Elezioni Francesi

Credo che lo sforzo ed i tentativi di tradurre in chiave italiana il voto francese, non abbiamo fondamenti né analisi riconducibili. Ed altrettanto potremmo dire di quello inglese, o spagnolo, o tedesco… Se la propensione futurista è di tradurre il tutto in chiave europea, ciò che manca, e che mancherà per parecchio, è una ”storia condivisa “. A ricordare la guerra di secessione americana, ci vorranno cento anni per realizzare gli Stati Uniti… d’ Europa, basti pensare che solo sessant’anni fa eravamo in  guerra contro
la Francia e l’Inghilterra… Per il momento di unica abbiamo solo la moneta, troppo poco per parlare di tradizione comune, di lingua  comune, di politica  comune…  Un primo passo coraggioso potrebbe essere quello di lanciare partiti di riferimento europeo… E, visto il nostro innato spirito europeista, perché non esserne i precursori ? Dar vita ad un vero Pse  frutto di congressi di base, che si misurasse su uno Statuto  costituente (là sì, necessario, per sintetizzare le diverse realtà nazionali) e che eleggesse i suoi rappresentanti, il suo Segretario. Di che socialismo parleremmo, allora?  Quello disposto ad allearsi ai comunisti ? quello che si richiamasse a Marx? L’errore di Segolene è stato quello di non smarcarsi da un certo massimalismo, di inseguire più l’arcobaleno che non la bandiera  francese. L’effetto antisistema iniziato  a metà anni 60 è alla canna del gas. Il disordine pubblico delle banlieus o degli stadi non è più di sinistra, ma contro la società. Bisogna ridare contenuti alla cultura socialista, aggiornarla per tradurre i bisogni e le aspettative della gente che vuole migliori qualità esistenziali, nel lavoro, nella sanità,nel tempo libero…. Una politica finanziaria fondata sulla tassazione non è di sinistra, la difesa dell’attuale sistema pensionistico, quando la media di vita è aumentata di 10anni, non è di sinistra. Le rivendicazioni e la politica della CGIL non è di sinistra. Pecoraio Scanio e Di pietro non sono di sinistra. Il Pd non  è di  sinistra… A leggere taluno, anche in casa nostra, sembra che il problema, l’infamia, sia questa: stare o meno con quelli che si dicono”di sinistra “, non già per contenuti, ma per etichetta o  schieramento… I comunisti del compromesso o gli Sdi di oggi… ( provare per credere )così ci trattano, fatto salvo che non facciamo loro comodo… o che il Nuovo psi non sia organizzato (o inesistente ). In Polesine noi siamo l’entità socialista più qualificante. All’ opposizione in Provincia e nei due comuni più grossi. Gli assessori e le  prebende sono tutte dei boselliani e zavetteriani, ma io non vedo  politiche di sinistra. Allora oltre che di Nuovo Psi adesso ho cominciato a parlare di “nuova sinistra “, quella che parla di riformismo liberale, di laicità, di gradualismo, di tolleranza, di economia informatica e nanotecnologica, di progressismo, di Europa socialdemocratica e non marxista. C’è ancora spazio e tempo per diventare riferimento popolare di queste idealità. Anzi ne abbiamo quasi un dovere sociomorale oltre che storicopolitico ! Se questi “sinistri”italiani fossero stati zitti invece che appoggiarla, probabilmente il risultato poteva cambiare per
la Royale, che non già per le catene della vetero sinistra interna ha perso, ma perché non è stata credibile per il centro moderato della borghesia francese (che avrà valutato anche quello che sta succedendo da noi con i suoi deleteri falsi fans al Governo… ).  Lo snodo politico, anche  per la società italiana, non solo per il socialismo che vuole esserne “al servizio “, è lì, al centro.  Alleanze  a sinistra, con questa falsa sinistra, ma anche con quella vera, sono antiitaliane, sono antieuropee. E’ portare la  sinistra verso il centro, conquistare al socialismo a-comunista i ceti moderati che darà all’Italia una più efficace, larga ed omogenea governabilità. Abbiamo un grande compito: dare spazio,voce e  rappresentatività a questi cittadini, come ai tempi di Labor e delle Acli.. Non sarà un simbolo rapinato  ed aggiunto al sinistrismo che farà morire questa idea.  

Angelino MasinSegretario della Federazione di Rovigo

Il Direttivo Regionale Lombardo non esiste più!

I sottoscritti membri del Direttivo Regionale della Lombardia hanno deciso di non partecipare per protesta alla riunione del Direttivo Regionale, inopinatamente convocata per stasera 7 Maggio 2007, presso l’ Hotel Ibis di via Zarotto in Milano, poiché ritengono tale riunione giunga con molto ritardo ed a “cose fatte”.

 

Infatti, quotidianamente, dal Sito del Partito, che sembra essere diventato lo strumento “ufficiale” per la convocazione di Assemblee, Organismi, Comitati del Partito, veniamo a conoscenza delle opinioni politiche personali di alcuni dirigenti di partito, con la presunzione di farle apparire linee politiche condivise su cui attestare il gruppo dirigente lombardo, con il risultato che, così facendo, oltre a rappresentare in maniera distorta la realtà, tendono maliziosamente ed artatamente a svuotare di contenuti e ruolo le sedi ufficiali del Partito, uniche legittimate a dibattere ed assumere collegialmente posizioni politiche di merito a nome del Partito.

 

Ciò premesso, i sottoscriventi ritengono strumentale la convocazione odierna del Direttivo Regionale, in quanto finalizzata a delegittimare l’organismo dirigente lombardo del Partito in Lombardia, svuotandolo di effettive e peculiari potestà statutarie cui è preposto.

 

Fermo restando, tuttavia, il diritto costituzionale in capo ogni cittadino della Repubblica Italiana di potersi riunire pacificamente, i sottoscritti disconoscono l’efficacia della convocazione in questione, con la presente denunciano l’inefficacia di tale riunione e, in conseguenza di ciò, ribadiscono di non riconoscersi affatto in eventuali decisioni che in essa venissero assunte. La stessa ha, quindi, solo un carattere di riunione di parte e non del Direttivo Regionale del Nuovo PSI Lombardia.

 

 

Riccardo Albertini Presidente dell’Assemblea Regionale, Membro della Direzione Nazionale

Edmondo Piombino Presidente dell’Assemblea Provinciale e membro del Direttivo Regionale

Bruno Rubes Membro della Direzione Nazionale

Franco Spedale membro della Direzione Nazionale e del Direttivo Regionale

Mauro Alzini membro della Direzione Nazionale e dell’Esecutivo Regionale

Roberto Formaggia membro della Direzione Nazionale

Angelo Guglielmo membro della Direzione Regionale del Partito

Siamo solo comaprse!!!!

SOCIALISTI: BOSELLI A CN SDI, UNITA’ PRIMA DELL’ESTATE = (AGI) – Roma, 4 mag – “Mi giungono sollecitazioni costruttive da parte di Rino Formica e Giuseppe Caldarola ad accelerare i tempi, a definire meglio l’impostazione programmatica e a trovare piu’ presto forme di collegamento organizzativa di una nuova formazione socialista. Questa preoccupazione di fare presto e’ anche la mia. Siamo in attesa del Congresso del nuovo Psi, dove speriamo che dopo i discorsi di Gianni de Michelis a Fiuggi dalle parole si passi finalmente ai fatti e si realizzi subito l’unita’. Pensiamo che la stessa cosa debba avvenire con la formazione guidata da Bobo Craxi e Saverio Zavettieri.
Sarebbe bene, almeno in ordine di tempo, che questa unita’ si realizzasse prima dell’estate, per darci la possibilita’ in autunno di mettere in campo una Costituente socialista ampia e plurale. Attorno a questa prospettiva abbiamo registrato interesse non solo in coloro che vogliono avere un riferimento nel socialismo europeo, ma anche a tanti riformisti che non si riconoscono nel Pd”. Lo afferma il segretario dello Sdi Enrico Boselli al Consiglio Nazionale dello Sdi.

SDI: BOSELLI, DOBBIAMO UNIRE I SOCIALISTI E FEDERARE I RIFORMISTI = UNITA’ SOCIALISTA PRIMA DELL’ESTATE

Roma, 4 mag. – (Adnkronos) – “Penso che noi dobbiamo unire i socialisti e federare i riformisti”. Enrico Boselli, nella sua relazione al Consiglio nazionale dello Sdi, ha allargato i confini del cantiere aperto dai socialisti all’interno del centrosinistra. Il segretario dello Sdi ha spiegato che il primo passo e’ l’unificazione delle forze socialiste.

“Siamo in attesa del Congresso del nuovo psi, dove speriamo che dopo i discorsi di Gianni de Michelis a Fiuggi dalle parole si passi finalmente ai fatti e si realizzi subito l’unita’. Pensiamo che la stessa cosa debba avvenire con la formazione guidata da Bobo Craxi e Saverio Zavettieri. Sarebbe bene, almeno in ordine di tempo, che questa unita’ si realizzasse prima dell’estate, per darci la possibilita’ in autunno di mettere in campo una Costituente socialista ampia e plurale”, ha spiegato Boselli.

“Dobbiamo sapere fin da ora che dalla Costituente dovra’ emergere una forza nuova che non coincidera’ con lo Sdi -ha poi aggiunto Boselli-. Tutti gli atti che compiamo sono quindi rivolti a realizzare un disegno piu’ grande, un nuovo partito del socialismo europeo, una nuova formazione che dovra’ raccogliere consensi piu’ vasti di quelli che noi oggi abbiamo. Questa nuova forza ancorata al socialismo europeo, dovra’ a sua volta promuovere una convergenza dei riformisti”.

Ecco chi sono i nuovi alleati di demichelis: questione morale!

SINISTRA. ANGIUS HA SCELTO I SOCIALISTI, E MUSSI CHE FA? IL SENATORE: ‘BOBO CRAXI? NON C’ENTRA CON SUO PADRE’

(DIRE) Roma, 4 mag. – Gavino Angius ha gia’ scelto: “Resto fermo al socialismo europeo. La costituente socialista riguarda anche noi”. E Fabio Mussi? L’ex leader del Correntone si trova stretto tra le avances dei socialisti da una parte e della sinistra antagonista dall’altra. Il giorno prima dell’ assemblea al Palacongressi che mettera’ in moto “Sinistra Democratica”, il senatore sardo riunisce i suoi in via Cavour, e, anche tra qualche contestazione, da’ la linea. “Io non mi muovo dal documento congressuale. Andremo con i socialisti e poi cercheremo di unire la sinistra con il cantiere di Rifondazione e Pdci”.
L’indicazione all’hotel Palatino non dice piu’ ‘Ds’ e neanche ‘terza mozione’. Solo “senatore Angius”. Al secondo piano, nella sala Cesarini, circa cento militanti animano una discussione che muove, giocoforza, dallo strappo del congresso. La compagna Tomasetti, di Capena, iscritta Spi Cgil, lo dice fuori dai denti.
“Noi ti abbiamo votato tutti. Ma tu hai sbagliato quando hai lasciato il congresso. Le nostre delegate hanno pianto per questo”. E il giovane Francesco Scoppola, a sua volta, spiega: “Non verro’ con te. Restero’ nel Pd per cercare di cambiare le cose. E poi state attenti, la’ avrete De Michelis, lui ‘e’ la questione morale”. Altri compagni guardano piu’ in la’ e mettono in dubbio il cammino verso i socialisti. Luciano Appiani, ad esempio, avverte: “il socialismo non e’ un totem, dobbiamo guardare ad obiettivi piu’ grandi”. E un iscritto di Melegnano invita a “non farsi cooptare. Lo Sdi, poi, e’ piccolo, non ci merita”.

DIRE) Roma, 4 mag. – “Si e’ aperto un dibattito ed hanno fatto una proposta di una costituente per superare anche il nome del Psi- spiega- lo considero uno dei fatti piu’ importanti del panorama politico. Per il semplice fatto- aggiunge- che noi abbiamo detto di non aderire al pd anche perche’ non sara’ con il pse. Bene, li’ stanno i socialisti italiani. E io cari compagni, io non mi muovo da li’, li’ sto e li’ restero'”.
Angius e’ anche piu’ esplicito. “La costituente socialista- dice- riguarda non solo i socialisti ma noi, un pezzo della storia della sinistra italiana che e’ diversa dalla storia di Rifondazione e dalla storia del Pdci. In tutta Europa ci sono formazioni socialiste, riformiste di ispirazione europea e ci sono anche forze di sinistra, di ispirazione comunista, o trotskista, o di estrema sinistra”. Il progetto a cui si lavora e’ quindi in due passaggi paralleli e convergenti.
“Io credo- dice- che se da una parte andranno a raccogliersi in un unico contenitore, come dicono di voler fare, Rifondazione e i Comunisti italiani, e se dall’altra parte noi, che siamo parte del socialismo europeo, ci raccogliamo insieme ai socialisti nella costituente socialista, cari compagni questo significa per la prima volta dopo decenni si realizza una lenta ma progressiva ricomposizione della sinistra italiana. Sarebbe una cosa enorme, di dimensione stratosferica”. E a chi si preoccupa delle ‘compagnie’ che si potrebbero trovare nella costituente socialista, Angius spiega lapidario. “Bobo Craxi non c’entra niente con suo padre- dice- Se qualcuno mi fa il nome di qualche esponente socialista, come De Michelis, non vorrei sgradevolmente rispondere che nel Pd si va dalla corrente di Ciarrapico a Lotta Continua”.

Masin (Rovigo): risposta a Verrecchia

Caro Sergio l’analisi politica  che fai è artefatta e preconfezionata, e non  obbliga  giocoforza a  dire  che via da quello che dici tu gli  altri vogliano solo forza italia.

Sai in quanti saremmo già andati ? Mentre non capisco perchè quanti la pensano come te non vadano con Bobo  Craxi o Boselli. Perchè si vuole  distruggere questa  piccola isola ideale di  socialismo non sinistro ?

Tu ti porterai ( o porterai loro )il simbolo, ma ci sarà sempre  qualcuno che coi  comunisti e con il pd e rutelli e  prodi( i peggiori, anche di berlusconi)non vorrà andare. Per sbaglio ideale  se vuoi, ma in coerenza  con se  stessi.

Un  certo socialismo,  che non è il tuo, non morirà comunque, vedrai.

Arrivati sul molo, per  tornare alla tua  parafrasi,ci siamo  solo accorti che “La costituente”, il nome della nave, non andava  dove  noi  volevamo.

Oppure che  ci portava  dove  voleva  qualcun altro in modo capzioso.

Ma soprattutto che potevano avercela rubata…

Circa  la proposta che  chiedi è intrinseca  alla tua  critica HIC  MANEBO OPTIME.

Forse  che il documento di Rovigo non è una  proposta ?

Tu fingi di non sapere ma  sai di fingere.

Nelle  trattative  delle  prossime elezioni amministrative abbiamo rappresentato l’ala progressista di coalizioni centromoderate, la sinistra di liste di  più  ampio quadro politico ed  acomunista. Abbiamo svolto un  ruolo di  grande ascolto e rispetto, credimi, e soprattutto hanno apprezzato la nostra coerenza. In ogni comune di voto qui in polesine se  vincerà  la  nostra  coalizione  passerà un consigliere del nuovo psi  di cui al documento del bue dell’ultimo consiglio  nazionale.

Il resto  è solo pirateria, sopruso ed anarchia (vedi intervista sul corriere, o varese o convegno in lombardia).

A presto ( e  se sei  democratico dai  la stessa  divulgazione sul sito a  queste  mie righe come al tuo  film ).

Angelino Masin
Segretario Federazione
di Rovigo
( congressualmente  eletto )

Un sondaggio preoccupante. Antonino Di Trapani

A leggere il sondaggio c’è da preoccuparsi se solo lo colleghiamo a quello fatto a cavallo delle Europee del 2004 e che dava al 10% la percentuale di elettori che “prendeva in considerazione “ una lista di Unità dei socialisti . Abbiamo perso in tre anni 3 punti di potenziali elettori, e, comunque,per cronaca, allora il 10 % si tradusse nelle urne in un lusinghiero 2% . Ma quello che allarma ancora di più è che chi ci prende in considerazione dà la sua preferenza a Boselli e a Craxi, considerandoli più coerenti ed adeguati – come si fa a dargli torto – a guidare la possibile nuova aggregazione socialista . Noi come Nuovo Psi vero ( visto che il sondaggio fa confusione e indica anche il “Nuovo Psi “ di Craxi ), appariamo del tutto marginali e poco riconosciuti nel quadro di questa unità , sicuramente per le note differenze di collocazione .
Questo sondaggio dimostra la nostra subalternità ad un progetto di altri – vedi ancora Boselli e Craxi – che sono conseguentemente premiati dalla ricerca demoscopica

IDENTITA’ E AUTONOMIA Per un rinnovato Nuovo PSI

DOCUMENTO DELLA LOMBARDIA            Il V Congresso Nazionale del Nuovo PSI, cade in un periodo di notevoli  difficoltà per il Paese, in una fase di crisi manifesta del panorama politico, in un momento  molto delicato  per la vita del Partito.L’occasione congressuale e, quindi, quella precongressuale accende gli animi e le passioni politiche, e noi Socialisti siamo ben consapevoli di questo, ma l’importante è avere chiarezza politica  e determinazione.   Il Paese è in gravi difficoltà: la crisi è complessa, perché istituzionale, politica ed  economica e ciò non consente al sistema Italia di tenere il passo degli altri partners dell’Unione Europea, che proprio in questi giorni ha celebrato i suoi 50 anni.La crescita è bassa, arranchiamo dietro i parametri di Maastricht e le decisioni di Ecofin la disoccupazione è alta, perdiamo competitività, marciamo ormai a livelli che sono la metà (in percentuale sul PIL) rispetto agli altri paesi europei nostri concorrenti.E’ evidente che il Paese ha urgente bisogno di svolte programmatiche  efficaci   ed incisive, sorrette però da scelte di fondo e assetti politici stabili, che al momento non si intravedono neppure. Infatti l’attuale governo Prodi II, uscito di recente da una crisi che aveva portato alle dimissioni il Presidente del Consiglio, rispetto al primo appare ancora più debole , rissoso e improduttivo a causa della nota eterogeneità della stessa coalizione e per mantenersi in piedi cerca aiuti di qua e di là, ricorrendo sempre più  spesso alla fiducia, in quanto al Senato dispone di una maggioranza risicatissima.La sinistra dogmatica infatti condiziona le strategie di governo e la collocazione internazionale del nostro Paese, che non può che essere su una politica sia Eurpoeista, ma Atlantica.Oggi come oggi, dopo la nefasta stagione di Mani Pulite che portò alla distruzione dei  tradizionali  partiti di governo ( DC e PSI ) , la vita politica italiana è quasi cloroformizzata da un vero e proprio “blocco autoritario” , che vede al centro del sistema politico e delle varie alleanze i soli DS e la Margherita, che cercano di occupare tutto ciò che è possibile in termini digestione del potere.La grave anomalia che ci differenzia dagli altri Paesi occidentali è che partiti della tradizione comunista e post siano al governo del nostro Paese.In Italia esiste una FALSA SINISTRA ,occupata e diretta da volontà politiche con connotazioni illiberali e che punta solo a distruggere o fagocitare i suoi  avversari politici.Ecco la crisi della Sinistra italiana.I  DS  con arroganza tentano di autodefinirsi socialdemocratici, ma non hanno mai avuto il coraggio di affrontare alcun processo di revisione critica dell’esperienza comunista in tutti i suoi risvolti negativi e sopravvivono in una doppiezza politica di fondo, per cui non è possibile politicamente inquadrarli come forza tradizionale della sinistra europea liberale e garantista. 

Il trasformismo nel Partito Democratico non è altro che una riedizione  del compromesso storico  anche questo già distrutto dalla storia.Il partito democratico, già definito dallo stesso ministro Parisi un altro ennesimo vecchio Partito, è un progetto e un paradosso nello stesso tempo perché, non è ancora nato, e già esistono dissensi e tensioni sul terreno della supremazia interna o dell’egemonia  tanto radicalizzata nei post-comunisti.Cosa ancor più grave è che sono emersi negli stessi DS segnali molto chiari che potrebbero portare a fratture o scissioni. Un tempo gli eredi del Partito Comunista erano monolitici e compatti  in nome dell’ideologia e del capo di turno.Le ricadute in termini di assetti politici, governo e governabilità sono catastrofiche e sotto i nostri occhi: la coalizione di governo, falsamente definita “centro-sinistra” è sostenuta dalla grande industria alle Confederazioni sindacali, dalle forze massimaliste della sinistra più estrema e ai no-global. Insomma, un groviglio di idee e posizioni politiche affatto convergenti anzi contrapposte, per cui addio governabilità.Del resto il precario equilibrio politico e di governo che si è instaurato  ha come unico obiettivo la gestione del potere per il potere, ma non ha nulla a che vedere con una vera politica riformista e di centro-sinistra,soprattutto nel settore dell’economia.Disoccupazione,Mezzogiorno abbandonato a se stesso,spesa corrente in aumento, crescita della pressione fiscale per imprese e famiglie, contrazione dei consumi. Questa politica economica impoverisce la società italiana, strangola il ceto medio produttivo, i giovani e il  Mezzogiorno,porta al disastro gli enti locali e i servizi pubblici.Si profilano gravi difficoltà economiche per larghi settori della società italiana e si percepisce una forte reazione di rigetto sia al Nord che al Sud.In questo panorama politico, economico e sociale il Nuovo PSI cosa intende fare, dove vogliamo andare, e con chi?Sono domande serie, alle quali dobbiamo dare risposte chiare e concrete.E’ indispensabile la chiarezza delle idee e delle decisioni da assumere.Non è più possibile tollerare di vivere in un limbo indefinito, essere titubanti, ondivaghi e addirittura inaffidabili nella linea politica.Il Partito va rinnovato e rivitalizzato senza più ambiguità.Questo Partito deve crescere, quindi dobbiamo rinserrare le fila e riprendere la marcia in nome del Socialismo Italiano. Ancora una volta dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare con impegno e abnegazione.Il primo punto a nostro favore è l’IDENTITA’ SOCIALISTA, cui non rinunceremo mai, così come non accetteremo mai uno slogan dell’Ulivo del tipo “ meno passato, più futuro”, perché noi Socialisti siamo orgogliosi del nostro passato, ricco di cultura e di storia, di battaglie di vera sinistra,di esperienze di governo riformiste e liberali. La nostra identità ha le sue radici nel Socialismo Europeo,liberale e riformista di Turati,Rosselli,Saragat,Nenni, Craxi.Saragat si contrappose allo schieramento del fronte popolare ed ebbe ragione, Nenni e Morandi invece vi aderirono e le conseguenze furono disastrose per il PSI. Poi finalmente nel ’56 vi fu la scelta autonomista dello stesso Nenni  e il superamento dell’ alleanza col PCI.Anche oggi  la scelta della nostra linea politica è impegnativa come quella fatta da Saragat negli anni del dopoguerra, cioè di netta contrapposizione al blocco sovietico della cortina di ferro. Se quella fu una scelta epocale basata sulla politica estera oggi è fondamentale una scelta di politica interna ma di dimensione europea per affermare scelte riformiste per una trasformazione epocale della società Italiana già inserita nel contesto Europeo.La stessa esperienza politica di Bettino Craxi non può e non deve essere sottaciuta, bensì rivalutata e spetta solo a noi socialisti. Le strumentalità di Violante sono solo provocazioni. Proprio lui è stato il regista di tangentopoli.  Pur tra luci ed ombre sono tante le intuizioni e le decisioni politiche di stampo riformista e di forte impatto sociale (riforma della scala mobile) che il PSI ha fatto sue negli oltre 100 anni di storia.Bettino Craxi appartiene di diritto alla storia del socialismo italiano e dell’Italia così come a quelle europee insieme a Mitterand e Willy Brand, e noi intendiamo portare avanti le nostre lotte nel suo esempio. Nessuno deve riabilitarci o restituirci l’onore, semmai sono gli altri che hanno bisogno di fare i conti con il loro passato.Certo la questione socialista deve essere prioritaria nella nostra agenda politica, siamo aperti al dialogo con i Soicalistsi presenti nei diversi schieramenti, ma nella chiarezza e tenendo ben saldi identità ed autonomia.Ai compagni dello SDI diciamo chiaramente che non condividiamo la loro collocazione nell’attuale falso centro- sinistra e che contrariamnete a quanto sostengono neppure li vediamo interessati alla lotta politica per scomporre un quadro che garantisce loro solo insignificanti rendite di posizione.L’unità dei Socialisti è indubbiamente un richiamo sentimentale di forte pregnanza; ciò però non deve essere confuso con il ragionamento politico, che viceversa deve tenere conto dell’attuale sistema bipolare e delle diverse collocazioni che in questi anni i Socialisti hanno assunto.Noi del Nuovo PSI abbiamo assunto una collocazione Politica, non dettata da opportunismi del momento, ma perchè convinti che la CDL rappresentasse la continuità del valori Laici, Socialisti e Riformisti; eravamo e siamo convinti che questa fosse la valida alternativa a questa FALSA SINISTRA.La costituente socialista che non è in grado di dire con chiarezza No al PD, No all’ingresso del nuovo soggetto socialista in questa falsa sinistra, No al Governo Prodi.Dovrebbe dire invece, con solare chiarezza, Si all’allargamento verso i riformisti della Casa delle Libertà.Ecco perchè affermiamo che questa COSTITUENTE, che porterebbe il Nuovo PSI a confluire nello SDI o in un soggetto organico al GOVERNO PRODI e a questo falso centro sinistra, è UN IMBROGLIO, a cui non possiamo che dire NO!       

Diciamo invece SI e con convinzione ad una VERA Costituente che conduca all’unità di TUTTE le anime socialiste ma lo SDI deve saper rinunciare all’alleanza con questa sinistra massimalista ed assumere una chiara posizione di netto rifiuto di questo sistema bipolare contrario ai valori ed al pensiero socialista riformista.

         Non abbiamo mai barattato quei valori che per noi sono irrinunciabili: identità ed autonomia.Noi socialisti non siamo in vendita nè intendiamo cedere a chi, senza avere alcun titolo vorrebbe illegittimamente occupare lo spazio politico che ci spetta di diritto, lo spazio del socialismo Italiano.Certamente il paese è stanco, il gruppo dirigente è incapace di risolvere i problemi di un paese, si industrializzato ma chiamato anche a competere in una realtà di mercato globalizzato e tecnologicamente avanzato.Dobbiamo proporci un obiettivo più ambizioso, ricreare la sinistra in Italia con i suoi caratteri tradizionali libertari, garantisti e di giustizia sociale e questa sarà una lotta ancora più dura perché deve inevitabilmente passare attraverso la sconfitta dei DS.Solo da un processo liberatorio traumatico può nascere una autentica sinistra: la frantumazione dei DS e il fallimento del Partito Democratico.La nuova forza Socialista deve tendere ad un patto generazionale, non necessariamente anagrafico, che svincolato dai ricatti dei Socialisti della Prima Repubblica, individui i bisogni emergenti e fornisca le risposte che possono rendere il nostro Paese competitivo.Ecco il grande momento riformista che dobbiamo cogliere: il paese ha bisogno di una serie di riforme rivitalizzanti e mirate allo sviluppo del sistema economico nazionale, ivi compreso il mezzogiorno,  all’aumento di competitività delle imprese, alla salvaguardia ed al miglioramento delle nostre posizioni.Noi socialisti possiamo formulare una proposta di politica economica precisa ed alternativa a quella del governo Prodi, sforzandoci di coniugare sistema di mercato ed equità sociale:  

– riforma della pubblica amministrazione;– riforma dei meccanismi di spesa, ivi comprese le pensioni;– riduzione della pressione fiscale per imprese e famiglie;– flessibilità di salari ed orari di lavoro nel mezzogiorno;– ripresa qualificata, non indiscriminata, degli investimenti pubblici e dei servizi;– adeguata politica delle privatizzazioni, senza svendite a chicchessia;– infrastrutture moderne e funzionali (strade, ferrovie, aeroporti, telecomunicazioni ecc);– costo del lavoro: flessibilità ed incentivi fiscali;– riforma del sistema del welfare, rivedendo le prestazioni tradizionali alla luce della nuova situazione demografica e nell’obiettivo di evitare contrapposizioni tra anziani e giovani, tra nord e sud e aggiornamento dello Statuto dei lavoratori.Tali interventi hanno la finalità primaria di accelerare e vivacizzare la ripresa economica del Paese per equipararla nell’immediato agli altri paesi europei e non. Il Nuovo PSI non deve ripetere gli errori del recente passato: l’alleanza elettorale suicida con la Nuova DC , l’uscita di Bobo e Zavettieri, le diatribe sul simbolo, ma soprattutto vi deve essere certezza della linea Politica, che non può più essere ambigua e inaffidabile.Ora più che mai dobbiamo essere aperti al dialogo ed alle alleanze con tutti gli interlocutori liberali e democratici che ci hanno consentito la rinascita del partito dopo lo scioglimento del ’94, il 2% alle Europee ed il radicamento negli Enti Locali. Con la Casa delle Libertà abbiamo temi di comuni obiettivi politici ed inoltre la garanzia di conservare la nostra identità ed autonomia.Noi riteniamo non più rinviabile la riorganizzazione del Partito nei termini sopra descritti, perché è giunto il momento di liberarci dai bizantinismi del passato e rispondere al meglio alle richieste della gente comune.Se vogliamo crescere e, lo dobbiamo, è necessario ricoquistare il territorio, andando a porre la bandierina del nostro Partito in ogni Comune, essere più vicini ai compagni di base, ai simpatizzanti, a chi intende avvicinarsi a noi per le nostre idee e le nostre iniziative politiche.          

            Noi ci sentiamo ancora in grado di tenere alta la bandiera del Socialismo italiano, abbiamo grinta, determinazione,voglia di innovare,spirito di iniziativa e queste doti abbiamo il dovere di portarle all’esterno, cercando di dare un contributo forte per la costruzione di un domani migliore per le future generazioni.in tutti questi anni abbiamo lottato per mantenere alta la tradizione del GAROFANO:non possiamo rinunciare adesso, non possiamo perdere il nostro simbolo, solo perchè alcuni modesti interessi di parte lo vogliono SVENDERE. 

Primi Firmatari  Riccardo Albertini (milano)Bruno Rubes (monza)Roberto Formaggia (milano)Alfredo Di Lisa (milano)Angelo Giglielmo (lecco)Orazio Adorni (cremona)Mauro Alzini (mantova)Massimo Stefanetto (monza)Franco Spedale (brescia)Edmondo Piombino (milano)Franco Rotelli (bergamo) Seguono altre firme        

Dialogare con chi ci vuole morti? Mauro Del Bue

Ci sono tanti dialoghi che si possono intessere in politica per ricercare l’unità. Quello fondato sulla pari dignità, come ai tempi della Dc e del Psi, quello tra “chi sta sopra e chi sta sotto”, come diceva Turati, e cioè quello tra socialisti e comunisti ai tempi del fronte popolare e dell’unità d’azione, fondato sulla subalternità degli uni agli altri. Non mi è mai capitato di assistere a un dialogo per costruire l’unità tra un soggetto che intende far morire quell’altro. Pare che stia capitando questo. A Reggio Calabria “I socialisti” di Saverio Zavettieri hanno avanzato l’ennesino ricorso contro la presentazione del nostro simbolo. Meno male che è stato respinto. Capisco i compagni calabresi del Nuovo Psi e i loro giusti risentimenti. Possibile sederci dietro un tavolo per la Costituente socialista con chi si è posto il problema di farci sparire? Giusto che De Michelis pretenda spiegazioni innanzitutto da Boselli.

On. Mauro Del Bue

La lista di Varese è una scelta locale

Leggo con vivo stupore che a Varese si sarebbe compiuta una scelta Politica che, condivisa con il livello Regionale, sarebbe stata avallata dal Segretario Nazionale Gianni De Michelis.
Lo stupore è inizialmente legato al fatto che esista una Federazione.
Dopo l’uscita dal Partito dell’On. Buffoni, infatti la Federazione di Varese ha visto solo un paio di Comuni presenti, tant’è che il Segretario Provinciale di Varese rappresenta il Comune di Busto Arsizio (che è il suo) e basta.
Il secondo fatto di stupore è legato alla forzatura che una vicenda assolutamente locale e pertanto legittima, assuma una valenza Nazionale.
Alcuni Socialisti del Nuovo PSI della Provincia di Varese inseme ad alcuni ex SDI, così mi pare sia il Consigliere Comunale di Varese e “portavoce” della Costituente Varesotta, hanno deciso di fare un percorso elettorale, utilizzando un simbolo che può indurre un maggior richiamo e magari qualche “fraintendimento”.
Fatto questo, ripeto, assolutamente legittimo e utile.
Il nostro è sempre stato un partito aperto alle diverse situazioni elettorali, non v’è ragione per cui a Varese, alle elezioni provinciali il NUOVO PSI, modificando il proprio simbolo, non si ponesse in una competizione “fuori dai Poli”.
Questo è da ricondursi quindi ad un fatto tecnico di “speculazione” elettorale e non quindi ad un fatto politico.
Né mi risulta che il Congresso del Nuovo PSI, che se non sbaglio dovrà celebrarsi a Giugno, abbia deliberato “il fatto”, né tantomeno De Michelis, che è in ordinaria amministrazione può pensare di compiere atti che non sono nella sua facoltà.

Diliberto ha sancito la fine della costituente SOCIALISTA

Il Congresso di Diliberto ha chiarito una volte e per tutte, se ve ne fosse stato bisogno, la fine della “FALSA COSTITUENTE SOCIALISTA”.
Questo è stato l’ultimo, penso questa volta non solo in senso temporale, ma anche politico, atto del Segretario De Michelis.
È ovvio che quello che inizialmente si prospettava come una novità possibile nel panorama politico italiano è naufragata dopo neanche una settimana.
Non per fare la Cassandra di turno, ma era tutto previsto e prevedibile.
Cercherò di spiegare il perché.
Innanzi tutto il primo passaggio è stato il doppio Congresso DS e Margherita; due partiti che si stanno preparando alla formazione del nuovo Partito Democratico.
Credo, che sia solo dialettica interna la collocazione di questo Partito nell’ambito Europeo; penso infatti che in una Europa in trasformazione tutto questo conti relativamente.
Anche la Francia sotto certi aspetti ci può dare spiegazione (era più a sinistra Segolene o Sarko?).
L’elemento centrale è la formazione di un nuovo Partito che definirei senza dubbio di “massa e moderato”.
Questo implica almeno tre conseguenze:
la prima è che necessariamente un partito di massa occupa spazio e nel momento in cui è anche moderato è evidente che ridurrà polpette i partitini satelliti.
La seconda che consegue direttamente dalla prima è che i “partitini”, soprattutto quelli meno moderati o se vogliamo chiamarli con il loro nome, “RADICALI”, sono obbligati a coalizzarsi.
Questo è quanto sta avvenendo dopo il Congresso del PDCI, con una ulteriore conseguenza per gli avventurieri della “Costituente”. Con chi andranno avanti? Da soli e saranno schiacciati? Con Diliberto, Bertino..tti, Pecoraro, MUSSI SALVI ed ANGIUS ed altri?sSranno costretti ad entrare nel P.D.?
A rendere ancora il tutto più caotico si aggiunge il buon Del Turco, che dopo aver liquidato il PSI (ricordate?) adesso vuole liquidare lo SDI, fondando una corrente interna che dichiara necessario il passaggio e l’ingresso di QUESTI Socialisti nel Partito Democratico.
La terza conseguenza è che tutto quello che accade da una parte si ripercuote specularmene sull’altra.
È quindi assai probabile che si giunga ad una Federazione della CDL.
Certo oggi si leggono posizioni diverse, in parte tattiche, in parte motivate, ma in un sistema BIPOLARE, come quello nel quale siamo, questo sarà inevitabile.
Ecco perché la “COSTITUENTE” è una GRANDE BALLA, che certamente colpisce il sentimento ma che non può trarre in INGANNO.
È un processo morto defunto, finito.
È l’ennesima cantonata (per dare ancora la buona fede politica) del Segretario De Michelis, che dopo l’adesione all’UDR di Cossiga, dopo la Federazione di Centro, dopo la crisi di Governo, dopo il patto con Casini, dopo il tentativo di aderire alla RNP, adesso, una volta rimasto solo, si è buttato di la!
La COSTITUENTE è solo il primo passo verso l’adesione organica al PARTITO DEMOCRATICO.
Spero di sbagliarmi.

La stranezza di un bilancio approvato e mai visto

Durante l’ultimo Consiglio Nazionale dello scorso 31 Marzo, ci siamo visti approvare tra le altre cose un Bilancio, in fretta e furia senza neanche averlo mai visto.

Solo pochi voti contrari!

Mi chiedo perchè la necessità di far passare di soppiatto un Bilancio che non dovrebbe avere segreti?

Forse perchè diventerebbero difficili da spiegare le “liquidazioni” fatte a Zavettieri (ultima dopo quelle degli anni precedenti fatte a Spano, Signorile etc)?

O forse perchè bisognerebbe spiegare alcuni contributi “straordinari”, a Federazioni, ce ne sono almeno TRE (3) che hanno così potuto giustificare un cambio di rotta?

O ancora diventerebbe difficile giustificare i “rimborsi” di coloro i quali, avendo già uno stipendio per fare un lavoro, non avrebbero motivo alcuno di avere un ulteriore rimborso vista l’esigua sostanza delle nostre casse?

 Ma la cosa che sarei curioso di sapere è cosa guadagna un addetto stampa del Nuovo PSI?

Socialisti Italiani: fatto ricorso contro liste Nuovo PSI!

Come era stato annunciato ed era ampiamente prevedibileè iniziata la campagna-ricorsi contro il simbolo del NUOVO PSI. A Reggio Calabria il primo round  è nostro. 

 

 

                               Come era stato annunciato ed era ampiamente previsto, Saverio Zavettieri ha proposto ricorso alla Commissione Elettorale Circondariale di Reggio Calabria  per far escludere dalla competizione elettorale del 27 e 28 maggio 2007 la lista del Partito Socialista NUOVO PSI continuando a sostenere che Gianni De Michelis non è il Segretario del Partito e presentando a sostegno della propria tesi la sentenza del TAR di Catania, ma guardandosi bene dal presentare la sentenza del Tribunale Civile di Roma che facendo piazza pulita di ogni equivoco ha restituito  sede, simbolo e cassa all’attuale legittimo Segretario.  

                               In previsione del ricorso si è proceduto, con l’aiuto del Coordinatore Nazionale Stefano Caldoro, a predisporre delle note difensive che sottoscritte dai presentatori della lista comunale (Leonardo Del Giudice e Gaetana Maria Alvaro) sono state depositate presso la Commissione che, rigettando il ricorso, così si è espressa: “….la Commissione prende, quindi, in esame il ricorso presentato dall’on. Saverio Zavettieri, Segretario Nazionale de “I Socialisti Italiani”, nonché dal Signor Giampaolo Catanzariti nella qualità di Segretario Provinciale del medesimo partito che, tra l’altro, esibiscono copia della sentenza n. 2380/06 del Tribunale di Giustizia Amministrativa della Sicilia, sezione di Catania, di cui, questa Commissione ritiene di non dover tenere conto essendo la decisione odierna contestualizzata in situazione totalmente diversa rispetto a quella esistente nell’anno 2005, allorquando si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Messina. In particolare non appare, nella competizione attuale, che sussista un pericolo concreto per l’elettore di “confusione” nonostante l’utilizzo del simbolo, peraltro in forma composita, del Nuovo PSI, utilizzo ancora subiudice. 

                               Si annuncia, comunque, un ulteriore ricorso da parte di Zavettieri al Tar calabrese. Per quanto ci riguarda siamo sereni e tranquilli e sperando in una sentenza positiva anche da parte del Tar invitiamo tutti i nostri candidati e i nostri iscritti a continuare la campagna elettorale, senza farsi distrarre da questi giochetti che puntano certamente, come obiettivo massimo, a cancellarci dalla scheda elettorale, e come obiettivo minimo a mantenerci in uno stato di precarietà a tutto danno del risultato elettorale che deve essere comunque un risultato splendido.  

                                                

Giovanni Alvaro                                                                Commissario di Reggio Calabria                                                                                                                             Membro Direzione Nazionale 

lì 30.04.2007

Contestazione del Congresso Provinciale di Milano

                                                                   Al  Segretario  Nazionale

                                                                                                 Gianni De Michelis

 

                                                                                           Al Coordinatore Nazionale

                                                                                                Stefano Caldoro

 

                                                                                           Al Responsabile Nazionale Enti Locali

                                                                                                Antonino Di Trapani

 

                                                                                           Al Segretario Regionale della lombardia

                                                                                                Antonio Perini

Atto di contestazione del congresso provinciale di Milano / Monza eBrianza

 

Preso atto che l’ultima assemblea congressuale svoltasi a Milano si è autodefinita “ Congresso Provinciale di Milano e di Monza Brianza “ , mi sembra doveroso precisare quanto segue:

 

1)      che il congresso della nuova e recentissima Provincia di Monza e della Brianza non ha potuto celebrarsi in forma autonoma in quanto non sussistevano le condizioni organizzative minime e tali da giustificare un serio e costruttivo dibattito politico, così come a suo tempo da me personalmente comunicato alla compagna Diana Di Giacomo.

2)      Che stante questa fondamentale premessa, non sussistevano pertanto e di conseguenza le condizioni affinché iscritti e militanti di Monza e Brianza  venissero rappresentati, sia politicamente che organizzativamente, da un congresso, quello di Milano, che non risultava né risulta territorialmente competente.

3)      Che questa presunta quanto arbitraria rappresentanza della Provincia di Monza/Brianza, è stata illegittimamente celebrata sulla base di un tesseramento inesistente o artificioso  e di fatto  non corrispondente ai veri iscritti già tesserati degli anni precedenti.

 

Se analizziamo poi il numero delle iscrizioni di Milano, corre obbligo sollevare qualche forte dubbio di correttezza numerica con riferimento ai voti di Lista ottenuti dal N.PSI  alle elezioni amministrative 2006 di Milano.

Lo stesso Presidente della commissione di garanzia del tesseramento di Milano e provincia, Silvano Spingardi, mi ha comunicato di non aver mai visto né sottoscritto alcun elenco degli iscritti che avrebbero dovuto costituire la platea congressuale.

Mi vedo quindi costretto a contestare gli adempimenti ed i risultati politici ed organizzativi scaturiti da tale congresso e ciò, ed a maggior ragione, in funzione del prossimo Congresso Nazionale di giugno che dovrà sancire in maniera chiara ed inequivocabile la futura linea politica del N.PSI.

 

Congresso Nazionale che dovrà, questa volta, celebrarsi con una platea congressuale certa e legittimata.

 

    

Bruno Rubes – direzione nazionale N.PSI

 

P.S.  pare che anche in altre province lombarde si siano prodotti problemi sul tesseramento con possibili involontarie o volontarie mancate iscrizioni.

 

li 23/4/2006

LA STORIA INFINITA !

  

In questi mesi, sul sito del Partito sto leggendo molte storie appassionate di compagni del Nord e del Sud del nostro paese. Anch’io potrei raccontare la mia lunga storia, dal PSI al N.PSI passando per i 7 garofani ma non voglio imbrodarmi o sembrare nostalgico.

Una storia però le accomuna tutte ed è la storia di tanti socialisti che dopo il ’92 si sono piegati su se stessi, frustrati ma non umiliati. La storia di quei pochi attivisti rimasti che non hanno intravisto nello SDI od in Forza Italia la loro casa, che non hanno migrato in altri partiti alla ricerca di una collocazione personale ( e credetemi, non sarebbe stato affatto difficile) ma sono rimasti, forse per uno stupido orgoglio Socialista ad attendere gli eventi, ad attendere il ritorno del “Garofano”.La storia di tutti quei compagni che sono ritornati con coraggio nelle strade e nelle piazze, orgogliosi del proprio vecchio “stemmino”, a raccogliere ingiurie ed offese, in primis dai compagni dello SDI e dai post comunisti. La storia di tanti elettori socialisti che rivedendo il simbolo del garofano sulla scheda elettorale sono tornati a porvi una croce sopra e di quelli traditi dal simbolo “socialisti uniti per l’Europa “ che hanno creduto nella riunificazione di tutti i socialisti. La nefasta storia dell’ultimo congresso di “combattenti e reduci” dove l’imperativo era ed è stato “Resistere !”Resistere contro l’ennesimo brutale attacco per distruggere il N.PSI perpetrato da questa falsa sinistra per mano di compagni che avevamo accolto in casa nostra, con indicibile entusiasmo, al congresso del 2001.La pessima storia di un simbolo a mezzo con
la D.C. che ha nauseato i nostri elettori e gettato nello scoramento i nostri militanti, anche i più tenaci.
Personalmente, sono stato da sempre fortemente critico della nostra alleanza con
la C.d.L. per il fatto che i nostri voti andavano bene laddove ve ne era bisogno e quando non servivano, non servivano neppure i socialisti del N.PSI. Che per loro, dovevamo crescere ma non troppo e quindi nessuna o pochissima visibilità nelle varie giunte.
Sono invece sempre stato sostenitore dell’unità socialista affinché i socialisti contassero di più ed in questa direzione, sin dal lontano 2001, nelle mie realtà locali, ho cercato i compagni dello SDI per formare  Liste amministrative comuni, in piena autonomia e fuori dai poli. Le risposte sono sempre state : Noi siamo con l’Ulivo e Voi state con i fascisti.  Ora, ci troviamo di fronte ad una nuova storia, quella di una ipotetica quanto purtroppo improbabile “Costituente “ ma dobbiamo cercare di non sbagliare ancora perché potrebbe diventare una storia da archiviare definitivamente. La nostra!La questione dovrebbe essere molto semplice ( ma si sa, le cose troppo semplici non vanno mai bene, bisogna condirle con un poco di alchimia politica) e la traccia l’hanno indicata i nostri parlamentari e molti altri compagni:1)     La attuale collocazione dello SDI non ci va bene !2)     La posizione dello SDI sul sistema elettorale non ci va bene !Lo SDI interrompa l’alleanza con il governo Prodi e con questa sinistra massimalista, rinneghi questo sistema bipolare “ Bastardo” ( per dirla con le parole di Gianni ) che non coincide con i valori del socialismo riformista e poi possiamo parlare di Costituente. A queste semplici considerazioni  servono solo semplici risposte.Se le questioni sul tappeto sono realmente queste, se non vi sono secondi fini, non servono delegazioni di costituente ma semplici risposte. Se ci troviamo invece di fronte ad un cambiamento di rotta e ad un  nuovo percorso politico, la parola deve inevitabilmente  passare a tutti gli iscritti che non sono buoni solo per portare acqua ma che hanno il sacrosanto diritto di esprimersi con il loro congresso. 

Bruno Rubes – direzione nazionale    

Lettera del dipartimento comunicazione del Nuovo Psi all’’attenzione delle società nazionali di sondaggi politico-elettorali

Oggetto: rettifica della posizione politica nazionale del Nuovo Psi

Chiediamo cortesemente di tenere presente che la posizione politica nazionale del Partito socialista Nuovo PSI è fuori dai due schieramenti, sia quello del centro-destra che quello del centro-sinistra.
Tale posizione è stata sancita dal voto della Direzione Nazionale, nel mese di luglio 2006, ed ovviamente non può non essere tenuta in debito conto per l’effettiva validità di un sondaggio politico, cosa che peraltro sta già avvenendo per l’analoga posizione di altri soggetti politici, quali l’ UDC.
Chiediamo pertanto la rettifica dei sondaggi regressi e contestualmente chiediamo che tale nostra posizione sia tenuta in giusto conto per i sondaggi eventualmente in fieri.

Cordiali saluti