A proposito dll’ordinanza sui lavavetri

 

Sulla Ordinanza emessa il 27 di Agosto dalla Giunta di Firenze per bloccare l’attività dei lavavetri agli incroci stradali, riscontro da un lato la stessa  contraddizione presente nel  Governo nazionale, laddove i più strenui oppositori di certi provvedimenti  sono all’interno della stessa maggioranza,  dall’altro la “furberia “ ipotizzabile, il colpo di teatro dei soliti amministratori di scuola comunista, che, pur di conquistare le scene, e preannunciare nuovi territori propagandistici da esplorare, si son ben guardati dal  coinvolgere tutto il Consiglio Comunale e le forze sociali prima di legiferare in proposito.

 

In un dibattito più ampio sarebbe senz’altro emersa la necessità di inserire il problema non già nel mero ambito di “ pulizia estetica “ di una città, bensì in quello più consistente della lotta alla micro criminalità, all’evasione, alla discriminazione sociale, ivi comprendendovi, quindi, la prostituzione, l’abusivismo in genere, lo scippo, la delinquenza di quartiere, il tifo violento.

 

Comunque i concetti insopprimibili di tolleranza  e solidarietà, oggi non possono essere più invocati  a favore dei soli  immigrati o dei soli meno abbienti, ma, come principio, nel  rispetto di tutti i cittadini.

 

Ritengo un concetto equo, e quindi in sintonia con i principi socialisti e cristiani,  preoccuparsi anche della  sensibilità e dei diritti del cittadino comune, che rispetta le leggi .

 

L’abuso di accattonaggio va estinto per tre ragioni. La prima  perché è una chiara manifestazione di malcostume, la seconda perché indubbiamente  fomenta disuguaglianze all’interno dello stesso ambiente ( si pensi a tutti coloro che non sono in grado o non hanno la possibilità di usufruire di uno spazio di mendicanza ! ), la terza perché motiva,  senz’altro,  la nascita e  l’organizzazione di racket ulteriormente fuori legge e pseudomafiosi.

 

Al di là ed al di sopra di un esclusivo atteggiamento repressivo andranno attivati tutti gli strumenti di confronto con le associazioni territoriali di sostegno e con le stesse rappresentanze degli immigrati regolari, per coinvolgerle nella gestione e soluzione dei problemi, anche prevedendo un loro utilizzo, nel rispetto dei  regolamenti locali, all’interno delle stesse polizie municipali con specifici incarichi ( si pensi ai rilevatori  delle soste ).

 

Evidenzieremo questo nostro pensiero alla Giunta regionale, perché si faccia propositrice di una iniziativa istituzionale tesa a coordinare ed indirizzare le amministrazioni locali verso soluzioni omogenee e condivise in tutto il territorio Veneto.

Angelino Masin Segreatrio regionale del Veneto

Centrale ENEL di Porto Tolle

Ogg.:  Centrale EnelCON PREGHIERA DI  SOLLECITA CONSIDERAZIONE 

Onorevoli Rappresentanti Istituzionali, con lo spirito di assoluto servizio anche il Nuovo Psi Veneto intende contribuire al Vostro già dimostrato impegno per risolvere la questione di cui all’ oggetto. 

Sono quanto mai preoccupanti le ultime vicende relative all’impianto energetico, da qualsiasi parte esse vengano prese in considerazione. 

Da tempo la scrivente ha scelto la linea di salvaguardare “ l’ occupazione nel Comune di Porto Tolle “ e, possibilmente, anche “ la vita nel Comune di Porto Tolle “. 

Esiste senz’altro un equilibrio ambientale per cui impegnarsi, come esiste un altrettanto equilibrio  esistenziale da considerare. 

Non siamo tra coloro che esultano per la recente messa al bando dell’uso del carbone per la riconvertenda Centrale. 

Esprimiamo, anzi, la nostra ferma contrarietà alle recenti decisioni del VIA nonché alla ben nota posizione del Ministro Pecoraio Scanio. 

L’ipotesi di un’eventuale ondata emigrativi che potesse seguire lo smantellamento della Centrale, desta in noi nostalgia ed afflizione. 

Ecco perché invitiamo le Istanze di Governo in indirizzo, alla cautela ed alla ponderazione, ed ancor più alla ricerca di tutte le strade possibili, tese a scongiurare la verifica  delle situazioni sopra evidenziate. 

Riteniamo sia il momento di un’ulteriore valutazione, di un’aggiuntiva analisi degli atti e dei fatti  prima di assumere decisioni irreversibili quanto dannose. 

In un giudizio più ampio, che è poi la nostra linea guida su questi temi, noi siamo per “ un ambiente a disposizione delle persone “ piuttosto che il suo contrario ! 

Siamo contrari a qualsiasi risoluzione che per preservare ad ogni costo il Parco e l’intoccabilità dell’Art. 30 del suo Statuto, sia causa al contempo del  trasferimento degli attuali occupati se non addirittura al loro licenziamento indotto. 

Invitiamo tutti gli Organismi competenti a ritardare del necessario qualsiasi risoluzione e di avviare , al contempo, ulteriori indagini conoscitive prima di decretare l’impraticabilita definitiva dell’uso del carbone per l’alimentazione energetica della Centrale ENEL di PortoTolle. 

A nome e per conto della Sezione di Porto Tolledella Federazione Provinciale di Rovigodella Federazione Veneta  del Nuovo PsiIl Segretario Regionale Angelino Masin

COSTITUENTE SOCIALISTA ? UNA PROVA ?

Il 14 Luglio c’è stato un tentativo a Roma di Costituente Socialista.  E’  significativa la scelta del 14 Luglio,  giorno della presa “della Bastiglia.” Certo De Michelis, Borselli e Bobo Craxi, al massimo  possono impegnarsi per  presa “delle poltrone.” E’ evidente una certa convergenza di chi arriva da destra e chi arriva da sinistra per salvare 3 o 4 poltrone in barba a tanti Socialisti che sono accorsi da tutta Italia con la speranza di una Rinascita e di una Costituente Socialista. Non sono certamente queste le intenzioni di certi leader, che leggono la storia socialista ad personam. Il patrimonio di Bettino Craxi si è moltiplicato, un figlio a destra e uno a sinistra. A sinistra Bobo con l’incarico di sottosegretario in felice compagnia di Di Pietro  e di tutti coloro che di suo padre hanno espresso giudizi  non certamente “positivi.”. In politica tutto e’ possibile, ma ora forse si e’ passato il limite. Si e’ al governo e si arriva a criticare il governo! Vedi Boselli, disposto sempre ad appoggiare coloro che con i Socialisti sono stati sempre impietosi. Va bene, va tutto bene. Anche far parte di un governo che scippa il tfr dei lavoratori, che massacra il ceto medio, che chiede agli artigiani, e ai piccoli commercianti di chiudere e sparire. De Michelis le ha tentate tutte poi ha risolto un accordo con Forza Italia ricevendo miliardi di finanziamento per eleggere qualche parlamentare, commissariando nel contempo buona parte delle federazioni del nuovo PSI.

Un soggetto che commissaria sistematicamente le federazioni, non a lui favorevoli, certamente non si può definire “socialista”. Se non c’è democrazia in un soggetto politico quale può essere il risultato? Sono questi i presupposti per fare rinascere il Partito Socialista?

Non ci crede più nessuno.

Il progetto potrà rinascere solo e soltanto con i giovani che hanno (ancora!) l’istinto ed il coraggio di affrontare i problemi senza tante mediazioni o contaminazioni con il potere.

Basta avere il coraggio di affrontare i problemi chiamando le cose con il loro vero nome come hanno fatto i vari Turati, Salvemini, Matteotti, Rosselli. Anzi quest’ultimi due per il loro coraggio sono stati ammazzati. E’ grazie a loro che abbiamo vissuto tanti anni di sviluppo, di agiatezza, di democrazia, di libertà.

C’erano opportunità anche per i figli di nessuno! Se paragoniamo la vita attuale a quella di qualche anno fa, è facile accorgersi che il patrimonio che c’era stato lasciato, è stato ormai tutto consumato.

Ora c’è bisogno di rimboccarsi le maniche e ricominciare a lottare perché piano, piano le ricchezze sono state trasferite nelle mani dell’alta finanza. I ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri, diritti inesistenti, chi lavora, lavora per niente, chi è in pensione muore di fame, con tassi  di interesse che crescono in continuazione.

Bisogna far tornare quel passato per ricostruire qualcosa.

Quindi una Costituente Socialista che non parte da questi presupposti è destinata a fallire. Ed è per questo che preferiamo chi mette in campo il proprio coraggio rispetto a coloro che parlano di strategie.

         Francesco Mazzeo

 segretario de “I Socialisti per le libertà”

Vero conflitto di interessi la non terziarità del Giudice

Il compagno Sanna intervenendo durante la riunione della Direzione Nazionale ha centrato il proprio intervento su quello che ha chiamato uno dei veri conflitti d’interesse che esistono nel Parlamento italiano, rappresentato dalla presenza di molti parlamentari che provengono dalla Magistratura e che non sono certamente indifferenti a che una legge sui problemi della loro ‘categoria’ sia varata con alcune regole anziché con altre.
Sanna ricordava la ribellione dei magistrati sull’ipotesi di separazione delle carriere tra giudicanti ed inquirenti, con connessa relativa minaccia di sciopero e altrettanto relativa sponda che dette minacce hanno trovato nel Parlamento, appalesando uno dei più gravi conflitti di interesse esistenti nel nostro Paese. I Magistrati che fanno i parlamentari, alla fine del loro mandato non ritorneranno, salvo casi sporadici alla Violante, a fare i Magistrati utilizzando le leggi che hanno potuto produrre anche pro domo loro?
Ma per evitare polemiche spicciole, e condividendo le argute argomentazioni usate da Sanna sull’incivile conflitto che, guarda caso, nessuno nella cosiddetta sinistra(!) italiana ha stigmatizzato, mi permetto di ampliarne le riflessioni, partendo dal fatto che l’obiettivo ‘separazione delle carriere’ è purtroppo un obiettivo minimo e di ripiego che, costruito per evitare le ‘polemiche’ da parte della sinistra e da parte degli interessati, sia dentro che fuori del Parlamento, si è sostanzialmente distanziato dal vero obiettivo di riforma della Magistratura che deve poggiare sulla terziarità del giudice.
In ogni Paese occidentale, dalla civilissima Inghilterra faro per ogni sincero riformatore, agli Stati Uniti a cui guardano ‘democratici’ alla Veltroni, la terziarità del Giudice è salvaguardata senza alcuna remora, mentre in Italia (patria del diritto!) detta parola, terziarità, sembra una sconcezza. E’ ora di riprendere l’iniziativa e rilanciare il problema. Perché non può esistere una vera riforma della Magistratura se non viene assegnato al Giudice il compito di vero giudicante che nasce dal ruolo terzo che deve assumere tra avvocato della difesa, che assiste il probabile reo, e l’avvocato dell’accusa, che deve rappresentare la società che viene offesa.
Se l’inquirente, con o senza separazione delle carriere, appartiene all’ordinamento giudiziario, la terziarità del giudicante rischia sempre d’essere messa in discussione o compromessa. Tra l’altro è così che la non terziarità, vera o presunta, viene percepita dall’opinione pubblica. Non basta infatti essere imparziali ma è necessario apparire anche tali. Obiettivo questo più che necessario in una società troppo a lungo dilaniata da contrapposti e chiusi schieramenti. Il Nuovo PSI non deve avere tentennamenti in materia.
Reggio Calabria 22.07.2007

NUOVO PSI: CONSIGLIO NAZIONALE NOMINA TRE VICESEGRETARI =

Roma, 21 lug. (Adnkronos) – Il Consiglio nazionale del Nuovo Psi, presieduto dall’avvocato Roberto Scheda, alla presenza dell’ onorevole Lucio Barani, ha nominato tre vicesegretari che affiancheranno il segretario nazionale Stefano Caldoro. I tre vicesegretari sono rappresentativi delle arre geografiche del Paese.
Per il nord Franco Spedale, 37 anni, primario ospedaliero in oculistica. All’ eta’ di 17 anni iscritto al Psi nel quale si occupava delle liste universitarie, nel 1994 fu tra i fondatori del P.S.

‘Nella Cdl perche’ non e’ una scelta del momento ma ragionata -ha dichiarato Spedale– siamo dalla parte dei riformisti e degli innovatori. Crediamo nella coscienza laica dello Stato e delle Istituzioni e ci opponiamo ai dogmatici del centrosinistra’. Per il centro Umberto Caruso, 56 anni, docente di chirurgia alla Sapienza di Roma. Durante la militanza nel Psi fu tra i fondatori della nascita dell’universita’ Roma3. Fra i fondatori del nuovo psi nel 2001.
‘Nella Cdl perche’ ci garantisce autonomia ed identita’ – dichiara Caruso- la scelta di Boselli non garantisce la sopravvivenza dei socialisti’.

Per il sud il barone Adolfo Collice, 60 anni, professore universitario di diritto amministrativo ed imprenditore agricolo. Dopo il 1992 ha partecipato alla ricostruzione del partito. Agli onori della cronaca nelle ultime elezioni europee per il suo simpatico slogan ‘sparatemi in Europa’. ‘La costituente di Boselli non esiste, e’ un inciucio per prendersi gli strapuntini del Pd’. Coordinatore della segreteria e responsabile organizzazione Antonino Di Trapani, 60 anni, dirigente sindacale e tra i fondatori del nuovo psi. ‘Ci anima lo stesso spirito che animava l’esperienza di Saragat con la scissione di palazzo Barberini del 1947. Dobbiamo -sottolinea Di Trapani- difendere i valori e la tradizione del socialismo liberale ed arginare questa sinistra delle quale non condividiamo le scelte in politica estera ed in campo economico’.

Intervista a Giovanni ALVARO

Intervista al  SEGRETARIO PROVINCIALE e membro della DIREZIONE NAZIONALE del Nuovo PSI, Giovanni ALVARO 

L’opinione pubblica non si raccapezza più. Prima i giornali hanno dato notizia che il 23 e 24 giugnosi è svolto il Congresso del Nuovo PSI, oggi danno notizia di un altro Congresso  del Nuovo PSI che si è tenuto  il 7 e 8 luglio. Che succede?

 

Succede che la maggioranza del Partito ha tenuto un regolare Congresso nel mese di giugno individuando in Stefano Caldoro il nuovo Segretario Nazionale e stabilendo in modo netto e chiaro la propria linea politica. La restante parte del Partito, molto ma molto minoritaria, si è riunita nel mese di luglio eleggendo a Segretario Mauro Del Bue e a spostando Gianni De Michelis a Presidente del Partito che impropriamente chiamano ancora Nuovo PSI..

L’uso dello stesso nome (Nuovo PSI) e dello stesso simbolo (Garofano) nasce dal fatto che pur divisi da scelte politiche diverse non si è ancora consolidata legalmente di chi è la titolarità.

E’ ciò ch’è successo quando Saverio Zavettieri e Bobo Craxi hanno lasciato il Partito, e per alcuni mesi è regnata sovrana la confusione, fin quando la Magistratura non ha messo la parola fine al problema dando a Cesare quel ch’era di Cesare.

E’ augurabile che non ci si costringa a ricorrere ancora una volta alla Magistratura, perché oggi come ieri il problema è squisitamente politico.

 

Che vuol dire problema politico? 

Vuol dire che il Nuovo PSI, nato nel 2001 dopo diversi tentativi di organizzare i socialisti che si sono rifiutati di entrare nei  partiti ‘collaborazionisti’ o che hanno evitato di chiedere ospitalità nei partiti che hanno usufruito, e come, della falsa rivoluzione giudiziaria, è nato con una precisa scelta politica aderendo all’aggregazione più consona ai propri convincimenti riformistici e autonomistici. In una parola ci si è tenuti nel solco delle scelte craxiane che nascevano sempre senza i paletti dell’assurda divisione destra-sinistra ma solo con l’occhio rivolto ai contenuti ed agli obiettivi.

 

Alla fin fine, però,  bisogna schierarsi. O di là o di qua. 

E’ vero, la legge elettorale ti costringe a schierarti pena la tua scomparsa definitiva, per cui lo schierarsi alcuni lo hanno interpretato come strumentale alla propria sopravvivenza: si ripeteva spesso, in questi anni, il ‘primum vivere deinde filosofare’. Ma c’era e c’è chi, invece, considerava e considera lo schieramento già una scelta sui contenuti e sugli obiettivi.  

Da una parte uno schieramento eterogeneo e aggregato solo sull’antiberlusconismo perché sul resto c’è la tesi e l’antitesi su ogni cosa, dalla politica estera, alla politica sociale, alle grandi opere e via di questo passo.

Dall’altra c’è la concretezza degli obiettivi e la chiarezza delle posizioni, così concrete e così chiare  che hanno prodotto, nei 5 anni del Governo Berlusconi, ben 36 riforme di grande spessore e grande peso. Su quelle riforme c’è stato, per quanto piccolo, il contributo del Nuovo PSI.

 

Ma non era più congruo scegliere e confluire in parte, diciamo, nel Partito prodiano, e altra parte, in quello di Berlusconi? 

C’è chi l’ha fatto e chi si appresta a farlo. Sono di questi giorni, infatti, gli annunci delle adesioni nel Partito Democratico (Del Turco e Marini, o il calabrese Racco), ma c’è chi ha deciso di mantenere viva la fiammella socialista difendendo autonomia e identità come valori imprescindibili per il riformismo.

La scelta, oggi, di aderire a questo o a quel partito unico risponde solo alla necessità della singola sopravvivenza messa in discussione dalla stanchezza o dalla pochezza del proprio pensiero politico. E ciò vale anche per quanti pensano di pervenire alla confluenza seguendo un percorso in più fasi. Non cambia se lo sbocco è dentro o solo a sostegno del Partito Democratico, come in questi anni ha fatto lo Sdi con l’Unione..

Oggi questo iter lo ha messo in moto De Michelis e quanti lo hanno seguito. Pochi per la verità resi sempre più pochi dagli già annunciati abbandoni. Quando dico pochi dico letteralmente pochi. In Calabria per esempio il passaggio con De Michelis lo hanno deciso si e no 2, sottolineo 2, compagni.

 

Ma con tutte queste scissioni, con questi pezzi che vanno via, con forze che, se non in Calabria certamente in altre Regioni, abbandonano il Partito, quale può essere il futuro del Nuovo PSI? 

L’elezione di Stefano Caldoro a Segretario Nazionale è già una scelta politica di grande respiro che assicurerà certamente al Nuovo PSI un percorso positivo. Ma ciò che lo renderà un sicuro punto di riferimento per il mondo socialista, liberale, autonomista e craxiano è l’aver abbandonato, col Congresso del 23 e 24 giugno, gli equivoci e le ambiguità di questi anni. Si sta, senza se e senza ma,  nella Casa delle Libertà, e vi si sta col nostro dna socialista. Nessun disagio per questa scelta: sarebbe stata la scelta di Bettino che è stato sempre distinto e distante dai comunisti comunque camuffati.

Il disagio semmai dovrebbero sentirlo quanti si sono trovati ieri, e quanti si troveranno oggi, fianco a fianco con i vari Di Pietro, Pecoraro Scanio, Caruso, Diliberto  e le loro scelte politiche in materia giudiziaria, sociale ed ambientale.

Comunque non ci resta che augurar loro buon viaggio.

 

E in Calabria come la mettete con un Sindaco che vi ha negato il riconoscimento dell’Assessorato al Comune di Reggio Calabria?  

Se ad ogni difficoltà nei rapporti tra gli alleati ci si dovesse chiamare fuori e rompere ogni rapporto non ci sarebbe coalizione in grado di reggere per più di qualche settimana. In politica non può andare così. Il fatto che Scopelliti non ci ha ancora riconosciuto il ruolo di alleato vero nella Casa delle Libertà (mentre lo ha riconosciuto a partiti che attualmente inseguono sogni centristi) va certamente contrastato e corretto, anche perché il percorso di Reggio, o meglio il vento che ha soffiato a Reggio Calabria, deve essere trasferito nella Regione, e in questo processo, aldilà delle liste civiche che in poche potranno avere dimensione regionale, servono soprattutto i Partiti che hanno strutture organizzative in tutto il territorio della regione.

E’ un processo che deve vederci impegnati all’unisono perché non è ulteriormente tollerabile una Giunta, quella di Loiero, inconcludente e incapace che sta letteralmente affossando le speranze di riscatto delle nostre genti, e anche perché è tempo di tornare ai programmi, chiudendo la fase della mera occupazione del potere.

 

In conclusione, vuole lanciare un appello alle varie anime socialiste? 

La ringrazio di questa opportunità e la utilizzo immediatamente anche perché il popolo socialista, parlo degli elettori socialisti, della gente che ha vissuto l’età d’oro dei socialisti, ma anche dei giovani che inconsapevolmente sono animati da riformismo e da voglia di giustizia sociale, cercano disperatamente uno strumento per le loro battaglie per cambiare la nostra Calabria.

Ad essi, ma anche ai dirigenti di base e non, che sono sconcertati delle scelte suicide fatte prima da Saverio Zavettieri e da quelle sciagurate fatte oggi da Gianni De Michelis, chiediamo di rompere ogni indugio ed avvicinarsi al Partito. Le porte sono aperte, non c’è alcuna preclusione. Anche se non c’è il vitello grasso da  offrire ai figliuoli prodighi saremo comunque felici di accoglierli.

 

Reggio Calabria, 11.7.2007

Un altra scissione tra i demichelissiani

Leggo con grande interesse quello che sta accadendo tra il gruppo di amici che fanno riferimento a GDM.

Leggo e mi chiedo: si prospetta un’altra divisione?

e ancora allora è proprio Gianni la causa dei continui litigi.

Lui sceglie una strada e non si interessa al bene del PArtito e di chi lo segue; impone briga e disfa a secondo del proprio disegno.

Adesso diventa tutto più chiaro; Gianni aveva da tempo un disegno, ha coinvolto amici sul suo disegno promettendo chissà cosa ma non ha interesse ad ascoltare altri.

Guardo con molto distacco i litigi dei “costituendi” e non posso fare a meno di pensare che a maggior ragione noi abbiamo fatto bene ad abbandonarci alle spalle i continui tatticismi di GDM

NPSI: RUSSO (FI), CALDORO RAFFORZA RADICI SOCIALISTE IN CDL

NPSI: RUSSO (FI), CALDORO RAFFORZA RADICI SOCIALISTE IN CDL
(ANSA) – NAPOLI, 25 GIU – Il neoeletto segretario del Nuovo Psi e’ riuscito a mantenere il partito dalla parte del centrodestra e ha rafforzato le radici socialiste e riformiste della Casa delle Liberta’. Lo ha afferma, in una nota, il consigliere regionale campano di Forza Italia Ermanno Russo.
Russo, che e’ anche presidente della Commissione speciale di controllo su condizione giovanile, disagio sociale e occupazione, ha detto di avere ‘molto apprezzato la proposta avanzata da Stefano Caldoro di destinare nell’ambito del Dpef risorse alle giovani generazioni, al mondo della scuola, dell’universita’ e della ricerca, ma in forma nuova e cioe’ direttamente alle famiglie e agli studenti’.
‘Si tratta di un ragionamento lungimirante – ha continuato il consigliere di Forza Italia – forte di una tradizione riformista che vorrebbe vedere protagonisti i nostri giovani nei fatti e non soltanto sulla carta e nelle teorie piu’ astruse. Mi auguro che la proposta di Stefano Caldoro venga raccolta da ambienti vicini alla maggioranza di governo e fatta propria’.
‘Se e’ vero che il buongiorno si vede dal mattino – ha concluso Russo – questo primo atto politico del segretario del nuovo psi fa ben sperare a tutta la Casa delle liberta”.(ANSA).

IL GIORNALE 25/06/2007 PAG 7;Caldoro: il Nuovo Psi ricomincia dai giovani

«Restiamo nella Cdl per modernizzare il Paese con riforme autentiche»

da Roma

Delle sirene agitate dal centrosinistra non ne vuole proprio sapere. Così come nessun appeal esercita su di lui la nuova Costituente socialista targata Sdi. Stefano Caldoro – nel giorno della sua elezione a segretario del Nuovo Psi e del divorzio ormai conclamato da Gianni De Michelis – detta la rotta. Rivendica la coerenza del suo percorso. Ribadisce la scelta di campo a favore della Casa delle libertà. Incassa gli auguri di Silvio Berlusconi che saluta nel Nuovo Psi «un alleato contro un governo reazionario illiberale». E all’hotel Midas di Roma (dove 31 anni fa venne eletto per la prima volta alla guida del Psi Bettino Craxi) recita, innanzitutto, un credo riformista e anticomunista.
Onorevole Caldoro, mentre a sinistra vanno in scena le prove tecniche per una costituente socialista, lei ribadisce la scelta di rimanere con il centrodestra. Per quale motivo?
«Abbiamo fatto una scelta di campo: stare con la Cdl contro il governo Prodi, contro l’esecutivo dell’inasprimento fiscale e delle controriforme. La mia non è una scelta basata sul rancore per il giustizialismo mostrato in più occasioni dal centrosinistra. È una posizione ragionata e inevitabile».
Lei dice no al progetto di Boselli, Bobo Craxi e De Michelis. Non ha paura dell’isolamento?
«La Costituente socialista non ha nessuna ragione di nascere soprattutto alla luce della candidatura di Veltroni alla guida del Partito democratico. Nasce già come soggetto politico vicino alla Sinistra democratica, al gruppo di Mussi, e quindi molto legata al Partito democratico stesso e alla sinistra».
Quale futuro potrà avere questa Costituente?
«Io sono sicuro che Gianni De Michelis porterà le sue idee. Ma è evidente che la Costituente socialista non ha futuro e si schiererà a sinistra del Partito democratico, in una deriva tardo-demartiniana. Non si può ricostituire il Psi in un posizionamento anti-storico e con compagni di viaggio tanto anomali. Mi sembra che la Costituente somigli molto al Psiup: avrà un carattere stagionale».
Cosa può rappresentare il Nuovo Psi dentro la Cdl?
«Noi difendiamo la nostra coerenza e la nostra identità. E in molte realtà abbiamo un forte radicamento sul territorio. Lo abbiamo dimostrato a Reggio Calabria dove abbiamo ottenuto il 2% contro il 3% dell’Udc o il 6% dei Ds o a Caivano».
Non crede che le innumerevoli liti che hanno segnato la diaspora socialista abbiano fiaccato l’entusiasmo dei sostenitori del Garofano?
«La stragrande maggioranza dell’elettorato socialista dal ’94 ha compiuto una precisa scelta di campo e non l’ha più abbandonata. Su queste scelte noi pensiamo di poter intercettare il consenso delle giovani generazioni, per rinnovare e rivitalizzare il socialismo liberale e riformista, seguendo la scia dello spirito della scelta autonomista di Craxi».
Lei crede ancora nella Casa delle libertà?
«La nostra scelta di campo è basata sui fatti: sulla riforma della scuola, delle pensioni, dell’università, sulla legge Biagi, sull’abolizione della tassa di successione. Tutte scelte di modernizzazione del Paese. Si tratta di migliorare queste politiche non di stravolgerle. Ferma restando la leadership di Silvio Berlusconi come elemento di sintesi di tutta la coalizione».
Qual è la battaglia che il Nuovo Psi vuole intestarsi?
«Quella per l’istruzione. Le risorse devono essere destinate a scuola, Università e ricerca ma direttamente alle famiglie e agli studenti, evitando la concentrazione di risorse in mano allo Stato e alle istituzioni del sapere».
Teme il vento dell’antipolitica che si solleva dalla società civile?
«Io credo che si debba introdurre in Parlamento un sistema di valutazione dell’attività legislativa e della ricaduta delle leggi. In ogni caso io lancio una sfida al governo Prodi: riduca immediatamente i ministri e sottosegretari a un numero massimo di cinquanta. Questo sarebbe un modo di dare una risposta al Paese».

CALDORO ELETTO SEGRETARIO DEL NUOVO PSI: UNA PLATEA DI 1000 PERSONE AD ACCLAMARLO

“In questi casi non si dice grazie ma si può solo dire ce la metterò tutta”. Con queste parole Stefano Caldoro ha salutato la platea dei delegati, che riempie la sala del Midas, subito dopo la elezione all’unanimità a segretario Nazionale del Nuovo Partito Socialista Italiano. Nella giornata di domani, alla presenza delle delegazioni dei partiti ospiti, Caldoro illustrerà la sua relazione che prevede il rilancio del socialismo liberale e l’alleanza con la Casa delle Libertà di Silvio Berlusconi. Stefano Caldoro, 46 anni., è il nuovo Segretario Nazionale del Partito Socialista Nuovo Psi.

Leggi la notizia su SocialistaLab

Costituente socialista? Finalmente si stanno scoprendo le carte !

In questi mesi ci siamo macerati e lacerati sino alla paranoia sulla questione “costituente “, divisi tra chi sostiene che  questa è una falsa costituente e chi accusa i primi di non volere la riunificazione dei socialisti.

Tanti documenti, deduzioni e controdeduzioni che hanno finito con l’insinuare nei compagni più che un ragionevole dubbio : stò nella ragione o nel torto ? Per certo e purtroppo, questo dubbio non verrà mai fugato da un confronto diretto, magari aspro, con il congresso del 23 e 24 giugno, convocato all’unanimità ma poi disatteso e contestato da una parte del partito che ha scelto il non confronto e la strada irresponsabile del “muoia Sansone con tutti i filistei”. Nei giorni scorsi ho letto con molta attenzione il documento del nostro deputato on. Del Bue ( le ragioni della costituente liberalsocialista ). Un lungo documento in parte condivisibile ma anche incoerente e tendenzioso per il metodo di approccio a questa pseudo costituente.

In un passaggio si afferma che dobbiamo affrontare la costituente con la schiena diritta  rivendicando con forza le nostre ragioni. Ragioni che se la memoria non mi inganna, si traducevano in due semplici ma fondamentali ed irrinunciabili questioni:

– la attuale collocazione dello SDI con il governo Prodi e con questa sinistra marxista non ci va bane !

– la attuale posizione dello SDI sul sistema elettorale non ci va bene !

In un passaggio successivo il nostro deputato si chiede e chiede a noi quasi sommessamente : ” ma è troppo chiedere allo SDI di riflettere sulla necessità di prendere le distanze da un governo che oltre che inviso alla maggioranza degli italiani rischia di far trionfare Berlusconi e di coronarlo non solo presidente ma addirittura re ? “ 

Caro onorevole, forse non sa che i pochi veri militanti rimasti del N.PSI in tutti questi anni di sofferenza si sono dotati di anticorpi oltre che di mutande di ferro per non sentirsi dire un giorno ” compagni, purtroppo non potevamo pretendere  che lo SDI indebolisse ulteriormente l’attuale governo e consegnare il paese a Berlusconi e quindi, se vogliamo salvare la questione socialista, dobbiamo allearci od entrare nello SDI per rinforzare questo governo.”

Caro onorevole, ci volete portare a questa costituente con la schiena diritta o piegata a 90 gradi ?

Se si afferma che i compagni che non condividono questo percorso sono dei “discesisti” perchè scelgono la strada facile nella C.d.L., si potrebbe anche pensare  che gli altri sono dei  ” rampanti” che cercano di arrampicarsi su qualche altra scialuppa di salvataggio visto che la nostra fragile barchetta sta per affondare ?

E la coerenza, quella vera dove è finita ? Spiace ricordarLe la Sua elezione al parlamento con il centro-destra, e proprio grazie a quel nefasto simbolo a mezzo con la D.C che ha inferto un colpo mortale ai militanti ed all’elettorato del N.PSI.

Personalmente, credo fermamente nel superamento della diaspora ed alla riunificazione, ma nella chiarezza ed onestà d’ intenti reciproci, senza troppi giri di parole ma con la ferma volontà di intraprendere un percorso comune e riproporsi in gioco con idee e progetti, in piena libertà ed autonomia.

A Limbiate sembra ci siamo riusciti, come si può dedurre dall’ allegato manifesto pubblico che verrà affisso nei prossimi giorni.

Una piccola realtà, poco significativa nel quadro generale ma che è pur sempre significativo per lo sforzo prodotto.

Bruno Rubes – direzione nazionale N.PSI

                      consigliere comunale di Limbiate

SONO ARRIVATI ALLA FRUTTA

 

 

Hanno fatto del sito del Partito una palestra a senso unico come nelle migliori tradizioni totalitarie.

Hanno ridotto un sito prestigioso ad un bollettino di una corrente tra l’altro infinitamente minoritaria.

Hanno usato censura e tracotanza per non far sentire le ragioni degli altri (infinitamente maggioritari) e per far credere d’essere solo loro il PARTITO.

E adesso vorrebbero anche tapparci la bocca se, per superare il ridicolo censore di turno, si è stati costretti ad aprire un nuovo sito (www.socialistalab.it) alla vigilia del Congresso del 23 e 24 giugno all’Hotel Midas di Roma.

La lettera di Casadei, Salomone  e Dell’oro, anche se mi ha ulteriormente amareggiato non mi ha sorpreso affatto. Essa è il frutto di un’abitudine a dettare legge, a comandare e a sentirsi i padroni incontrastati. Nè più e né meno di quanto detta legge, comanda e si sente padrone l’ispiratore principe di queste assurde diffide a usare una testata che, tra l’altro, non è loro.

Lasciateci in pace e fateci fare tranquillamente il Congresso. Certo è sempre un fatto negativo registrare l’abbandono del Partito che avete deciso di attuare: ma è meglio perdere qualche ramo secco che continuare in una deleteria ambiguità paralizzante.

Per quanto ci riguarda continueremo a difendere l’identità e l’autonomia dei socialisti rifiutando senza alcun tentennamento confluenze in partiti più o meno unici che già ora, prima di realizzarsi, mostrano la corda. Rifiutiamo anche di diventare una appendice di una formazione politica che dalla sua nascita non si è mai cimentata da sola ma ha sempre rincorso alleanze a apparentamenti (sempre diversi) fino all’attuale Rosa nel pugno.

Una politica riformista non guarda ai contenitori ma ai contenuti (erano parole di De Michelis) e su questo assunto abbiamo realizzato una dignitosa presenza nel Paese nel corso di questi anni. Il mondo purtroppo cambia ed è cambiato anche il pensiero di Gianni.  Liberissimo di farlo, ma perché ostacolarci? Perché censurarci e oggi pretendere di cancellarci? Forse la risposta è semplice: si capisce d’essere ormai alla frutta.

 

 

                                                                                         Adolfo COLLICE

Documento politico approvato dall’Ufficio di Segreteria di Milano del 31 maggio 2007

La segreteria Provinciale Milanese del Partito Socialista Nuovo Psi, ha compiuto un’analisi del voto amministrativo, evidenziando come le difficoltà locali siano la conseguenza di una situazione politica ed organizzativa nazionale del partito, gravemente deficitaria.
Il successo del Centro Destra è la conseguenza dei disastri prodotti dal Governo Prodi, dell’incapacità di decidere e di incidere sui problemi del Paese.
Il Nord, la zona più produttiva e attiva del Paese, porta queste incapacità in evidenza.
I Socialisti riformisti e autonomisti del Nuovo Psi ritengono come necessario considerare sempre meno i problemi di collocazione politica e sempre più le questioni concrete che non trovano soluzione.
Occorre una nuova spinta programmatica, un’idea modernizzatrice concreta, una serie di progetti seri e credibili che identifichino la natura dei socialisti rispetto alle altre forze politiche.
Solo così i socialisti, riconiugando le proprie ragioni, agendo in favore di un profondo cambiamento dei gruppi dirigenti a livello nazionale, possono riconquistare un giusto spazio e un valido peso e rappresentatività.
I Socialisti milanesi ringraziano i compagni che si sono candidati, specie i candidati Sindaci Lombardo e Salati, mettendo la propria disponibilità in favore del Partito, specie per quanti, in totale assenza di mezzi economici e di strumenti operativi, hanno anche compiuto un rilevante sforzo economico personale.
In particolare un ringraziamento va rivolto ai compagni della sezione di Rho e al loro Segretario Giovanni Lombardo che ha ottenuto un risultato straordinario in un contesto ben più che difficile.
La mancata elezione del nostro candidato Sindaco non deve scoraggiare i socialisti e anzi deve essere considerata un punto di partenza, per attestare un gruppo organizzato su una posizione politica e programmatica importante non solo per Rho, ma per l’intera area che va da Bollate a pero, da Rho a Garbagnate Milanese.
L’elezione a Consigliere Comunale, purtroppo di minoranza, dell’amico e compagno Luigi Corapi a Pero, può costituire un punto di riferimento utile a svolgere una battaglia rilevante nell’interesse dei cittadini dell’intera area.
Nelle prossime settimane il Nuovo Psi milanese opererà, in questa fase pre-congressuale, uno sforzo straordinario per ridefinire un piano programmatico, non solo di livello locale, che possa costituire una piattaforma di confronto propositiva nell’interesse degli italiani, dei lombardi e dei milanesi.
I socialisti operino e ragionino nell’interesse del Paese, non di questa o quella consorteria!
Milano, 31 Maggio 2007

Socialisti e basta

Quando ci si trova nella situazione dei SOCIALISTI, costretti da un complotto a rifugiarsi in esilio fuori da casa propria, non c’è solo tristezza.
Ricordo che dopo “l’eccidio” del 1994, a parte il SI (che era una sottospecie del “signorsì” ai desiderata dell’allora PDS e un timido tentativo dei LABURISTI di Valdo Spini, subito rientrato con confluenza nella COSA/2 per un PIATTO DI LENTICCHIE,i SOCIALISTI orfani di CRAXI costituirono un movimento chiamato prima sinistra liberale, poi via via determinato in N.PSI dopo l’uscita di Intini, Manca ed altri attratti dalla “sirena” UNITARIA di Boselli. l’anticomunista craxiano di ferro Intini, ottenne un posticino prima come deputato e sottosegretario, oggi solo come sottosegretario di D’ALEMA (sic!) e Manca che non aveva avuto nulla confluì, con La Ganga ed altri, nella cattolicissima Margherita (in barba alla laicità dei socialisti).
Resto DIGNITOSAMENTE in solo DE MICHELIS, che non dimentico delle angherie subite e della SIDERALE distanza tra la cultura politica dei socialisti con quella degli ex comunisti (poi neanche tanto ex!), almeno dal 1953 quando STALIN inaugurò la politica dei PARTIGIANI DELLA PACE (ancora sic!) e dopo, dall’invasione dell’Ungheria alla scissione del PSIUP, dalla guerra al centrosinistra, AL COMPROMESSO STORICO, per finire con l’assalto alla 1^ repubblica attraverso i referendum dell’ometto di paglia, e il castello di TANGENTOPOLI CHE ALLA FINE HA DISTRUTTO SOLO I SOCIALISTI.
Noi non abbiamo alcuna paura di confrontarci A SINISTRA, va però sempre ricordato la grande diversità tra gli idealisti/utopisti alla PROUDHON e i MARXISTI interpretati da ENGEL/LENIN.
Essere quindi distanti da questa cultura doppio/vetero/cattocomunista, con la quale i SOCIALISTI da oltre CINQUANT’ANNI, non sono più andati d’accordo, NON E’ UNA TRISTEZZA.
Anche se debili, è una questione di DIGNITA’. di PURA DIGNITA’.
Non mi pare che i socialisti con Berlusconi abbiano avuto molto (Berlusconi premia solo che entra in FORZA ITALIA), però, nei confronti della politica di questa pseudo/sinistra per allocchi, come si vede anche in questi ultimi giorni dal caso SPECIALE, è MOLTO MEGLIO ESSERE CRITICI; molto critici!
Turarsi il naso, tapparsi le orecchie, chiudere gli occhi e aprire le chiappe, non è propriamente il comportasmento degli uomini LIBERI. Quello che i socialisti sono.
So che non sarà facile ricomporre un partito come lo conoscevamo (soprattutto noi vecchi militanti senza prebende), ma ritengo che noi siamo ULTRADISPONIBILI a lavorare SOLO per questo. Se non ce la faremo pazienza. Ogni popolo ha il GOVERNO CHE SI MERITA e non sarà certo colpa nostra se esso ha la propensione a seguire le sirene che lo portano diritto al naufragio. come la storia ci ha sempre insegnato. E’ difficile vivere da esiliati, ma è molto meglio che fare i servi sciocchi!
Noi restiamo con la nostra dignità e con le difficili posizioni che hanno contraddistinto GLORIOSAMENTE, TURATI, TREVES, MATTEOTTI, NENNI, CRAXI, ma ANCHE SARAGAT e tanti tanti grandi socialisti a cui rendiamo ancor oggi omaggio e che ringrazieremo per quanto hanno fatto in favore della libertà della democrazia, dell’uguaglianza, della giustizia, e del progresso umano. SENZA ASSUMERSENE MERITI ASSOLUTI, ma condividendoli (anche dopo aver strenuamente lottato) con i partiti che con noi hanno condiviso la modernizzazione dell’ITALIA FEUDALE!
Giampaolo Mercanzin

Matteotti e il convegno a Rovigo

Con amarezza  e nella speranza di leggermi – così leggeranno tutti – voglio informarvi tramite il sito che
la Federazione scrivente non è stata interpellata da nessuno ed ancor meno coinvolta nella realizzazione e svolgimento della giornata di commemorazione di Matteotti, il cui programma è apparso su queste stesse pagine proprio ieri.Ormai lanciato a rappresentare un altro partito, neanche Gianni De Michelis, ancora il mio Segretario Nazionale, non si è sentito in dovere di dirmi, di sentirmi, di invitarmi…Voglio dedurne che non abbiamo organizzato noi l’iniziativa, bensì qualcun altro, probabilmente lo Sdi locale e quelli di Zavettieri, che irridendoci hanno trovato  la connivenza nella loro alterigia, nel loro dispregio, nella loro supponenza, del nostro leader maximo…. Grazie.Compagni ed amici, penso sia  ormai chiaro e svagato il bluff della  “ Costituente ”.Nelle ipotesi sostenibili in questa fase non mi potrete scartare, e me la concederete,  quella che alla fine si costituirà una componente socialista nel Pd.

Non ho controprove adesso ma attendo fiducioso il futuro.  “ Beh, che ci sarebbe di male ? “ dirà qualcuno..  Probabilmente niente.. “ In politica, figurarsi “, direbbe sempre quello … Beh, adesso lo dico io, non è la mia politica, non è il mio socialismo. Così come non potrei dimenticare una donna che mi ha tradito o maltrattato, altrettanto non riesco a fare  per quanti hanno millantato, storpiato, deluso, calpestato il mio sentimento verso questa ideologia… “ il Socialismo “. Probabilmente non sono “ a politician man “ come cantavano i Cream, e non sono un Camaleonte… ancor meno un voltagabbana. Ma non me ne vergogno, anzi ne sono fiero ! Faccio fatica, sono impedito a stringere la mano a porgere il sorriso verso chi non gode più della mia stima.  Serbo un giusto rancore per gli ipocriti e gli approfittatori. Ancora di più per quanti sfruttano ed imbrattano un’ ideologia, una fede  per fini di piccola bottega o sopravvivenza…. Vade retro, mestierante della politica ! Sapeste nel mio piccolo quanti  guitti, cicisbei e servi ho conosciuto !


La Costituente è la svendita del Nuovo Psi allo Sdi. Scusate la mia pochezza di analisi, la mia superficialità. Ma questo è quello che penso. Ne sono convinto e non ci sto ! Per niente.

A quanti, come Verrecchia, non posso rifiutare il mio apprezzamento intellettuale ( leggi Perini, Sottani, Catambrone, ossia gli unitaristi più radicali ), voglio esprimere il rammarico di non aver mai potuto parlare insieme, di non aver prima potuto fare un convegno nazionale per approfondire, alla luce di molteplici esperienze, la nostra identità, la nostra coerenza e, perché no, la nostra diversità ( non tra di noi ma dagli altri ).Nel buddismo si parla di causa-effetto: se la prima sarà negativa, così il secondo. Il tempo ci darà ( a noi o a voi ) ragione. Tornando a Matteotti, di sicuro, oggi, come Liano Monesi ( cari De Michelis e Laroni ), non starebbe dalla parte di quei socialisti destinati a  realizzare eventuali alleanze e liste con Margherita e Querciaroli, ma senz’altro con coalizioni più moderate e centriste.  Avete solo una speranza, compagni che volete farci credere che la nostra missione sia quella  di bonificare Zavettieri ed ancor più Boselli e C ( faccio finta di dimenticare Signorile, Del Turco et similia .. ): di cambiare idea al più presto ( se è vero che non volete andare a sinistra )!  Prima, cioè,  che cada il Governo e si rivada a votare con una legge elettorale che giocoforza consenta nuove coalizioni ( e pensate mai possibile che FI possa andare al Governo col Pd ? Fatemi il piacere ! E voi vorrete schierarvi addirittura alla loro sinistra  ! ).In conclusione voglio informare tutti che nella sua povertà questa federazione commemorerà il suo emulo e martire di Fratta Polesine, sabato 9 Marzo alle ore 18.00. Vi aspettiamo tutti al cimitero, per ricordarlo nella condivisione di un altro suo grande pensiero “ I socialisti con i socialisti, i comunisti con i comunisti “. Non fiori, ma opere di bene. E tutti potranno dire la loro. 

Angelino MasinSegretario Provinciale