenti da una decisione dei Segretari Regionali. Comunque la Commissione si è insediata e il procedimento assunto all’unanimità, legittimo e regolare, ha portato alla nomina di Lucio Barani a Presidente garante del procedimento congressuale.  A Gianni un consiglio, un solo consiglio, che viene comunque da una terra che molto ha fatto per far decollare il Nuovo PSI, per farlo eleggere Parlamentare europeo, e per dargli ruolo e possibilità di essere nell’arena politica: CI RIPENSI.

 letto sul sito che De Michelis, in carica solo per l’ordinaria amministrazione, ha deciso, con un gravissimo atto di violazione statutaria, di aggravare ulteriormente la già difficile situazione interna al nostro piccolo Partito.

 

La convocazione del Consiglio Nazionale è infatti illegale e illegittima, e quindi nulla. De Michelis di fatto attua una rottura grave dei meccanismi che regolano il nostro stare assieme. Perché lo fa? E’ vero quello che dicono in molti del ‘muore Sansone con tutti i filistei’? La scelta autoritaria e personale di traghettarsi “con i pochi che lo seguiranno” lo consiglia di fare terra bruciata?

 

Anche se conosciamo le risposte a domande che tutti i compagni, da domani, si porranno in tutta Italia, dobbiamo riaffermare che mai e poi mai accetteremo l’interruzione di un procedimento in atto che deve comunque portarci al Congresso Nazionale del 23 e 24 giugno. Si sappia che a casa propria ognuno è libero di fare ciò che vuole ma in un Partito si devono rispettare le regole statutarie, ed esse ci ricordano che il CN del 31 marzo, pur con le tensioni che conosciamo, si è concluso con soli 5 voti contrari con l’azzeramento degli incarichi, la convocazione del Congresso e la nomina della Commissione di garanzia congressuale composta dalle due Commissioni esistenti (Garanzia e Tesseramento).

 

Ricordo che eventuali integrazioni potevano e possono ancora essere decisi dall’Esecutivo, ma mai e poi mai scaturenti da una decisione dei Segretari Regionali. Comunque la Commissione si è insediata e il procedimento assunto all’unanimità, legittimo e regolare, ha portato alla nomina di Lucio Barani a Presidente garante del procedimento congressuale.  A Gianni un consiglio, un solo consiglio, che viene comunque da una terra che molto ha fatto per far decollare il Nuovo PSI, per farlo eleggere Parlamentare europeo, e per dargli ruolo e possibilità di essere nell’arena politica: CI RIPENSI.

La democrazia NON va solo predicata

 

Sono rimasto semplicemente sbalordito e sconcertato a leggere “la soluzione” di Paolo Del Bufalo.  

Sbalordito, perché egli che tanto ciancia di regole e di democrazia le mette letteralmente sotto i piedi pretendendo che
la Commissione congressuale composta da 9 membri sia integrata da ben 20 Segretari Regionali che avrebbero, a maggioranza, richiesta la loro inclusione (e se fossero stati i Segretari Provinciali a fare detta richiesta?). Si dimentica il Nostro che le eventuali integrazioni possono essere fatte solo dall’Esecutivo così come stabilito dal deliberato del Consiglio Nazionale.  

La democrazia è tale se governata da regole certe, e tra esse c’è quella che prevede in ogni consesso, dove albergano posizioni diverse, che la gestione del processo decisionale, per capire qual è l’orientamento della maggioranza, avvenga con Commissioni paritetiche salvo le decisioni assunte all’unanimità.  Di questa prassi (Commissioni paritetiche) Del Bufalo se ne ricorda solo in coda al suo assunto ma dopo aver chiesto la convocazione illegittima del Consiglio Nazionale che ha esaurito, lo si vuole capire, il suo ruolo il 31 marzo ultimo.  

Sono, altresì, rimasto sconcertato per
la VOLGARITA’ gratuita con cui si attacca uno dei due nostri parlamentari REO D’AVER ACCETTATO IL RUOLO DI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CONGRESSUALE ed aver proceduto al suo insediamento che è frutto dell’unità delle due Commissioni presiedute da Trillo (Garanzia) e da Di Trapani (Tesseramento).  Che il compagno Barani abbia diversi incarichi dimostra semmai il suo equilibrio, cosa che manca totalmente al compagno Del Bufalo.  

Del Bufalo finisce facendoci sapere che preferisce una separazione consensuale. Noi non siamo dello stesso avviso anche perché accettando le regole della democrazia ne accettiamo i risultati anche se dovessimo essere costretti a turarci il naso.  

Sarà il Congresso che deciderà la linea e gli approdi nella salvaguardia dell’autonomia e nella difesa dell’identità. Vagheggiare Costituenti che esistono solo nell’immaginario di alcuni dirigenti è sempre legittimo, pensare alla ricostituzione del PSI e sognare il ritorno al periodo d’oro dei socialisti è altrettanto legittimo, ma ritornando con i piedi per terra è chiaro che trattasi di sogni e speranze di compagni che si illudono nel ritorno agli splendori del passato.  BISOGNA INVECE LAVORARE PER IL PRESENTE ED IL FUTURO SAPENDO QUANTA E’ RIPIDA, IRTA E SCOSCESA
LA RISALITA, per cui è inutile SCORAGGIARSI DINANZI A BATTUTE D’ARRESTO.  

Tenacia, compagni, tenacia e tenacia, non esistono scorciatoie. Quelle esistono solo per difendere qualche nicchia di sopravvivenza. 

 

                                                                           Giovanni ALVARO                                                         Commissario Provinciale Reggio Calabria

Alvigini di Padova:COSI’ RINASCE IL P.S.I.?

  

Il capo-famiglia che annunciasse ai propri famigliari: “abbiamo comprato casa!” non potrebbe sottrarsi a domande quali: dove? Con quali vicini? E, soprattutto, quale casa?

Gianni De Michelis da troppo tempo sembra disattendere uno dei pilastri fondanti della natura socialista: il dialogo con la base, la condivisione con i sostenitori del partito di una linea politica.

Il che non è un appunto di poco momento, non solo visti i frutti disastrosi raccolti in questi ultimi anni, ma soprattutto considerando che oggi, più che mai, gli iscritti al Nuovo PSI non possono che essere considerati di provata fede ed interessati solo all’idea.

Formulata questa premessa metodologica, appare evidente che la casa nella quale ci viene prospettato l’ingresso, non è nemmeno definita nei sui tratti essenziali, quasi che la ricerca dell’unità socialista possa prescindere dall’unità delle idee dei socialisti.

I manovratori della riunificazione provengono da esperienze diverse ma tutte comunque negative, e paiono più interessati alla ricerca di una improbabile sopravvivenza che alla rifondazione di un polo laico e socialista degno di tal nome.

Nessuno vuole seppellire oltre 100 anni di storia del partito, anzi, se ancor oggi siamo qui a discutere ed a lottare è proprio perché siamo figlia di tanto passato.

Ma è esattamente perché non siamo nati ieri che possiamo permetterci di ignorare il mutamento dei tempi, lo scenario che la società civile italiana offre oggi, il contesto politico in cui si intende comparire ed incidere.

Dopo i post-comunisti, gli ex democristiani, ed i vari “pentiti”, si rischia di dar vita ed un partito che poco o nulla ha da dire di nuovo.

Senza un progetto politico attuale, moderno, in assenza di un linguaggio accessibile al giovane elettore, discettare di riunificazione socialista rassomiglia ad un vuoto esercizio di retorica politichese.

In presenza di questo bipolarismo, sotto il vigore dell’attuale legge elettorale non può esservi spazio alcuno per una componente laico-socialista.

Nulla viene ipotizzato nemmeno circa le possibilità, tutte da verificare, si intende, di aprire il nuovo partito anche ai tanti laici non strettamente socialisti (repubblicani, socialdemocratici, liberali, radicali e così via).

In buona sostanza: la prima mossa da fare non può che consistere nella presa di distanza ( che lo Sdi non fa ) dall’attuale governo per assumere una posizione terza, indipendente e manovriera; lavorando nel contempo per la concentrazione di tutti i potenziali interessati ad un vero polo laico-socialista, cui dar corpo attraverso una previa concertazione politica.

Il futuro è dei giovani e con i giovani; il nuovo soggetto politico che va delineandosi non può somigliare ad una adunata di reduci bastonati, animati dal desiderio di rivincita.

Occorrono idee nuove ed uomini nuovi.

A tale obiettivo bisogna mirare, superando tatticismi di scarso respiro, di breve vita e di miope ottica.

Cominciamo con il riunirci e discuterne.

 

Paolo Alvigini

Membro Direzione Provinciale Padova

Comunicato stampa – elezioni amministrative –

 

Comunicato Stampa – ore 15,00 del 9/5/2007 –  

 

Antonino Di Trapani, Responsabile dell’Ufficio Elettorale del Partito Socialista Nuovo PSI, dichiara: “le liste elettorali presentate dal Nuovo PSI per le prossime elezioni amministrative confermano sostanzialmente le scelte di campo effettuate dal partito nel recente passato. Le percentuali parlano chiaro: il 65% delle liste presentate vedono la collocazione del Nuovo PSI nel centro destra, dove nella maggioranza dei casi il partito si presenta con proprie liste e con lo storico simbolo del garofano; il dato diventa ancor più significativo considerando il diritto di tribuna concesso in diverse realtà ad esponenti del Nuovo PSI da Forza Italia e dal centro destra. Un 10% di casi vede il Nuovo PSI presentare liste autonome dai due poli; in un altro 18% di realtà invece il Nuovo PSI, apparentandosi con lo SDI, è presente nel centro sinistra con simbolo composito.Ricordiamo che la presentazione delle liste è stata effettuata in piena autonomia dagli organismi locali in virtù del decentramento territoriale riconosciuto dal partito alle singole segreterie regionali e provinciali. Tali scelte assumono particolare significato alla luce del dibattito che va sviluppandosi all’interno del partito in vista della prossima scadenza congressuale fissata per il 23 e 24 giugno p.v.Quest’ultimo importante impegno non impedisce peraltro di pensare alla tornata elettorale come ad un momento di rilancio, salvaguardando innanzitutto identità e autonomia del Partito Socialista Nuovo PSI.”