LA DIFFERENZA


Con non poca curiosità, per come si annunciava, domenica 8 u.s. in cui al Melià si consumava il congresso demichelisiano, ho ascoltato a Radio Radicale, il dibattito sino all’intervento di Mauro Del Bue,peraltro un buon intervento in un luogo sbagliato.
E di sorprese ce ne sono state tante; la prima quella del sostanziale rifiuto della proposta politica della costituente, culminato con il documento della Sardegna che prende le distanze ed accentua nel contesto dell’organizzazione federale,la propria autonomia nel decidere le alleanze.
La seconda,- non per ordine di importanza-,che si coglieva direttamente dagli interventi,anche astiosi, il sentimento di scoramento, la prospettiva del salto nel buio, quel senso di vuoto che prende allo stomaco colui al quale viene ordinato di lasciare la propria casa, la propria identità e costretto a convivere promiscuamente con il proprio aguzzino.
Non so quanti saranno ancora disponibili a vivere questa sorta di sindrome di Stoccolma ed a seguire un “ conducator “ che dal gennaio 2005 ha perso del tutto la bussola politica portando il partito allo sfascio, quasi fosse quella la mission affidatagli da quel congresso.
E’ vero che solo i cretini non cambiano idea, ma in politica premia la coerenza e la capacità di non rimanere prigionieri di un sogno quale quello della fine del bipolarismo seppur bastardo.
Capire che tutto concorre all’obbligatorio tentativo di semplificazione del sistema politico per stare in Europa, perché esso sia stabile e credibile e che in questa ottica va visto anche un sistema elettorale alla tedesca, significa farsi carico dei problemi del paese che certamente non è dimentico dell’azione riformista dei socialisti nel primo centrosinistra e successivamente con Bettino Craxi.
Questa è la scelta che abbiamo fatto, concorrere, in autonomia, al riavvio dell’azione riformista che significa “ dire quel che si fa e fare quel che si dice “ nell’unica alleanza politica nella quale si può sviluppare anche questa opportunità.
Quindi sta a noi ed a nessun altro, alla nostra capacità di proposta e di convincimento, riproporci all’elettorato che con la sua mobilità e soprattutto l’astensionismo mostra l’attesa del ritorno della capacità di governo alla guida del Paese.
Questo fa la differenza tra il Midas ed il Melià.
Peccato per Mauro, c’è da sperare che questa influenza passeggera guarisca presto.
Genova 10.07.2007
Sanna Gian Francesco
Segretario Regionale

Intervista a Giovanni ALVARO

Intervista al  SEGRETARIO PROVINCIALE e membro della DIREZIONE NAZIONALE del Nuovo PSI, Giovanni ALVARO 

L’opinione pubblica non si raccapezza più. Prima i giornali hanno dato notizia che il 23 e 24 giugnosi è svolto il Congresso del Nuovo PSI, oggi danno notizia di un altro Congresso  del Nuovo PSI che si è tenuto  il 7 e 8 luglio. Che succede?

 

Succede che la maggioranza del Partito ha tenuto un regolare Congresso nel mese di giugno individuando in Stefano Caldoro il nuovo Segretario Nazionale e stabilendo in modo netto e chiaro la propria linea politica. La restante parte del Partito, molto ma molto minoritaria, si è riunita nel mese di luglio eleggendo a Segretario Mauro Del Bue e a spostando Gianni De Michelis a Presidente del Partito che impropriamente chiamano ancora Nuovo PSI..

L’uso dello stesso nome (Nuovo PSI) e dello stesso simbolo (Garofano) nasce dal fatto che pur divisi da scelte politiche diverse non si è ancora consolidata legalmente di chi è la titolarità.

E’ ciò ch’è successo quando Saverio Zavettieri e Bobo Craxi hanno lasciato il Partito, e per alcuni mesi è regnata sovrana la confusione, fin quando la Magistratura non ha messo la parola fine al problema dando a Cesare quel ch’era di Cesare.

E’ augurabile che non ci si costringa a ricorrere ancora una volta alla Magistratura, perché oggi come ieri il problema è squisitamente politico.

 

Che vuol dire problema politico? 

Vuol dire che il Nuovo PSI, nato nel 2001 dopo diversi tentativi di organizzare i socialisti che si sono rifiutati di entrare nei  partiti ‘collaborazionisti’ o che hanno evitato di chiedere ospitalità nei partiti che hanno usufruito, e come, della falsa rivoluzione giudiziaria, è nato con una precisa scelta politica aderendo all’aggregazione più consona ai propri convincimenti riformistici e autonomistici. In una parola ci si è tenuti nel solco delle scelte craxiane che nascevano sempre senza i paletti dell’assurda divisione destra-sinistra ma solo con l’occhio rivolto ai contenuti ed agli obiettivi.

 

Alla fin fine, però,  bisogna schierarsi. O di là o di qua. 

E’ vero, la legge elettorale ti costringe a schierarti pena la tua scomparsa definitiva, per cui lo schierarsi alcuni lo hanno interpretato come strumentale alla propria sopravvivenza: si ripeteva spesso, in questi anni, il ‘primum vivere deinde filosofare’. Ma c’era e c’è chi, invece, considerava e considera lo schieramento già una scelta sui contenuti e sugli obiettivi.  

Da una parte uno schieramento eterogeneo e aggregato solo sull’antiberlusconismo perché sul resto c’è la tesi e l’antitesi su ogni cosa, dalla politica estera, alla politica sociale, alle grandi opere e via di questo passo.

Dall’altra c’è la concretezza degli obiettivi e la chiarezza delle posizioni, così concrete e così chiare  che hanno prodotto, nei 5 anni del Governo Berlusconi, ben 36 riforme di grande spessore e grande peso. Su quelle riforme c’è stato, per quanto piccolo, il contributo del Nuovo PSI.

 

Ma non era più congruo scegliere e confluire in parte, diciamo, nel Partito prodiano, e altra parte, in quello di Berlusconi? 

C’è chi l’ha fatto e chi si appresta a farlo. Sono di questi giorni, infatti, gli annunci delle adesioni nel Partito Democratico (Del Turco e Marini, o il calabrese Racco), ma c’è chi ha deciso di mantenere viva la fiammella socialista difendendo autonomia e identità come valori imprescindibili per il riformismo.

La scelta, oggi, di aderire a questo o a quel partito unico risponde solo alla necessità della singola sopravvivenza messa in discussione dalla stanchezza o dalla pochezza del proprio pensiero politico. E ciò vale anche per quanti pensano di pervenire alla confluenza seguendo un percorso in più fasi. Non cambia se lo sbocco è dentro o solo a sostegno del Partito Democratico, come in questi anni ha fatto lo Sdi con l’Unione..

Oggi questo iter lo ha messo in moto De Michelis e quanti lo hanno seguito. Pochi per la verità resi sempre più pochi dagli già annunciati abbandoni. Quando dico pochi dico letteralmente pochi. In Calabria per esempio il passaggio con De Michelis lo hanno deciso si e no 2, sottolineo 2, compagni.

 

Ma con tutte queste scissioni, con questi pezzi che vanno via, con forze che, se non in Calabria certamente in altre Regioni, abbandonano il Partito, quale può essere il futuro del Nuovo PSI? 

L’elezione di Stefano Caldoro a Segretario Nazionale è già una scelta politica di grande respiro che assicurerà certamente al Nuovo PSI un percorso positivo. Ma ciò che lo renderà un sicuro punto di riferimento per il mondo socialista, liberale, autonomista e craxiano è l’aver abbandonato, col Congresso del 23 e 24 giugno, gli equivoci e le ambiguità di questi anni. Si sta, senza se e senza ma,  nella Casa delle Libertà, e vi si sta col nostro dna socialista. Nessun disagio per questa scelta: sarebbe stata la scelta di Bettino che è stato sempre distinto e distante dai comunisti comunque camuffati.

Il disagio semmai dovrebbero sentirlo quanti si sono trovati ieri, e quanti si troveranno oggi, fianco a fianco con i vari Di Pietro, Pecoraro Scanio, Caruso, Diliberto  e le loro scelte politiche in materia giudiziaria, sociale ed ambientale.

Comunque non ci resta che augurar loro buon viaggio.

 

E in Calabria come la mettete con un Sindaco che vi ha negato il riconoscimento dell’Assessorato al Comune di Reggio Calabria?  

Se ad ogni difficoltà nei rapporti tra gli alleati ci si dovesse chiamare fuori e rompere ogni rapporto non ci sarebbe coalizione in grado di reggere per più di qualche settimana. In politica non può andare così. Il fatto che Scopelliti non ci ha ancora riconosciuto il ruolo di alleato vero nella Casa delle Libertà (mentre lo ha riconosciuto a partiti che attualmente inseguono sogni centristi) va certamente contrastato e corretto, anche perché il percorso di Reggio, o meglio il vento che ha soffiato a Reggio Calabria, deve essere trasferito nella Regione, e in questo processo, aldilà delle liste civiche che in poche potranno avere dimensione regionale, servono soprattutto i Partiti che hanno strutture organizzative in tutto il territorio della regione.

E’ un processo che deve vederci impegnati all’unisono perché non è ulteriormente tollerabile una Giunta, quella di Loiero, inconcludente e incapace che sta letteralmente affossando le speranze di riscatto delle nostre genti, e anche perché è tempo di tornare ai programmi, chiudendo la fase della mera occupazione del potere.

 

In conclusione, vuole lanciare un appello alle varie anime socialiste? 

La ringrazio di questa opportunità e la utilizzo immediatamente anche perché il popolo socialista, parlo degli elettori socialisti, della gente che ha vissuto l’età d’oro dei socialisti, ma anche dei giovani che inconsapevolmente sono animati da riformismo e da voglia di giustizia sociale, cercano disperatamente uno strumento per le loro battaglie per cambiare la nostra Calabria.

Ad essi, ma anche ai dirigenti di base e non, che sono sconcertati delle scelte suicide fatte prima da Saverio Zavettieri e da quelle sciagurate fatte oggi da Gianni De Michelis, chiediamo di rompere ogni indugio ed avvicinarsi al Partito. Le porte sono aperte, non c’è alcuna preclusione. Anche se non c’è il vitello grasso da  offrire ai figliuoli prodighi saremo comunque felici di accoglierli.

 

Reggio Calabria, 11.7.2007

IL CONGRESSO, CHE HA ELETTO CALDORO, E’ UN PUNTO FERMO

 

Ci si straccia le vesti, e in ultimo nell’assemblea del 7 e 8 luglio, per sbandierare la necessità dell’unità dei gruppi dirigenti socialisti, magari animati da necessità di garantirsi un posto al sole, mentre è opportuno garantire ai socialisti di base, riformisti, liberali e autonomisti, uno strumento per continuare la propria battaglia per un’Italia diversa e più giusta.

Finalmente il 23 e il 24 giugno scorsi si è posto un punto fermo; il Congresso del Nuovo PSI ha sfidato l’antipolitica, prodotto della cattiva politica, approvando all’unanimità la relazione programmatica dell’eleggendo e poi eletto Segretario nazionale l’on.le Stefano Caldoro. I tantissimi che si identificano nella realtà politica venuta fuori dal Congresso non si sentono in trincea in quanto non devono combattere con nessuno, non si sentono vittoriosi perché non hanno combattuto con nessuno, ma hanno soltanto affermato di essere gelosi custodi dei valori liberali-riformisti che, nonostante il passare del tempo ed il cambiare delle realtà, restano attuali ed agognati da tanti pur mancando di idonea cultura borghese.

Un invito a tutti gli amici-compagni, ovunque in questo momento allocati, a confluire sotto il vessillo liberal-socialista che ha tanto da dire e che può dirlo, nel sistema bipolare vigente nel nostro Paese, solo alleandosi con la Casa delle Libertà.

Maccarone di Vibo Valentia

Segreteria Regionale Veneto

Si è riunita a Legnago, presso il Ristorante “ Pergola “,
la Segreteria Regionale allargata ai membri della Direzione Nazionale, per discutere su alcune tematiche di attualità. 

La relazione introduttiva  ha richiamato le fasi salienti dell’ultimo congresso nazionale, dove a supporto della elezione di Stefano Caldoro, sono stati nominati in Direzione  Nazionale ben 5 esponenti Veneti : Angelino Masin, Gianni Curti, Giovanni Bianchi Ceriani, Roberto Michieletti e Roberto Gamba.  

Circa le ultime elezioni l’Organismo ha espresso entusiasmo e soddisfazione per i risultati recentemente ottenuti alle amministrative nel Comune Capoluogo di Verona e nei contesti, non meno significativi, di altre località del Bellunese, del Rodigino e del Veneziano. 

Ha plaudito, in particolare, al successo dell’Avv. Giampaolo Sardos Albertini che proprio nella città scaligera è stato interprete riconosciuto dei valori di laicità e riformismo liberale propri del nuovo corso Socialista.  

A lui, come a tutta
la Cdl, i migliori auguri di proficuo lavoro nel nuovo Consiglio Comunale. 

Circa i rapporti con

la Giunta Regionale Veneta i convenuti hanno dato mandato al Segretario Masin di chiedere un incontro preliminare con l’Assessore Oscar De Bona. 

Scopo del dialogo quello di riconfermare e, ancor più, rilanciare la sinergia e la collaborazione con il suo lavoro e la sua rappresentatività in quel contesto. Inoltre per ricercare ed individuare alcuni temi caratterizzanti e qualificanti della politica riformista Veneta da oggi sino  a fine legislatura. 

L’Esecutivo di Segreteria ha, altresì, ufficializzato l’ubicazione logistica del Comitato Regionale, sito in  Via Frattini di Verona dove, quanto prima, sarà promossa l’inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità. 

Come ultimo punto è stata affrontata la questione del tesseramento le cui modalità dovranno all’un tempo garantire la privacy ma, altresì, essere comprovate da una adesione chirografariae documentata. Per l’anno in corso l’iscrizione è già aperta, con quota  normale fissata in €. 20.00 e  quella ridotta, per giovani e pensionati indigenti, in € 5.00. 

Infine ipotizzato un Forum regionale di tutti gli amministratori del Nuovo Psi attualmente in carica da organizzarsi entro il prossimo Ottobre.

MA QUANTI SONO I PRETENDENTI AL TRONO?

 Alla riunione del 7 e 8 luglio che, senza preoccuparsi del ridicolo, continuano a chiamare Congresso del Nuovo PSI, ben sapendo che esso è illegale, illegittimo, e senza alcun valore politico, perché il Nuovo PSI il suo Congresso lo ha celebrato, rispettando tutte le norme e le regole statutarie e del Codice Civile, il 23 e 24 giugno scorsi eleggendo a Segretario Stefano Caldoro, si presentano con ben 5 candidati al ruolo di Segretario Nazionale. Al candidato unico on. Mauro Del Bue, si è aggiunto quasi subito, l’eurodeputato Alessandro Battilocchio, e in corso d’opera sembra si siano affacciati all’ipotesi Perini e Sergio Verrecchia. Troppi, veramente troppi pretendenti a un trono che tra l’altro è senza regno, sintomo certo che ormai sono totalmente staccati dalla realtà e continuano a duellare all’infinito. Ma quando non c’è orientamento maggioritario su chi deve assumere la leadership torna prepotentemente alla ribalta il 5° candidato che è il Segretario uscente Gianni de Michelis che diventa giocoforza, stante la frammentarietà delle proposte, il candidato vincente. C’è da scommettere infatti che, per evitare ulteriori lacerazioni, ed anche perché il ruolo di Segretario dovrebbe durare fino all’autunno data durante la quale sarà partorita la Costituente, pardon: il Nuovo SDI, il Segretario uscente sarà disponibile a sacrificarsi e a continuare a dirigere quel che resta del Partito. Vorrei ricordare che al Congresso, quello vero del 23 e 24 giugno, il candidato al ruolo di Segretario era UNO e UNO soltanto, Stefano Caldoro, ed è stato votato all’UNANIMITA’. E questo non solo perché gli si riconosceva la indiscussa leadership, ma anche perché il collante che teneva e tiene uniti quanti hanno deciso di scegliere la strada maestra del Nuovo PSI, riformista, liberale e autonomista nel solco craxiano, non era animato da spirito di potere. Stefano, avanti tutta. La strada imboccata è quella giusta. L’augurio è quello che molti di quelli illusi dalla speranza di una vera Costituente capiscano l’imbroglio e ritornino sui propri passi, perchè il futuro dei socialisti è quello di stare lontani dai comunisti. Giovanni ALVARO Segretario Provinciale di Reggio Calabria

ANCHE I SOGNI DIVENTANO REALTA’. BUON LAVORO STEFANO.

Anche i sogni diventano realtà! Il socialismo liberale ha preso corpo.

            Si perché c’è chi il socialismo lo pratica e chi invece lo interpreta. Chi lo interpreta è sempre al palo ma con grave nocumento di quanti il socialismo liberale lo vivono. Essere Liberali significa essere  precursori, essere Socialisti significa essere riformisti. La dizione Lib-Lab non è di nuovo conio.

            Il 29 ottobre 2006 nel Nuovo PSI, stante l’ambiguità del segretario De Michelis, si è presentato un nuovo fronte quello del già ministro Stefano Caldoro che, con tanti altri del partito, non condivideva il flirtare di De Michelis con Boselli, Craxi (solo figlio del grande statista Bettino) ed altri della sinistra estrema. Tale atteggiamento peraltro  sospetto perché avvenuto dopo la sconfitta elettorale della primavera 2006, non è coerente con quanto il 12 gennaio 2006 in una conferenza stampa col presidente del Consiglio allora in carica, on.le Silvio Berlusconi, De Michelis ribadiva l’appartenenza del Nuovo PSI alla Casa Delle Libertà.

            I Più, quelli che il socialismo lo vivono, hanno seguito Caldoro ed il 31 marzo 2007 il Consiglio Nazionale ha approvato il documento che ha convocato il V° Congresso che svoltosi ordinatamente e convintamene il 23 e 24 giugno 2007 ha eletto il proprio Segretario Nazionale, il giovane e valente, già ministro del Governo Berlusconi, on.le Stefano Caldoro.

            Il compito è arduo ma quanti culturalmente socialisti sono, sapranno emergere sempre più forti e determinati. Siamo ormai temprati. Tshunami ne abbiamo subiti diversi, ma siamo sempre in piedi. Continuiamo la nostra battaglia perché la democrazia ne ha bisogno.

            Auguri di buon lavoro Stefano, e auguri a tutti noi.

                                                                       Pietro Antonio Maccarone – Vibo Valentia

Il Nuovo PSI (schierato con la CdL) conquista un seggio a Reggio Calabria.

Notizia più bella da portare al Congresso del 23 e 24 giugno al Midas non poteva esserci: il Nuovo PSI, schierato con la Casa delle Libertà, ha conquistato il seggio a Reggio Calabria dopo i riscontri effettuati dall’Ufficio Elettorale Centrale. Entra, così, nel Consiglio Comunale della più importante città della Calabria il compagno Giuseppe Martorano che ha totalizzato ben 960 voti di preferenza, e gli subentrerà, dopo la nomina ad Assessore, il compagno Mario Laface. Il risultato conseguito, circa il 2%, è di grande valore politico perché si realizza nella scelta dell’alleanza con le forze moderate chiaramente collocate nella CdL, nel mentre gli altri socialisti, tutti assieme appassionatamente, (I Socialisti di Zavettieri, lo SDI di Boselli e i Repubblicani europei) si debbono accontentare di uno striminzito 1,6%. Se ce n’era bisogno, proprio a Reggio Calabria, l’elettorato ha sonoramente bocciato la “Costituente socialista”. L’esordio elettorale nella città che ha dato vita alla ripresa del socialismo democratico distinto e distante dal massimalismo ed estremismo parolaio dell’egemonia comunista, è quindi stato abbastanza deludente. Arrivederci a Roma per porre finalmente fine alle incertezze sulla linea politica. La chiarezza in politica è fondamentale.

Sono annessi allo SDI

da quekl che ci risulta (Bobo Craxi) domani si dovrebbe tenere l’atto costitutivo della FALSA “COSTITUENTE SOCIALISTA”.

Al tavolo saranno presenti Bobo, Saverio, Gianni, Mauro, Boselli, Turci e Caldarola.

Questo è l’inizio del percorso che dovrebbe concretizzarsi a Luglio con una manifestazione e poi la formazione del Nuovo Partito.

Alcunivirtuosi ci spiegano che i Soicalisti devono stare nel PSE.

Sorge spontanea una domanda. Lo statuto del PSE qualcuno lo conosce? 

Qualcuno bene informato ci comunica che i nuovi soggetti devono chiedere l’ammissione al PSE e quindi una delle tre:

1) al momento lo SDI “ANNETTE” le altre frazioni essendo l’unico iscritto al PSE

2) lo SDI modifica il suo nome, ma in questo caso fa un Congresso con all’ordine del giorno la modifica del NOME

3) lo SDI decide di uscire temporaneamente dal PSE e chiede formalmente la riammisiione come nuovo soggetto POLITICO

Qualesembra l’ipotesi più plausibile?

Chi vivrà vedrà, al momento noi difendiamo la NOSTRA IDENTITA’ e la NOSTRA AUTONOMIA al COngresso del 23 e 24 Giugno.

a loro buon viaggio

V congresso del nuovo PSI 23-24 giungo Hotel Midas: “Bisogni e Meriti”

Secondo quanto deliberato dal C.N. dello scorso 31 Marzo Sabato 23 e Domenica 24 Giugno si svolgerà il V Congresso Nazionale del Nuovo PSI presso l’Hotel Midas di Roma.

L’apertura dei lavori è fissata per le ore 15.00

per come arrivare al midas klikka qui http://www.socialistalab.it/index.asp?action=comunicati&id_news=109

Grazie Capranica.

  

C’era chi si era accontentato di una semplice assicurazione di Gianni De Michelis che mai sarebbe andato con questa sinistra che oggi deve ricredersi, a meno che non voglia continuare a fare il sordo per cui si conferma l’assunto che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ma in Calabria, nella recente tornata congressuale, il 100% degli iscritti meno 1 non sono stati né sordi né ciechi.  

Al Caprinica sono caduti tutti i veli ed anche il cieco calabrese dovrebbe riflettere su dove intende condurlo l’ex Segretario del Nuovo PSI, che messo alle strette ha dovuto parlare di costituente socialista collocata a sinistra.  

Per quanto ci riguarda la collocazione la deciderà il Congresso del 23 e 24 giugno ma da come stanno andando i Congressi provinciali e quelli regionali credo non sia azzardato dire che si continua nel solco tracciato dai padri fondatori del socialismo democratico e nettamente praticato da Bettino Craxi che il riformismo lo intendeva distinto e distante da una sinistra massimalista, oltranzista, egemonica e sostanzialmente antisocialista. 

Peccato che le strade divergano, peccato che un altro pezzo (anche se esiguo) lascia la trincea per lidi più tranquilli, peccato certo, ma forse è meglio così: non serviva a nessuno una finzione unitaria che bloccava il dispiegarsi dell’iniziativa politica com’è avvenuto per esempio durante la grande manifestazione contro la finanziaria del 2 dicembre dell’anno scorso.  

Per cui bisogna dire: grazie Capranica perché la chiarezza in politica è fondamentale. 

 

 

                                                             Giovanni ALVARO                                               Segretario Provinciale di Reggio Calabria

Adorni Segretario Regionale Lombrado

Si è svolto Sabato 16 giugno presso l’hotel Ibis di Milano il Congresso Regionale del Nuovo PSI Lombrado.

Alla presenza dell’On. Caldoro, i Socialisti Lombardi hanno svolto i loro lavori in vista del Congresso Nazionale del 23-24 Giugno all’Hotel Midas di Roma.

Adorni Orazio, cremonese, è stato eletto all’unanimità Segretario Regionale del Nuovo PSI della Lombradia.

Presidente è stato riconfermato Riccardo Albertini.

Costituente socialista? Finalmente si stanno scoprendo le carte !

In questi mesi ci siamo macerati e lacerati sino alla paranoia sulla questione “costituente “, divisi tra chi sostiene che  questa è una falsa costituente e chi accusa i primi di non volere la riunificazione dei socialisti.

Tanti documenti, deduzioni e controdeduzioni che hanno finito con l’insinuare nei compagni più che un ragionevole dubbio : stò nella ragione o nel torto ? Per certo e purtroppo, questo dubbio non verrà mai fugato da un confronto diretto, magari aspro, con il congresso del 23 e 24 giugno, convocato all’unanimità ma poi disatteso e contestato da una parte del partito che ha scelto il non confronto e la strada irresponsabile del “muoia Sansone con tutti i filistei”. Nei giorni scorsi ho letto con molta attenzione il documento del nostro deputato on. Del Bue ( le ragioni della costituente liberalsocialista ). Un lungo documento in parte condivisibile ma anche incoerente e tendenzioso per il metodo di approccio a questa pseudo costituente.

In un passaggio si afferma che dobbiamo affrontare la costituente con la schiena diritta  rivendicando con forza le nostre ragioni. Ragioni che se la memoria non mi inganna, si traducevano in due semplici ma fondamentali ed irrinunciabili questioni:

– la attuale collocazione dello SDI con il governo Prodi e con questa sinistra marxista non ci va bane !

– la attuale posizione dello SDI sul sistema elettorale non ci va bene !

In un passaggio successivo il nostro deputato si chiede e chiede a noi quasi sommessamente : ” ma è troppo chiedere allo SDI di riflettere sulla necessità di prendere le distanze da un governo che oltre che inviso alla maggioranza degli italiani rischia di far trionfare Berlusconi e di coronarlo non solo presidente ma addirittura re ? “ 

Caro onorevole, forse non sa che i pochi veri militanti rimasti del N.PSI in tutti questi anni di sofferenza si sono dotati di anticorpi oltre che di mutande di ferro per non sentirsi dire un giorno ” compagni, purtroppo non potevamo pretendere  che lo SDI indebolisse ulteriormente l’attuale governo e consegnare il paese a Berlusconi e quindi, se vogliamo salvare la questione socialista, dobbiamo allearci od entrare nello SDI per rinforzare questo governo.”

Caro onorevole, ci volete portare a questa costituente con la schiena diritta o piegata a 90 gradi ?

Se si afferma che i compagni che non condividono questo percorso sono dei “discesisti” perchè scelgono la strada facile nella C.d.L., si potrebbe anche pensare  che gli altri sono dei  ” rampanti” che cercano di arrampicarsi su qualche altra scialuppa di salvataggio visto che la nostra fragile barchetta sta per affondare ?

E la coerenza, quella vera dove è finita ? Spiace ricordarLe la Sua elezione al parlamento con il centro-destra, e proprio grazie a quel nefasto simbolo a mezzo con la D.C che ha inferto un colpo mortale ai militanti ed all’elettorato del N.PSI.

Personalmente, credo fermamente nel superamento della diaspora ed alla riunificazione, ma nella chiarezza ed onestà d’ intenti reciproci, senza troppi giri di parole ma con la ferma volontà di intraprendere un percorso comune e riproporsi in gioco con idee e progetti, in piena libertà ed autonomia.

A Limbiate sembra ci siamo riusciti, come si può dedurre dall’ allegato manifesto pubblico che verrà affisso nei prossimi giorni.

Una piccola realtà, poco significativa nel quadro generale ma che è pur sempre significativo per lo sforzo prodotto.

Bruno Rubes – direzione nazionale N.PSI

                      consigliere comunale di Limbiate

SONO ARRIVATI ALLA FRUTTA

 

 

Hanno fatto del sito del Partito una palestra a senso unico come nelle migliori tradizioni totalitarie.

Hanno ridotto un sito prestigioso ad un bollettino di una corrente tra l’altro infinitamente minoritaria.

Hanno usato censura e tracotanza per non far sentire le ragioni degli altri (infinitamente maggioritari) e per far credere d’essere solo loro il PARTITO.

E adesso vorrebbero anche tapparci la bocca se, per superare il ridicolo censore di turno, si è stati costretti ad aprire un nuovo sito (www.socialistalab.it) alla vigilia del Congresso del 23 e 24 giugno all’Hotel Midas di Roma.

La lettera di Casadei, Salomone  e Dell’oro, anche se mi ha ulteriormente amareggiato non mi ha sorpreso affatto. Essa è il frutto di un’abitudine a dettare legge, a comandare e a sentirsi i padroni incontrastati. Nè più e né meno di quanto detta legge, comanda e si sente padrone l’ispiratore principe di queste assurde diffide a usare una testata che, tra l’altro, non è loro.

Lasciateci in pace e fateci fare tranquillamente il Congresso. Certo è sempre un fatto negativo registrare l’abbandono del Partito che avete deciso di attuare: ma è meglio perdere qualche ramo secco che continuare in una deleteria ambiguità paralizzante.

Per quanto ci riguarda continueremo a difendere l’identità e l’autonomia dei socialisti rifiutando senza alcun tentennamento confluenze in partiti più o meno unici che già ora, prima di realizzarsi, mostrano la corda. Rifiutiamo anche di diventare una appendice di una formazione politica che dalla sua nascita non si è mai cimentata da sola ma ha sempre rincorso alleanze a apparentamenti (sempre diversi) fino all’attuale Rosa nel pugno.

Una politica riformista non guarda ai contenitori ma ai contenuti (erano parole di De Michelis) e su questo assunto abbiamo realizzato una dignitosa presenza nel Paese nel corso di questi anni. Il mondo purtroppo cambia ed è cambiato anche il pensiero di Gianni.  Liberissimo di farlo, ma perché ostacolarci? Perché censurarci e oggi pretendere di cancellarci? Forse la risposta è semplice: si capisce d’essere ormai alla frutta.

 

 

                                                                                         Adolfo COLLICE

Il Congresso non può non essere che a mozioni, perché dobbiamo sapere dove vuole andare la maggioranza del Partito.

Ho letto il documento di Mauro Del Bue e pur apprezzandone lo sforzo unitario, non posso non rilevarne la debolezza intrinseca perché sull’altare dell’unità mantiene una situazione di estrema ambiguità. Gli appelli ai sentimenti dei compagni non risolvono i nostri problemi. E’ necessario invece, una volta per tutte e in modo netto e chiaro, capire dove vogliamo andare. E questo lo si può decidere solo in un Congresso evitando le continue interpretazioni di comodo. 

Per esempio: Battilocchio si rifà ai padri fondatori che vanno da Turati a Saragat, a Nenni e a Craxi e dà una lettura della loro storia diametralmente opposta a quella che viene data da Mauro e tanti altri. Tutti dicono di essere di sinistra, ma mentre Perini è prigioniero del contenitore ‘sinistra’, altri non sottostanno a questi ridicoli  schieramenti e vogliono operare in ‘mare aperto’ come genuina forza riformista..  

In una parola, se non si supera l’attuale ambiguità, e il Congresso dovrà servire a questo, si finisce per perdere una occasione capace  di fare chiarezza sugli intendimenti del Nuovo PSI, e il risultato sarà identico a quando votati i documenti all’unanimità, a partire dal luglio dell’anno scorso, ognuno vi ha poi dato l’interpretazione che ha voluto. 

Il Partito non può più reggere una situazione simile. Un’unità solo di facciata, con il perpetuare le regole antidemocratiche che lo hanno governato, non serve a nessuno: i risultati grami che il Partito raccoglie nel Paese nascono anche dalle incertezze che ci hanno finora accompagnato. L’unità nella chiarezza, anche se nella diversità, col ripristino delle regole democratiche è quello che ci serve. Ma questo sarà il risultato del Congresso e non di inutili accordi di vertice. 

Non è quindi né giusto, né politicamente corretto tirare per la giacchetta il nostro Mauro che, per quello che abbiamo letto in questi mesi, è lontano mille miglia da chi oggi tenta di accattivarsene la simpatia. A Mauro voglio soltanto dire: un’unità fittizia non serve a niente, sarebbe la tomba definitiva degli sforzi che da anni stiamo facendo per mantenere in vita il nostro piccolo Partito.  

Un’altra strada sarebbe perdente: si continuerebbe a far vivere il Partito in una grave situazione di precarietà. Per questo il Congresso del 23 e 24 giugno è necessario.  

 

                                                                  Giovanni ALVARO

                                               Ex Direzione Nazionale – Reggio Calabria