Carissimo Stefano,
La riunione dei Segretari Regionali del Nuovo PSI di sabato scorso mi ha lasciato profondamente deluso ed addolorato. Ho dovuto prendere atto che al Congresso del 23 e 24 Giugno 2007 si verificherà una ennesima scissione nel nostro modesto partito.
Il Nuovo PSI nasce a Milano nel gennaio del 2001, ma io insieme ad altri abbiamo lottato per la rinascita del PSI fin dal lontano 1994 quando, pochi socialisti a dire il vero, entrarono nei progressisti al fianco del Partito Comunista Italiano. Poi nacque lo SDI.
Ci abbiamo provato mille volte, prima con Intini, poi con tanti altri fino alla nascita del Nuovo PSI del 2001 con De Michelis, Bobo Craxi e Martelli.
Se volevo andare con i Comunisti o con Berlusconi potevo farlo allora e probabilmente ne avrei avuti anche numerosi vantaggi personali.
Invece insieme a pochi altri compagni fondai il Partito Socialista Autonomista in Toscana e in tutti questi anni ho creduto nella nostra autonomia tenendo accesa in Toscana la fiammella dell’autonomia socialista
Noi Stefano ci conosciamo da sempre, c’è stato e c’è fra di noi un rapporto di sincera amicizia ed anche all’interno del partito un comune sentire.
Riconosciamo il grande ruolo che ha svolto e che svolge il nostro grande Segretario Gianni De Michelis, che ti ha sempre stimato profondamente e ti scelse, primo fra tutti noi, proponendoti prima sottosegretario poi Ministro nel Governo Berlusconi.
Sono rimasto sinceramente addolorato nell’apprendere sabato scorso dal Segretario Regionale della Campania, Gennaro Salvatore che ormai gli spazi per l’unità socialista si sono ridotti al lumicino e che al congresso di giugno, se si terrà , ci sarà un lungo abbraccio fra De Michelis e te, magari fra le lacrime, prendendo ognuno strade diverse con gli auguri di buon lavoro, come è avvenuto al Congresso dei DS fra Fassino e Mussi.
Sarà un errore clamoroso. Incredibilmente così riusciremo a dividere di nuovo in due quel poco che ci resta.
Ma tu puoi evitare la scissione. Tu devi evitare la scissione.
Per l’unità del partito, dobbiamo tutti riconoscerglielo, stanno lavorando con tantissima serietà ed alto senso di responsabilità i compagni Lucio Barani e Mauro del Bue.
Il tema dell’unità dei socialisti, e della conseguente creazione di un soggetto politico diretto erede della esperienza del PSI, è nella natura del nostro partito.
Il nuovo PSI nato a Milano nel 2001, ad un anno esatto dalla morte in solitudine e lontano dal suo Paese di Bettino Craxi, che qualcuno oggi vuole addirittura inserire in un pantheon, passando così dalla criminalizzazione ad una santificazione senza scrupoli; finalmente oggi la riproposizione della questione socialista viene avanzata non solo dai partiti eredi direttamente dal vecchio PSI, ma anche da chi proviene da un’altra storia ed ha fatto della identità socialista, la sua bandiera non entrando nel costituendo Partito Democratico.
La ricostituzione del Partito Socialista Italiano sta creando grande entusiasmo nella base e nei militanti socialisti in tutte le regioni d’Italia. E spetta a noi non deludere questo entusiasmo e non perdere questa storica occasione di vedere ricostituito un grande partito Socialista in Italia.
Anche tu Stefano devi esserne protagonista. Altrove non c’è spazio per i socialisti e soprattutto i socialisti ritorneranno ad essere protagonisti nell’interesse del nostro Paese che ha tanto bisogno della intelligenza, della fantasia e delle capacità dei socialisti, ed anche della tua e di tutti noi sia nel governo centrale che nelle altre istituzioni.
Barani e Del Bue hanno fatto delle serie ed importanti proposte che chiamano “Le condizioni per l’unità dei Socialistiâ€
Queste le cose belle che condivido del Documento di Barani e del Bue:
– Noi crediamo che al confronto sul nuovo partito socialista ed al conseguente processo costituente che ne deriverà il NUOVO PSI debba partecipare con le proprie idee, a schiena dritta e senza alcun atteggiamento di subalternità o di liquidazione preventiva, come in qualche organi di stampa è apparso dal resoconto di dichiarazioni che hanno determinato preoccupazione ed anche sconcerto tra i nostri militanti..
– il Nuovo PSI è una piccola comunità orgogliosa della propria autonomia che ha scelto una alleanza con la Casa delle Libertà proprio perché la sinistra italiana era a-socialista venata da cattocomunismo e da spirito giustizialista, ma che nell’immediata post-elezioni ha deciso di uscire dalla Casa delle Libertà ed ha ribadito la propria collocazione nella minoranza parlamentare.
– il Segretario del Partito ha spesso subordinato la riaggregazione socialista al cambiamento del quadro politico, sostenendo giustamente la necessità di un governo di larghe intese parlamentari, a partire da un risultato elettorale che aveva sancito un sostanziale pareggio tra le due coalizioni.
– il bipolarismo politico determina un compromesso storico economico-finanziario tra i due veri leader dei due poli. E con questo assume il suo connotato di bipolarismo bastardo: E allora che la Costituente Socialista si occupi innanzitutto di questo, della crisi di un bipolarismo che è bastardo e sta diventando anche subdolo
– dobbiamo chiedere immediatamente ai nostri interlocutori che la scelta del nuovo partito sia dichiaratamente anti bipolare e che la nostra preferenza venga attribuita al modello elettorale tedesco, l’unico che consenta la presentazione di liste di partito, senza racchiuderle in coalizioni che diventano costrizioni e che sono dannose per la governabilità del paese
– noi abbiamo poi una ruolo particolare in una futura costituente al quale non possiamo e non dobbiamo abdicare. Ed è quello che riteniamo assolutamente strategico, di rappresentare le istanze di quella cospicua parte dell’elettorato Socialista che ancora non è schierato con questa sinistra ed ha votato per la Casa delle Libertà . Questo elettorato va interpretato politicamente ed anche dal punto di vista programmatico…
– poiché il richiamo al Socialismo è il minimo comun denominatore che mette insieme movimenti e correnti politiche, occorre uno sforzo politico congiunto di convergenze sulle cose da fare.
– e da questo punto di vista non può essere ritenuta marginale l’adesione dei radicali alla futura costituente. I radicali rappresentano una parte specifica, distintiva e rilevante della storia del Socialismo Liberale da Ernesto Rossi a Fortuna a Pannella
– a queste condizioni, cioè con le nostre idee e senza rinunciare alle nostre scelte, noi possiamo e dobbiamo partecipare ad un percorso che non è altro che il nostro percorso tradizionale, quello di unire i socialisti riformisti e liberali, di colmare una carenza politica grave nel panorama politico italiano, quello di riportare l’Italia alla sua tradizione democratica e di collocarla appieno in Europa.
Questa caro Stefano è musica per le nostre orecchie.
Sono convinto che se riusciremo a fare un congresso unitario ed andremo compatti nella costituente non solo faremo un grande servizio al socialismo italiano ma soprattutto lo faremo al nostro Paese, a questa Italia che ha bisogno di certezze e che noi, solo noi socialisti potremo finalmente riuscire a dare. Il resto è buio.
Con tantissima stima
Giuliano Sottani
Segretario Regionale del Nuovo PSI della Toscana