IDENTITA’ E VALORI

Lucio Barani e Gennaro Salvatore su queste pagine propongono in maniera molto chiara e razionale due iniziative-riforma. Una sul tema della giustizia , l’altra sul sistema elettorale. Rimando i visitatori alla lettura di quelle idee, che, ovviamente, mi entusiasmano. Non aggiungo queste note per entrare nel merito. Mi interessa invece risaltare la “vena” innovatrice, il temperamento progressista, avanguardista, se non mi interpretate erroneamente, dei nostri due validi compagni. In queste dichiarazioni che, per loro, per me e per moltissimi, oserei dire, potrebbero essere quotidiane, io riscopro la mia, la nostra, ” vis ” socialista ! Quel desiderio, quella caratteristica che ci rende battaglieri, precursori, libertari, laici, anticonformisti…etc.

Ricordo, ancora, la recente presa di posizione di Salvatore sulla legge Biagi e la proposta Uilm, Barani al Congresso sulla soppressione del canone Rai, il Compagno Riva sull’Energia,per non dimenticare, diciamolo, che siamo per l’abolizione delle provincie e l’accorpamento dei comuni sotto i mille abitanti ed ancora per una legge per l’avviamento al lavoro dei giovani ( qui Veltroni nel suo programma ha fatto meglio di Berlusconi ) per non dimenticare i diritti civili… Quanto premesso per sostenere  che il nostro socialismo non può estinguersi. Non so come andrà a finire l’attuale vicenda politica italiana, ma, tanto per restare in sintonia con me stesso, ho apprezzato l’atteggiamento di Storace e Casini. Certo che sono i valori e non i simboli a garantire il riformismo, ma non si può vivere di solo calcolo ed opportunismo.

Regge “ amo il rugby e non la nazionale” ?  il calcio e non il Granzette ( squadra di 3a categoria )? La musica e non i Beatles ? Anzi il concetto si rovescia. Ho amato la musica per il Beatles, il rugby per il quindici azzurro, la politica per Bettino Craxi !  Cosa saremmo noi del Npsi senza passione ?  Come possiamo dimenticare le battaglie, le divisioni, i sacrifici, per riconquistare e salvaguardare questo nostro garofano ? Come possiamo congelare, annientare gli entusiasmi e l’adrenalina del Congresso di Giugno ?

La politica è l’arte del possibile, lo so e ne tengo conto. Ma, pur subendone le conseguenze che ci portano al Ppdl, ribadisco che sarà solo una tappa poco gloriosa di passaggio. Cominciamo ad analizzare l’incongruità del bipartitismo in Italia, questo Giano bifronte che non ha niente a che fare con la nostra storia e le nostre tradizioni. L’americanismo di Uolter Justice Veltroni e la sua pretesa di uniformarsi a quella civiltà con la creazione di due grossi partiti di cui il suo ( sic ! ) sarebbe quello democratico, è una bufala informativa e politica. Non capisco perche Berlusconi l’abbia seguito ! Pensate a cosa avremmo realizzato con la Federazione dei Partiti della Libertà ! Mi dispiace, anche se non è determinante, che il Npsi non abbia convocato una direzione da quando Fini, entrandovi, costituì di fatto il Ppdl. Non avevamo e non abbiamo molte chances. Avrei votato e voterò la risoluzione di rinunciare al nostro simbolo con la garanzia di qualche nostro parlamentare eletto. Però ne avrei chiesto la sua visibilità alle amministrative e contemporaneamente l’eccezionalità dell’evento politico. Insomma mani libere sin dal prossimo 15 Aprile. Se il Ppdl è un contenitore elettorale, ma non dobbiamo dirlo, ok. Sssttt!

Sarà noto a tutti la delusione, lo scoramento e la delusione che molti iscritti e tesserati stanno vivendo in questi giorni. Ancora adesso non sappiamo i termini dell’accordo, ( e leggiamo, in fattispecie, quello proposto dal Pd ai radicali- altra mazzata chirurgica al Movimento socialista !..- ) che il PPdl ci avrebbe proposto.. Perchè non ci è dato di approfondirlo ? Forse, manca  a tutt’oggi, anche se Bondi a Pordenone l’ha confermato alla nostra segretaria regionale Lauretta Iuretig. Ci stanno prendendo, raccattando per sfinimento ? Alla fine i margini di trattativa saranno sempre meno e sempre più giugulatori… Come potremo, mi chiedo, rinunciare alla nostra effervescenza, alla nostra creatività politica, alla nostra capacità riformatrice, al nostro sgradito, ai comunisti, protagonismo anarcoide..  Resisterò, alla camicia di forza, ma, per quanto mi riguarda, fino al 14 aprile. Poi come un cavaliere errante riprenderò il cammino del nostro congresso… Sono curioso di vedere cosa succederà in An ad Ottobre. Ridono solo quelli della Lega.La loro identità non si mette in discussione… Le palle del Bossi…Bravo. Ma resto convinto che Berlusconi ha fatto male i conti, che il predellino, come dissi già, è stato ed è un errore politico. Dopo quindici anni di tangentopoli bipolare, peggioriamo col bipartitismo. Premetto già che i nostri voti, che non prenderemo, saranno nella percentuale dei non votanti, delle schede bianche o nulle. L’effetto dell’antipolitica Prodiana, porta ad una sostanziale avversione della politica… Ma c’è una parte sana di chi la fa che oggi è messo fuori gioco dai blocchi economici Mediaset e Cei ( con i loro satelliti ). Mi dispiace solo che quando il Garofano, e quello che rappresenta, rinvigorirà, forse avrò 100 anni. Tuttavia, è chiaro, voterò contro i cattocomunisti, ma attendo di poter riprendere a votare quanto prima pro       qualcosa e possibilmente pro me stesso ( quello che rappresento idealmente ).

In conclusione, superata l’emergenza del prossimo voto, tornerò a fare il ribelle socialista come sempre, amando il Cristianesimo ma non l’apparato e l’arretratezza cattolica, battendomi contro la povertà e non contro la ricchezza, odiando il conformismo della scuola dell’obbligo a discapito di una seria cultura educativa ( complice una categoria di insegnanti scandalosa ),  amando la donna e riconoscendone l’incontrastata superiorità su tutto, fuorchè sui muscoli, stando contro ogni tipo di droga, alcool e tabacco a favore di una sessualità poetica e consapevolmente praticata… Mi fermo dando il resto per scontato, in quanto rappresenta di sicuro anche i vostri aneliti, e i comuni ideali. Tuttavia per dare il mio contributo al prossimo programma o carta dei valori del Npsi, io aggiungo la battaglia ad oltranza contro il sistema bancario italiano ( pensate come ci divertiremmo con il politburo di Veltroni D’Alema, la Bnl il Paschi Siena etc ! ). Per cui il Ppdl, ed i miei rappresentanti in esso, avranno il mio voto. Ma non cederò nè la testa nè il cuore. Se mi va bene mi aspettano ancora trent’anni di sangue e merda! Ma ” THE WALL “  ( dei Pink Floyd se mi intendete ), no, non fa per me.

 

Angelino Masin

Spleen socialista ( o Blues del Garofano )

Sono le 22.19 di sabato sera. Sono da poco tornato da Milano dove i segretari regionali di Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia,Lombardia, influenzato ma rappresentato, Liguria ed Emilia Romagna si sono incontrati con il Responsabile Organizzativo del Nord, Spedale, e Romiti, presente a nome della Toscana e di Lucio Barani, per discutere del nostro futuro ( futuro ? ). Mi porto a casa l’entusiasmo di tutti noi, incrollabili nel non rinunciare alla nostra identità di socialisti anti cattocomunisti, di credere al nostro modo di pensare e di essere, di vivere e di agire……. C’è volontà, per dare un contributo equo al partito ( al Sud sono più bravi e presenti ), di raddoppiare gli sforzi in iniziative, analisi e proposte per renderci più facilmente individuabili nel panorama politico. Dopo un’ampia discussione ci salutiamo con l’idea di associarci per diminuire la nostra debolezza organizzativa e di confrontarci territorialmente in modo più costante… Accarezziamo, in noi, questa ritrovata ebbrezza romana ( quella del Congresso di Giugno ) che negli ultimi tempi si era sopita, affievolita. Penso ai tre garofani quotidiani nelle tasche di Barani, penso agli sforzi di Di Trapani per dar vita ad una struttura di partito, al Socialista Lab così gradevolmente rinnovato… Penso agli sforzi di tutti… mentre leggo quanto scrive Verrecchia sul sito di Pirrotta ( www. nuovopsi ) a titolo ” Era ora ! “… Ed alla depressione da ( chi ha suonato mi capisce ) post esibizione, ( a milano, in pratica, l’orchestra dei Garofani Regionali ha fatto una grande performance ) si aggiunge, ora, lo scoramento per quell’articolo e le sue parole… E’ irridente, quel pezzo, almeno per il mio sentire. Voglio ancora sperare che siano vere le impressioni di Umberto Caruso, che esistano fino a martedì, cioè,possibilità di correre per il miglior perdente o che, per i meriti dell’Udc, si sia in condizione di presentare il nostro simbolo che stiamo ancora programmando di mostrare in giro ( in Veneto, per dirvi, al Consiglio Regionale, proprio in casa del falsario Laroni, che ancora si fregia del nostro appellativo )… probabilmente a Chioggia, a Porto tolle ed in altre località di voto.. . I giornali, finalmente, cominciano a citarci, ma per beffa sembra quasi un epitaffio… ” nei 13 del Pdl anche il Nuovo Psi… etc. etc ). Ci fanno esistere, dopo averlo atteso da tempo, ‘sti stronzi, per dire che.. stiamo scomparendo. Non mi attrae per niente l’idea del partito unico. Il mio vestito appassionante resta quello del Congresso : la Federazione dei partiti della Cdl. Se il bipartitismo per i rossiporporati è la canna del gas, non capisco questo unformarsi di qua, laddove l’omogeneità della coalzione è senz’altro comprovata e sostanziale… Immagino che Berlusconi abbia incoronato a suo erede, Fini , per farlo così repentinamente decidere il contrario di quanto detto fino a ieri ! Se penso a quanto abbiamo patito per la visibilità e per restare detentori dell’unico socialismo libertario ed autonomo, convinti che Boselli e Del Bue con Zavattieri, sarebberero approdati alla corte del comunista Uolter, beh, per il momento devo ingoiare il rospo che saranno loro, obtorto collo, a fregiarsi di tale titolo. E per quanto mi riguarda sarebbe una sconfitta politica. Mi auguro ancora che ciò non sia, e che proprio questa possibilità convinca il vertice del Pdl ( ormai in due ) ad ostacolare il gettito di voti di là consentendoci di presentaci come socialisti di quà. Un autorevole, quanto amico, rappresentante di Forza Italia del Nord, ad una richiesta di incontro pr le prossime amministrative midiceva… ” Beh, ma ormai cosa serve. Finiamo tutti assieme … ” Sono rimasto così ! Dunque saranno i p…….i di Prodi e D’Alema a tenere aperto un probabile futuro di un qualsivoglia partito socialista ? Sue giù da Roma riunioni di qua e di là, la ricerca spasmodica di un iscritto in più, continue spese di auto treno aerei ( Spedale… ) per imporci, per esistere e tra un pò la fine ? Sposeremo una sicura sopravvivenza ingloriosa ad una incerta morte gloriosa ? Lo chiamano pragmatismo, la filosofia del corto ma sicuro, ma ad esso io rispondo e propongo idealismo… I have a dream..Ho 60 anni ( quattro meno di Mick Jagger e Robert De Niro ) amo ( e suono ) i Beatles e l’hard rock , conferma vivente che la giovinezza non è anagrafica ( pratico senza l’ uso della pillola azzurra… ) e molti under 40 me li bevo. Ce la stavo facendo a convincere i miei tre figli che, nonostante il Cavaliere, i socialisti veri autonomisti e regionalisti siamo noi… Come farò adesso ad impedir loro di sostenre la Rosa Rossa o ( ha solo quindici anni, per fortuna ) la Lega ? Chiedo e confido che fino all’ultimo si insista sull’opportunità politica del nostro Garofano in evidenza sulle schede, come il Carroccio. Se ormai sono troppi nel Pdl i partiti di centro e di destra, tali da renderli doppioni se non triploni, non così è per la rappresentanza laico socialista moderata dove il NPsi è l’unico inconfondibile ed indivisibile riferimento di un’area elettorale all’un tempo storica ed europea. Sarebbe tracotanza fare questo regalo ai nostri avversari. I nostri delegati insistano sull’opportunità politica della nostra identificabilità elettorale.

Angelino Masin

IL NUOVO PSI PROTAGONISTA

IL NUOVO PSI PROTAGONISTA

 

Nella debolezza attuale della Costituente Socialista e  nella pusillanimità del suo leader Boselli, che di fatto si vuole distinguere come  estremo difensore di Prodi, esistono ampie condizioni, per noi, di parlare all’elettorato socialista moderato e progressista.

Sottolineare ed evidenziare le incongruenze, le contraddittorietà degli Sdi e degli ex NuovoPsi che, come ultimi  parvenus, hanno causato l’ultima scissione di giugno-luglio scorsi, credo sia, oltre che un nostro compito, per molti aspetti, anche un nostro dovere. Un conto, però, è dirselo tramite questo sito, un altro renderlo di pubblico dominio, con opportune iniziative politiche. Esistono, ancora oggi, troppe incognite per rasentare qualsiasi probabile sbocco delle vicende nazionali.

Ma in relazione alle prossime amministrative di maggio, le regole e le condizioni di voto resteranno quelle note e pertanto ci consta, come partito, di essere protagonisti ed interpreti non solo del nostro pensiero, ma prioritariamente di quanti potranno condividere  il nostro progetto politico e con esso l’alleanza che vorrà realizzarlo. E’ fuor di discussione il mio convinto sostegno alla Casa delle Libertà ed ai partners che non più tardi di alcuni mesi fa hanno sostenuto e condiviso la “mia” posizione anticomunista ed antiestremista, in quella tornata elettorale ! Troverei, poi, inaccettabile una prospettiva socialista che non fosse quella da me votata  all’ultimo Congresso di Giugno ! Il che non prescinde da una sana volontà di “pressione esterna” tale da mettere in difficoltà i ” Costituenti ” nella loro improponibile collocazione a ” sinistra “,  in questo falso centrosinistra.

E’ chiaro che non schioderemo Boselli o Angius… ma quanti loro votanti  presumibili avranno modo di rivedersi ? Spesso si parla di ” analisi “. Se veramente noi caldoriani siamo convinti della nostra linea, orbene perchè non assumere l’iniziativa all’interno della ” questione socialista ” ? Nei molti enti locali dove si andranno a rinnovare le amministrazioni, ipotizzare il recupero di presenze riformiste ancora senza orario e senza bandiera, è, di questi tempi, meno improbabile di qualche mese fa. Non è casuale che a Brindisi, come in Calabria o ad Agrigento il Nuovo Psi abbia registrato, ultimamente, adesioni ed arrivi importanti.

Non si dimentichi che quegli eventi seguirono l’entusiasmo e l’interesse destato dal nostro ultimo congresso. Poi il trend di visibilità ha avuto una flessione e non ci deve bastare nè ritenerlo sufficiente, lo scambio di pareri e le dichiarazioni su Socialistalab ! La politica è un’altra cosa. Ecco perché  proverò fino all’ultimo e continuerò laddove ho già cominciato, a parlare con quelli dello Sdi e gli ex Npsi perchè comprendano l’errore della loro politica e si ravvedano quanto prima dal sostenere ulteriormente coalizioni che con il socialismo non hanno niente a che fare !

Per assurdo vorrei ipotizzare che  Del Bue chiamasse Caldoro per un sano approfondimento onde  traghettare la Costituente tutta, a sostegno di una coalizione elettorale che escludesse vecchi e nuovi comunisti, e ponesse il Pd all’opposizione ! Non sarebbe un successo per il NuovoPsi e la società italiana ? Ed allora perchè non farlo noi se confidiamo nella bontà e valore delle nostre idee e verifichiamo quotidianamente la contraddizione di Boselli ? E’ probabile che a Roma gli Sdi e Costituenti finiranno tra le braccia di Veltroni e D’Alema ( vedi De Michelis di recente … ). Non altrettanto vorranno fare gli iscritti e gli elettori in periferia. E’ a loro che va la mia preoccupazione, è per loro che chiedo l’attenzione e la presenza del Partito.Se l’alleanza con Berlusconi è fuori discussione, mi domando se possiamo fare, forti del valore di questa linea, qualcosa di più.

 

Angelino Masin

La Costituente è un bluff?

Condivido la dichiarazione sintetica ma significativa di Franco Spedale. Ancor più se indicata come vicesegretario nazionale del nostro partito e non solo a titolo personale.
Individuo, infatti, nell´ipotesi di un incontro-confronto del NuovoPsi con Boselli e Del Bue, paritetici nel lancio della Costituente Socialista, l´opportunità di verificare, nell´attuale momento politico, la coerenza e l´attendibilità di quel progetto che, molti di noi e a ragione, hanno sempre ritenuto un bluff.
Sarebbe interessante incontrare i massimi rappresentanti del nascente Ps-Partito Socialista.
Beh, io auspico e mi auguro che Spedale in Segreteria lo proponga a sostegno della sua tesi. E spero che il Partito accetti e deliberi di chiedere un incontro ufficiale con loro ( e Angius ).
Caldoro disse, giustamente, dopo il congresso, che la diaspora non era chiusa. Il tentativo dei nostri “cugini ” di accreditarsi l´esclusiva rappresentatività dell´arcipelago socialista, sta, da ottobre in poi, franando sempre più. Non è sul terreno europeo del Pse che la “Questione” si risolve ! E´ nel nostro Paese che, innanzitutto, va chiarita la loro posizione politica da “socialisti “!
Per la storia ed i valori che rappresentano, essi non possono stare dalla parte dei conservatori, dei reazionari , degli intransigenti, dei totalitari ! Mai !
E´ sacrosanto il monito di Spedale ” Boselli faccia il riformista e mandi a casa Prodi ” ! Forse che è esagerato tacciare il suo Governo non già “riformista” ma “controriformista” ? E´ probabile che la politica di palazzo possa fare anche a meno di questa iniziativa, ma sono convinto che essa non sarebbe sgradita al popolo del “Garofano Rosso” e, tutto sommato neanche a quello della ” Rosa Bianca “. Se il Governo cadesse per i senatori che si richiamano al socialismo, sarebbe sì occasione per riaprire in termini politici e non dogmatici la ” Questione socialista “.
Con l´obiettivo di essere pronti, in una prospettiva elelttorale nuova, di poter conseguire ” autonomamente ” un 5% di garanzia per sopravvivere ed essere determinanti in un governo che escludesse comunisti ed estremisti di ieri e di oggi.

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L’ALLEANZA CON BERLUSCONI NON DIPENDE DAI SISTEMI ELETTORALI

Ha perfettamente ragione Sergio Verrecchia, uno dei dirigenti socialisti che hanno seguito Gianni De Michelis nell’avventura pomposamente chiamata Costituente Socialista, ma praticamente morta prima ancora di decollare, vuoi per gli abbandoni di quei dirigenti che hanno preferito trasmigrare nel PD, vuoi per la debolezza intrinseca dello SDI che mai si è misurato da solo nell’agone elettorale (prima alleato con Dini, poi con i Verdi, quindi con Pannella, ora con…chissà?), vuoi per la presenza di molti galli in un piccolo pollaio, ha ragione dicevamo Verrecchia quando paventa il rischio che Boselli sia l’ultimo a spegnere la luce al governo Prodi.

Non c’è il rischio, ma la certezza che a staccare la spina al moribondo Governo Prodi non ci sarà il Boselli che, come è risaputo, è contro l’eutanasia. Comunque sia, siamo agli sgoccioli. La crisi che attanaglia il cosiddetto centrosinistra è ormai irreversibile perché, tra l’altro, essa non è più, neanche alla lontana, in sintonia col Paese e mostra crepe vistose. Il suo percorso sembra quello delle montagne russe: superata una discesa pericolosissima se ne presenta subito un’altra da affrontare col patema d’animo sapendo che subito dopo ce ne sarà ancora un’altra, e poi un’altra ancora.

E’ impossibile continuare a resistere. Finanziaria, Dini, Mastella, Welfare, Forleo-De Magistris, Binetti, sciopero dei camionisti, Tar del Lazio su Angelo Maria Petroni e sul generale Speciale, e se ciò non bastasse dietro l’angolo c’è un killer inesorabile: il referendum elettorale che è uno scoglio praticamente insuperabile. Perciò stiamo con i piedi per terra, e rispondendo alla domanda che si pone il nostro Verrecchia: ‘che avverrà ora?’ diciamo che gli sbocchi, in questa situazione, sono soltanto tre. O si realizza la convergenza sulla nuova legge elettorale, o si scioglie il Parlamento per evitare il referendum, o si va diritti alla consultazione referendaria.

Ma vediamo da vicino le tre ipotesi. Primo: difficilmente passerà la nuova legge elettorale che si ipotizza, per la ferma opposizione di tutti i piccoli e medi partiti impauriti dagli sbarramenti che questa prevede. Nel secondo caso, sbaglia Verrecchia quando afferma che esse saranno affrontate non più con due ‘poli’ perchè, tra il bue e l’asinello, sorgerà un terzo polo. Sono scenari già visti e rivisti che esistono solo nell’immaginario, e che comunque non cambiano la realtà. Se la legge resterà quella attuale i poli veramente concorrenti saranno sempre solo due, e malgrado le attuali ‘guerre’ a destra e a sinistra, è vitale il ricomporsi delle aggregazioni anche se da armate Brancaleone, perché il premio di maggioranza andrà, così com’è stato fin’oggi, alla coalizione vincente.

Nell’ultimo caso (successo del referendum) verrebbe abolito il premio di maggioranza alla coalizione, e verrebbe trasferito sul partito che raccoglie maggiori suffragi. In questo caso non è azzardato prevedere la formazione di ‘listoni’ con comune denominatore. Le aggregazioni ‘nuove,, al di fuori dei due grandi partiti PD e PdL: cosa rossa, cosa bianca, cosa rosa pallido, o cosa grigia potranno giocare solo un ruolo di semplice testimonianza.

Se questo è vero, non credo che basti l’ottimismo della volontà per superare gli ostacoli. Guai sono stati creati da Bobo e da Zavettieri, ma guai più grandi sono stati determinati da De Michelis che ha solo pensato a difendere postazioni personali acquisite portandosi, purtroppo, dietro diverse teste pensanti. Malgrado tutto, però, noi non abbiamo buttato la spugna e continueremo ad esserci mantenendo forte la scelta di campo fatta a suo tempo e ribadita al Congresso di giugno. E’ l’alleanza con Berlusconi che non dipende, per nulla, dal sistema elettorale col quale si voterà.
Giovanni ALVARO
Reggio Calabria 15.12.2007

CALMARSI: C’E’ ANCORA MOLTA STRADA DA FARE ASSIEME

Dopo la grande abbuffata di dichiarazioni, analisi, speranze e prospettive, messe in campo un pò da tutti, con una velocità che solo l’accelerata alla politica impressa dal terremoto berlusconiano poteva permettere, sta subentrando una fase di riflessione alla quale bisogna partecipare, come riformisti socialisti, molto attivamente. C’è il rischio infatti di non comprendere gli scenari che si sono aperti e di ragionare col vecchio metro, col pericolo di non riuscire a discernere il grano dal loglio.

La Casa delle Libertà era già finita prima del terremoto. Come entità coesa e politicamente impegnata nella lotta politica era da tempo in quarantena. Infatti l’età del Cavaliere spingeva i due ‘colonnelli’, come impropriamente sono stati chiamati, in una corsa a differenziarsi con un obiettivo minimo, rafforzare la propria presenza sulla scena politica, e con un obiettivo massimo, tentare di accreditarsi come vero e unico ‘erede’. Con tattiche diverse, ma questo è lo sfondo del palcoscenico su cui si è cimentato il duo Casini-Fini.

Il primo sperando di diventare punto di coagulo delle forze centriste che gli avrebbe permesso di assurgere a novello condottiero delle forze di destra; mentre il secondo, per la maggior dote elettorale, s’era convinto d’essere autosufficiente nel raggiungere lo scopo. Tutte e due però piegati all’interno e soprattutto impegnati a fare le bucce al leader. L’onere di affrontare la battaglia politica rimaneva nelle mani di Berlusconi e di alcune forze minori che, perché tali, non hanno avuto un gran peso (così è stato nella campagna elettorale; così si è verificato nella difesa delle leggi partorite dal precedente Governo; così si è riproposto nella lotta contro la finanziaria). Tutte e due però dimentichi che il vero motore dell’aggregazione moderata (Casa delle Libertà) era stato e continua ad essere il Cavaliere Berlusconi.

La vicenda della successione, però, se da una parte mostrava la miopia politica di chi la cavalcava (strategicamente?), dall’altra diventava un vero e proprio sbarramento alla visibilità delle forze minori (la programmazione mediatica –di cui si parla proprio in questi giorni (illuminante l’articolo di Guzzanti)- aveva interesse ad esaltare i balletti di Casini e i distinguo di Fini, ignorando totalmente le forze minori non interessate al problema). Il terremoto, però, apre scenari nuovi e inediti. Non si tratta di bere la cicuta del Partito unico, ma di plaudire ad una iniziativa che libera anche la CdL dall’ingessatura in cui si trovava (i protagonisti erano sempre Forza Italia-AN-UDC a volte la Lega, e a volte Rotondi), e permette la costruzione di percorsi nuovi nell’interesse dell’Italia, del suo sviluppo e delle nuove generazioni.

Tra l’altro sono molte le forze, fra i moderati come fra i democratici, che non intendono confluire in calderoni unici. Fra i moderati, tanto per analizzare lo scenario in cui ci siamo collocati con l’ultimo Congresso, ci sono sicuramente, oltre ad AN e all’UDC, anche il PRI, la Destra di Storace, altri e soprattutto il Nuovo PSI, che a differenza degli altri ‘socialisti’ (quelli rifugiatisi a sinistra), ha oggi, soprattutto dopo l’uscita di Berlusconi, una caratterizzazione piena e senza equivoci. Non c’è più alcuna confusione col Cavaliere che ha scelto di collocarsi in Europa nel Ppe che non è certamente il nostro punto di riferimento.

Bisogna evitare, quindi, di avviare un referendum su chi vuole la confluenza e chi la rifiuta. E’ un falso dilemma. Non è questo il terreno di confronto: esso era e rimane la ramificazione del Partito, con radicazione sul tutto il territorio nazionale, e l’impegno a produrre iniziative e politica. Lo scontro attuale è destinato a rientrare, i kamikaze non fanno parte della cultura occidentale. E anche se non tutto può essere come prima, c’è ancora molta strada che dovrà essere fatta assieme. E il Nuovo PSI vuole esserci, e deve esserci con la sua identità, la sua storia e la sua autonomia: non abbiamo bisogno di alcun liquidatore come invece saranno costretti altri che di socialismo mantengono solo la parola.

Giovanni ALVARO
Direzione Nazionale Nuovo PSI
Reggio Calabria, 25.11.2007

NUOVO PSI: CALDORO, PDL NON E’ ALTRO CHE FI CON UN ALTRO NOME =

(AGI) – Olbia, 24 nov. – Il segretario nazionale del nuovo psi, Stefano Caldoro, e’ intervenuto oggi a Olbia all’assemblea regionale del “garofano”, convocata in vista dello svolgimento dei congressi che stabiliranno gli organismi dirigenti del partito. Il popolo socialista che non ha gradito la scelta di Gianni De Michelis si e’ ritrovato nella sala congressi dell’hotel Martini per discutere di futuro, in particolare della collocazione che riguarda il partito dopo l’annuncio di berlusconi sulla nascita della nuova formazione politica che prendera’ il posto di Forza Italia.
“Se si restera’ in una logica bipolare – ha chiarito Caldoro – resteremo dove siamo attualmente, nel centrodestra.
Se invece il sistema elettorale sara’ ispirato al modello tedesco, ci sara’ grande liberta’ di scelta e decideremo al momento opportuno”. Non ci sara’, comunque, alcuno scioglimento del nuovo psi “anche perche’ – ha detto il segretario nazionale – il nuovo soggetto politico non e’ altro che Forza Italia con un altro nome”.
Intanto stasera, alle 17, all’Hotel Melia’ di Olbia, si tiene il congresso provinciale di Forza Italia. (AGI)

In risposta a Luciano dalla Sardegna: Se la Cdl è finita dobbiamo cambiare in corsa

Caro compagno Luciano, questa mia non è una risposta, bensì la proposizione di un ” blog ” che in questa fase necessita per comunicare in tempo reale e possibile tra gli ultimi vivaisti del Garofano. Spero intervengano in molti. 

Possiamo dare una valutazione da ” critici ” dell’azione di Berlusconi ed in tal senso i più o meno  ” bravo” saranno  un parere, personale, mio, tuo, suo etc. Dobbiamo, però, anche esaminare politicamente quel comportamento e quella proposta. Si ritiene quanto meno irrispettosa la manovra del Presidente di Forza Italia ? E quanto dannosa per il Nuovo Psi ?…. Tuttavia la politica richiede azione e non già meditazione, proposizione e non già autocommiserazione… Fini o Casini, per seguire la tua traccia, non potevano fottere Berlusconi… non ne avevano la forza elettorale. Se lo sappiamo io e te, vuoi che non lo sapesse Berlusconi ? E’ la teoria che in opposizione uno all’altro tutto sommato si allungano la vita, ad aver smosso Udc e Fi… L’uso pervicace della scimitarra quando serviva il fioretto, alla lunga deve aver insospettito Casini e Fini inducendoli, come insistono ora, a ritenere quella tattica ( della spallata a Prodi ) proprio l’unica che allungasse la vita a questo Governo e quindi al suo leader in opposizione. Perchè, mi chiedo, nel mentre consideriamo sperticatamente geniale questa invenzione domenicale di Berlusconi, non concediamo la coerenza politica dei due colonnelli ? Forse è tutta campata in aria, strumentale, la loro analisi ? Non hanno diritto a difendere la loro identità ? E noi la nostra ? Chiusa la Cdl, adesso, tutto si riapre.. Mi vien da sorridere a pensare se Casini avesse deciso o decidesse di dare l’appoggio esterno al governo Prodi, con la stessa spregiudicatezza con cui è stata “terminata ” la Cdl; con la stessa noncuranza con cui il Pdl vesperino ed unilaterale ha detto ” tutto azzerato “. La politica è un’altra cosa, confronto, dibattito, alleanze… E le invenzioni si possono fare assieme ! E’ che tutti siamo qui a parlare di Berlusconi l’invenzione politica ? Questo è Berluconismo = alias peronismo. Voglio essere sincero fino in fondo. Per me il Cavaliere ha fatto autogol !

Il Pdl spiazza e offende tutti. Perchè anche ieri sera da Ferrara a La7, Silvio non ha mai detto ” Federazione dei partiti della Libertà ” bensì  insiste sul partito anti Pd.  Per me è un errore politico, la fine della Cdl, in generale e per il NuovoPsi. Perchè nella Cdl non rappresentavamo un centro diverso dal centro ( Giovanardi, Rotondi ) bensì un’area specifica ( quella socialista/riformista, la sinistra della coalizione ). Recentemente la coalizione si era completata con ” la Destra “. di Storace ( che considera An ormai di cen tro ). A pochi giorni dall’averlo battezzato, Berlusca l’ha annientato ! Tu lo vedi uno Storace senza identità ? senza la sua storia, senza i suoi valori ? Stesso vale per noi. La Cdl insomma era garanzia di pluralismo, di democrazia. Il sistema bipartitico è un sistema sovietico, illiberale, anche se – per civile immaturità e carenza storica – lo praticano gli anglosassonie americani. Intimamente mi auguro che ci sia rivolta in FI e che alla fine i ” politici ” ( qualcuno lo citi pure tu ), non i ” Berluschiani” ( leggi la siura Brambilla e qualche neorampante di Fininvest ),facciano quadrato.  Il Pdl è un’operazione ammazzapolitica. E’ l’ultima spiaggia ” dei parrucconi rossi ” ma così facendo li legittimiamo. Mi conforta leggere oggi qualche giornale ( Libero, Resto del Carlino.. ) che riporta come in Fi si verifichi  qualche sussulto… dignitoso ( vedi Consiglio regionale Emilia Romagna, per non dimenticare il silenzio di Formigoni e Moratti… ). Comunque tutte cose che non ci riguardano. Il quadro politico di riferimento per noi non cambia. Dovremo risostenere che stiamo  con quanti s’impegneranno, intanto, in un’alleanza che escluda i comunisti, i massimalisti ed i giustizialisti sotto ogni specie e dicitura. Poi che saremo al fianco di quanti vorranno fare subito alcune riforme: energetica, strutturale,istituzionale,economica, culturale, fiscale, occupazionale, previdenzialee ( traduco a spanne  : nucleare, grandi opere, riduzione parlamentari ed enti locali, sistema cooperativo e bancario nonchè nuova legge su libere professioni, scuola e ricerca, riduzione imposte indirette, limitare precariato e dare  incentivi per avviamento primo impiego,  creare sicurezza di vita e aggiornare sistema pensionistico e sanitario ).

L’attuale silenzio pubblico del NuovoPsi sta diventando una cicuta… suicida. Non siamo presenti sui massmedia, a quattro  mesi dal Congresso, siamo ancora un ectoplasma. Al di là al di qua al di sotto ed al di sopra di Berlusconi, siamo pur sempre i socialisti autonomisti italiani, rappresentiamo una storia secolare. La fine del bipolarismo cambia tutto. Se tale fatto si confermerà, dovremo rivedere molte nostre recenti posizioni , anche la valutazione della costituente.  Anche Boselli e C, vedi  il tuo richiamo a Del Bue, dovranno aggiornare le loro posizioni.. Non c’è più  il Prodi sì, Prodi no, neanche loro di là saranno più determinanti se il dialogo bipartitico prenderà corpo ! Su tale evidenza li potremmo, anzi,incalzare verso un progetto di futura maggioranza che è quella indicata nel mio primo post. Un discorso, e vale per il Npsi, è sostenere una coalizione riformista ed anticomunista, un’ altra Berlusconi a prescindere. Che,  ripeto, con il Pdl ha pensato solo ai c…i suoi o al massimo a quelli della Brambilla. Senza alcun rispetto e considerzione per gli alleati. Credo, comunque, e questa è la conclusione,che la situazione politica in generale sia in grande evoluzione. Quindi giusta cautela, per prima la mia, ma non immobilismo. Sarebbe almeno auspicabile che il nostro simbolo cominciasse a comparire in Tv. Almeno questo. Per il resto le idee non ci sono mai mancate. Come pure coerenza, dignità ed orgoglio. Bene, non perdiamole oggi. Spero di rileggerti presto.

Angelino Masin

SegretarioNpsi del Veneto

Il Nuovo Psi dopo l´iniziativa di Berlusconi

Non c´è dubbio,che l´iniziativa di Berlusconi ha spiazzato l´intero quadro politco,e sopratutto i principali leader della c.d.l.,dimostrando che in quanto a tatticismi non ha da imparare niente da nessuno ed in particolare da chi lo voleva scavalcare a sinistra.
Detto questo,è doveroso che si comprenda che fine farà il”N.P.S.I.”.
Con la nascita,del”P.P.L.che berlusconi ha partorito;le prospettive del “N.P.S.I.”,che nell´ultimo Congresso Nazionale aveva fatto la scelta di aderire alla federazione dei partiti,con la propria autonomia all´interno della C.D.L.,oggi sono cambiate.
La “chiara scelta di campo”,di cui Antonino Di Trapani ha dichiarato alla stampa ha bisogno di ulteriore chiarezza;che il seg.nazionale,Stefano Caldoro,per il bene ed il rispetto di tutti i compagni che hanno deciso di seguirlo e che sicuramente continueranno a seguirlo deve fare.
Lino Guglielmo(lecco)

Dalla parte di Berlusconi

Il dibattito politico in Italia, dopo l’approvazione della finanziaria da parte del Senato, non poteva che diventare rovente sia su un fronte che sull’altro sulla prospettiva di vita del governo e sui posizionamenti che ogni partito – sia di maggioranza che di opposizione – sta costruendo.
Intanto va riconosciuto al Presidente Berlusconi un dato di fatto incontrovertibile: grazie alla sua tenacia e alla battaglia quasi solitaria con la quale ha, in maniera asfissiante, tallonato la maggioranza, l’Unione si sfalda, approva la finanziaria e decreta essa stessa la fine del Governo Prodi, cosi come dalle dichiarazioni del Senatore Dini. L’azione incisiva del leader di Forza Italia in tutti questi mesi ha fatto emergere in maniera chiara le contraddizioni, le beghe, le lotte e, soprattutto, le distanze politiche tra i vari partiti che compongono l’Unione.
A fronte di questa battaglia sostanzialmente vinta, il giorno dopo l’approvazione della finanziaria alcuni esponenti della Casa delle Libertà, pensando in prospettiva al loro avvenire personale nel panorama politico, hanno incominciato a fare i distinguo e a far emergere le differenziazioni, che pure ci sono e, a parer mio ci debbono essere, fra alleati diversi, ma lo hanno fatto in maniera maldestra in questa fase ed hanno finito per dare la sensazione che da una vittoria si sia passati ad una sconfitta.
Le dichiarazioni di alcuni leader dell’Unione uscita malconcia dal dibattito parlamentare, hanno da subito cercato di far prevalere questa linea, tentando di isolare il Presidente Berlusconi come se il fatto stesso che la maggioranza avesse finito per approvare al Senato la finanziaria fosse quasi colpa di Berlusconi. Il Presidente Berlusconi ha invece dimostrato ancora una volta, annunciando la nascita del nuovo soggetto politico, di poter catalizzare su di sé non solo l’attenzione dei media e della classe politica, ma anche dei cittadini.
Noi socialisti del Nuovo P.S.I., che in tempi lontani avevamo stretto un patto con la stessa CdL ed il suo leader – oggi ribadito e riconfermato dal nostro Congresso che ha visto l’elezione di un giovane alla guida del nostro partito, come l’ On. Caldoro – non abbiamo alcun tentennamento in questa fase, quando si gioca una battaglia vitale per il futuro del nostro Paese, a schierarci in maniera chiara senza se e senza ma al fianco del Presidente Berlusconi con la nostra identità per affrontare assieme questa durissima battaglia per il futuro democratico dell’Italia.
Responsabile associazioni
Segreteria Nazionale Nuovo P.S.I.

A Latisana (Ud) i socialisti con la CDL


Anche i Socialisti del Centro-destra nella persona di Lauretta Iuretig, segretario provinciale del Nuovo PSI, hanno partecipato al Congresso Comunale di Forza Italia a Latisana.
È stato ribadito che la costituente di Borselli anche in regione non pone fine alla diaspora ma la codifica definitivamente. Ora il quadro della galassia socialista risulta più chiaro e semplificato.
Rimangono in campo due organizzazioni di tradizione socialista, una collocata nell’Unione con il Partito Socialista formata dai socialisti di E. Boselli, di G. De Michelis e di Bobo Craxi, e una collocata nella Casa della Libertà con il Nuovo PSI di Stefano Caldoro che è l’unico legittimato ad utilizzare la sigla “Nuovo PSI”.
Abbiamo scelto di stare con la Casa della Libertà non per tatticismo né per opportunismo ma perché convinti che questo sia il luogo dei veri riformatori e innovatori nonché custodi della nostra cultura e tradizione.
Nell’augurare un buon lavoro ai congressisti forzisti, Iuretig ha affermato che tutti noi dobbiamo lavorare all’interno dei nostri partiti per fare pulizia etica e per fare rispettare le regole democratiche. Anche Forza Italia dovrà avviare un dibattito con tutti i Circoli, della Brambilla e di Dell’Utri, con i quali rapportarsi perché solo nella dialettica c’è la possibilità di crescita.
Quando all’interno di un partito si perdono di vista le procedure democratiche e prevalgono le logiche del più forte, si disconosce la dignità dell’uomo e così agendo si scivola verso la corruzione e l’immoralità che è la morte del sistema democratico.
Iuretig poi ha sottolineato come i Socialisti che lei rappresenta dal 2001 abbiano sempre coerentemente sostenuto la Casa della Libertà in tutti gli appuntamenti elettorali ed in tutte le province del Friùli Venezia Giulia, ricevendo in cambio poco o nulla. Ed è per questo che ha chiesto ad alta voce agli alleati ed in particolare a Forza Italia, che spesso all’interno delle loro liste ha ospitato socialisti, rispetto e confronto a pari dignità. Nelle competizioni elettorali anche uno 0,5% può fare la differenza. La Fondazione “Libera Idea” è un’iniziativa indubbiamente importante perché finalmente si mettono delle persone al servizio di un programma e non il contrario ma il programma deve essere il risultato di una riflessione aperta a tutte le componenti della Casa della Libertà anche a quelle considerate fino ad oggi delle cenerentole.
Potrebbero essere proprio queste a fungere da stimolo, pungolo al vero rinnovamento politico.

Segretario Provinciale di Udine
Lauretta Iuretig

Parliamo di politica e non di altro, bene Caldoro

 

Nell ultimo consiglio nazionale svoltosi giovedi 4 all hotel royal ho seguito con attenzione tutti gli interventi .
Purtroppo la sensazione che via via ascoltando gli interventi diventava sempre più convinzione e che mi ha convinto a non prendere la parola per esprimere le mie considerazioni in merito,-quello che ho percepito io e sono convinto lo ha percepito pure la presidenza è che il livello politico espresso dal consiglio nazionale è stato molto deludente in quanto ogni intervento era intriso di vecchi schemi mentali tipici del vecchio PSI che tendevano piu a contestare banalita tipo il colore del simbolo o la pendenza del garofano. nessunno degli intervenuti ha ritenuto di fare un analisi politica del percorso che ha portato ilnuovo psi alla separazione consensuale con i socialisti di De michelis e alla linea politica che ha portato all elezione a segretario STEFANO CALDORO.
L´evoluzione della societa e di conseguenza della politica ha dato al psi la collocazione naturale nel centrodestra insieme a F.I perchè dopo la caduta del muro che ha sconfessato nel mondo i regimi comunisti dando ragione a BETTINO CRAXI che con la sua lungimiranza politica aveva intuito che in italia era necessaria una forte coalizione di centro x dare stabilita al paese.Da qui nasce la COSA comunista e quindi il percorso che ha cambiato la storia politca italiana negli ultimi 30 anni cioe:la nascita del PDS che in collaborazione con i magistrati di sinistra spazzarono via la DC e il PSI e la collocazione del vecchio PCI diventato DS diventò di colpo partito di governo.
solo l´intuizione di SILVIO BERLUSCONI,creando forza italia diede la possibilita a tutti gli elettori moderati come i socialisti i democristiani e gran parte della societa civile,di creare un fronte democratico e liberale per contenere la famosa “macchina da guerra” di Occhetto.
Ecco perchè i socialisti del nuovo PSI di CALDORO seguendo l´ evoluzione della società oggi si ritrovano e ci ritroviamo insieme nella coalizione della CDL perche FOrza Italia non è altro che l´evoluzione storico-politica del vecchio centrosinistra di CRAXI. Personalmente ho apprezzato la posizione e la linea politica di Caldoro sia al congresso che giovedi al consiglio nazionale.Avanti cosi
SEGRETARIO MICHELE GRIIEA
SEGRETARIO PROVINCIALE DI VARESE

GIUSTA LA STRADA..


La Direzione Nazionale di Sabato 22 settembre accogliendo all’unanimità la proposta di Stefano Caldoro per l’adesione alla costituenda Federazione della CdL, ha spazzato via, in un sol colpo, e definitivamente, le assurde menzogne diffuse a piene mani sul percorso del Nuovo PSI.
I punti fermi da cui si è partiti sono stati, il rifiuto del Partito unico dei moderati che non alletta neanche alla lontana i riformisti, e la difesa dell’autonomia e dell’identità dei socialisti che sono stati alla base dei rifiuti di seguire Zavettieri prima, e De Michelis dopo. Il percorso che queste scelte comportano era, comunque, già stato delineato al Congresso di giugno: si è quindi trattato di un percorso obbligato, ma tanto più importante perché liquida ogni volgare polemica sulle reali intenzioni del Gruppo dirigente del nostro Partito.
L’aver ribadito questa scelta, soprattutto oggi, permette al Nuovo PSI di diventare realmente un chiaro punto di approdo per quei compagni che si trovano oggi sbandati e senza reale prospettiva politica. Tutti sanno, infatti, che l’avventura del duo Craxi-Zavettieri, è totalmente abortita, e da quel raggruppamento (I Socialisti Italiani) sono passati ad altre collocazioni i componenti dell’intero gruppo dirigente calabrese; nel mentre l’avventura di De Michelis è finita prima ancora di nascere.
La Costituente, parola magica per i socialisti, si sta quindi rivelando una grande menzogna. A nulla serve imbarcare gli Angius quando abbandonano lo SDI compagni del calibro di Ottaviano Del Turco e Cesare Marini, e abbandonano Zavettieri, i Racco e le Fabiano, e grande si presenta il fermento attorno ai compagni che hanno seguito De Michelis e che rifiutano l’imbarco a sinistra.
Il Nuovo PSI diventa quindi, anche per la scelta definitivamente formalizzata nella Direzione del 22 settembre, un netto, chiaro e forte punto di riferimento per tutti i socialisti che rifiutano di confluire nel Partito Democratico, che percepiscono l’imbroglio della Costituente, e non vogliono ritirarsi, come si suol dire, a vita privata.
A noi non rimane che tenere aperte le nostre porte, chiedendo a chi comprende le mistificazioni di questi anni e di questi ultimi mesi, un atto di coraggio: aderire all’unico Partito socialista che sarà presente sulla scena politica italiana.
Giovanni ALVARO
Reggio Calabria 25.9.07

Il gruppo Consiliare della Provincia di Trapani è con Stefano Caldoro

 

In questi giorni, il Vice Segretario Nazionale Franco Spedale ha incontrato numerosi compagni Socialisti della Provincia di Trapani.

Tra loro alcuni Consiglieri Comunali dei Comuni Trapanasi ed il Capogruppo in Consiglio Provinciale Andrea Burzotta, che hanno ribadito fortemente la loro condivisione al progetto di rilancio Socialista del Nuovo PSI nella Casa delle Libertà.

“Finamente la chiarezza delle posizioni politiche ci possono permettere di rilanciare con forza l’azione Socialista nella Provincia di Trapani”, queste le parole del Consigliere Provinciale Andrea Burzotta che ora chiede che presto si faccia chiarezza anche riguardo al ruolo dell’Assessore Provinciale Socialista che avendo aderito alla Costituente non rappresenta più il Nuovo PSI nella Giunta Provinciale di Trapani.

Nei prossimi mesi la Federazione Provinciale di Trapani svolgerà il proprio Congresso Provinciale

Comunicato Stampa delle Federazioni di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna.

 

I segretari provinciali delle federazioni di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, si sono incontrati per discutere sulla conclusione del congresso nazionale del Nuovo PSI svoltosi a Roma il 7/8 Luglio 2007 e hanno sottoscritto il presente documento:
Considerato il tipo di comunicazione passata sui media nazionali, sentite le preoccupazioni degli iscritti e dei simpatizzanti, vista l’importanza del momento politico nell’ottica della questione socialista e del rilancio del riformismo in Italia, tramite la costituente Liberal Socialista intendono precisare quanto segue;
1. Conferma in pieno della mozione congressuale presentata dall’On. Mauro Del Bue, votata all’unanimità nei nostri congressi provinciali;
2. I segretari Romagnoli chiedono che venga perseguita l’Autonomia Socialista, come deciso dal congresso, nei confronti di ambedue gli schieramenti;
3. I compagni che collaborano alla Costituente devono definire in termini chiari e inequivoci, uno spazio politico che dia, risalto e ruolo all’Identità Socialista, fuori da ambedue i poli in cui oggi si è articolato il bipolarismo italiano;
4. Il nuovo soggetto politico deve garantire un nuovo e diverso spazio di rappresentanza politica alle realtà socialiste regionali, procedendo da subito sulla strada del Federalismo politico socialista, ponendo ai vertici del nuovo partito una classe dirigente nuova che sappia rappresentare il futuro del socialismo, anche visivamente, e non un passato sicuramente glorioso ma ormai finito, garantire le rappresentanze regionali, nell’ottica del federalismo di cui sopra, l’autonomia necessaria per gestire le fasi programmatiche-politiche delle diverse realtà.
Se tali punti non trovassero piena accoglienza nel nuovo soggetto, i Socialisti del Nuovo PSI delle federazioni di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini valuteranno, da subito, l’opportunità di prendere le distanze.
I socialisti del Nuovo PSI chiedono inoltre che il nuovo partito ponga nel suo programma l’autonomia della Romagna come regione autonoma.

Ravenna . 17.07.07

I Segretari Provinciali

Forlì-Cesena Raffaele Procicchiani
Ravenna Bruno Fantinelli

Rimini Raniero Sebastiani