L.ELETTORALE: CALDORO (NPSI), DOPO LA RIFORMA IL VOTO

L.ELETTORALE: CALDORO (NPSI), DOPO LA RIFORMA IL VOTO
(ANSA) – ROMA, 20 NOV – ‘Se si crea il clima favorevole per affrontare il dibattito sulla riforma della legge elettorale, e’ bene mettere in campo ogni tentativo per giungere ad un accordo il prima possibile’. Lo afferma Stefano Caldoro, segretario del nuovo psi.
‘Ancora una volta berlusconi ha delineato i punti sui quali sviluppare l’intesa. E’ necessario – aggiunge – lavorare su un sistema di tipo proporzionale che valorizzi e garantisca le diverse identita’ che in questi anni hanno animato il progetto della Casa delle Liberta’, pur salvaguardando la governabilita”.
‘Come sempre e’ accaduto nella storia parlamentare sarebbe opportuno – conclude Caldoro – tornare al voto subito dopo l’approvazione della nuova legge’.(ANSA).

Apc-BERLUSCONI/ CALDORO: NUOVO PSI PRONTO A PROCESSO UNITARIO

Apc-BERLUSCONI/ CALDORO: NUOVO PSI PRONTO A PROCESSO UNITARIO
Idea Cavaliere rappresenta importante novità

Roma, 19 nov. (Apcom) – “L’idea di Silvio berlusconi rappresenta una importante novità e merita di essere seguita con forte interesse dalle forze di ispirazione moderata e riformista”.
Lo sottolinea in una nota Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi.

“Di fronte a questa novità – prosegue – il nuovo psi, nella sua chiara identità e nella sua vocazione riformista ed autonomista, parteciperà ai processi federativi ed unitari che si sviluppano nella Casa delle Libertà“.

CDL: CALDORO (NPSI), FINI E CASINI SI FERMINO

(ANSA) – ROMA, 18 NOV – Le posizioni di Alleanza Nazionale e l’Udc sono utilizzate dall’Unione per attaccare berlusconi.
Questo dovrebbe bastare per consigliare a Fini e Casini di fermarsi’. Lo dichiara Stefano Caldoro, segretario Nazionale del nuovo psi.
‘Mentre il governo Prodi perde la maggioranza politica – aggiunge – la Casa delle Liberta’ deve presentarsi unita e con la leadership di berlusconi che, come riconoscono tutti, non ha alternative’.
‘Si e’ troppo parlato della federazione dei partiti moderati liberali e riformisti della Cdl, ora e’ il momento di realizzarla. Non dobbiamo dimenticare – conclude Caldoro – che la stragrande maggioranza di cittadini vuole la caduta di Prodi e nuove elezioni’. (ANSA).

FERMARSI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

                        La fine della partita giocata al Senato della Repubblica, anche se a Prodi si è concesso il piacere dell’approvazione della legge finanziaria in prima lettura, e la speranza di continuare a vivacchiare alla guida del Governo, ha sancito in modo plateale (i giudizi espressi da Dini sono veramente tranchant) la fine della maggioranza che finora ha sorretto Prodi. Parecchi si domandano perché Dini ha voluto salvare il Governo, votando la finanziaria) e immediatamente dopo annunciarne la sua irreversibile ed imminente morte.

                        Si può non essere d’accordo, ma negli atteggiamenti di Dini, dal suo punto di vista, non c’è alcuna contraddizione. Egli ha voluto scindere il momento della dotazione al Paese della legge finanziaria per l’anno che viene, dal giudizio politico severo sul Governo e sul suo esaurito corso. O più semplicemente ha voluto mettere in evidenza che il Governo non va a casa per un’imboscata sulla legge finanziaria, ma ci va per la decisione netta, chiara e precisa assunta da chi, con il suo atto, tronca il ‘tirare a campare’ dell’allegra compagnia meglio conosciuta come ‘armata Brancaleone’, o perché non ne poteva più del tira e molla della sinistra antagonista, radicale e parolaia. Sapere se la motivazione vera sia questa,credo che debba interessare poco. 

                        Quel che deve interessare è, da una parte, il fatto che si chiuda una fase, densa di guasti per il Paese, e può e deve aprirsene un’altra; e dall’altra una rivisitazione dello stato della coalizione. E’ assurdo, infatti, che dinanzi ad uno scenario nuovo, determinato da quello che può definirsi la punta dell’iceberg, si avvii (sembra la legge del contrappeso) un processo di distinguo, fughe in avanti, ricerche di iniziative solitarie e giochi individuali da parte dei singoli alleati della CdL che, oggettivamente, diventano le ciambelle di salvataggio di un centrosinistra oramai a pezzi.

                        Perché questa corsa al masochismo? Perché non fermarsi e riflettere? E’ urgente e vitale per l’intera alleanza, farlo. La fase che si apre, infatti, è aperta ad ogni sviluppo: dipende anche da noi la sua evoluzione o la sua involuzione.

                        E’ necessario quindi, in primis, smetterla di fare come quegli eredi che, a babbo ancora vivo, si accapigliano attorno al letto del presunto moribondo per accaparrarsi l’eredità. Per questo non c’è notaio che tenga, né possono esistere investiture da delfino. Il leader che potrà aspirare a sostituire Berlusconi, quando sarà, deve anzitutto diventare punto di riferimento, per capacità, carisma e atteggiamento unitario, dell’intera coalizione o almeno della sua grande parte.

                        Secondo: bisogna passare da subito a dare corpo alle scelte politiche delle settimane passate, realizzando la Federazione dei partiti moderati, senza farsi condizionare dagli sbocchi di appartenenza europea. Siamo in Italia, e in Italia quel che importa, in questo momento, è la costruzione di un unico centro decisionale, e aprire nuove prospettive alle forze moderate.

                        Terzo: contribuire a modificare la legge elettorale esistente (il porcellum) inserendo due necessarie correzioni. Le preferenze nella scelta dei candidati, liquidando la vergogna che tutto sia deciso razionalmente dai partiti, ed inserendo il premio di maggioranza anche al Senato da conteggiare nazionalmente. Questa seconda scelta può non risolvere il problema delle differenti maggioranze nei due rami del Parlamento, e quando ciò dovesse verificarsi, si può individuare la maggioranza che deve governare il Paese con la somma dei voti di Camera e Senato.

                        Ma, per carità, fermiamoci, prima che sia troppo tardi.

           

                                                                                                       Giovanni ALVARO

                                                                                              Direzione Nazionale Nuovo PSI

Reggio Calabria, 18.11.2007

SICUREZZA: CALDORO; CDL UNITA, ORA EMENDAMENTI COMUNI

(ANSA) – ROMA, 5 NOV – ‘La Casa delle Liberta’ dimostra di essere compatta nell’affrontare una delicata questione e offre la sua disponibilita’ a dialogare se il testo dovesse prevedere significative modifiche’, afferma Stefano Caldoro dopo il vertice della Casa delle Liberta’ sulla sicurezza. Il segretario Nazionale del nuovo psi, a Napoli per impegni di Partito, ha partecipato telefonicamente ai lavori.
‘Le norme proposte dal governo Prodi sono insufficienti e al momento – aggiunge – non ci sono le condizioni per sostenere questo decreto’.
‘E’ opportuno, ora – conclude Caldoro – presentare emendamenti comuni della coalizione in Parlamento’.(ANSA).

L’italia ha bisogno dei Socialisti?

Strano Paese l’Italia.

Ti svegli una mattina e ti accorgi che il problema è emerso repentinamente perché e accaduto che una povera signora sia stata aggredita e massacrata da uno sbandato proveniente dall’est.

E siccome il tam tam mediatico scatena l’indignazione popolare ecco allora che la nostra classe dirigente politica scopre il problema.

E via così adesso per una settimana si parlerà di Tor Bella Monaca, di Fini che è andato a raccogliere qualche voto in più, di Veltroni che dirà qualche Veltronata, del pacchetto sicurezza che Amato in 24 ore ha preparato e fatto, di Rutelli che chiede alla CDL di votarlo.

E poi tra una settimana emergerà qualcos’altro, che ne so, che il pane è troppo caro e allora via con la ripetizione di un copione già visto, in cui si cambiano solo i fattori.

Ma com’è possibile che la Politica sia scaduta così tanto?

Chi di noi non si è chiesto come mai hanno tollerato che gente potesse vivere in uno stato di degrado e abbandono in case fatte di cartone dove dormono in dieci, nelle quali non è garantita la minima dignità di sopravvivenza, la minima igiene, la minima condizione di civiltà ancor prima che la possibilità che sia rifugio di criminali?

Credo tutti noi che abbiamo visto quelle immagini nei telegiornali!

Eppure hanno consentito e consentono situazioni simili e numerose in tutte le città.

Tutto questo si chiama ipocrisia; è l’ipocrisia politica di una classe sociale-politica che si definisce sinistra, che ti accusa di squadrismo, di fascismo e quant’altro suscita aspetti negativi nella coscienza di ognuno di noi, se affermiamo che in Italia ci deve essere più legalità, che gli extracomunitari clandestini devono essere cacciati, che abbiamo il dovere di sentirci sicuri e difesi a casa nostra, che seppur tolleranti non accettiamo che ci vengano imposti da altri pensieri, azioni, che ci vengano stravolte abitudini.

Eppure in Italia la falsa Sinistra ci ricorda sempre le solite cose; si sono perfino inventati di dare il voto agli extracomunitari per decidere ci dovesse essere il capo del PD!

Nessun progetto per il futuro, solo una rincorsa ad accattivarsi il voto, afinalisticaente, o meglio con il sol fine di Governare secondo una logica del mantenimento del potere.

Ma è mai possibile che Veltroni non si sia accorto delle condizioni della sua città? Aveva paura di essere impopolare?

Questa èla differenza tra essere dei grandi Statisti e dei mediocri politici.

Craxi non ebbe paura di scontrarsi con gli Americani, che pure erano dei nostri grandi alleati, quando ritenne che questi cercarono di influenzare eccessivamente la nostra Politica, non ebbe paura a togliere la scala mobile; non ebbe paura dell’impopolarità!

Numerosi possono essere anche gli esempi esteri che mostrano che la Politica è davvero cercare di fare il bene del proprio Paese.

Questo deve essere uno dei nostri impegni, quando a breve, saremo chiamati a Governare nuovamente l’Italia, questo deve essere il principale punto programmatico che la CDL deve avere.

Non guardare la popolarità, ma fare le cose necessarie.

Abbiamo bisogno di riforme strutturali, che partendo dallo snellimento della burocrazia mettano l’amministrazione dello stato e degli enti nella condizione di risolvere i problemi.

Le Regioni si interessano solo di rimborsi sanitari, e obbligano gli Ospedali a creare o negare le malattie a seconda delle finanze disponibili; le Amministrazioni Provinciali fanno solo rotonde, almeno nel Nord, nel Sud forse neanche quelle; i Comuni si inventano le piccole Aziende Municipalizzate per fare non so cosa.

L’antipolitica non è nient’altro che lo sdegno del cittadino che si accorge che c’è una classe politica inetta, inefficiente, spesso incapace; che lascia crescere baraccopoli nei centri della città e che poi li abbatte quando è troppo tardi e quando diventa impopolare non farlo!

Questo deve essere un nostro compito, a tutti i livelli: parlare un linguaggio nuovo, della chiarezza, della progettualità; in questo possiamo e dobbiamo essere nuovi.

Su questo dobbiamo fare una scommessa verso tutti, e su questo sono convinto che l’elettorato ci darà ragione.

Perlomeno questo è quanto noi possiamo fare e quanto dipende da noi.

Il resto per ora è molto lontano e indipendente dalla nostra volontà.

Certo molto si sta facendo, forse non abbastanza, ma molto c’è da fare.

Dobbiamo dimostrare di essere una forza necessaria, che porta idee nuove che è aperta al futuro, non soltanto utile ai fini elettorali; diversamente il nostro rischia di essere un progetto che naufraga ancor prima di partire.

Non ci interessa eleggere un gruppetto di Parlamentari, ma viceversa costruire una linea politica nuova moderna riformista; ci interessa costruire un percorso che porti sviluppo, crescita, che consenta a chi sta peggio di stare meglio e  a chi già sta bene di consolidarsi.

Non so se l’Italia ha bisogno ancora dei Socialisti, così come noi abbiamo vissuto negli anni scorsi, mi auguro di si; penso però e sono sicuro che in Italia c’è bisogno di qualcosa di nuovo, che sappia trovare con decisione soluzioni serie e ragionevoli; che sappia porre lo Stato con autorevolezza al centro delle Istituzioni, che i cittadini vivano lo Stato come un qualcosa di integrante alla loro vita e non come ad un nemico da cui difendersi.

Solitamente i Socialisti sono riusciti ad interpretare i malumori del Paese.

Insieme dobbiamo continuare a farlo

Sicurezza: Spedale, non possono esserci provvedimenti se manca autorevolezza dello Stato

“Troppo facili e troppo comodi gli appelli rivolti alla CDL di votare il pacchetto sicurezza; così come superficiale appare il richiamo che il ministro Amato rivolge alla CDL definendola irresponsabile”. Lo sottolinea Franco Spedale, vice segretario nazionale del Nuovo Psi.
“Il rischio di una ribellione dei cittadini e la voglia di una giustizia fai da te, sono il segno che il pacchetto di per sé non è sufficiente, ma che viceversa, non vi può essere nessun provvedimento senza un’adeguata autorevolezza dello Stato”.
“Non si possono – aggiunge -aprire prima i cancelli a tutti e poi accorgersi, quando è troppo tardi, che solo quest’anno sono entrati in Italia 500.000 immigrati e che questo aumenta il rischio della criminalità. L’Italia ha bisogno di un Governo serio, non improvvisato, che metta mano ad una riforma strutturale dello Stato, che le rassegni autorevolezza, che sia un punto di riferimento a tutela dei cittadini. Il contrario – conclude Spedale – di quanto sta accadendo con Prodi e compagni”.

CDL:Caldoro, bene federazione, si a tappe

“E´ urgente stringere i tempi sulla federazione della Casa delle liberta´ che metta insieme le forze moderate, liberali e riformiste. Bisogna farlo anche se il percorso dovra´ essere a tappe”. Lo dichiara Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi, che ha commentato la proposta di berlusconi a Verona.
“Il Paese ha bisogno di una forza compatta che contrasti il mal governo dell´unione. La Cdl -conclude- puo´ iniziare a sperimentare in Parlamento maggiore unita´, per esempio presentando emendamenti comuni sulla sicurezza e sulla Finanziaria”.

CDL: BERLUSCONI, INDISPENSABILE LA FEDERAZIONE PRIMA DEL VOTO

CDL: BERLUSCONI, INDISPENSABILE LA FEDERAZIONE PRIMA DEL VOTO

(ASCA) – Verona, 3 nov – ‘La federazione e’ indispensabile prima che si arrivi al voto’. Lo ha detto ai giornalisti Silvio berlusconi parlando della federazione nella Cdl che il leader di Forza Italia ha rilanciato dal convegno dell’area Giovanardi dell’Udc.
‘Io e i miei ci stiamo lavorando’, ha detto berlusconi.
Davanti alla numerosa platea dei seguaci di Giovanardi (ma erano presenti anche Gasparri di An e il sindaco di Verona Tosi) berlusconi ha auspicato ‘un passo in avanti’ perche’ nella Cdl si passi dalla coalizione alla federazione, che significa – ha esemplificato – che se si va al voto magari con due terzi il partito che non e’ d’accordo ‘si obbliga a rispettare la maggioranza’.
berlusconi ha osservato che si puo’ partire anzitutto tra Forza Italia e Udc, ‘perche’ siamo entrambi nel Ppe’, che ‘non e’ una unione di comodo, ma facciamo parte della stessa identita’ di valori’. berlusconi, richiamando il senso di fare politica dei ‘democristiani’, ha citato una frase di Paolo VI: ‘La politica e’ l’atto piu’ alto della carita”, per cui -ha aggiunto- ‘fare politica significa darsi agli altri per il bene di tutti’.
berlusconi ha tra l’altro ricordato di aver cominciato a fare politica, proprio per la Dc, all’eta’ di 12 anni, attaccando manifesti elettorali. In una di queste occasioni il piccolo berlusconi sarebbe stato aggredito, come lui stesso ha affermato, da un gruppo di attacchini comunisti: ‘e poi qualcuno si stupisce – ha commentato – che io ce l’ho con i comunisti’.
Alla federazione, dovrebbe esser associato, come ha sottolineato ancora berlusconi, anche Rotondi. Soffermandosi poi sull’organizzazione del nuovo soggetto politico, berlusconi ha precisato che Forza Italia, Udc e Rotondi dovrebbero aprirsi in un secondo tempo ad An, che – ha ricordato berlusconi – e’ interessata ad entrare nel Ppe, ‘che io preferirei chiamare partito dei popoli europei’. Un terzo livello della federazione – ha aggiunto berlusconi – e’ quello di realizzare ‘un patto confederativo con la Lega’.
‘Su questa prospettiva gli elettori della Cdl – ha concluso berlusconi – sono piu’ avanti degli eletti’. Sono elettori che, secondo berlusconi, vogliono in tempi molto rapidi ‘un grande, grande, grande partito dei moderati italiani, il grande partito delle liberta”.

BERLUSCONI: SPERIAMO CHE ITALIA NON DIVENTI COME ROMA =

(AGI) – Verona, 3 nov. – La situazione e il degrado di Roma sono preoccupanti, si spera che la situazione non sia comune in altre citta’ del paese. Il leader di Forza Italia Silvio berlusconi, oggi a Verona torna sull’argomento sicurezza riferendosi ai recenti fatti di Roma. “Speriamo che il resto d’Italia – ha detto poco fa – non diventi come Roma. Non si puo’ far pensare che Roma sia una capitale ordinata quando e’ in preda al degrado. Basti pensare alle aggressioni di Sposini e Tornatore, qui ci sono le favelas, ma e’ qualcosa che non si puo’ attribuire al precedente governo“. (AGI)

FUNERALI REGGIANI. APPLAUSI PER FINI, AMATO NEL GELO

CONCLUSA LA CERIMONIA, ALL’USCITA QUALCUNO INVOCA L’ERGASTOLO(DIRE) Roma, 3 nov. – Sono terminati da pochi minuti i funerali di Giovanna Reggiani nella Basilica di Cristo Re a Roma. Tra i primi a lasciare la Chiesa, per quanto riguarda i politici e i rappresentanti delle istituzioni, il ministro degli Interni Giuliano Amato, che per tutto il tempo dei funerali e’ stato seduto in prima fila, e il leader di An Gianfranco Fini.
Diverse le reazioni della gente all’uscita dei due politici.
Nel momento in cui Amato e’ entrato in macchina si e’ sentito qualche flebile fischio e una voce ha detto: “Questi sono i risultati”, facendo riferimento alla politica del governo sulla sicurezza. Applausi invece per il leader di An. A Fini qualcuno tra la folla assiepata fuori dalla chiesa ha battuto le mani e ha detto piu’ volte “Bravo, bravo”. La folla per tutta la cerimonia ha avuto per tutto il tempo un comportamento composto e silenzioso. Solo all’uscita del feretro della signora Reggiani e’ esplosa in un applauso ripetendo ad alta voce “Giovanna, Giovanna”. Ma qualcuno non ha saputo trattenere la rabbia e a quel punto, riferendosi al giovane rumeno, ora in carcere per l’aggressione alla donna, ha urlato: “Ergastolo, ergastolo. Ci vuole la pena di morte”.
Commosso all’uscita del feretro il marito della Reggiani, Giovanni Gumiero che ha sceso le scale della Basilica di Cristo Re trattenendo le lacrime e abbracciato agli altri familiari della vittima.

G8:CALDORO,ANCORA UNA VOLTA EMERGONO LACERAZIONI MAGGIORANZA

(ANSA) – ROMA, 30 OTT – ‘Cosi’ come pensata, la commissione di inchiesta sul G8 sarebbe servita ad alcune forze politiche, in particolare della sinistra radicale, per mettere sotto accusa le forze dell’ ordine, fuori dal contesto specifico e dalle singole responsabilita”. Cosi’ il segretario nazionale del nuovo psi Stefano Caldoro, commenta il no al mandato al relatore da parte della Commissione Affari Costituzionali alla pdl per l’istituzione di una commissione di inchiesta sui fatti del luglio 2001, parlando dell’ennesima ‘lacerazione’ dell’Unione.
‘Sara’ compito della magistratura – aggiunge Caldoro – accertare gli avvenimenti legati al G8 e le responsabilita’ individuali. La polemica tra la sinistra radicale e la restante parte della coalizione in quest’occasione ha assunto toni di particolare durezza’.
‘Ancora una volta – osserva – vengono alla luce le profonde lacerazioni di questa maggioranza, incapace di prendere una posizione unitaria sulle grandi tematiche che interessano il Paese, cosi’ come nelle piccole decisioni’.
‘Questo ennesimo episodio – conclude – conferma il fallimento di un programma onnicomprensivo nato per accontentare le differenti anime della coalizione e che gli stessi firmatari non ricordano piu”. (ANSA).

REPUBBLICA: SI INCRINA ASSE PALAZZO CHIGI CON CAMERA E QUIRINALE

(9Colonne) Roma, 25 ott – “Il fantasma del governo tecnico o istituzionale aleggia sulla testa del Professore. E lui ieri non ha fatto niente per nascondere il suo malumore. Il triangolo istituzionale che fino ad ora ha accompagnato e guidato la legislatura, da ieri sembra essere incrinato. L’asse Quirinale-Palazzo Chigi-Montecitorio non è più forte come prima”, “perché avallare adesso l’ipotesi di un nuovo governo per varare la riforma elettorale, secondo palazzo Chigi rappresenta un ‘invito’ ai senatori più titubanti. Un via libera ad accettare le avances di Silvio berlusconi sapendo che la caduta del Professore non comporterà automaticamente le elezioni anticipate”. Lo si legge in un articolo di Repubblica secondo il quale “l’allarme a Palazzo Chigi è scattato”. Laddove “ci si è messo pure Antonio Di Pietro a minacciare l’appoggio esterno. E poi, a parte i soliti ‘fedelissimi’ del Professore, in pochi nell’Unione – e nel Partito Democratico – hanno smentito la prospettiva di un ‘tecnico’ a Palazzo Chigi. Il premier si aspettava una parola da Walter Veltroni. Ma anche il Sindaco di Roma non ha escluso con i suoi che anche quella può essere una ‘soluzione’. E pur ribadendo che sosterrà Prodi fino alla fine, ha anche annunciato che sabato prossimo illustrerà la sua proposta sulla legge elettorale. Un progetto che non sarà molto lontano dal modello tedesco. E proprio la revisione del ‘porcellum’ potrebbe essere il perno su cui costruire un eventuale esecutivo istituzionale. Per varare la Finanziaria, superare il prossimo anno e poi andare al voto nel 2009.Uno scenario, prosegue l’articolo di Claudio Tito, che non preoccupa solo il Professore, laddove Silvio berlusconi “ha spedito Gianni Letta da Pier Ferdinando Casini. ‘Ma che volete fare? – e’ stata la domanda posta dal messo berlusconiano al leader dell’Udc -. Noi vi assicuriamo che a novembre il governo cade. Ma poi bisogna andare a elezioni’. Il dialogo tra i due ha mantenuto i toni soft. Un equilibrio di parole giocato sulle sfumature. ‘Noi – ha spiegato l’ex presidente della Camera – noi non ci aggiungeremo mai ad un governo del centrosinistra. Ma voteremo per chi ci assicura un sistema elettorale tedesco’. ‘Se cade Prodi e nasce un esecutivo per la legge elettorale -dice ancora più apertamente Bruno Tabacci – noi ci stiamo’. Nello stesso tempo il Cavaliere ha chiamato di nuovo Umberto Bossi.
Per chiedere garanzie e bloccare chi perfino nella Lega non chiude la porta ad un’intesa. L’ex premier dunque è in fibrillazione. È sicuro di poter far crollare il governo al Senato nelle prossime settimane. Ma ieri ha iniziato a coltivare qualche dubbio sulle conseguenze. ‘Se l’esito deve essere un governo tecnico – ha ragionato con i suoi a Via del Plebiscito – allora meglio non provocare adesso la crisi. Meglio aspettare che sia passata la Finanziaria.
Solo se riusciamo a far passare da noi un intero gruppo possiamo essere sicuri di andare alle urne. Altrimenti tanto vale tenere Prodi’. Anche perché, se lo sfilacciamento dell’Unione non dovesse condurre alle elezioni nel 2008, sarà il Cavaliere a discutere la nuova legge elettorale”. E si citano le parole di Enzo Bianco, “l’uomo che per la maggioranza sta provando a trovare un punto di mediazione con la Cdl sulle riforme”: “«Noi sappiamo che da novembre berlusconi vorrà parlare con noi”.
(Grm)

250844 OTT 07

CDL: CALDORO, IN PIAZZA ASSIEME A BERLUSCONI

(ANSA) – ROMA, 23 OTT – Il segretario Stefano Caldoro annuncia che ‘il nuovo psi sostiene con convinzione l’iniziativa promossa da Silvio berlusconi di mobilitarsi contro il governo Prodi’. Secondo Caldoro, ‘i socialisti riformisti sono da sempre schierati dal lato opposto ai cattocomunisti’, e ‘l’attuale maggioranza, come ha ricordato Silvio berlusconi, si regge su una intesa fra le forze ex comuniste e la vecchia sinistra di base della Democrazia Cristiana’.
‘Questa intesa ha immobilizzato – sempre secondo Caldoro – per anni il paese ed oggi si ripropone con una nuova ragione sociale ma con le stesse logiche che impediscono lo sviluppo del sistema Italia’. Per questo, Caldoro giudica ‘fondamentale dare voce al paese stanco di questa coalizione confusa che limita gli spazi di liberta’, in questa ottica e’ utile ogni iniziativa per tornare alle urne’. (ANSA).

FI: GAGGIA (NUOVO PSI), CON FI FORSE SVOLTA IN ALTO ADIGE

(ANSA) – BOLZANO, 20 OTT – ‘Che Forza Italia riprenda il filo politico imbastito da Franco Frattini, e cioe’ entrando nel merito delle questioni con il metodo politico, dunque confrontandosi con gli altri sulle cose e sulle scelte mirando ad un progetto di societa’, e’ una notizia positiva per chi desidera la svolta nella gestione dell’autonomia locale’. Lo dice Franco Gaggia del nuovo psi.
‘Si sono persi anni – si legge in una nota – dal grande convegno del 1996 ‘Forum per l’Alto Adige’ e dal tentativo della lista elettorale del 1998. Per l’autonomia sono stati anni di grande squilibrio il cui rimedio sta solo nell’affermarsi di un contrappeso rappresentativo alla Svp. Pare che si stiano ponendo tutte le condizioni per arrivare a questo risultato. Il cittadino altoatesino che si senta di appartenere al filone politico del socialismo attento alle riforme ed alla modernizzazione, puo’ vedere nella svolta di Forza Italia il primo segno di una nuova stagione politica, nella quale possono trovare spazio anche i suoi valori’. ‘E nella popolazione – dice la nota – potra’ trovare attenzione un progetto politico imperniato su Forza Italia che non metta contro italiani e tedeschi ma insieme tutti quelli che mirano ad un assetto dell’autonomia basato su una politica di tipo liberale e non statalista, aperto all’Europa e non chiuso in una improponibile autosufficienza, che abbia la forza del dialogo politico e non la debolezza dei proclami al vento. Forse e’ finita la fase della rassegnazione ed inizia la fase della fiducia’. (ANSA).